Come possiamo accendere qualche luce nel tempo buio che viviamo? Aggrapparsi alla speranza appare ridicolo. Ma di quale speranza parliamo? C’è ad esempio la speranza come forza sociale in grado di trasformare il mondo: è la speranza che non ha nulla a che fare con il desiderio né con l’ottimismo, perché non prevede la delega e non è diretta al futuro quanto alle possibilità latenti del qui e ora. In che modo può orientare il racconto di un’esperienza di comunicazione indipendente assai fragile come Comune? Ai tanti e tante che leggono e che scrivono queste pagine chiediamo un messaggio di adesione alla campagna (nel commenti di questo articolo o scrivendo a ) e chi può mandi anche un libero sostegno economico (Iban IT17A0501803200000011641644; causale Campagna 2024). L’elenco delle adesioni, in costante aggiornamento, in coda a questa pagina
“A noi, los de abajo, tocca affrontare la maggiore sfida immaginabile:
difendere la vita di fronte al progetto letale de los de arriba”
(Raúl Zibechi, Politica, geografia e lotta antisistema)
Di cosa abbiamo bisogno quando non possiamo fare altro che cercare di sopravvivere alla notte? Oggi è più facile parlare di angoscia, miseria, orrore che di speranza. In tempi terrificanti aggrapparsi alla speranza appare goffo, fuori luogo. Da cosa sono provocati le nostre angosce e paure è noto: dalla guerre e dal genocidio in corso, dal cambiamento climatico e dalle devastazioni ambientali, dalle morti dei migranti abbandonati in mare e nei deserti, dal patriarcato e dal razzismo che umiliano e uccidono ogni giorno, dalla povertà che schiaccia i nessuno invisibili, dall’ascesa dei governi di destra, dall’ostentata ricchezza in mano a una manciata di imprese… Tutto questo, con modalità e impatti diversi, ci sta distruggendo. Tuttavia viene da chiedersi se soltanto qualche anno fa, quando l’angoscia e la paura erano meno diffuse, era un altro mondo: non esiste forse un gigantesco problema legato alla percezione di quello che accade e al racconto dei grandi media occidentali?
Un’altra domanda ci sembra essenziale: quale speranza vogliamo mettere in comune? C’è ad esempio la speranza come forza sociale in grado di trasformare il mondo, anche se lentamente. È la speranza che non ha nulla a che fare con il semplice desiderio meno ancora con l’ottimismo, perché non prevede la delega e non è diretta al futuro quanto alle possibilità, spesso latenti, del qui e ora. A volte quella speranza appare attraverso grandi rivolte e movimenti (in Chiapas come in Valsusa o nel Rojava…), altre tramite forme diverse di diserzione a un sistema di morte, più spesso attraverso tentativi che, malgrado inevitabili contraddizioni, sperimentano già modi diversi, limitati ma desiderabili, di vivere, relazioni legate alla vita di ogni giorno non orientate dal profitto. Ovunque esistono modi differenti di fare in comune che mettono in discussione la paura che paralizza (leggi anche Imparare a pensare la speranza di John Holloway).
Come possiamo riconoscere, raccontare, proteggere il cammino di questa speranza? In che modo il racconto della barchetta Comune può accompagnare la sfida di quelli che sono in basso? Non abbiamo molte risposte, sappiamo però che queste domande possono indirizzare la navigazione di Comune.
Non è una campagna come le altre per la “cucina” di Comune
Da qualche settimana, la fragilità di questo spazio di comunicazione indipendente fa i conti con un vuoto enorme: in quella che chiamiamo la cucina di Comune, l’improvvisa scomparsa di Marco Calabria ci costringe a pensare più in profondità a quello che facciamo. Abbiamo sbirciato spesso in questo periodo tra gli articoli di Marco per conservare qualcosa della sua capacità di aprire i concetti intorno ai quali costruiamo il racconto quotidiano di Comune e per fare nostro il suo sguardo sul mondo, ricco di profondità e tenerezza. Anche per questo uno degli obiettivi della campagna Partire dalla speranza, non dalla paura, è di curare una pubblicazione che raccoglierà alcuni scritti di Marco.
