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Molti insegnanti e genitori sembrano inermi e confusi da ciò che spesso coinvolge ragazzi e ragazze. È anche ciò che emerge da una miniserie come Adolescence che impressiona e spaventa tanti adulti. Cosa fare con gli adolescenti? Ascoltare, accogliere il tempo che serve per crescere, ma anche mettersi in discussione. Scuola, territorio, educatori hanno bisogno prima di tutto di imparare a cambiare insieme i contesti nei quali ragazzi e ragazze crescono
Sabato 5 aprile, la rete romana Scuole aperte partecipate è ospite dell’Associazione genitori Giardinieri che nel pomeriggio promuove la sua “Festa di Primavera”
Lettera di una studentessa del Minghetti
Quelle nuove generazioni nate nel Paese ma senza cittadinanza
Serve un intervento politico per sostenere economicamente le famiglie
Catania, 26 marzo: al Polo delle Arti, inaugurazione di “Gli altri siamo noi”
“Stamani il prof ci ha detto che dobbiamo essere come le trote”
“Volsci 86”, una casa della socialità nel quartiere romano di San Lorenzo
A proposito di percorsi educativi di inclusione e solidarietà a scuola
Ciclo di autoformazione tra realtà e doposcuola popolari di Roma
Roma, patto educativo nel Municipio V: un frutto di 15 anni di vita sul territorio
Gli adolescenti cercano ascolto. Non basta la delega agli specialisti
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Scuole aperte, l’Albertelli e suoi 2 musei
Ascolto ed empatia possono aiutare a considerare l’altro come un interlocutore con il quale imparare a cooperare, non come un avversario da combattere. “La comunicazione nonviolenta”, di Nathalie Achard, è uno libro fondamentale per qualsiasi contesto collettivo, a cominciare dagli ambiti formativi ed educativi
Ci sono parole intorno alle quali oggi è importante sostare, soprattutto a scuola, con il supporto di letture e film. Parole-concetto che condizionano il nostro modo di pensare e vivere. “Il treno dei bambini”, ad esempio, è un libro di Viola Ardone a cui Cristina Comencini si è ispirata per realizzare il bellissimo film omonimo. Un grande storia di solidarietà
