Io so una cosa. So solo quella. E mi basta. So che esiste un mondo in cui un bambino di tre anni di nome Aylan viene trovato morto su una spiaggia.Viene fotografato. E l’orribile disegno fa il giro di quello stesso mondo…
6 settembre, Ventimiglia ovunque
Presidio NoBordersUna giornata di azioni di solidarietà diffuse sui territori
“Sono diventata razzista”
Ascanio Celestini“Nella borgata dove vivo mi fanno paura gli stranieri, perché lo straniero sono io e faccio fatica a entrare in un mondo straniero. Un mondo che mi ricorda quanto sia grande il mondo vero e quanto sia piccolo il mio, nella mia testa”
Una gran bella storia
Saverio Tommasidi Saverio Tommasi* Una gran bella foto di Bruno Murialdo, che ringrazio per averla scattata. Siamo a Murazzano, alta langa. Un gruppo di persone, alcuni profughi nigeriani, altri anziani. Ci […]
La rotta migratoria più pericolosa del mondo
Fulvio Vassallo PaleologoLa rotta Libia-Italia è diventata la più rischiosa del mondo. Ma quelli che sono in alto si riempiono la bocca di buone intenzioni e chiudono il problema con la lotta ai trafficanti. Che si arricchiscono con la mancanza di canali legali di ingresso
Rabbia senza fine
Saverio Tommasidi Saverio Tommasi* Un cazzo di camion di merda sotto un sole diventato stronzo per aver picchiato bastardo, lamiere senz’aria, portelloni schifosi sigillati vaffanculo. Il cazzo di camion parcheggiato sulla […]
Piantava fagiolini in un campo imputridito
Marco BoschiniUn bracciante rumeno muore d’infarto in una serra coperta di nylon
L’Imam che non voleva vedere birre…
Francesco FlorisUno strano viaggio in riviera: si va ad aiutare e si finisce aiutati
Pensieri sulla dignità della politica
Anna FoggiaConoscete la mortificazione che si prova di fronte a un uomo di 70 anni che vive con 270 euro, dorme in macchina, la moglie da un’amica e ha perso il figlio in un incidente? Sono persone rapinate dell’umanità, a cui non sappiamo dar risposte
Il problema reale
Presidio Permanente #NoBordersCiò che abbiamo sotto i nostri occhi, tra Ventimiglia e Mentone, e spingendosi oltre fino a Calais, è il riproporsi di politiche razziali che si credevano superate. Qui non c’è un problema di ordine pubblico, ma un problema politico e sociale