Intanto ci sembra fondamentale continuare a prenderci cura della complessa vita ordinaria di Comune, dove ogni settimana pubblichiamo oltre 30 articoli (l’archivio ne conta 18.000, scritti da più di 5.000 persone sparse in tutto il mondo). La pubblicazione quotidiana è affianca da due Newsletter (una inviata ogni lunedì e l’altra ogni giovedì a oltre 11.000 indirizzi) e dagli aggiornamenti dei social, a partire dalla pagina Facebok (57.000 follower). Ci sono poi le testate interne e le relative Newsletter tematiche settimanali: Benvenuti Ovunque (dedicata ai temi delle migrazioni e curata insieme a Recosol) e Territori Educativi (che racconta e approfondisce, grazia a una collaborazione con la rete nazionale Scuole Aperte Partecipate, la relazione tra scuola/educazione e territorio). Spesso ci sono da organizzare anche alcuni laboratori di giornalismo per studenti, i cicli di seminari per i più grandi Raccontare la società che cambia (buona parte di questi laboratori e seminari hanno trovato rifugio nella piattaforma Saperi comuni), le taverne comunali…
Per questo a coloro che scrivono e leggono queste pagine chiediamo un messaggio di adesione alla campagna (nello spazio commenti in coda a questo articolo oppure scrivendo a ). Chi può mandi anche un libero sostegno economico.
Due sorprese per chi aderisce
Ci sono due ottime ragioni in più per aderire alla campagna Partire dalla speranza, non dalla paura e sostenere Comune.
La prima: chi aderisce entro il 31 dicembre 2024 ha in regalo un mese di Zalab View, la nuova piattaforma streaming dedicata al cinema del reale curata dai nostri amici di ZaLab (che da oltre dieci anni produce e distribuisce cinema indipendente e sociale): uno spazio di visione ma anche di condivisione, con una ricca selezione di film che si arricchisce di mese in mese (penseremo noi a comunicare a ZaLab i nomi e gli indirizzi email di chi aderisce alla campagna di sostegno di Comune).
La seconda: la possibilità di prenotare subito con lo sconto del 16% una copia di Speranza forza sociale (ed. Mutus Liber): il libro uscirà nei prossimi mesi ed è stato curato da Gustavo Esteva, grande amico di Ivan Illich e di Comune, affidando ad altri lo sviluppo di alcuni temi. Esteva è morto prima di concludere il suo capitolo: il libro raccoglie – oltre ai capitoli di Elías González Gómez (ll risveglio della speranza secondo Ivan Illich) e Ana Cecilia Dinerstein (L’arte di organizzare la speranza ) – un fertile scambio di mail tra Esteva e Aldo Zanchetta su questi temi, integrato con specifici scritti di Esteva (se siete interessati/e a prenotare con lo sconto del 20% una copia del libro scrivetelo quando inviate qualche riga di adesione a questa campagna).
Ha scritto Stefania Consigliere: “I segnali che arrivano dal pianeta dicono che mondi altri – fragili, imperfetti e tutt’altro che idilliaci, ma indubbiamente altri – ancora vivono… esistono e stanno lottando duramente per continuare a esistere…”. Si tratta dunque di accorgersi e di difendere questi mondi. Proviamo a farlo insieme. Ripartiamo da noi. Non per paura, ma per speranza.
[Redazione di Comune]
Empezar desde la esperanza y no desde el miedo (en español)
Versamenti sul: c/c bancario dell’associazione Persone Comuni
IBAN IT17A0501803200000011641644; Banca Pop. Etica, Roma;
causale Campagna 2024
È possibile inviare il sostegno anche con PAYPAL
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Adesioni alla campagna 2024 di sostegno di Comune-info
“Partire dalla speranza e non dalla paura”
- Sperare è folle? Grazie Comune di questa nuova chiamata alla follia
Stefania Consigliere - Per Comune con amore e con dolore
Raúl Zibechi - Tra le bancarelle di Valencia
Donatella Donato - Per una convivenza più giusta e solidale
Lea Melandri - Tendere una mano nuda
Mauro Armanino - Di questo abbiamo bisogno
Barbara Bonomi Romagnoli - Scuola, pensiero critico e speranza
Renata Puleo - Amicizia e allegria… Mentre la guerra ritorna e il fascismo dilaga
Franco Berardi Bifo - Comune deve crescere e prosperare, per il bene comune
Lorenzo Guadagnucci - Una barca nel bosco
Lino Di Gianni - Dalla Piazza del Mondo di Trieste
Gian Andrea Franchi - La speranza (s minuscola) è il cuore delle narrazioni di Comune
Massimo De Angelis - Ora che abbiamo paura…
Cristina Formica - Vedo orizzonti dove tu disegni confini
Fernando Battista - Cercare spiragli di speranza nel buio della realtà
Diego Montemagno - Quella prima pagina di giornale, accartocciata e gettata in terra
Alessandro Ghebreigziabiher - Le sorti del mondo non sono segnate
Nicola Cotugno - Esiste sempre un non-ancora
Emilia De Rienzo - Sperare l’unione autentica fra Terra e umanità
Daniele Ferro - Quando il destino sembrava chiudersi per sempre
Emanuela Bussolati - Luta sem guerra
Antonio Lupo - La vostra campagna è anche la mia
Beppe Bagni - Grazie per l’ottimo lavoro informativo che fate
Sandra Cangemi - L’angoscia si supera insieme
Filippo Mondini - L’eros che ci appassiona
Dimitris Argiropoulos - Grazie di esistere!
