Il sistema del dominio del capitale si decompone in un vortice di caos, guerre e dolore ma non c’è dominio senza i dominati. Quelli che stanno in alto alzano nuove muraglie per nascondersi ma dipendono da noi. Dobbiamo allargare le crepe dei loro muri, resistere difendendo la vita e ricostruirla in una dimensione comune e autonoma del fare. Non siamo in lotta contro il tempo ma per un tempo non più sottomesso al denaro e libero dall’astrazione. Non siamo gli ingranaggi impotenti di un tempo-orologio. La campagna 2017 di Comune. Vi chiediamo di aiutarci a cominciare un’altra volta, ad aprire un nuovo ciclo di cinque anni con una testata ridisegnata. Inviate almeno 20 euro, con bonifico o con Paypal, perché chiunque possa continuare a leggere Comune liberamente. E poi scriveteci ( oppure nei commenti in coda a questo articolo) qualche riga di adesione: diteci da dove e come pensate che Comune possa cominciare un’esistenza più utile, più bella e più capace di raccontare quel che accade
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causale Campagna 2017/18 – È possibile inviare il sostegno anche con PAYPAL
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della redazione di Comune*
Da dove cominciamo? Capita spesso che le domande abbiano il pregio di esprimere in modo implicito ma semplice la cosa più importante. Nel nostro caso, la volontà di cambiare qualcosa che non ci piace, adesso. Eppure, a volte, quella espressa può sembrare una domanda oziosa, capace di provocare imbarazzo o situazioni di stallo anche in chi manifesta la ferma intenzione di volersi muovere, di voler re-inventare la vita in una dimensione comune e autonoma del fare.
Da dove cominciare, allora? Quando abbiamo cominciato noi, il penultimo giorno di marzo del 2012, poco più di cinque anni fa, avevamo un chiodo. Era quello di Ascanio Celestini, il primo articolo di Comune-info, che spiega in parole povere, come forse direbbe lui, che l’economia capitalista consiste in cinque miliardi di operai che fanno cento miliardi di chiodi e poi se li comprano. L’articolo di Celestini – ce lo aveva regalato proprio per aprire questa piccola avventura destinata al web – neanche a farlo apposta, si chiude con un’altra domanda: “io chiederei a marchionne, ai sindacati e agli economisti: ma noi, con cento miliardi di chiodi, che ce famo?”.
C’era molto di più del pur essenziale “cosa produrre e per chi?” in quella domanda. C’era la fine di un sistema-mondo. Forse è stato per questo che non abbiamo mai smesso di cercare e di porre domande, provando qua e là ad aprire concetti che nell’uso comune risultano imperforabili, tanto sembrano astratti o serrati. Concetti come quelli di tempo, di lavoro, crisi, economia, potere e via via così, in un lungo eccetera.
Cinque anni
In quell’anno, il 2012, dopo quella di Ascanio, le pagine di Comune lette furono 283.940, poco più di mille al giorno. Avevamo fatto giornali per tanto tempo e sapevamo bene di essere una pulce, eppure quella cifra ci sembrò un’enormità. Invece nel 2013 le pagine diventarono 688 mila. Nei tre anni successivi, il numero s’è assestato sempre poco sotto il milione e mezzo, in media 4 mila al giorno.
Cifre relativamente modeste ma impensabili, considerando che nella cucina in cui si mettono in pagina le notizie, le storie, gli approfondimenti, i titoli, i sommari e le immagini di Comune restiamo in tre. Tutti con mille e una difficoltà soggettive, malgrado una certa tenacia nel perseguire l’ambizione di poter raggiungere un giorno un reddito minimo capace di garantire a ciascuno la dignità per vivere.
Siamo ancora una pulce, sia chiaro. Oppure un minuscolo asteroide nell’immensa galassia del web planetario, come scrivemmo nella prima campagna di Comune, ma quando abbiamo festeggiato a Roma il quinto compleanno, il primo giorno di aprile, molte delle 250 persone venute a farci gli auguri ci hanno detto, facendoci pure un po’ arrossire, che per loro questa nostra bizzarra e inadeguata fatica è davvero utile, anzi è molto importante. Il perché, l’hanno scritto, ognuno a modo suo, nelle bellissime adesioni alla campagna 2016, Facciamo Comune Insieme, e in quelle degli anni precedenti: Nome Comune di Persone e Ribellarsi Facendo.
Una testata nuova
Ecco, sta scritto tutto lì, oltre che negli articoli che mettiamo in pagina ogni giorno, quello che siamo. Sta scritto in quel che facciamo e in quel che percepiscono, e spesso ci dicono di utilizzare altrove, i nostri lettori. Molti dei quali, peraltro, qualche volta Comune lo scrivono, perché quella è la sola idea possibile di un giornalismo del nostro tipo. E se non scrivono, in vario modo, quelle persone traducono, segnalano, riprendono e fanno vivere altrove i nostri contenuti, fanno Comune insieme a noi.
Come quest’anno hanno fatto, in modo splendido, due nostri straordinari compagni di lungo corso: Maurizio Ribichini, illustratore e fabbricante di storie a fumetti, ha disegnato l’immagine chiave della nostra campagna. Barbara Pulliero, copy e account di Chiaroweb, nonché appassionata comunicatrice di vini naturali, terra e mondo contadino, ha sapientemente ridisegnato la testata, imponendoci così, finalmente, non l’idea di ricominciare ma quella, ben più impegnativa, di cominciare un’altra volta. Da dove? Da qui, adesso, naturalmente.
Una delle partecipazioni essenziali per chi legge con piacere gli articoli di Comune resta però quella di aiutarci, almeno una volta l’anno, a riempire le magrissime tasche. Tra un articolo e l’altro, dovete saperlo, non possiamo esimerci dal provare a inventare altre fonti di reddito possibili e impossibili: corsi, progetti, laboratori di formazione, cene, pranzi e merende di finanziamento.
La campagna 2017
La cosa principale, però, è, ed è giusto che resti, – non solo in termini quantitativi – la campagna annuale, la vera garanzia della nostra indipendenza e del rifiuto di vendere o comprare quel che raccontiamo. È per questo che anche quest’anno, vinta l’ennesima esitazione, siamo qui a chiedervi di inviarci almeno 20 euro, perché chiunque possa continuare a leggere Comune liberamente. Chi può mandi qualcosa in più, anche per sostituire – come accaduto negli anni passati – i molti che vorrebbero ma non riescono proprio a farlo.
Scriveteci (qui in coda tra i commenti oppure a ) anche qualche riga di adesione, per favore. Diteci da dove e come pensate che Comune possa cominciare un’altra volta, un nuovo lustro di esistenza più utile, più bella e capace di raccontare ciò che (ci) accade. Quel che è certo è che noi proveremo a farlo rifiutando di proiettare il passato nel futuro, come suggerirebbe invece l’astrazione di un tempo vuoto, quello degli orologi e dei calendari, per i quali le ore e i giorni sono sempre uguali e girano su se stessi senza prevedere alcuna possibilità di cambiamento.
Quel facciamo ha ancora un senso? La realtà cambia in modo repentino, non si sa mai. Serve ancora un tentativo così fragile di costruire un racconto del fare di chi – invece di limitarsi ad analizzare o a celebrare la rovinosa frana di un sistema che ha governato il mondo per duecento anni, magari rimanendone schiacciato – prova a resistere cercando di trasformare quel che gli cade addosso in materiale vivo per fare un mondo nuovo?
Vivere nel caos
Il sistema-mondo, come lo chiama Immanuel Wallerstein, corre da tempo e in modo evidente verso l’autodistruzione. Basta guardare, per fare un solo esempio, a come discutono e a cosa fanno i governi, tutti i governi, non solo quello di Trump, per i cambiamenti del clima. A cosa fanno, sì, non a cosa dovrebbero fare e non fanno, come dicono i media.
Quel sistema, il sistema del dominio del capitale, si decompone in un vortice di caos, guerre e dolore. Nessun analista può ragionevolmente prevedere cosa ci aspetta ma nessuna persona seria può ancora illudere la gente con il miraggio della riformabilità. La spoliazione e la speculazione sono diventate “naturali”, facili quanto letali, tanto incrostate nelle attività giornaliere dei grandi operatori del mercato mondiale che perfino chi non le considera desiderabili o necessarie a un ordine superiore delle cose – come gli adoratori della governance, della stabilità dei mercati e della crescita infinita – le pensa ormai come un “male minore”, rispetto alle più rovinose tragedie che possono emergere dal caos in cui siamo precipitati.
Può essere molto doloroso vivere nel caos, quando nasci nel posto sbagliato, quando la guerra di tutti gli Stati contro tutti i popoli ti tocca da vicino e non sei sufficiente fortunato da poter difendere la vita. Quella di coloro a cui vuoi bene, la tua e quella di tutti. Di tutti, perché per noi, come dovrebbe essere a scuola, “tutti” resta un pronome bello quanto indispensabile, il solo in cui potersi riconoscere, il primo comandamento del nostro fare.
I muri e le crepe
Per questo ci piace raccontare di quelli che provano ad aprire crepe nei muri. A cosa servono poi, i muri, se non a proteggere l’oscena libertà di depredare la terra e le persone? Li erige una tendenza mondiale consolidata, che definirà sempre più le forme di relazione non solo tra i paesi ma soprattutto al loro interno. Fateci caso, la maggior parte dei muri recenti ha un segno comune: malgrado la propaganda dica che servono a proteggere la gente “per bene” dal crimine o a garantire il privilegio nazionale dall’avanzare dei migranti, i muri servono a nascondersi per proteggere chi sta in alto da chi sta in basso.

L’altra faccia del muro è, paradossalmente, la libertà di movimento che regola gli spostamenti delle merci e delle persone in funzione delle necessità di un capitale messo alle corde dalla sua drammatica crisi. Una crisi generata dall’incapacità di imporci del tutto la dinamica distruttiva dei ritmi di lavoro e produzione necessari a generare profitti sempre più alti e sempre più velocemente. Sì, perché il dominio del capitale dipende da noi, dai dominati. Senza i dominati, quel dominio si sgretola e comincia a franare.
Non lo troverete nei titoli di testa del serial dei colossi mediatici che inventano “l’opinione pubblica mondiale”, salvo quando non si depotenzia in forme innocue di puro spettacolo, ma il rifiuto del saccheggio della terra e della subordinazione della vita al denaro, si esprime ovunque. Lo fa in forme molteplici, ormai quasi sempre imprevedibili e spesso sotterranee.
La miscela tossica
Vive, com’è ovvio, quel rifiuto, nelle grandi proteste sociali dei paesi che non fanno notizia, e cresce ogni giorno nelle piccole crepe aperte con un modo “altro” di vivere. Quelle che, pur tra mille contraddizioni, provano e riprovano a impedire la riappropriazione da parte del capitale della nostra ribellione. È quel “ribellarsi facendo”, tanto caro a noi di Comune, che è, a nostro modesto avviso, la sfida contemporanea, asimmetrica, non speculare alla crisi del mondo intero. Una sfida non rinviabile a tempi migliori, a una futura accumulazione delle forze necessarie alla presa del potere.
Perché non ci pare né sensato né realistico rifugiarsi tra i relitti del naufragio istituzionale. Non possiamo continuare a esigere cambiamenti da chi non li vuole, né alimentare la fantasiosa idea secondo la quale la soluzione dei problemi del mondo arriverà quando a un potere cattivo si riuscirà a sostituire un potere che si presume migliore. Del resto, quel che rimane della forma politica del capitalismo chiamata “democrazia” viene da tempo (e verrà sempre più) rimosso: il solo modo di governare dall’alto, nelle condizioni attuali, è una miscela tossica di astrazione, paura e autoritarismo.
Le classi politiche si contendono ormai quasi solo il controllo relativo che hanno sui dispositivi dell’oppressione. Alimentano, sempre più inascoltate, l’illusione che tutto possa cambiare cambiando gli uomini al governo. Le vecchie forme di antagonismo si rivelano inutili, talvolta perfino dannose, laddove creano delusione, frustrazione e infine un micidiale senso d’impotenza.
Non siamo in lotta contro il tempo
E allora, da dove possiamo cominciare a costruire mondi nuovi? Dall’alto non arriveranno soluzioni. Non verrà creato alcun riparo per mitigare gli effetti della tormenta che infuria sul mondo. Perché, come scrive Johanna Hedva nel bellissimo La teoria della donna malata, “il capitalismo, per restare in vita, non può farsi carico delle nostre cure: la sua logica di sfruttamento esige che qualcun* di noi muoia”.
Un antico retaggio delle culture che hanno formato la gran parte di noi lega l’idea di rivoluzione soprattutto alla conquista di una dimensione spaziale. Da quella più o meno simbolica dei Palazzi del potere a quella più strettamente politica del territorio cittadino o degli Stati. Forse, per una volta, potremmo provare a cominciare da un cambiamento della relazione con il tempo. In fondo, il sistema che affonda nasce con l’era degli orologi che strappavano le persone al sonno per comprare il loro tempo e ridurle all’asservimento del lavoro. Ci sarebbe, naturalmente, anche da riflettere sulla cancellazione del Kairós, il tempo nel suo contenuto di azioni umane, a favore del Chrónos, il tempo scandito dalle lancette e dalle sveglie mattutine.
Quel che più ci interessa sottolineare qui è però la necessità di liberarsi da due credenze a dir poco nefaste. Una ci vuole ingranaggi impotenti di un tempo-orologio, l’altra condannati a una battaglia persa contro i giorni e gli anni che passano. Non siamo in lotta contro il tempo ma per un tempo non più sottomesso al denaro e libero dall’astrazione.
