Speranza e cambiamento sono interdipendenti, l’una è condizione e premessa dell’altro. Ma solo se la speranza è costruita e condivisa dal basso, se riesce a contagiare e riprodursi orizzontalmente, a diventare azione e movimento capace di proposta e di conflitto, si possono superare l’inganno consolatorio, la passività, l’impotenza, la rassegnazione individuale e sociale. Solo se la speranza viene – appunto – messa in comune il cambiamento procede verso una maggiore giustizia ed eguaglianza, reagendo e vincendo ogni regressione e paura indotta dalla violenza di chi sta in alto e che sta conducendo il mondo e il pianeta alla catastrofe.
Che ve ne sia acuto e vitale bisogno ce le dicono, da tempo, la realtà delle cose e le dinamiche in corso. Che sia possibile ce lo mostrano le tante espressioni e forme molecolari di resistenza e di rivolta, di pensiero e culture critiche, di proposte di alternativa, troppo spesso, però, invisibili, frammentate, incomunicanti, autorecintate.
Occorre metterle in rete, portarle in superficie, farle interagire. Sostenere Comune è un piccolo ma importante passo in questa direzione.
[Sergio Segio]
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