Giovanni Scavazza - Speranza tra proposta e conflitto
Sergio Segio - Siamo tutti matti per il quartiere. E la speranza è la nostra compagna
Antonella Cammarota - La speranza spinge a immaginare e a muoverci verso mondi nuovi
Carlo Patrizi - Accogliere tutte le voci di ribellione e di speranza
Bruna Bianchi - Nutrire il pensiero della speranza
Gaetano Stella - Partecipiamo con gioia a questa carovana
Comunità brasiliana - Un termine desueto?
Piera Nobili - Una comunità di speranza tra territorio, scuola e cultura
Paolo Moscogiuri - Lottare, sperare e costruire ponti. Con Comune, ogni giorno
Un ponte per - Costruire luoghi di agio per fare crescere senso critico
Patrizia Sentinelli, AltraMente - Divenire voce comune
Annamaria Manzoni - Quella telefonata di Marco
Massimo Angrisano - Un percorso comune quotidiano
Libero Ponticelli - Per una nuova era fuori dai vertici globali del capitale
Gianluca Ricciato - Dal nulla, secoli fa, apparvero gli Umiliati…
Miguel Martinez - Toccar con mano, approfondire e stare vigili
Paola Alphandery - Una speranza che non rimanda a un altrove
Nicoletta Pirotta - Una luce nella caverna
Pasquale Iannamorelli - Andate avanti sempre così
Marina Leone - Avvicinando la campagna alla città
Luigi - Non siamo soli
Maria Rosa Mura - Grazie Comune per questa campagna
Teresa Dotta - Mi gioco anche l’ultimi frammento di cuore
Mariangela Pace - Divergenze e patrimonio valoriale della nostra Casa Comune
Giuseppe Giannini - Affrontiamo insieme la paura
Davide Lamanna - La speranza resiste se condivisa
Alessandra Motta
Lino Di Gianni dice
Una barca nel bosco
Quando un migrante parte ha due speranze, in testa: arrivare, e arrivare vivo
A volte trova qualcuno che gli fornisce una barca per navigare nel bosco del razzismo nascente.
Comune info disegna una mappa, giorno per giorno, compilata da tutti quei movimenti
che vogliono vivere, adesso, fuori della logica che genera guerre, genocidi e rapina
della Speranza nei giovani. “Caminante, no hay camino, se hace camino al andar” (“Viandante, non esiste un cammino, si fa strada camminando”) Antonio Machado
Gian Andrea Franchi dice
Raccolgo ogni giorno, insieme agli amici e ai compagni di Linea d’Ombra, il messaggio degli esuli dalla terra che arrivano dalla Rotta balcanica nella piazza del Mondo di Trieste: dobbiamo resistere, lottare e soprattutto curarci dell’altro per curarci di noi.
Dobbiamo costruire un comunismo della cura reciproca partendo dalle situazioni sociali più significative, fra cui questo fenomeno migratorio che, partendo dall’estrema violenza del passato e del presente, ci parla del futuro della terra, della vita.
E portiamo questo messaggio in giro per l’Italia, e anche altrove, in molti incontri, nel tentativo concreto di costruire una rete solidale, una comunità di resistenza, lotta e cura.
Nicoletta Pirotta dice
Aderisco alla campagna.
Partire dalla speranza e non dalla paura è un buona pratica per affrontare i tempi complessi nei quali viviamo.
Una speranza che non rimanda ad un altrove ma invita a “fare il necessario perchè accada il possibile”.