Siamo finiti in un carcere
Negli ultimi decenni, il dominio del capitale ci ha sottratto gran parte di quel che avevamo conquistato. Le libertà politiche su cui si fondava la nostra convivenza vengono fatte a pezzi ovunque, ogni giorno. Siamo finiti in un carcere. Le parole usate da John Berger poco prima di lasciarci descrivono meglio di altre come il potere sia stato costretto a mostrare oggi la sua natura essenziale senza cautele né inibizioni. A esibire, sfidando ogni residuo di pensiero critico, ciò che per tanto tempo ha dissimulato o nascosto in mille modi.
Nella Quarta guerra mondiale, come piace chiamarla agli zapatisti, non possiamo pensare di salvare dalla rovina un mondo che cade a pezzi distruggendo la natura e la cultura. L’espressione suprema della resistenza è oggi la costruzione autonoma di mondi nuovi. Crollo e creazione sono complementari. Eppure, le grandi rivoluzioni sono nate nel mezzo di guerre e conflitti spaventosi, come reazione dal basso, quando tutto stava crollando. Sulle nostre pagine, lo ricordava Raúl Zibechi, annotando però che “i popoli non hanno mai aderito in massa alle alternative sistemiche. Prima lo faceva una famiglia, poi un’altra, e così via”.
Liberarsi dalla propria dipendenza dal mercato e dallo Stato non può naturalmente essere un processo lineare. Ancor meno lo sarà liberarsi dall’idea che qualcuno, altri debbano governare per nostro conto. L’educazione moderna nasce per costruire quella specie di fantasma concettuale chiamato “Stato-nazione” e che si pensava potesse prendersi cura dell’affermazione della dignità nella vita di tutti. Quel fantasma alimenta dunque “di per sé” nazionalismi, populismi, neocolonialismi e relazioni sociali patriarcali e razziste.
Dipende da noi
Possiamo farne a meno, dipende da noi. Coltivare, accompagnare, proteggere e raccontare la speranza non significa affidarsi all’ottimismo né a improbabili progetti costituenti per un vago e sospirato avvenire. Significa, forse, cominciare adesso e da qui a leggere la realtà anche in modo aperto all’imprevedibile. La società, nel suo insieme, è il risultato di un’infinità di fattori e condizioni che il più delle volte non sono messi in conto dalle nostre modeste capacità di analisi. Capacità di gran lunga inferiori, per fortuna, alla potenza di un flusso sociale che non si arresta, di una ribellione del fare quasi sempre sotterranea ma capace di rimettere nelle mani delle persone il proprio destino.
Marco Calabria, Riccardo Troisi, Gianluca Carmosino
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Adesioni
A ALBERTO CASTAGNOLA ALEXIK ALFONSO PERROTTA ALFREDO LUIS SOMOZA ALESSANDRA FILABOZZI ALESSANDRA MECOZZI ALESSANDRO ANDREOTTI ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER ALESSIO DI FLORIO ALTRECONOMIA AMBRA PASTORE ANDREA BARANES ANDREA BORASCHI ANDREA MUEHLEBACH ANDREA SEGRE ANNA BRUNO ANNA BECCHI ANNA CHIESA ANNA FOGGIA GALLUCCI ANNAMARIA MANZONI ANTIGONE ASSOCIAZIONE ANTONIO CITTI ANTONIO DE LELLIS ANTONIO GRAZIANO ANTONIO VIGILANTE A SUD
B BEATRICE BIANCHI CAGLIESI BEPPE AMATO BREAD&ROSES SPAZIO DI MUTUO SOCCORSO BRUNA G.
C CAES-CONSORZIO ASSICURATIVO ETICO SOLIDALE CARLA VERDECCHIA CARLO GORI CARLO TAGLIACOZZO CARLO RIDOLFI CARLO TESTINI CARMELO MUSUMECI CAROLINA GORETTI CASETTA ROSSA CHIARA INGRAO CHIARA SCUVERA CLAUDIA GATTI CLAUDIA MINEIDE CNCA-COORDINAMENTO NAZIONALE COMUNITÀ DI ACCOGLIENZA CRISTINA SANSONE CROCIFISSO ALOISI
D DALE ZACCARIA DANIELA MARINI DANIELE BARBIERI DIEGO REPETTO DINAMO PRESS DOMENICO CHIRICO
E ELENA BATTAGLINI ELENA GIULIANI ELEONORA ARDUINO EMANUELE LEONARDI EMILIA DE RIENZO ENZO SCANDURRA ESTER EUGENIO CIRESE EX LAVANDERIA
F FABIO BIANCHI FABIO CICONTE FABIO MARCELLI FELYNX FIORELLA PALOMBA FLORIANA LIPPARINI FRANCESCO MARTONEFRANCO BERARDI BIFO FRANCUCCIO GESUALDI
G GABRIELE CIPRIANI GABRIELE MANDOLESI GABRIELLA GUIDA GAGA PIGNATELLI GAETANO STELLA GAIA BENZI GAIA CALLIGARIS GIANCARLA COPPI GIANLUCA GABRIELLI GIANLUCA PECIOLA GIANLUCA SOLERA GIANMARCO CATALANO GIGI MALABARBA GIORDANA RONCI GIORGIO GATTA GIOVANNI FIORAVANTI GIUSEPPE BAGNI GIUSEPPE CAMPAGNOLI GIUSEPPE DE MARZO GIULIA GIORDANO GIULIANA GIORGI GIULIO DE VIVO GLORIA MUNOZ RAMIREZ PER DESINFORMEMONOS GUGLIELMO LOFFREDI GUIDO VIALE
I ILARIA CANALI ILARIA DE BONIS IRENE AUSIELLO
L LAURA FANO LAURA LOLLI NANNI LAURA MATTEUCCI PILONE LEA MELANDRI LETIZIA PAROLARI LICIA B. LINO DI GIANNI LORENZO GUADAGNUCCI LUCA CIRESE LUCA SCIALPI LUCIA LUCIANA BERTINATO LUCILIO SANTONI LUIGI DI PAOLA LUIGI M. LUIGI VITTORIO BELRILI
M MAG4 COOPERATIVA MANUEL ANSELMI MARCO ONORATI MARIANELLA SCLAVI MARINA RUSSO MARINES ZANINI MARVI MAGGIO MASSIMILIANO BACCANICO MASSIMO ANGELINI MASSIMO ANGRISANO MAURA CRUDELI MAURIZIO FORTE MAURIZIO ZAMMATARO MAURO ARMANINO MAURO BIANI MICHELE CITONI MICHELE PAOLINI MICHELE SORICE MIMMO CORTESE MONICA LANFRANCO
N NICOLETTA CROCELLA NILDE GUIDUCCI NINO LO BELLO NORA INWINKL
O OFFICINE ZERO OLIVIERO BETTINELLI
P PAOLA DEL ZOPPO PAOLA DORETTO PAOLA GRILLO PAOLO BELLINO PAOLO MOTTANA PAOLO TREZZI PASQUALE IANNAMORELLI PATRIZIA FAUSTI PATRIZIA GALLO PATRIZIA LARESE PATRIZIA MANCINI PATRIZIA PINNA PENNY PIERGIORGIO BARSOTTI PIERO MARCO ACCANTO PIPPO AFFINITO PAOLO PIACENTINI
R RAFFAELLA M. RAÚL ZIBECHI RENATA CASELLA RENATE GORGEN RETE DI COOPERAZIONE EDUCATIVA RETI DI PACE ROBERTO BRAMBILLA ROBERTO MUSACCHIO ROSA JIJON ROSANNA BARBUTO ROSARIA GASPARRO
S SALVATORE ALTIERO SANDRO MEDICI SARA COSTANZO SERENELLA POLETTO SERGIO CABRAS SERGIO SEGIO SILVIA MASINI SILVIA NEGROTTI SIMONE OGNO SLOWFOOD ROMA SOFIA BEGOTTO SONIA CARDILLO STEF ATREBIL STEFANO SIMONCINI SUSI FANTINO
T TAMARA GORI TEODORO MARGARITA TERRA ONLUS TRANSGLOBAL ASSOCIAZIONE
U UN@MAS
V VALENTINA GUASTINI VALERIO GATTO BONANNI VANDANA SHIVA VERENA VIRGINIA BENVENUTI VIRGINIA MEO
Z ZAPPATA ROMANA
1. Francois Truffaut:
“I sogni sono importanti nel suo lavoro?”.
Alfred Hitchcock:
“I sogni ad occhi aperti, probabilmente”.
(In: IL CINEMA SECONDO HITCHCOCK)
2.I Tagträume, privi di censura morale, mantengono la loro fondamentale apertura perché sempre troppo poco riusciamo a realizzare di essi: «Ogni sogno resta sogno perché troppo poco ancora gli è riuscito, si è compiuto. Perciò esso non può dimenticare ciò che resta, in tutte le cose mantiene la porta aperta» (PS, I, 390)
(in: Ernst Bloch: IL PRINCIPIO SPERANZA)
Comunque la si giri – di dritto o di rovescio, di basso o di alto – la capacità di sognare ad occhi aperti è dote rara e fondamentale.
In Comune-info la ritrovo tutti i giorni e per ciò non posso non dirmi comuninformato 🙂
Carlo Francesco RIDOLFI
Coordinatore Nazionale
Rete di Cooperazione Educativa – C’è speranza se accade @
Un grande abbraccio e un grazie per le cose che ho imparato da voi.
“Ribellarsi facendo“, oltre che un bellissimo slogan, è prassi di tanti e tante, da tanti anni. Ma troppo spesso ogni gruppo e ogni individuo restano chiusi nel recinto del proprio fare, ciascun@ con una propria scala di priorità più che giusta, perché ciascun@ fa cose preziose, e le cose che vanno fatte per ribellarsi sono tante, e ciascun@ di noi ha tempo limitato e risorse limitate, e quindi… E quindi non riusciamo a far pesare come dovrebbero e potrebbero le mille cose che facciamo, i nostri mille modi di ribellarci. Allora tanto più preziose sono le imprese come Comune, che abbatte i muri fra noi, che ci fa conoscere e interagire, ci aiuta a costruire un “pensare comune“, anche se il fare comune resta difficilissimo da costruire. Ma il pensare comune è il punto di partenza, tanto più quando è così profondamente nutrito di un sentire comune, di comuni passioni ed emozioni. Sono felice di dare anch’io il mio piccolo contributo perché questa impresa continui. Grazie, e buon lavoro per ancora molti anni!
per non smettere di sognare, consapevole che i nostri sogni individuali di piccole formichine devono essere condivìsi per iniziare a divenire realtà.
Così da sempre “rivoluzionaria”, sono ora co-fondatrice di un’Associazione che abbiamo chiamato La vita al centro e di una Cooperativa sociale (La rete della vita al centro), in cui ricerchiamo forme educative per bambini/e che possano tendere, insieme alle famiglie e in cerchi via via più ampi, a co-creare un mondo possibile per tutti.
Sto ragionando in questo periodo sulla magia insita nella parola, il suo uso, il suo senso… e sulla necessaria improrogabile inderogabile rivoluzione che nasce lentamente dentro di noi, tra gruppi e persone nel mondo, mentre da ogni dove i segni di crollo del sistema sono lì, a fare danni dolorosi con disperati e distruttivi colpi di coda.
Comune info è uno dei ponti che collegano i disagi, le riflessioni, le speranze, i primi esitanti passi della costruzione di un mondo nuovo. Ci sono mille segnali che dobbiamo cogliere per sperare, respirare e collegarci cercando il nostro modo di essere. Grazie di esistere! Spero che il mio piccolo contributo sia una delle tante gocce che consentono al fiume di scorrere
Casa Comune
Le storie del giorno, quelle ignorate che sarebbero rimaste sconosciute. Storie di alberi e di spiagge, di terra e tempo, l’anima dei luoghi piccoli dove si ripara il mondo. Storie di manutenzione dell’ordinario, cucina e officina, a piedi e in bici, tanti sentieri in cui perdersi. Storie di crepe dove fioriscono semi che nessuno vedrebbe, perché fiorire si può anche in mezzo al deserto, perché se una ginestra lo sa fare, direbbe Leopardi, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto.
Storie del torto, del tolto, un punto di vista da cui guardare il reale insostenibile e rappresentarlo nel disaccordo e nell’incontro. Storie sensibili e vulnerabili di cui si cerca la luccicanza, la dimensione nascosta e ferita. Storie indomite di rifiuto e di bellezza, quella che si confronta col dolore e l’ingiustizia e si fa carico di quel peso.
Storie selvatiche di contadini, di maestri, poeti, pescatori, pensatori, giocattolai, di produttori di senso. Storie schierate di fiducia, di cultura e colture. Storie senza profitto, senza accumulo, di gesti e presenze senza celebrità, senza uniforme, senza potere. Storie accoglienti da cui imparare a sperare, per costruire mondi di-versi.
Comune è tutte queste storie, il sentimento possibile di essere insieme, un minimo comune multiplo. Ogni petra azza parite, si dice così nel Salento, così è scritto sulla spiaggia di San Foca, l’unica spiaggia attrezzata e gratuita in Italia per i malati di Sla, proprio a due passi dall’espianto degli ulivi, da dove passerà il microtunnel del Tap. Ogni pietra alza un muro. Quando i muri non respingono, costruiscono dimore. Ogni storia una pietra per questa Casa Comune.
Ho dato il mio piccolo contributo al progetto perchè senza i vostri semi di speranza il mondo mi sembrerebbe veramente brutto e il futuro senza vie di uscita.
Grazie per quello che fate, perché ci fate sentire meno soli in una società che fa di tutto per dividerci quando la nostra unica possibilità di salvezza è la comunione dei beni e dei saperi.
Aderisco a questa campagna come atto di condivisione, la condivisione profonda e riconoscente di un percorso di “accomunamento” di desideri, costruzione di nuove forme di intimità e socialità, critica a tutte le forme, manifeste e invisibili in cui si esprime la violenza: tra i sessi, le classi, le culture, ecc.
Sono con voi perché convinta che un “altro mondo è possibile” e che molti/e lo stanno già costruendo.
Cari amici di Comune sernto il bisogno di ringraziarvi per tutto quello che fate.
La riflessione che vi lascio qui di seguito è quella di quel gran comico provocatore di nome George Carlin.
Il monologo completo lo trovate qui. https://www.youtube.com/watch?v=QXvK359TL2Y
“Il pianeta sta bene. La Gente è fottuta. C’è una bella differenza. Il pianeta sta bene. In confronto alla gente, il pianeta sta alla grande. E’ qui da 4 miliardi e mezzo di anni.
Avete mai pensato all’aritmetica? Il pianeta è qui da 4 miliardi e mezzo di anni.
Noi siamo qui da quanto, 100.000? Forse 200.000? E ci preoccupiamo di industria pesante solo da un po’ più di 200 anni. 200 anni contro 4 miliardi e mezzo.
E abbiamo la presunzione di pensare che in qualche modo siamo una minaccia? Che in qualche modo metteremo a rischio questta bellissima pallina verde e azzurra che galleggia intorno al sole?
Il pianeta ha superato cose molto peggiori di noi. Ha superato ogni tipo di cosa peggiore di noi. Ha superato terremoti, vulcani, tettonica a placche, derive dei continenti, venti solari, macchie solari, tempeste magnetiche, inversione magnetica dei poli, centinaia e centinaia di anni di bombardamento da parte di comete e asteroidi e meteoriti, inondazioni mondiali, onde anomale, incendi planetari, erosione, raggi cosmici, ere glaciali ricorrenti e pensiamo che qualche busta di platica e qualche barattolo di alluminio faranno qualche differenza? Il pianeta non va da nessuna parte. Noi si! Noi stiamo andando via. Fate le valigie, gente. Ce ne andiamo. E non lasceremo neanche molte tracce, grazie a Dio. Forse un po’ di polistirolo. Forse. Il pianeta resterà qui e noi ce ne saremo andati da un sacco di tempo. Solo un’altra mutazione fallita. Solo un altro vicolo cieco biologico. Un cul-de-sac evoluzionistico. Il pianeta ci scuoterà di dosso come un’infestazione di pulci. Un fastidio superficiale.
Il pianeta starà qui per tanto, tanto, TANTO tempo dopo che ce ne saremo andati e si curerà, si ripulirà, perché è quello che fa. E’ un sistema che si corregge da solo. L’aria e l’acqua guariranno, la terra sarà rinnovata e se è vero che la plastica non è degradabile, bene il pianeta incorporerà semplicemente la plastica in un nuovo paradigma: la Terra più la plastica.
La Terra non condivide il nostro pregiudizio verso la plastica. La plastica viene dalla Terra. La Terra probabilmente vede la plastica come un altro dei suoi figli. Potrebbe essere l’unica ragione per cui la Terra ci ha permesso di riprodurci. Voleva la plastica per sé. Non sapeva come farla. Aveva bisogno di noi. Potrebbe essere la risposta per l’antica domanda filosofica “Perché siamo qui?” La plastica, coglioni!”
Comune-info è inveramento delle necessarie “tattiche del quotidiano” di cui abbiamo necessità per frantumare e dissolvere le rovine dell’Impero. Tattiche fluide e persistenti, prove di altri mondi, crepe e vortici intorno a cui può annodarsi il volto di una nuova storia. Mi sento fiero di contribuire, ahimè con le mie pause, a una progettualità che rende comune il patrimonio di tanta intelligenza collettiva, di tanta operosità vitale e trasformatrice, di tanto entusiasmo per riappropriarsi del tempo, dell’intensità e del piacere di esserci. Mi sento parte di Comune-info.
Per sostenere l’informazione indipendente, ben fatta, giusta, che ha cuore anche delle battaglie di cui troppo pochi si occupano.
“Comune deve andare avanti perché è una voce dal basso libera e spontanea. È una fondamentale antenna sulle periferie, sia in Italia che nel resto del mondo. Abbiamo bisogno di un’informazione indipendente e indignata!”.
Liberarsi dal lavoro, liberarsi dall’oppressione, organizzare altre economie non capitaliste, dove libertà individuale e relazioni sociali egualitarie (di eguali nella diversità) possano esprimersi. E mentre lottiamo contro l’oppressione vecchia e nuova, esistente nelle relazioni sociali, per costruire un mondo che risponda ai bisogni umani, Comune ci mette in collegamento, ci tiene informati su cosa si muove nel mondo, ci aiuta a condividere nuove analisi e nuovi immaginari, e questo è essenziale per ribaltare l’ingiustizia, che è il principio universale delle società in cui viviamo.
L’importanza di Comune sta in questo essere spazio per ciò che è nuovo, che sta germogliando dalla società, dall’economia, dalla storia dell’umanità a cui è negato un posto. Accoglie la storia di pensatori resistenti che da quello spazio traggono la forza per continuare la loro lotta non più in solitaria.
Grazie Comune-info perché riesci a farci intravvedere altri mondi possibili, grazie perché dai loro la possiblità di raccontarsi, grazie perché l’informazione è preziosa e perché solo conoscendo si può costruire. Sono felice di contribuire a questa avventura.
Ho aderito. Grazie per le nuove parole che costringono ad aprire gli occhi. In quanto poi a tenerli aperti è un altro discorso. Ci vuole uno strumento politico collettivo che oggi ci manca.
Un compleanno memorabile
Cari compagni miei,
il vostro pezzo di lancio della campagna 2017 è molto bello. Per cominciare un altro cammino di cinque anni si riconferma l’impostazione originaria di Comune in cui mi ritrovo, sia pure con alcune differenze nel punto di vista. Mi spiego: alcuni di noi continuano a voler cambiare senza rassegnarsi e insieme senza escludere anche una ricerca su un piano complicato come quello istituzionale e della rappresentanza. Sapendo bene, comunque, che senza partire dalle persone, dalla loro affettività e dai loro bisogni si corre il rischio di continui fallimenti. D’altra parte, vi conosco troppo bene per dubitare che Comune sia aperto al confronto, alla discussione appassionata per raggiungere, cercando su molte strade diverse, obiettivi comuni.
Per me è scontato, ovvio, direi quasi naturale aderire alla campagna. E se dovessi dirvene una sola ragione, tra le molte, penserei soprattutto al clima che si respirava il primo di aprile, alla festa del quinto compleanno. C’erano tante persone, diversissime tra loro, ma tutte animate da una specie di mitezza determinata, da una serena voglia di condividere, da una fratellanza e sorellanza che, sia pure evocate, non incontro in nessun altro luogo della politica che mi accade di frequentare.
Ecco, prima di ogni altra considerazione, è quello che ho sentito quel sabato che mi fa camminare insieme a voi.
Un abbraccio forte.
PS Verserò il mio contributo direttamente sperando proprio, però, di vederci prestissimo
Grazie Riccardo, Marco e Gianluca.
Vecchio proverbio: si dice che a sbattere la testa contro il muro, prima o poi il muro cede. Questa è la vostra/nostra utopia
Il sole brucia e la terra pure, i numerosi ultimi arrancano, i pochi primi tutt’altro, e quelli di mezzo, invece di sostenere i molti alle spalle, arrivano addirittura a incolpare di tutto questi ultimi, facendo il gioco della minoranza fortunata.
Il tempo scorre, la polvere che resta nella clessidra diminuisce con l’aumento delle zone grigie tra la già sparuta chioma e la fiducia nel prossimo, tara tipica dei non più giovanissimi nelle giornate che fanno di tutto per buttarti giù.
Allora provi a disegnare orizzonti alternativi, attingendo perfino all’incoscienza e all’improbabilità delle più ingenue tra le intenzioni, li vedi vacillare al primo vagito dell’infantile profittatore delle strade facili dalla cravatta troppo stretta sulla fantasia e ti chiedi se è il caso di continuare a viaggiar da solo.
Poi alzi la testa e non guardi avanti, giammai indietro, bensì accanto e li vedi, quelli di Comune-info, che per tutto il tempo erano là, sulla stessa strada, passo dopo passo, a pensare, gridare e fare. Con te.
Noi del sito Tunisia in Red. org spesso ci siamo sentiti soli e incompresi nel nostro tentativo di restituire la narrazione di un percorso di cambiamento, impervio e pieno di ostacoli, come quello che ha intrapreso la società tunisina. Grazie a Comune-info per averci capito e per aver condiviso il nostro sforzo. Sosteniamo con convinzione le vostre “pratiche anticapitaliste del quotidiano”.
Patrizia Mancini, Responsabile di Tunisia in Red. Org
Purtroppo seguo poco il vostro sito, preso come sono dalla questione palestinese ma lo ritengo importantissimo come voce del dissenso. Auguro che questa voce si consolidi e si ampli in modo da far rinascere una sinistra attualmente frammentata e impotente salvo rari momenti di grandi vittorie come sono stati i referendum, purtroppo poi disattesi dal potere . un abbraccio a tutta la redazione, carlo di Zeitun.info
Saluti da Niamey, Niger. al sud di Lampedusa, uno dei Sud del mondo da dove più forte risuonano i volti di sabbia e i nomi di vento. E dove più forte rimbalza l’eco della violenza quotidiana del sistema.
C’è anche una nave di sabbia che cerca di navigare: migranti, contrabbandieri di futuro e pirati di deserti. Nella nave c’è posto per tutti e si ha il tempo per raccontare quanto altrove ha fatto naufragio. Alcuni, di sera, gridano terra. Grazie a Comune-info per non mettere a tacere queste voci.
un abbraccio, mauro
Sono felice di aderire a questa campagna e ringrazio Comune-Info per il coraggio, la forza e il testardo ottimismo che dimostra di avere puntando ad obiettivi tanto difficili quanto assolutamente condivisibili. Grazie a voi ho modo non solo di arricchirmi ogni giorno con la lettura di una informazione libera, indipendente e di qualità, ma anche l’opportunità di contribuire a una riflessione comune per camminare insieme verso un mondo nuovo.
Un abbraccio
Solo la vostra tenacia potrebbe bastare per garantire un credito di fiducia in una umanità troppo stanca e rassegnata. Il fatto di esserci rimette in moto tensioni e speranze. Arrivi su una pagina di “comune-info” e subito senti che ci sono cervelli e cuori che vivono e già questa è una notizia. “Comune” mi ricorda la piazza dove si incontrano vecchi che narrano, giovani che sognano, adulti che progettano, bambini che giocano. “info” è li invece a segnare la strada che tutto questo va fatto con una consapevolezza da condividere. Schierati. A volte pochi. Ma di sicuro liberi.
oliviero
Ciao a tutti,
parlo per me ma, penso sia utile a tutti per la raccolta “Donazioni” pubblicare il progetto con l’obiettivo da raggiungere e dirci a quanto siete arrivati con la raccolta, così poi per altri progetti in Cantiere …
Un abbraccio di LuceAmore con intenzione di Abbondanza.
Il progetto, cara Raffaella, è pubblicato qui. Si tratta di far vivere Comune. L’obiettivo è raggiungere la cifra più alta possibile per contribuire in modo sostanziale alla possibilità che tre persone possano mangiare e dedicarsi per molte ore al giorno (diciamo un bel po’ più di 8, per capirci) a scrivere, correggere, cercare, chiedere e promuovere articoli, impaginarli, illustrarli, titolarli ecc. A tempo perso, poi, la redazione deve curare qualche incombenza amministrativa e promozionale e alimentare la campagna 2017. Ovviamente, coordinando anche l’aiuto dei molti che vogliono Fare Comune con noi, ognuno come può, con il tempo che vuole e da dove vuole. Questo è più o meno quel che facciamo da cinque anni, con molti limiti, un bel po’ di fatica e affanno e con qualche bel risultato descritto nell’articolo qui sopra e in altri usciti su Comune in occasione delle campagne del passato. Solo vorremmo provare a farlo un po’ meglio e in modo che sia, se ci riusciamo, perfino un po’ più utile.
Per dare informazioni su come va, ci pare ancora un po’ presto. Sappiamo che tutti sono sommersi da mille cose, ci vuole il tempo che ci vuole, diciamo spesso noi. Ma chi ci conosce un po’, anche solo per aver letto qualche pezzo, sa che non può né dimenticare né sottovalutare questo invito ad aiutarci. Sarebbe, per chi pensa che valga la pena che Comune esista, davvero una grossa sciocchezza.
Un grande abbraccio a te e grazie per averci scritto.
La capacità di progettare mondi nuovi, contro corrente, è molto più diffusa di quello che i paraocchi della comunicazione di massa permettono di percepire.
Bisogna mettere il potere di fronte alla evidenza della sua radicale inettitudine di governance e l’unico modo per farlo è: “Ribellarsi facendo”, lo slogan di Comune-info, che condivido pienamente.
Tutto il mio sostegno, gratitudine e solidarietà.
Viviamo in un assurdo paradosso. Tutto quello contro cui abbiamo lottato – la guerra permanente che sta rendendo ogni giorno più insicuro il mondo, la catastrofe ecologica e la devastazione dei cambiamenti climatici, l’avanzare implacabile dell’ingiustizia in Italia e nel mondo – si sta realizzando. Dovremmo essere, quindi, la forza sociale e politica più autorevole e ascoltata, dovremmo essere noi decisivi nell’agorà. Invece siamo arrivati apparendo deboli e sempre più marginali, consegnati al destino di diventare sempre più irrilevanti fino a scomparire. E, proprio coloro che hanno aperto i peggiori vasi di Pandora appaiono dominanti, vincenti, egemonizzano la società e la politica. E non riusciamo a capire da dove ripartire, da dove riprendere il filo della lettura del mondo e dell’agire.