Grazie
Fernando Battista dice
Comune rappresenta uno di quegli spazi liberi e di libertà che sono estremamente necessari alla crescita di un pensiero critico, libero e democratico. Se dovessi trovare una definizione di questo spazio, ricorrerei a Frida Kalho: “Non far caso a me, vengo da un’altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”.
Comune è esattamente questo, insegna a vedere orizzonti, ad avere una visione altra, a guardare a colori.
Grazie Comune
Diego Montemagno dice
La speranza è la materia dell’educazione. Un animatore deve essere animato da una propria speranza, della quale vuole essere testimone, altrimenti animatore non è.
Per questo ACMOS, il movimento del quale faccio parte, cerca costantemente spiragli di speranza nel buio della realtà, ne fa occasione di condivisione e li porta nelle scuole per fare la propria parte.
La dispersione scolastica, il galleggiamento esistenziale altro non sono che assenza di speranza, cieca accettazione del presente come unico orizzonte possibile.
Siamo convinti che le vite di ognuno possano essere medium di speranza e per questo continuiamo ad osservare, ascoltare ed organizzarci.
Grazie a voi per quello che fate!
Nicola Cotugno dice
La speranza in chi si occupa di formazione dei giovani è un imperativo …non si può guardare a questa bellissima e importante mission che delinea e prospetta il futuro delle nostre comunità senza averr dentro di noi la forza di creare energia e fiducia nelle giovani generazioni glielo dobbiamo perché abbiamo costruito un mondo pieno di ingiustizie soprusi iniquità, ed in questo mondo dobbiamo fare in modo anche ammettendo i nostri errori di dargli la forza etica politica ma anche spirituale di credere in se stessi di capire che le sorti del mondo non sono segnate e che loro ognuno di loro può incidere nel presente e delineare un futuro in cui al centto ci sia l uomo che superi gli egoismi che regnano sempre più di frequente glielo dobbiamo lo possiamo fare insieme Territori educativi e comune.info svolgono un ruolo importantissimo…
Filippo Mondini dice
L’angoscia si supera insieme condividendo la speranza e la prassi con compagni di viaggio. Grazie Comune per fornire questo incredibilmente prezioso spazio di condivisione, speranza e amore!
Dimitris Argiropoulos dice
Aderisco alla campagna dei territori educativi.
Convinto, che la mia/nostra esistenza nel piccolo e nel grande delle nostre cose, nell’intimo, personale e quotidiano, come nella professione e nella vita pubblica, trova senso e significato da condividere e da vivere pienamente, indagando, qualificando e incidendo sul futuro di quello che siamo e che vogliamo essere.
La mia e nostra esistenza diviene r-esistenza poiché interroga i nostri mondi e che li fa con- vivere. La differenza rispetto ad un posizionamento di calcolo sta nella r, della r-esistenza e dell’ interrogarsi… è la r dell’eros che ci appassiona nel trovare e trovarsi, individui e collettività, in sineddoche di esistenze che trovano bellezza, nel toccare, pensare e definire le nostre vite e non abbandonarle all’appiattire dell’esistente. Vite aperte poeticamente ai mondi che ci circondano, gioendo di ogni loro istanza.
Giovanni Scavazza dice
Grazie di esistere! Sono approdato a voi seguendo Franco Berardi Bifo.
Sono un anziano di 72 anni, ex docente di educazione artistica e storia dell’arte. Oggi vado in posta a farvi un modesto bonifico di €.50,00 in segno di gratitudine. Giovanni
redazione di Comune dice
Grazie di cuore Giovanni.
Giovanni Scavazza dice
Fatto. 👍💪🤜🤛😊👋👋👋
Antonella Cammarota dice
Mi chiamo Antonella Cammarota sono presidente di Solaris ODV, un’associazione di volontari, utenti e familiari di persone con disturbi mentali. La Speranza è la nostra grande compagna di viaggio insieme ad un costante lavoro per costruire una comunità accogliente verso tutte e tutti. Siamo tutti matti per il quartiere è il nostro manifesto visibile sul sito perché siamo convinti, e la pratica quotidiana ce lo conferma, che le differenze arricchiscono l’insieme e che tutti se ascoltati e accolti possiamo contribuire alla costruzione del bene comune.
Carlo Patrizi dice
Grazie Comune, aderisco ben volentieri.
In questi tempio bui partire dalla speranza e non dalla paura ci spinge ad immaginare e a muoverci, tra antichi saperi e percorsi innovativi, verso quell’altro mondo possibile di cura, di convivialità e di condivisione.