Scrissi l’anno scorso un articolo nel quale domandai “Dovremmo gridare sempre più e invece si appare afoni. Perché?” Di risposte se ne potrebbero avere nessuna e centomila. E potrebbe non bastare. Ma è certo che oggi è quanto mai più necessario sentire sulla propria pelle il dolore delle ferite della Terra e degli ultimi, dei senza voce, dei malati, degli impoveriti, degli oppressi, di coloro che sono minacciati dal Capitale e dalle tante tirannie politiche, economiche, sociali. Ma per farlo dobbiamo avere il coraggio di uscire dai nostri santuari di appartenenza, dai nostri recinti chiusi, di riconoscere un cammino … comune. E tornare a pensare che anche chi non appartiene alla nostra parrocchietta, anche chi è lontano da noi (una lontananza non solo fisica) è una persona, è un cuore che ama e prova affetti, che il “dolore degli altri non è un dolore a metà”. Abbandonando i calcoli politici, elettoralistici, le dinamiche di potere e di palazzo, le apparenze e la ricerca di star e starlette che troppo spesso ci conquistano e determinano quel che dovrebbe un impegno politico. Ma invece diventa altro. Con passione, coraggio, empatia, con l’animo e il cuore che c’impongono di non rimanere in silenzio o far dominare l’aridità. Sentire quotidianamente il dolore e la sofferenza, il volto dell’altro che chiede lotta e cammino … comune.
Ecco Comune è una delle nostre parole chiavi, è una delle stelle polari. E il nostro Comune – il nostro perché di tutti, perché è accanto a tutti, perché è un sito e uno strumento che tutti possiamo (oserei dire dobbiamo) animare e arricchire – è la dimostrazione e la necessità che è possibile, è l’agorà nel quale agire tutto questo. Ecco perché è importante sostenerlo e partecipare. Mettendo in Comune il nostro quotidiano, appassionato, mai domo e mai fermo, impegno per riparare questo mondo e costruirne uno migliore.
Un abbraccio
Comune-info è stato un punto di riferimento in questi anni, dove respirare aria di cambiamento perché altrove non c’era modo. È stato anche il luogo dove abbiamo potuto far sentire la nostra voce, perché altrove non era permesso. L’ingrediente fondamentale? La passione e la determinazione di chi ci ha creduto, dai fondatori, agli autori e ai lettori. Grazie Comune! Buen Camino
Grazie! Condivido la campagna e sostengo il lavoro che fate con Comune, perché abbiamo bisogno di “Coltivare, accompagnare, proteggere e raccontare la speranza”, di far conoscere persone, comunità, esperienze di vita, di accoglienza, apertura, rispetto, dignità, solidarietà, sostenibilità, reciprocità, pace, cooperazione, condivisione, responsabilità, leggerezza; strade e percorsi per liberare il tempo presente e progettare un passo alla volta il futuro nostro, di questa terra e dei nostri figli; insieme: in comune non siamo soli.
Grazie per tanta bellezza! Per ciò che avete creato in questi anni. Per la creatività con cui avete messo insieme un’informazione fresca, semplice e miltante. Per aver rappresentato una sintesi di tante persone, tante alternative, tanti mondi a cui appartengo! Grazie per ciò che rappresenterete nei prossimi 5 anni. Grazie, perchè siete un esempio di coerenza, di costanza, di tener duro nonostante tutto per costruire comunità di Pace!
Anto
Ho imparato da mio padre che tutti gli spiccioli,
contano. Perché quando si uniscono, possono
fare la differenza tra mangiare e digiunare,
tra sperare e rinunciare.
Ho imparato da mio nonno, Michele Fanelli,
maratoneta olimpionico e comunista, che bisogna
dosare le forze e avere in mente l’obiettivo:
nel nostro caso dare corpo e voce e sogni a chi
ha in mente di costruire una società di liberi e uguali,
col valore aggiunto della gentilezza, in azioni non casuali
ma decise, volute e immaginate.
Anch’io, dopo venti anni di maestro di bambini, e altri venti anni
di maestro dei migranti, dalla Valle di Susa, dove il popolo
della mezzanotte lotta contro il Tav, aderisco alla nuova
campagna di Comune-Info, augurandomi di
leggere più racconti in prima persona di chi vive
lottando anche per un posto dove chi nasce non sia
mai considerato clandestino.
Aderisco perché desidero che la ribellione del fare sia sempre meno sotterranea. Verso il mio contributo affinché continui a esistere la possibilità di dar voce a chi ama la vita in tutte le sue forme, a chi si prende cura della terra, a chi pratica relazioni egualitarie, libere, fraterne, a chi propone visioni altre, a chi lotta per un mondo migliore, a chi trasforma il dolore in coscienza, a chi ha bisogno di uscire dalla solitudine, a chi sostiene quotidianamente la comunicazione non violenta e la pace.
L’idea di non essere in lotta contro il tempo bensì contro la sua sottomissione all’astrazione capitalistica significa in fin dei conti essere in lotta per liberarlo, il tempo.
Per questo il testo ‘Un mondo nuovo comincia da qui’ mi ha ricordato l’utopia di André Gorz – di cui quest’anno ricorre il decennale della morte – le cui battaglie furono tutte indirizzate alla costruzione della civiltà del tempo liberato.
Comune è uno strumento niente meno che necessario per questo processo di costruzione che vede impegnati una pluralità di soggetti che talvolta faticano a riconoscersi come alleati. Ecco: nel raccontare di coloro che aprono crepe nei muri, Comune getta le basi per guardarsi negli occhi, cominciare a parlarsi e prepararsi al conflitto tra la violenza del capitale e la riappropriazione del tempo.
Buon lavoro,
un abbraccio
Vi seguo da quando siete nati cinque anni fa anche se non sempre ho pututo dare il mio contributo oggi sono felice che siate riusciti ad arrivare fino a qui e mi auguro che possiate arrivare ancora molto lontano. Aderisco perché il lavoro va retribuito. Aderisco perché raccontate sogni possibili. Aderisco perché c’è un immenso bisogno di Comune-info e potrei continuare con mille altre ragioni ma soprattuto vi ringrazio per il vostro impegno e per la vostra coerenza.
Un abbraccio e lunga vita a Comune-info!
Cara Redazione, “ribellarsi facendo“, parola d’ordine di Comune-info, è stata la mia linea maestra da quando, in Università Cattolica, il movimento del Sessantotto mi ha dato una nuova chiave per leggere il mondo.
Sono sempre stata ribelle, ma ho imparato “a fare”, come si diceva a prefigurare una utopia. Sono molto legata al mio passato ricco di scelte, di esperienze, di sperimentazioni nelle scuole dove ho insegnato. Essere legati al passato è un guaio. Prima di tutto perché hai la percezione che il tempo è passato, appunto, poi perché purtroppo e per fortuna hai avuto una vita piena e, nello squallore del presente, i confronti fanno acqua da tutte le parti.
Quando vi ho incrociato sono stata felice: vedevo e vedo una speranza. Dico di più: leggervi mi ha aiutato in questi ultimi mesi (mio marito ha dovuto fare un intervento e ha bisogno di cure a Bologna dove siamo) e se non fosse per la lettura degli articoli preziosi che trovo nella testata e per il libro che sto scrivendo sul viaggio solitario di mia sorella in giro per il mondo, onestamente non so la mia mente che fine avrebbe fatto.
Quindi avanti tutta con lo sguardo sul mondo, con la critica alla finanza mondiale, ai consumi devastanti, ma soprattutto agli esempi – e sono tanti – di buona scuola (ovviamente non quella del reuccio di Rignano), di buona sanità, di generose pratiche.
Quando torno a Roma, tra una decina di giorni spero, darò il mio contributo con un bonifico.
Un abbraccio
Ragionare e ascoltare in comune è già una grande rivoluzione ed è rivoluzionario il fatto di poter continuare a farlo. Nessuno nutre più speranze palingenetiche, ma condividere la parola è un segno di grande civiltà e di grande speranza. Che la parola accompagni la nostra comunione e ci aiuti a condividere non solo quello che non ci piace, ma anche quello che ancora non sappiamo che non ci piace.
Aderisco con convinzione a questa campagna. E lo faccio per me. Per continuare a leggere di esperienze e storie di cambiamento possibile, di modi alternativi di vivere, di possibilità concrete di superamento di un modello di vita distruttivo; perchè mi costringete a prendere coscienza dei limiti e dei rischi che il sistema politico e dell’informazione, occultano o rimuovono in nome dell’economia e degli interessi dominanti; perchè ora so che il cambiamento è possibile, che ognuno di noi, anche gradualmente e con sforzo, può realizzarlo. E anche se a volte leggo di esperienze e di modi di vivere che mi sembrano estremi e irrealizzabili, rispetto alla mia realtà di cittadina che vive in un condominio, sento che comunque la loro conoscenza mi aiuta a fare un piccolo passo avanti, anche solo nella consapevolezza dei problemi che nella loro essenza sono meno distanti di quanto sembrerebbe.
Comune-info è una delle fibre dell’arazzo-mondo-nuovo
La sorte degli oppressi del mondo – sotto la tremenda tormenta che ci scuote – si giocherà interno alla capacità di creare, inventare, mondi nuovi. Ovvio che resistere è importante. Non è quello che noi, la gente comune, stiamo facendo da quando esiste l’umanità? Per los de abajo, quelli che stanno sotto, vivere è resistere ed è resistendo che abbiamo imparato a camminare.
Adesso, però, ci manca qualcosa in più. Qualcosa che sia la condizione perché la vita sia bella da vivere, perché non sia mera ripetizione – eterna, infinita – ; perché l’arte del vivere sia capace di neutralizzare le routine, le terribili e letali routine necessarie perché il capitale continui ad andare avanti con il suo processo di accumulazione. Una di quelle routine è quella che angosciava Pasolini negli ultimi anni della sua vita: il consumo, la cultura del consumismo, che non distingue tra sinistre e destre, né tra borghesi e proletari. Quel consumismo che trasforma noi che stiamo sotto in fotocopie di quelli che stanno sopra.
Comune-info è una ribellione contro la routine del consumare informazione amorfa, quella che non è capace di distinguere tra ciò che è importante e l’info-trash. Il cervello, dicono i saggi, non pensa con l’informazione ma con le idee. Ogni volta che entro nella pagina di Comune, ne esco con qualche idea nuova, oppure con vecchie idee presentate in forma originale. Comprendere la realtà-tormenta è indispensabile per poterci orientare nella burrasca, per non perdere il nord e, pertanto, la vita. Se non viviamo, non potremo neanche creare. Sopravvivere è il primo passo creativo che possiamo dare nel mezzo del caos-tormenta-sistemico.
Comune-info non è una pagina di informazione, e nemmeno solo di idee. È qualcosa di più: fa parte del mondo nuovo, è un luogo d’incontro e di riconoscimento tra quelli di noi che soffrono questo mondo e sono decisi a fare qualcosa perché la tormenta sia, anche, un’opportunità per creare il nuovo.
Per tutte queste ragioni, penso che valga la pena di sostenere la campagna del 2017. Per poter continuare a navigare tra onde gigantesche e per poter affrontare le molte teste di quella idra che chiamiamo capitalismo. Un compito molto complesso perché l’idra è fuori e dentro di noi. Comune è, insieme, la barca e lo specchio.
Saludos y suerte
Chi vi ha scritto prima di me ha già detto tutto, a me resta solo la pratica: conto in rosso ma stipendio di giugno in arrivo, appena incasso vi arriva anche il mio contributo. Sarebbe dura fare a meno di voi. Un abbraccio
Comune-info mi piace molto, perché è lungimirante e accogliente, perché non è chiacchierone né politicista, perché dà valore alle cose che si fanno con il cuore e la mente. Perché ci mostra il lato buono delle persone, ma non dimentica di denunciare quello, spesso pessimo, della realtà dei muri, delle guerre, della crudeltà e della sofferenza umana. Perché è in sintonia con il nostro motto “cultura è libertà”. Per queste a tante altre ragioni, aderisco alla campagna 2017, mettendocela tutta per aprire crepe nei muri che, prima o poi, ne sono sicura, crolleranno. Intanto facciamoli crollare nelle teste e nella vita quotidiana di ognun@
Aderisco alla campagna di sostegno per il giornale web insieme ad Antonio Citti. Vi ringrazio per i vostri articoli “fuori dal coro” che racchiudono la poco visibile “realtà dello stato delle storie”…
Buon lavoro e buona giornata.
Aderisco alla campagna per Comune-info perché seguo e scrivo per questa rivista di resistenza, sin dai suoi esordi, nel 2012, per nutrirmi ogni giorno di utopia e di speranza, per ritrovare ogni volta l’afflato della lotta pensata insieme, in nome della Giustizia e dei Diritti Umani, contro ogni violenza, contro ogni guerra o imposizione di mercato. Seguo Comune per amore e per passione di una vita da dover spendere collettivamente in simbiosi con la Natura, di un mondo dove il Bene e la Bellezza regnino sovrani insieme a tutti i popoli del mondo. Scrivo per Comune per emozionarmi e ritrovarmi come persona in mezzo ad altre persone che sognano, all’interno di un mondo di aridi venditori e utenti, oppressori e oppressi, mercanti e acquirenti, padroni e servi. Io, Anna Bruno, come una vagabonda, con e attraverso Comune, cerco colori e profumi per poter dire un giorno di aver avuto il coraggio di denunciare il brutto e, insieme ad altri, di aver cercato soluzioni alternative all’impasse in cui sembra essersi cacciato oggi questo nostro mondo, soffocato dalla morsa velenosa di una piovra finanziaria dai tentacoli sempre più lunghi ma non eterni, aggressivi ma sempre più fragili e prossimi alla caduta… definitiva…
Allora forza Comune… e auguri a te per il tuo compleanno, che sia per te e per noi tutti, tuoi collaboratori e lettori, ancora un inno alla vita!
Quanto sia importante e bello il lavoro di Comune-info l’ho già scritto tante volte, così come quanta speranza mi comunichi leggere di quei mondi ribelli e creativi nascosti ai più. Oggi invece voglio scrivere un’altra cosa. Voglio lodare la sua capacità di rimanere sempre libero e di non accettare di vendere questa libertà a nessuno. Mentre la nostra scuola irlandese faceva e fa di tutto per vendersi ad un inceneritore, l’integrità di Comune mi commuove. Lo devo anche ai Tre Moschettieri Riccardo, Gianluca e Marco se ancora combatto per la libertà di dire quello che penso e agire di conseguenza. Fiera come sempre di essere una piccolissima parte di questo bellissimo progetto, portato avanti dai Tre Moschettieri con grande sacrificio e dedizione. È arrivato il momento di ripagarli.
Comune è uno strumento importante, direi indispensabile non solo per capire il mondo, ma per cambiarlo. Dall’esperienza di autogestione di RiMaflow che dura da quattro anni e mezzo – e che avete sostenuto tra i primi – sono nate altre esperienze e soprattutto “Fuorimercato, autogestione in movimento”, perché -come giustamente dite – occorre liberarsi dalla dipendenza dal mercato capitalistico. Noi pensiamo fortemente che i percorsi di economia sociale e popolare in alternativa al sistema dominante sono impervi, ma possibili se concepiti come strumenti di mutualismo di lotta, cioè conflittuale. Anche una cooperativa autogestita può essere una piccola trincea di resistenza.
Lunga vita a Comune-info e alleghiamo il nostro piccolo contributo. Adelante!
Gigi Malabarba, RiMaflow di Trezzano sul Naviglio
Per rendere la forza irresistibile c’è bisogno di misura e gentilezza, parafrasando Gandhi. La forza di Comune-info sta nella radicalità che usa i modi gentili, nelle ragioni argomentate senza supponenza, nei pensieri lunghi che nascono da saperi minuti ma di grande potere costituente. Lo fa con la consapevolezza che non è sufficiente fare la guerra ai potenti perché bisogna anche saper credere nella vita e nella capacità creativa e liberatrice degli esseri umani.
Comune-info è l’informazione che, rimanendo umile, soffia fiducia a sinistra, quella sinistra impegnata nella pratica sociale e non in quella retorica. E non è poco.
Io sostengo Comune-info.
Ricevo e leggo sempre gli importanti post di Comune-info, che danno nutrimento e sostegno ad idee oggi più che mai indispensabili nella crisi generalizzata di ogni idea collettiva e prospettiva di futuro, possibili solo nel segno di un bene comune che va rilanciato ad ogni costo.
Cari amici, ecco una buona causa per cui battersi: supportare la redazione di Comune-info che da tempo rappresenta una vera alternativa all’informazione mainstream.
Comune ci piace così come è, perché dà spazio in maniera approfondita ad argomenti non banali e di difficile diffusione!
Aderisco anche io, lo faccio soprattutto perché vorrei avere ancora una speranza, e perché mi sembra che le vostre analisi siano realistiche.
Per quanto mi riguarda, siccome mi occupo della questione animale – che è uno dei grandi, enormi, scandali di questo sistema inutile – mi piacerebbe che ve ne occupaste un po’ di più. Grazie!
Aderisco alla campagna di Comune-info perché è la cosa più naturale che potrei fare. Come respirare aria o bere acqua. Perché quello che diffondete ogni giorno non è utopia. È un mondo possibile. È ossigeno che nutre un cervello bisognoso di respirare aria pulita, di guardare al di là delle barriere, delle sovrastrutture. Di pensare che un mondo altro non solo è possibile, ma esiste già; occorre solo raccontarlo. Grazie!
Ce ne fossero di siti come Comune-info! Una voce fuori dal coro critica ed alternativa, ma al tempo stesso seria e non settaria, aperta a posizioni diverse: una perla rara nel panorama desolante dell’informazione standardizzata di questa “società dello spettacolo” che ci circonda diffondendo uniformità mascherata da finto pluralismo.
Bravi, continuate a far sentire la vostra voce.
Aderisco anche quest’anno alla campagna. Mi trovo a mio agio a camminare insieme agli amici di Comune. L’urgenza di informazione indipendente è più che mai viva. Mi piacerebbe che Comune riuscisse a essere luogo di confronto anche di opinioni diverse, dando ogni tanto spazio a qualche voce “fuori dal coro”. Uno spazio libero virtuale per una crescita culturale e un miglioramento sociale reali.
Non si possono cambiare i rapporti sociali in vista di un equilibrio più equo senza guardare a un cambiamento profondo nell’utilizzo dello strumento penale da parte degli Stati. E non si può davvero ripensare il sistema penale senza interrogarsi su un rivolgimento delle relazioni economiche, sociali, lavorative, commerciali. La riflessione di Antigone ha bisogno di Comune. E Comune ha bisogno di tutti voi, per continuare a garantire la propria indipendenza.
In questi cinque anni Comune è stato un faro per l’informazione indipendente. Non solo libertà di pensiero rispetto all’editoria tradizionale, ma coraggio nella scelta dei contenuti. Comune come bene comune, intendendo tutto quell’arcobaleno di argomentazioni che mirano a definire una piattaforma per un altro mondo possibile. Comune ha raccolto il meglio della spinta ideale nata dai Forum mondiale e dalle esperienze di base in Europa e nel Sud del mondo, approfondendo, dando diritto di tribuna a chi ne è di solito escluso. È importante, anzi imprescindibile, che la sua avventura possa continuare.
Sostegno Comune-info perché c’è bisogno di buon pane da mangiare ogni giorno. Di forni caldi. Di mani amiche. Di sponde sicure.
In Italia le voci indipendenti sono poche, pochissime. L’indipendenza è difficile da guadagnare, lavorando a Greenpeace ne so qualcosa. Per questo, comunque la pensiate, vi invito a scoprire e sostenere Comune-info. Qui tutto quello che dovete sapere per farvi un’idea e semmai aiutare un lavoro giornalistico prezioso.
Sono un lettore appassionato di Comune, e sono anche orgoglioso di aver contribuito (troppo poco) in passato alle sue attività con qualche articolo, perché penso che non esista niente di simile nel mondo. Non esagero. Sono appassionato di digitale e di temi che hanno a che fare con l’innovazione e l’economia sociale, e come tutti sono costretto a vagliare, nella eccedenza di contenuti e dati del Web, quantità enormi di materiali per distillare qualche goccia di conoscenza autentica. Beh, con Comune-info questo problema non esiste, o solo molto parzialmente, e anzi contribuisce molto a risolverlo, e qui sta il valore del suo modello. E perché? Per diversi motivi, tutti molto importanti, che travalicano il semplice attributo dell’indipendenza, che comunque è un prerequisito fondamentale:
– Vaglio critico svolto grazie a un lavoro redazionale vero, di quelli che non esistono quasi più per effetto dell’automazione e della frammentazione nei processi di produzione digitale dei contenuti, in tutti gli ambiti e a tutti i livelli, e per la conseguente perdita di valore economico dell’informazione.
– Costruzione di una rete di conoscenza e di esperienza che è prima di tutto una rete di relazioni reali tra comunità e persone che condividono valori e aspirazioni su cui fondare legami forti e duraturi.
– Progettualità di ampio respiro scaturita da una scelta importante dal punto di vista cognitivo e politico, quella di collocarsi tra teoria e prassi da un lato, e tra locale e globale dall’altro, mettendo al centro il tema dei mondi nuovi, cioè di quelle realtà che alimentano e sperimentano nuove forme di pensiero e azione collettivi.
Comune è un un bene comune al quadrato per questi motivi, perché non produce solo contenuti, produce le condizioni a priori per riattivare intelligenza collettiva e perciò una soggettivazione capace di agire e cambiare il mondo. Chiamiamola come vogliamo, forse sfera pubblica, forse anche semplicemente politica in senso classico.
Sostengo la campagna a favore di Comune-info perche’ abbiamo bisogno di chi ci racconta questo mondo caotico e disperso e quelle storie di chi creando comunanza e nuove pratiche ci fanno sperare che si può cambiare.
Cari amici di Comune-info è il momento di fare rete di essere uniti più che mai e di raccontare che una nuova società è in cammino. Stiamo preparando per novembre prossimo a Palermo la nuova Fiera dell’economia solidale e circolare e degli stili di vita sostenibili in Sicilia (Fa la cosa giusta Sicilia). Ci siamo grati per il lavoro prezioso che state svolgendo a che speriamo continuerete a svolgere… C’è bisogno che le persone che vogliono costruire futuro nel presente siano assieme…
Comitato Fa’ la cosa giusta Sicilia
Sostenere Comune-info vuol dire aiutarsi a vivere meglio. Comune-info è una finestra aperta sul Mondo da cui entra aria pura ed esce ciò che ogni giorno ci inquina. Ti aiuta a sapere e a saper fare. Indispensabile come chi lo fa.
Aderisco alla campagna di Comune 2017 poiché mi riconosco appieno nei valori che questa comunità d’intenti e di lavoro porta avanti, con determinazione e forza, ma pure con poesia e leggerezza. Sapere di non essere soli, e nel contempo rivisitare e rendere attuali i contenuti ai quali ci si è da sempre ispirati nella lettura del mondo, sono certa sia un modo di sentirsi partecipi e utili, di potere ancora trovare in sé – e condividere – la speranza saggia in un cambiamento di visione. Non lasciare che sia il mercato a dettarci la linea ma, insieme, coltivare percorsi e approdi di segno opposto e di sguardo lungo.
Per la tutela di nostra Madre Terra, quindi per tutti noi, l’augurio a Comune di proseguire, forte del nostro affetto e sostegno, nel suo prezioso lavoro!
Comune-info ha bisogno di affetto … anzi no, quello fa tanto bene, ma di pane e affetto non si vive. Ricominciamo. Comune Info ha lanciato la nuova campagna 2017 per continuare il suo percorso di informazione libera e vicina alle esperienze di resistenza culturale ed economica da cui sempre, leggendo i loro articoli, si riesce ad intravedere la possibilità di un cambiamento radicale. Quel mondo nuovo che stenta sempre a cominciare ma che, se un giorno sarà, avrà le basi in ciò che Comune-Info racconta da sempre.
Quindi, va bene l’affetto, ma Comune-info ha bisogno di un’azione concreta di partecipazione e sostegno per garantire le risorse economiche necessarie a continuare.
Assolutamente e profondamente grata, in piena adesione con i valori che Comune-info porta testardamente avanti, non posso che aderire alla campagna 2017!
Grazie di esistere e Re-esistere!
Grazie ragazzi. I sogni più belli hanno bisogno di essere sognati a lungo.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato (Danilo Dolci)
Grazie davvero, Comune-info, per l’immane lavoro che avete profuso in questi cinque anni, a valorizzazione di tantissime buone prassi e a favore di significative riflessioni sullo stato delle cose e sulle prospettive da dare al domani. I nostri migliori auguri di lunga vita!
Centro Culturale Municipale Giorgio Morandi, Roma
Aderisco da comunista che crede e sa che l’ideale egualitario di Carlo Marx e dei suoi epigoni non è stato mai applicato nella storia del mondo e che il mercato e il capitalismo sono riusciti a fagocitare anche i sedicenti stati socialisti. Esiste ancora il concetto di destra e sinistra e chi lo vuol negare è ingenuo o in mala fede.
Comune-info ti ho visto nascere, crescere e diventare con gli anni un punto di riferimento per molti lettori che come me sognano e vogliono vivere in un mondo “sostenibile” … lunga vita! 😉
Ester, per gli amici di Comune-info, Ester Scup
Comune-info non è “solo” un giornale web indipendente. Comune è per me una fonte di ispirazione, confronto, relazioni, idee, condivisione. È come sentirsi a casa.
Confermo, la vostra bizzarra e inadeguata fatica è davvero utile
Un abbraccio
Care e cari,
aderisco alla campagna perché la vostra (nostra) voce è fondamentale continui a farsi sentire.
Un abbraccio,
Beppe Bagni, presidente Cidi
Comune tratta argomenti di grande interesse in modo diverso più profondo e portando i punti vista di chi vive o conosce molto bene da vicino le problematiche di cui parla. Per questo è importante che vi si possa leggere! Grazie
Sostenere Comune è un atto dovuto, è un atto di riconoscimento, è una scelta di campo non scontata e coraggiosa… Comune è un modo di pensare inclusivo e accogliente, è lo spirito di chi cresce senza piegarsi e di chi parla senza paura.
Bread and Roses Bari – Spazio di mutuo soccorso aderisce con convinzione alla campagna di Comune-info. Non solo un giornale indispensabile, ma un tentativo di costruire comunità in una società sempre più soggetta a divisioni. Grazie per il lavoro che fate!
Forza ragazzi e ragazze! Qualche volta, dopo anni di “battaglie”, la tentazione di mollare c’è… ma non per noi, che andiamo avanti con tenacia, ancora certi che un altro mondo è possibile! Noi ci proviamo con il Commercio Equo e Solidale, ma siamo una grande famiglia. E solo insieme ce la possiamo fare! Un abbraccio, resistencia!