Alla domanda di cosa abbiamo bisogno quando non possiamo fare altro che cercare di sopravvivere alla notte, rispondo con Jim Morrison: “Non c’è notte tanto lunga da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo”.
Carlo
Comunità Brasiliana dice
Partecipiamo con gioia a questa carovana.
“A esperança è o fermento do mundo que a todos deve alimentar. A esperança è a luz do mundo que a todos deve iluminar”.
redazione di Comune dice
Bem-vindo à caravana!
Paolo Moscogiuri dice
Oggi, almeno qui nel ricco occidente, stiamo tutti “de abajo”, o perlomeno la stragrande maggioranza dei cittadini. “De arriba”, un pugno di manipolatori delle masse. Quelli in basso, benestanti o poveri è lo stesso: fanno parte dei manipolati. Manipolati da una narrazione, che a dire il vero è sempre esistita, ma che non utilizzava i potenti mezzi odierni per il semplice fatto che non esistevano, anche se il cinema e la radio sono stati i protagonisti delle propagande fasciste e naziste. Oggi con l’avvento della televisione e del web la manipolazione corre alla velocità della luce, da un estremo all’altro del mondo. Così tanto per fare degli esempi, possiamo ricordare le “armi di distruzione di massa” in Iraq (che poi non c’erano), gli stati “carogna” (narrazione oscurata dal web), il “cattivo” Gheddafi, che voleva creare un Fondo Monetario Africano e la moneta unica, poi i terroristi dell’Isis, nemici dell’occidente, ma finanziati dagli Usa, il pretesto delle torri gemelle per attaccare l’Afganistan, il buco dell’ozono, che poi si è auto ricucito, la pandemia creata o meno in laboratorio, con i conseguenti esperimenti vaccinali e di controllo sociale, e “finalmente” il cambiamento climatico, senza tralasciare il “genocidio buono” dei palestinesi da parte dello Stato ebraico, e la guerra cattiva dello Stato russo sotto assedio Nato. Parallelamente a tutto questo però non c’è stata, e ancora non c’è, una contro narrazione da parte delle sinistre. Anzi spesso queste non sono state in grado nemmeno di valutare che dietro istanze giuste si attaccavano e si attaccano come sanguisughe, le narrazioni dei poteri forti, e queste narrazioni le hanno appoggiate e fortificate, nella speranza ingenua di racimolare consensi, individuando e puntando l’indice su presunti “nemici del popolo”, che quel popolo lo costituiscono. Compito questo che le destre lasciano volentieri alla sinistra, perché è un ruolo che svolge molto bene. Poi e per esempio, che dietro il “cambiamento climatico” si avvinghia la narrazione della casa “energeticamente efficiente”, che porterà al 2035 l’espropriazione di fatto delle case di milioni di cittadini, diventa un fatto secondario; e che l’auto elettrica comporterà un disastro ambientale per le future generazioni e morte e sfruttamento per i bambini più sfortunati del mondo, è lo stesso. Chiudo l’excursus, perché sarebbe troppo lungo, con la narrazione più lugubre di questi tempi: il genocidio di un popolo martoriato da 70 anni, con la “giusta” reazione dei sionisti israeliani. Anche in questo caso le nostre sinistre, non potendo del tutto trascurare l’evento, si nascondono dietro il vessillo di una irrealizzabile “pace”, non manifestando mai, senza se e senza ma, in favore della Palestina e contro il sionismo mondiale che parte dagli USA, anzi vietando l’esposizione delle bandiere palestinesi nelle manifestazioni.
Questo lo scenario in cui una Comunità di Speranza si deve muovere; una Comunità certamente antifascista e anti nazista, ma che sappia individuare anzitempo le radici per la rinascita della dignità individuale e collettiva. Non può esistere l’una senza l’altra. Radici da cercare soprattutto nel territorio, nella scuola, nella cultura, in maniera sistemica e non parcellizzata, nel dialogo e nel confronto, così come da anni avviene in COMUNE Info.
patrizia sentinelli dice
Costruire luoghi di agio per fare crescere senso critico.
Cooperare per imparare a non fare la guerra nutrendo relazioni di pace
Siamo con voi 🤗
Partire dalla speranza e non dalla paura
PS Seguirà sottoscrizione
redazione di Comune dice
Un cammino comune lungo molti anni… Grazie di cuore Patrizia.