Che dirvi ragazzi, per me Comune è stato da subito una finestra sulla vita di tutti i giorni di tante persone che restano silenti ed invisibili, una risorsa di informazioni e punti di vista liberi da schemi e preconcetti, una fotografia del mondo reale che va al di là del Truman show che ci viene propinato ad ogni piè sospinto dalla stragrande maggioranza dei mezzi di comunicazione.
Per questo quando abbiamo avuto la possibilità di organizzare la taverna comune all’asilo nel bosco di Ostia mi sono sentita emozionata e orgogliosa di poter dare il mio contributo a questa fonte di bellezza alla quale con gioia attingevo già da un po’. Da dove potete ripartire? Da qui. Dal prendere consapevolezza del grande dono che state facendo a voi stessi e a tutti noi e dal chiedere sostegno e aiuto a chi vi ama.
Noi siamo orgogliosi di poter sostenere questa meravigliosa avventura e siamo certi che i frutti di questo seminare attento e continuo saranno sublimi. Grazie di cuore
Aderisco alla campagna 2017 perchè il vostro lavoro è preziosissimo.
Aluar. Vi ho appena inviato 20 euro con paypal. È mia madre Angela, che ve li manda. Io, purtroppo (o per fortuna?), non ho un lavoro, nessuna entrata. Ma lei è contenta di partecipare, vi legge e condivide sempre. Per il sito, ho trovato un racconto che fa proprio al caso. È un testo liberamente tratto da un aggiornamento di stato su Fb de los compas de los medios libres de México. Mi è sembrato così prezioso che non ho potuto fare a meno di conservarlo. Da condividere con coloro che lottano, da leggere in momenti di difficoltà e sconforto, per non dimenticare l’orizzonte.
Vi voglio bene. Non mollate!
Vá
.
La lotta, la semina e il raccolto (un racconto dal basso)
“– Compa, sono cinque anni che vengo qui e ancora non ho visto che frutti dà quest’albero.
Che frutti dà?
– Quest’albero dà ombra, compa.
Si semina per oggi e per domani. Alcuni semi germogliano subito, altri tardano una o due stagioni, e altri ancora uno o due anni; e ci sono alberi che tardano dieci anni, o di più, a raggiungere una dimensione considerevole e dare il loro frutto; alcuni danno semplicemente ombra e impegnano i propri decenni per dare quello che devono dare.
Raccogliamo frutti di stagione, ciò che abbiamo piantato di recente, ma raccogliamo anche ciò che le nonne e i nonni hanno piantano nelle generazioni passate.
La lotta è così. Si semina per oggi e per domani, si riesce a raccogliere alcuni frutti per il quotidiano, ma soprattutto si raccoglie ciò che hanno seminato le nonne e i nonni.
La lotta è una selva, un bosco e una milpa che bisogna curare e difendere con costanza, per la coscienza, la dignità, l’amore e il sogno; contro l’indegnità, l’ignominia, l’impunità e la stupidità.
Quando ci scoraggiamo, piuttosto che smettere di raccogliere i frutti di stagione, otteniamo che le generazioni future non abbiano per un tempo cose da raccogliere.
Spesso ciò che si semina è lotta, il nostro raccolto, è ben integrato nel paesaggio e non si vede, non è evidente. Sono piccole vittorie, processi comunitari che continuano a camminare e a creare nuove generazioni di disobbedienti che costruiscono relazioni di liberazione basate sull’azione, la ribellione e la resistenza che continua lì intatta, nelle coscienze di coloro che si risvegliano e lottano.
In compenso vediamo solo sconfitte, le infinite cose da fare, lì dove è mancata attenzione nel piantare semi o nel prendersene cura. Qualcosa che, invece, vedendolo positivamente, ci traccia un piano d’azione su tutto quello che è in attesa di essere piantato e lottato.
Cerca un albero grande come la meraviglia,
pensa a tutte le generazioni che se ne sono prese cura,
che l’hanno visto crescere; e a tutte le generazioni
che passando di lì hanno trovato fresco e riparo dal sole.
Anche questo è lotta, uno sguardo a lungo termine,
un albero sul ciglio della strada, un bosco che dorme
dietro la prossima montagna.
Non dimenticare di piantare alberi e lotte.
Tu sei la nonna e il nonno di coloro che verranno
e anche lotteranno”.
—
Con affetto. L’augurio-suggerimento che vi diamo per questo nuovo inizio, è quello che, Comune-info, diventi d’ispirazione per armare altri media d’informazione dal basso. Insegnate a fare quello che fate. Tanti piccoli Comune colpirebbero e resisterebbero meglio di uno solo, per quanto grande questo sia o diventi. Un abbraccio! Vi vogliamo bene.
Grazie per aver conservato e offerto il racconto dell’albero e della sua ombra
Un augurio per continuare con più forza! Dal 1994 facciamo, senza denaro, il trimestrale Marea http://www.mareaonline.it e una radio web che è il primo podcast femminista italiano, http://www.radiodelledonne.org ; sappiamo bene la fatica e la penuria, ma anche la soddisfazione di re-esistere! un abbraccio stretto e avanti! Monica Lanfranco
Un luogo di informazione che spazia in diversi ambiti della cultura, delle produzioni, del commercio, dell’economia, e che unisce la critica e la proposta, l’analisi del presente e la ricerca di possibili percorsi futuri. Un luogo da sostenere e coltivare.
Bella la voce di Comune: per riflettere su natura e direzione del cambiamento, per rafforzare la prospettiva dell’economia trasformativa, per tenersi informati su buone prassi e azioni concrete. Non sempre, com’è naturale, condivido quello che scrivete, ma sempre lo ritengo utile e interessante per la comune finalità di un mondo più giusto e di un’economia equa e solidale.
Aderisco volentieri alla Campagna 2017. Il vostro contributo è uno stimolo permanente per nuove riflessioni e sentieri da percorrere in Comune.
Ho aderito con piacere alla Campagna 2017. La vostra (vorrei dire” la nostra “) presenza è necessaria per avere una visione diversa, dal basso, della realtà. Grazie per il vostro lavoro e la vostra puntuale presenza specialmente sui temi della scuola e dell’immigrazione. Grazie
Rendo omaggio a Comune con una frase di Gaetano Salvemini: “Noi non possiamo essere imparziali. Possiamo essere soltanto intellettualmente onesti: cioè renderci conto delle nostre passioni, tenerci in guardia contro di esse e mettere in guardia i nostri lettori contro i pericoli della nostra parzialità. L’imparzialità è un sogno, la probità un dovere”.
Ci sono tante buone ragioni per sostenere Comune. tutte molto valide. Ma c’è qualcosa dal mio modesto punto di vista che rende questo viaggio Comune speciale: il fatto di dare voce e spazio a chi pratica e pensa una nuova democrazia della Terra. Comune ci aiuta a “decolonizzare il potere” per farci partecipare alla costruzione di un mondo capace di contenere tutti i mondi. Se non avessimo più nulla in Comune non esisteremmo. Siamo interdipendenti, reciproci, connessi, relazionati. C’è chi ha avuto bisogno della scienza per riconoscerlo. Sembra banale, ma è questa consapevolezza che ci permette di comprendere ed affrontare la crisi dinanzi a noi. Una crisi che nasce proprio dall’aver disconosciuto le relazioni con la vita e l’impatto delle interrelazioni tra i sistemi della vita. Una crisi che nasce dall’aver oggettivato la vita e dall’averci reso fragili e impauriti, non consentendoci di osservare le tantissime possibilità che questa crisi offre per cambiare in meglio e non in peggio. Per occultare le tante possibilità di cambiamento che permetterebbero a tutta la Comunità della vita di “viver bene”, con la complicità dei media è stata alzata una cortina fumogena che ci impedisce di vedere la realtà e di ragionare insieme. Ci viene detto da quasi un quarto di secolo che non c’è alternativa all’esistente: accontentantevi e levatevi “sogni” dalla testa. Comune invece ci racconta un altro punto di vista, facendoci fare un salto in avanti sulla necessità di contribuire da subito alla costruzione di risposte che rimettano al centro il diritto della vita alla vita. Per questo è così tanto importante sostenere e promuovere Comune.
Comune è anche casa mia, uno spazio di dibattito inestimabile e un luogo dove coltivare il pensiero libero. Per questo sostengo la campagna 2017 “Un mondo nuovo comincia da qui” e auguro lunga vita ad un progetto di informazione unico e prezioso.
L’agricoltura ecologica per noi è produzione di piccola scala, resilienza, rispetto dei diritti, equilibrio con l’ambiente e circolarità dei processi. Su Comune troviamo spunti e racconti di esperienze che ci ricordano ogni giorno come sia urgente ripensare in questa chiave il rapporto tra l’uomo e la terra. Sosteniamo di tutto cuore la campagna 2017, per continuare a dar voce alle pratiche di cambiamento.
continuate per sempre: serve questa piccola luce -in senso illuminista- per aiutarci a svelare le continue nudità regali del sistema per ora dominante.
bacidibici.
Cara redazione di Comune-info, sento un legame forte in questo momento con il vostro ripartire. Al vostro nuovo progetto se ne aggiunge un altro! La Yogurta, uno spazio circolare di condivisione, crescita personale ed impegno civile il tutto condito da azioni e creazioni artistiche! Sarà bello incontrarsi lungo la strada. È sarà un onore per me ospitare una delle tante cene-taverne di autofinanziamento di Comune.
“Comune-info è un po’ la mia casa da alcuni anni ormai: è stato un dare e avere reciproco. Una finestra sul mondo, ma anche un megafono con cui comunicare con l’esterno le lotte che in questi anni ho seguito. È la mia medicina contro lo sconforto, perché mi ricorda che non siamo soli nel cercare di costruire qualcosa di diverso. Non è periodo di movimenti di massa, ma ci sono tante vene che scorrono nel corpo del paese e ne fanno fluire la linfa vitale. Comune.info sta qui a raccontarci di tutte queste vene affinché la linfa, compiuto il suo percorso, possa al momento giusto confluire in un’unica arteria e dar vita a un movimento più grande. João Pedro Stedile, economista e leader del Movimento Sem Terra brasiliano, una volta mi disse che le lotte, i movimenti, sono come le onde: vi sono fasi in cui l’onda si frange sulla costa producendo grande energia e periodi di risacca, dove l’onda si contrae ma solo per riprendere forza e spingersi, poi, di nuovo in avanti. Credo che noi stiamo passando un periodo di ritirata, ma lo sguardo sul paese e sul mondo che Comune.info ci offre quotidianamente, sta lì a ricordarci che questa ritirata non è passiva, non è di sconfitta, ma per costruire nel piccolo e nel quotidiano le condizioni del cambiamento, per riprendere energia e poi poterci spingere di nuovo in avanti con rinnovata energia.”
Il motivo dell’adesione è il grande interesse con cui vi seguo da anni. Pensate proprio in relazione al lavoro che svolgo (coordino l’Area di Ricerca “Economia Territoriale” della Fondazione Di Vittorio della Cgil) ho scelto di non leggere altro oltre a voi e al settimanale Internazionale.
Per il resto studio e faccio la mia parte… 😉
Un caro e grato saluto
Sostengo la campagna di Comune-Info anche quest’anno perché è l’unica realtà che parla di biciclette, di migranti, di scuole, di femminile col mio stesso linguaggio. Continuate così
Stamattina ho aderito ed effettuato una donazione alla Campagna 2017 di Comune. I motivi non serve forse specificarli, tanto dovrebbero essere ovvi e scontati. Sono tanti e intrecciati, ma in definitiva si possono sintetizzare così: c’è sempre più bisogno di pensiero critico e di azione altra, di impegno trasformativo. Un bisogno letteralmente vitale e terribilmente urgente, giacché un mondo diverso è sempre più necessario e può diventare possibile se dal basso si alimentano movimento, coscienza e percorsi. Comune-info risponde a entrambe queste necessità, con competenza, convinzione e passione. Sostenerlo è un dovere e contemporaneamente un piacere, un modo di sostenere anche anche sé stessi, anche chi, come pure noi di Diritti Globali, lavoriamo nella stessa direzione e cerchiamo di promuovere una medesima cultura. Consapevoli, come Comune-info ci ricorda quotidianamente, che un mondo nuovo comincia da qui, da ciascuno di noi che si mette in gioco e che cerca di mettersi in rete con ciascun altro. Diventando davvero comune. Invito tutti a contribuire alla Campagna.
Comune-info è uno spazio libero di riflessione e condivisione, un luogo virtuale che però ha alle spalle tante persone reali con cui è sempre un piacere chiacchierare e confrontarsi sui grandi temi della nostra epoca. In particolare, è un luogo dove quel cambio di paradigma che in tanti ricerchiamo acquista una sua voce, e si riconosce oltre le diversità e i confini. Per questo e per mille altri motivi va sostenuto e aiutato a crescere!
Negli ultimi tre paragrafi di questa ripartenza è contenuta l’essenza di Comune-info e, di conseguenza, l’urgenza che il progetto continui ad accompagnarci verso l’alba di mondi altri. Con tempi che siano nuovi, con idee che siano nuove, con occhi che siano nuovi.
Essenza e necessità di esistere – volontà di esistere – sono due concetti alla base di ogni resilienza. In un mondo così caotico, a volte solo all’apparenza, dominato da pochi conosciuti e dominato da tanti che si spacciano per ciò che non sono, manifestare la propria essenza è già un primo passo verso il cambiamento, verso nuovi modi intendere le relazioni, quindi la socialità e la politica.
Negli anni Comune-info ha spesso ospitato nostri contributi, rilanciando le nostre attività e creando spazi orizzontali per il confronto sulle tematiche alle quali siamo legati. Uno scambio che va oltre il mero contenuto ma tocca le corde e i desideri più intimi: quello di trasformare la realtà circostante affinché possa seguire il ritmo del più lento, della più lenta, per cui nessun@ rimanga indietro.
Per queste ragioni e tante altre, come Servizio Civile Internazionale aderiamo alla campagna 2017.
Che cento fiori sboccino. Ancora e ancora.
Simone Ogno
Segretario Nazionale
Servizio Civile Internazionale
È una campagna a cui aderisco con convinzione, perché in questo mondo fatto di spazi chiusi, e di esclusioni, Comune è uno spazio inclusivo e rigoroso. La necessità di poter essere richiede questi spazi. Uno spazio colmo di parole chiave come “pensare”, “resilienza”, parole usate a cui dare un senso nuovo e antico, come “libertà” e “volontà di prendere parte”.
Comune, per me, è un modo di scrivere, leggere e condividere che non costringe a seguire qualcuno o qualcosa, ma sospinge per un cammino proprio, personale, gioioso e anche indignato, e a volte gioioso perché indignato, perché ancora ricco di sentimenti, di possibilità. Comune è un luogo fatto di gente che cammina continuamente senza stancarsi di affiancare gli altri, e che per camminarsi accanto non ha bisogno di categorie e assistenzialismi. Di gente che costruisce con energia e naturalezza incontri tra pari.
Io sto con Comune perché Comune-info è stato sempre al mio fianco nella difesa del mio Territorio, dalla mafia xylella al Tap. Continuerò a sostenere gli amici di Comune.
Dobbiamo essere “incorreggibili disturbatori della pace” come è stato definito il drammaturgo ed attivista afroamericano James Baldwin. Sforzarci di legare in un legame stretto chi oggi tenta di decodificare il mondo attraverso la lente dell’arte, della cultura visuale, e chi si sforza di trasformarlo, o possibilmente renderlo più degno. Questo incontro tra arte ed attivismo potrebbe fornire oggi una chiave di lettura, uno stimolo alla riflessione ed all’azione, in un mondo dove domina la post-verità, nel quale le parole ormai sono diventate obsolete e l’azione politica inefficace. L’artista dovrebbe quindi essere colui che “illumina l’oscurità, apre strade nella vasta foresta, cosicché, in ciò che facciamo, non perdiamo il senso del nostro scopo, il che dopo tutto è il tentativo di fare del mondo un luogo più umano”. Chi sceglie di fare arte in questa maniera diventa in un certo modo un attore politico, che esplora le intersezioni tra narrazione artistica e pratica politica e viceversa. Si muove quindi tra un polo e l’altro, proprio come fa chi popola Comune-Info, camminando domandandosi. Cerca di portare alla luce una realtà nascosta, più profonda di quel che appare, una possibilità di generare domande e dubbi, contribuendo a creare una moltitudine di cittadini e cittadine emancipate. Quella stessa moltitudine che occupa e recupera spazi pubblici, che si mobilita e si interroga sulle narrative dominanti, cerca individualmente e collettivamente di riaffermare la giustizia e la dignità. Questa ricerca accomuna la storia di Comune-Info ed anche il nostro obiettivo, e la nostra pratica, quella di Arts4thecommons – arte per il comune, appunto. L’esplorazione dello spazio interstiziale tra cittadinanza e confini, tra potere e comunità, dove si gioca oggi la sfida per il comune. Un nuovo “commons” generato appunto dall’incontro tra arte ed attivismo. Per questo non possiamo non sostenere le nuove sfide che il collettivo Comune-Info ci sta proponendo, perché sono in fondo anche le nostre. Rosa Jijon, Francesco Martone – A4C/artsforthecommons
Aderisco perché è un privilegio ribellarsi facendo vita comune.
“Abbiamo inventato una società del consumo con un bisogno costante di crescere. Perché se l’economia non cresce è una tragedia. Abbiamo inventato una montagna di bisogni superflui. Buttiamo via, compriamo, buttiamo via e… Ma è la nostra vita che stiamo sperperando. Perché quando compro qualcosa, o tu compri qualcosa, non lo compriamo con i soldi. Lo compriamo con il tempo della nostra vita che abbiamo speso per guadagnare quei soldi. Con la differenza che l’unica cosa che non si può comprare è la vita. La vita si esaurisce. Ed è terribile sprecare la propria vita per perdere la libertà. La vita è troppo bella per darle così poca importanza. Forse, dobbiamo aspettare che il malcontento si diffonda per renderci conto del valore che hanno le cose più semplici e fondamentali della vita” (José Mujica)
ENGLISH ComuneInfo is a beautiful reminder that Italian activists have worked to create a potent and inimitable discourse and practice around beni comuni, like no-other nation, it seems to me, in the world. Many of us who have studied and been inspired by the movement for beni comuni in Italy are grateful for ComuneInfo and their work. Please keep it up, in the name of beni comuni and in the name of a world yet to come.
ITALIAN ComuneInfo è una splendida iniziativa, che ci dimostra ancora una volta come l’attivismo italiano sia stato in grado di elaborare e realizzare ineguagliabili strumenti di lotta e cambiamento sul tema dei beni comuni, come, quantomeno a mio parere, nessun altro al mondo. Non posso che sentirmi personalmente grata per l’ottimo lavoro svolto da ComuneInfo, il quale è stato, e continua ad essere, costante fonte di ispirazione per moltissimi studiosi del movimento italiano per i beni comuni. Vi prego, proseguite la vostra battaglia, come sempre, nel nome del diritto ai beni comuni ed in quello del mondo che verrà.
Comune-info rappresenta una delle più belle realtà italiane di informazione democratica, capace di coniugare conoscenza, cultura, mobilitazione e spinta alla partecipazione.
Comune è una voce importante, che va sostenuta. Tanto più in un Paese in cui è continuamente necessario ricordare che non c’è democrazia senza eguaglianza. “Comune” forma, informa e mette in rete. Mette in comune appunto. E apre una prospettiva di dialogo.
Aderisco molto volentieri a questa campagna per Comune-info, che fa un’importazione vera e precisa, senza farsi condizionare dal pensiero comune dei mass media, pilotati dalle chiacchiere da bar e dai pennivendoli di professione. Vi auguro buon lavoro e buona vita. Grazie per tutto quello che fate e per tutte le volte che avete dato luce e voce alle problematiche carcerarie, che così poco spazio e consenso trovano in giro.
Lista Civica Italiana apprezza ogni tentativo . come quello di Comune-info di fornire informazioni che alimentino la speranza di poter fare qualche cosa di concreto. A nostro avviso “Ribellarsi facendo” deve anche contenere lo sforzo nonviolento, tenace e disinteressato di cambiare il modo di fare politica. Siamo convinti che tanti di noi continuano a lottare ” a valle” contro gli effetti di cattive politiche e si sfiniscono… Occorre cambiare strategia e lavorare a monte. Se ci decidessimo a unirci (e una colla possibile potrebbe essere data dall’attuazione della Costituzione del ’47) per mandare gente migliore in parlamento forse risparmieremmo una bella dose di fatiche… A nostro avviso una sommatorie di buone pratiche è importante, ma una struttura organizzata sociale richiede anche forme organizzate di governo. E qui c’è tanto da fare e da sperimentare… Auguri per i prossimi cinque anni…
Nell’aderire alla campagna dell’anno scorso “Facciamo Comune Insieme” scrissi, partendo da una citazione di Gandhi, che “Comune-info è uno spazio in cui il racconto di quelle azioni rappresenta già quel cambiamento che vorremmo vedere nel mondo. Mi sembra che lo rappresenti con tutte le contraddizioni e le differenze possibili, con tutto l’entusiasmo e la determinazione necessari perché ogni cambiamento sia davvero autentico”. Aggiungevo che che “l’aspetto più importante è che Comune-info è un luogo libero. E la libertà è la cosa più difficile, più rischiosa, più delicata, più pericolosa”.
Non saprei davvero quali altri parole usare per esprimere la mia gratitudine per il lavoro enorme e importantissimo di Marco, Riccardo e Gianluca. So solo che inviterò tutti gli amici, le amiche e le persone che conosco a visitare e leggere le pagine di Comune chiedendo loro di versare il minimo contributo proposto di 20 €. Uno sforzo che, mi auguro, possa fare la gran parte di loro.
Provare a “fare” qualcosa per cambiare le storture del mondo che incrociamo tutti i giorni è un mio proponimento quotidiano, sia pure zoppicante e spesso incerto. Ed è un’azione che chiedo costantemente a tutte le persone che conosco. Agli amici ma anche, talvolta soprattutto, a chi ha una visone del mondo distante dalla mia.
I nemici li cerco sempre. Anche quelli le cui azioni sono per me inimmaginabili. Non credo che riuscirò mai a scrollarmi di dosso l’idea – per qualcuno velleitaria, se non peggio – di riuscire a convincerli a cambiare idea. E in ogni caso credo che dal confronto si possa riuscire quasi sempre a comprendere qual’è il motivo, la scintilla, che ha condotto la gran parte di loro a passare dalla cura di una bambola, dalla rincorsa alla stremo di un pallone sgonfiato, dalla felicità per la bellezza del vento a scelte odiose, se non addirittura violente e discriminatorie verso gli altri simili.
Nell’editoriale che apre la campagna la parola “tutti” ha un rilievo significativo, è stato definito “il primo comandamento del nostro fare”, io lo condivido in pieno. È per questo che ho scelto da tempo di guardare con la massima vicinanza la strada della nonviolenza e di farmi consigliare, soprattutto nei momenti più difficili, da persone come Etty Hillesum.
È sempre per questo che, per quanto possa furibondamente polemizzare con opinioni e proposte di chiunque, cerco sempre di stare al merito, di non passare mai ai giudizi personali, o peggio agli insulti e alle diffamazioni.
È sempre per lo stesso motivo che ho molto apprezzato il passaggio dell’editoriale nel quale si “sconsiglia” di pensare che le soluzioni ai tanti problemi che abbiamo davanti “arriveranno”, da qualcuno o da qualcosa. Le soluzioni saranno un lento ma duraturo edificare, un interminabile e magnifico arazzo, da intessere ogni giorno, intrecciando ogni capo, ogni filo ogni colore. Delle volte sbagliando, delle volte ritessendo, delle volte riannodando. Sarà un’opera continua, come la formazione di un nuovo universo, una galassia mai veduta prima. Una costellazione mai finita.
Cari Marco, Riccardo e Gianluca vi giro un grande abbraccio. Sperando di vedervi o a Roma, o magari a Brescia.
Per questa nuova campagna, ci piace immaginare che Comune possa “cominciare di nuovo” partendo dai giovani, affinché questi, resi consapevoli delle piccole e grandi ribellioni in atto, non perdano la speranza, bensì collaborino alla costruzione di un futuro più giusto e sostenibile.
OZ – Officine Zero
Un grazie a Comune-info per il lavoro di questi anni e un gran in bocca al lupo per il futuro, da costruire in Comune! Sosteniamo. Sosteniamoci!
Cari compagni la nostra comune visione di un mondo possibile, più giusto, per noi tutti. Felice di essere con voi in questo viaggio.
“Udire le parole di coloro che subiscono la soppressione della memoria, della realtà, del presente come del passato, sentire cosa hanno da dire gli invisibili, le donne, la cultura nera e quella indigena delle Americhe, i poveri e gli esseri umani anonimi. Devono essere ascoltati perché sono le voci che contrastano per prima cosa con la voce del potere, questi, sì, echi di echi, che ripetono una versione bugiarda della realtà, che sopprime o evita tutto ciò che non le conviene.” EDUARDO GALEANO
Cos’è per me Comune-info? Un’energia quotidiana che unisce la gente anziché dividerla. Che chiede a chi vive in una pista competitiva di scegliere di tornare in un campo cooperativo. Che accoglie i punti di vista delle minoranze e delle maggioranze e li integra con uno spiccato senso critico. Ne fa emergere le asperità e le insidie. E prova a offrire una lettura ampia delle possibili soluzioni, forte di un elementare convincimento etico. La terra, di cui facciamo parte, ha risorse sufficienti per sostenere la vita di chi non la violenta. Siamo tutti dipendenti dall’altro, nessuno escluso. È chiaro quindi che bisogna impegnarsi per rimanere uniti perché siamo Bene Comune.
Alla lettura di ogni articolo resta un po’ di quel sapore antico che è il valore del sapere e del saper fare. Una strada possibile per sottrarsi alla schiavitù della pappa pronta che si può acquistare nei “migliori” bazar della civiltà moderna e che oggi sta creando una “miseria di massa” E allora? Vogliamo mettere qualcosa in “Comune? (-:
Aderisco perché l’informazione indipendente è un bene raro e prezioso, ultimamente troppo poco capito e troppo poco apprezzato.
Permettetemi, nella motivazione che do all’adesione di Transglobal alla campagna di sostegno a Comune-info, di usare un concetto forse non molto in voga, ma che mi aiuta a descrivere meglio la ragione dell’adesione a una campagna che giudico molto importante.
Sto pensando al concetto di “prendersi cura di… È un concetto che ha segnato l’ultima parte degli studi e produzioni di Michel Foucault, nei primi anni Ottanta. Per non annoiare i lettori, mi limito a ricordare come tale concetto si riferisce a un atto rivolto primariamente verso se stesso (prendersi cura di sé), ma che assume subito una dimensione collettiva, senza la quale perderebbe di ogni valenza politica. Come ci ha insegnato il grande Stefano Rodotà (l’omonimia è solo sfiorata, a fronte di un divario culturale incommensurabile) e più recentemente Christian Laval e Pierre Derdot, il comune non esiste in sé, va prodotto, sostanziato, valorizzato e riprodotto. Va “curato”.