Libero Ponticelli dice
Aderisco alla campagna 2024 partendo dalla nostra piccola grande realtà di Borgo Sabotino a Latina, nella speranza e dunque nella certezza di continuare insieme questo percorso di comune condivisione rendendo ogni giorno testimonianza.
redazione di Comune dice
Allora aspettiamo, prima o poi, un bel racconto su quel che si muove nei piani bassi di Borgo Sabotino. Grazie Libero!
Miguel Martinez dice
Dal Gonfalone del Drago Verde di Firenze, ma con nascenti complicità sull’altra sponda, nel Gonfalone dell’Unicorno…
Dove apparvero dal nulla, secoli fa gli Umiliati, una comunità senza gerarchie e senza fondatori, di uomini e donne che lavoravano la lana e pregavano attorno a una chiesa dedicata a “Ognissanti”, a tutti i santi che esistono realmente ma di cui nessuno sa il nome.
redazione di Comune dice
I Nessuno di tanti angoli del mondo sorridono. Un abbraccio Miguel
Paola Alphandery dice
Ci sono e vi sento tanto vicini.Ho anch’io 72 anni e non ho mai perso la speranza.La speranza ha a che fare con la conoscenza e la consapevolezza.Toccar con mano e approfondire,stare vigili come dice in poesia Candiani
su ciò che ci accade ed accade attorno,nel mondo.Lavoro coi bambini migranti e so da che parte stare.Vi abbraccio e vi ringrazio.Vi invio lunedi un mio piccolo contributo.
redazione di Comune dice
Toccar con mano, approfondire, stare vigili… Camminiamo insieme Paola.
luigi dice
ciao aderisco volentieri alla campagna e provo ad inoltrarla agli amici con cui proviamo, a napoli/pozzuoli, a fare del cibo un veicolo di consapevolezza per difenderci dal “mercato” attraverso un progetto di garanzia partecipata con tre agricoltori della provincia di benevento e salerno. dai semi “fuori mercato” alla pasta. sperando e praticando relazioni tra 150 persone, avvicinando la campagna alla città. cumpanaticosud.org grazie di r-esistere. una copia del libro la vorrei
redazione di Comune dice
Sperimentano qui e adesso modi diversi, limitati ma desiderabili, di vivere, relazioni non orientate dal profitto, fuori mercato. Evviva cumpanaticosud.org. Grazie Luigi.
Maria Rosa dice
Vi leggo ormai da molto tempo, a volte con dolore a volte con gioia, a seconda di quello che mi rivelate.
Sempre con interesse e riconoscenza, perchè avete creato una Comunità che può continuare a sperare insieme. Non lavoriamo da soli e inutilmente per migliorare il nostro piccolo angolo, molti altri, anche sconosciuti e lontani, lavorano per la vita di tutti, per la pace e l’uguaglianza, per l’uomo e il pianeta.
redazione di Comune dice
È vero Maria Rosa, in tanti e tante, in molti luoghi diversi non smettono di resistere e seminare speranza.
Teresa Dotta dice
Oggi più che mai abbiamo bisogno di avere fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di influenzare positivamente il corso degli eventi. Ringrazio Comune per aver promosso questa campagna a cui aderisco perché credo che insieme e in tanti possiamo essere una grande forza.
Giuseppe Giannini dice
La speranza non è qualcosa di rivoluzionario, perchè implica una attesa, ma sta li a ricordarci come i piccoli gesti quotidiani, e soprattutto un approccio diverso, critico ma inclusivo, aperto ad una dialettica costruttiva, possano indicarci una via altra per uscire da queste barbarie. E Comune ne è la testimonianza. Persone, storie, vicende, che scavalcando le istituzioni calate dall’alto, oltre la dicotomia pubblico/privato, apportando tutto un bagaglio esperienziale fatto di modi di pensare e pratiche ci fanno sentire di stare dalla parte giusta. Quella che rifiuta la mercificazione delle vite, l’intolleranza, il patriarcato. Voci di una comunità allargata che supera i confini fisici ed esistenziali, e con essi le guerre materiali e psicologiche che produce. Pur nelle piccole divergenze (come arricchimento) fra di noi, vi è tutto un patrimonio valoriale (che considero la nostra Casa Comune): antimilitarista, femminista, ecosocialista, internazionalista. che va preservato. Affrancarsi da una visione unica per liberarsi dalle catene. Grazie Comune!
Davide Lamanna dice
Abbiamo molto in comune, affrontiamo insieme la paura.
JLC dice
Grazie Davide.