Nel momento in cui ci prendiamo cura di noi stessi come esseri umani oltre le logiche asfittiche e criminali della biopolitica neoliberista, ci prendiamo cura del “comune”, come ambito sottratto a quelle stesse logiche. Comune è uno spazio di cui prendersi cura, perché plurale ed eccedente.
Adelante!
http://associazionetransglobal.jimdo.com/
Facebook: Associazione Transglobal
Il tentativo di rendere migliore il nostro mondo passa necessariamente attraverso l’informazione. Sostenere Comune-info significa sostenere la diffusione di informazioni e storie di resistenza e di costruzione. Resistenza alla pericolosa deriva verso cui il mondo procede, costruzione di idee necessarie per riprogettare un futuro forse ancora possibile.
Lunga vita a Comune!
Altreconomia aderisce alla campagna di Comune-info perché abbiamo bisogno – tutti e sempre – di pensieri liberi e contrari. Solo continuando a fare domande riusciremo a capire, raccontare, pensare un mondo migliore.
Pietro Raitano/Altreconomia
Aderisco e vi sostengo! Grazie alle persone come voi che questo Mondo gira nel verso giusto. Continuiamo a farlo girare! Non abbattiamoci e ricordiamoci che una vita senza libertà come un corpo senza spirito. cit
Un caloroso abbraccio da una lettrice in Australia
Ne succedono di cose assurde e meravigliose: c’è Comune, ad esempio, che da cinque anni si ostina a essere ogni giorno una finestra sul mondo, una Casetta di libertà.
Casettarossa.org
scusate, ricevo volentiere la newsletter, anche se sinceramente la trovo quasi ogni giorno troppo lunga, e difficilmente riesco ad aprire gli approfondimenti. Il tempo è quello che è, non sono in pensione ed ho come tutti una dimensione sociale e a sinistra.
Complimenti, però io sono abbonato al Manifesto e non vedo motivo per dare risorse ad altri progetti, preferirei vedere continuare la vostra newsletter così comìè, magari meno dispersiva, e se volete coltivare progetti più grandi, che dire, date una mano al Manifesto 😉
Grazie, Dario. Sei molto simpatico, cercheremo di essere un po’ meno dispersivi per farti contento, per il resto stai pur tranquillo ché di coltivare progetti più “grandi” non abbiamo alcuna intenzione. Le cose grandi ci fanno un po’ paura, diventano subito “troppo” grandi e poi tendono ad accumulare, un verbo che ci fa ancor più paura, figurati, non siamo proprio i tipi… Vedremo di lasciare la newsletter pure com’è – salvo la dispersione, naturalmente – ma toglici una curiosità: come fai a riceverla ogni giorno, se la mandiamo due volte la settimana? Non sarà che ogni tanto ti distrai, forse a causa della dispersione, e la rileggi più volte? Magari è per questo che ti sembra così lunga. Scherziamo, naturalmente, si sa: il tempo è quello che è. Hai visto? Ne parliamo pure nel pezzo qui sopra, anche se in un senso un po’ diverso. Comunque, in bocca al lupo per tutto, caro Dario, e continua a sostenere il manifesto che ci fa un immenso piacere. Qualcuno di noi lì ha provato a dare una mano per 19 anni, è stato un tempo bellissimo, un altro tempo
ho dimenticato di scrivere che salvo pressochè tutti i numeri della newsletter, fosse mai che mi avanzi un pochino di tempo per rileggerla. Per inciso, siccome seguo altre newsletter in particolare in campo artistico, Vi suggerisco una cosetta che a voi non costa nulla e Vi renderebbe più graditi, mettete nella mail il vostro nome (Bene Comune Info) e la data di uscita e non costringete chi la salva ad aggiungere ogni volta queste minime informazioni. Grazie
Cara redazione di Comune, Reti di Pace non può fare a meno di aderire, siete il nostro pane quotidiano, voi della redazione e tutte tutti coloro che con il proprio pensiero, sentimento, azione creano nuove realtà, piccoli mondi di cui veniamo a conoscenza grazie a Comune.
Il nostro sforzo, oltre ai piccoli cambiamenti di stili di vita, risiede nel tentativo di individuare quella “pietra angolare” di piccoli sistemi della quotidianità che eliminandola e mettendola in modo diverso dia corso a nuova vita, questo a partire da noi e dalla vita cosiddetta privata che privata non è mai.
Un abbraccio e grazie
Splendido questo manifesto, per ricordarci di “smettere di chiedere ai potenti di non fare quello che fanno, ma cominciare a praticare noi il mondo nuovo”. Aderisco perché Comune-info mi ha insegnato tanto grazie alle idee controcorrente dei suoi autori e redattori: soprattutto l’importanza di spazi conviviali di incontro e ascolto sperimentati nelle Taverne comunali. Da cosa Comune deve ripartire? Dal raccontare sempre di più e meglio le storie e le azioni che seminano il mondo che viene.
Caro Riccardo, caro Marco, caro Gianluca, i tempi non sono dei migliori, dobbiamo dircelo. I segni del fallimento di questo sistema sono evidenti su tutti i piani, non solo quello sociale e ambientale, ma del suo stesso funzionamento. L’ossessione per il profitto ha prodotto una tale ingiustizia da inceppare il sistema nei suoi meccanismi portanti: benché vaneggi con proclami di crescita infinita, in realtà il sistema è impantanato in una stagnazione addirittura secolare. Riesce ad andare avanti solo grazie al debito che però lo espone a continui contraccolpi.
Ciò nonostante, mai come oggi il sistema ha ostentato sicurezza e determinazione: come tutti gli imperi, quando intravede la morte si fa ancora più aggressivo. E di fronte alla violenza e all’incertezza, invece di reagire, la gente si impaurisce ancor di più e si adegua supinamente a ogni sopruso. China la testa come se avesse interiorizzato che non esiste altro sistema all’infuori di questo e che non resti altro da fare se non sottomettersi e praticare l’arte di arrangiarsi secondo le sue logiche. L’assenza di speranza è una delle ragioni principali del conformismo moderno. Urge rispristinarla e Comune-info dà un contribuito importante in questa direzione. Per questo vi dico grazie e vi invio un contributo di sostegno a nome del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
Un piccolissimo – ma sincero – sostegno alle vostre voci e al loro contrastare il vortice di caos, guerre e dolore…
E un sorriso grato.
Non è facile trovare sul web siti dove leggere informazione libera ed indipendente, competente e approfondita. Comune-info ci aiuta a non dimenticare questioni cruciali per la costruzione di un futuro migliore e lo fa attraverso il racconto delle pratiche. Ha un ruolo importante per costruire nuove “culture”, nuovi significati, abbatte barriere. Tenta di arginare l’omologazione dei contenuti sul web, e non solo. Insomma, Comune è fondamentale per non perdere la bussola. Diamogli una mano per rafforzarlo, promuoverlo, arricchirlo!
Mi capita spesso di non trovare le parole, di non riuscire a dire quel nodo che ho dentro ogni volta che so di un corpo inghiottito dal mare, di una vita spezzata da una delle tante guerre di questo mondo, della disperazione di una terra violentata dall’ingordigia di pochi e del dolore che questo produce nelle vite che ci vivono, dell’ingiustizia che governa le nostre esistenze… In un tempo in cui siamo sommersi di miliardi di parole di disinformazione, è importantissimo trovare la voce giusta e farsi aiutare. La voce di Comune è una voce giusta, ed è la voce di tante persone che si mettono insieme per fare r-esistenza. Do quindi molto volentieri il mio piccolo sostegno perché possiate continuare a fare quello che fate, a fare Informazione, a trovare le parole da dire. Anche per me.
Mi piacciono le voci diverse di Comune-info. Notizie e punti di vista difficili da reperire altrove. Non sempre riesco a leggere gli articoli ma so che ci sono e che in un momento di pace potrò goderne.
Grazie, il mio piccolo contributo è perché possiate andare avanti.
We love Comune. Grazie per gli orizzonti che indicate e per i dubbi che seminate.
Ribellarsi facendo, aprire brecce nei muri, quelli reali e quelli metaforici: eccoli gli obiettivi di Comune, che non vuole riordinare il caos, che non è possibile, ma muoversi al suo interno cercando il filo conduttore che ci riporti ad una umanità degna del senso che diamo a questo termine. Obiettivi tanto ambiziosi quanto necessari, che diventano filo conduttore per la rivolta di tutti gli oppressi di qualsiasi genere, razza o specie.
In bocca al lupo, allora, e che lunga sia la vita del lupo.
La Ex Lavanderia aderisce alla Campagna 2017 di Comune.
Tempi difficili si prospettano per realtà come la nostra che presidiano zone periferiche di Roma in difesa dei beni comuni, della gioia di parlare e di condividere insieme un nuovo modo di pensare il futuro. Comune è la nostra “cassa di risonanza” e noi siamo le sue radici nel territorio.
Un abbraccio forte a tutti voi.
La Ex Lavanderia (http://www.exlavanderia.it)
Con determinazione e intelligenza. Grazie a Comune-info, uno strumento per e di tutti e tutte noi.
Grazie Comune-info. Come Navdanya International noi siamo con voi. Per favore sostenete Comune-info.
Comune-info è uno spazio di libertà, di condivisione e di progettazione da difendere. Una testimonianza preziosa di un’altra Italia: che non ha smarrito parole come libertà, giustizia, solidarietà.
Noi tutti abbiamo bisogno delle narrazioni di Comune. Non smettiamo di partecipare e di sostenere questo spazio di comunicazione indipendente.
Io e la mia compagna abbiamo rinnovato il nostro SOSTEGNO… perché ci sentiamo ACCOMUNATI alle parole che nascono dai sogni vissuti… dei tanti che in questo spazio di indagine inchiesta riflessione ispirazioni e mondi re-inventati e già praticati difendono la gioia di vivere la trasformazione come riappropriazione del TEMPO del SENSO dei SENSI del SIGNIFICATO della VERITÀ della PLURALITÀ delle DIVERSITÀ… mentre LORSIGNORI devastano la TERRA i corpi le menti i luoghi le storie … in un delirio folle che l’estate dei fuochi mostra tragicamente… ma che LA DEMENZA AL POTERE nasconde manipola censura divora.
Con Comune, perché il finale “dipende da noi”
—–
Prima vennero a inquinare l’aria
ma li lasciai fare perché ce n’era tanta, e del resto mi conveniva
Poi fui avvertito che l’inquinamento aumentava il caldo
ma non ci credetti perché mi sembrava catastrofismo
Poi mi furono portate le prove
ma le ignorai perché ero convinto che la tecnologia avrebbe risolto il problema
Poi arrivarono persone in fuga da carestie e inondazioni
ma pensai che la cosa non riguardasse me, quelli erano poveri
Poi ebbi sempre più caldo,
ma lo sopportai perché avevo i soldi per un condizionatore
Poi cominciarono a razionare l’acqua
ma non me ne curai perché potevo comprarmi la minerale
Poi mi serviva un finale
ma ho deciso che sia ancora da scrivere
Abbiamo festeggiato cinque anni di lavoro e forse una riflessione sulla nostra collocazione nella società italiana di oggi e nel movimento nel quale ostinatamente cerchiamo di muoverci si impone, nel senso che svolgiamo un lavoro che si muove con degli obiettivi e nell’interesse delle collettività; abbiamo degli esempi, in Italia e in alcuni altri paesi, che guardiamo con interesse; spingiamo per dei cambiamenti ormai urgenti e che tardano ad emergere e ad essere condivisi.
La situazione generale continua a deteriorarsi, all’estero i conflitti si moltiplicano e si complicano, i partiti (in Italia ma non solo) si muovono coinvolgendo parti sempre minori di popolazione. Quindi ci convinciamo sempre di più di essere una delle poche attività “politiche” in crescita, non essere autoreferenziali è sempre più faticoso, gli obiettivi da perseguire si muovono in una nebbia sempre più spessa (e inquinata). Tuttavia le scelte che facciamo (selezionando i testi lanciamo messaggi politici inequivocabili e segnaliamo contenuti coerenti tra loro) tengono viva una analisi e tracciano i margini di una società “altra”, in cui rifiuto di crescita illimitata e di sfruttamento continuo sono molto chiari, l’avvio di una transizione è evidente, e soprattutto le attività da realizzare sono ben definite e stimolanti al massimo.
Quindi continuiamo così, allargando gli spazi e i contatti, senza perdere occasioni e opportunità, coinvolgendo sempre più persone attive, moltiplicando incontri e occasioni di confronto. I nostri spazi e contenuti sono chiari, che altri li conoscano e li utilizzino.
Oggi ho migliorato il mio umore per l’intera estate: ho sottoscritto il mio obolo per Comune-info. Quando tutto diventa confuso, quando la politica ha perso bussola e valori e rimane solo questo brusio egocentrico, dove non si distingue io bene dal male, bisogna guardare in strada. Bisogna tornare alle pratiche che costruiscono il cambiamento, con le mani nella merda della diseguaglianza. Ma le prassi, se recluse, non sono feconde. Serve raccontarle e unire i puntini del cambiamento, proprio quello che Comune-info fa, tutti i giorni. Se, come me non fai abbastanza (e non è mai abbastanza) migliora anche tu la tua estate.
Sostengo Comune-info. Lo sostengo perché lo sento parte di me. Nel 2012 c’era chi diventava maggiorenne e chi iniziava a vedere la prima luce, ma le strade da percorrere erano le stesse. Sentieri che abbiamo percorso insieme, strade piene di sole e polvere o pioggia e fango. In questi molti anni abbiamo imparato a camminare e domandare insieme agli zapatisti del Chiapas e continuiamo a farlo ogni giorno. Grazie, io ci sono.
Ascoltare altre voci e, al tempo stesso, far sentire la mia. Questo è per me Comune-info, un luogo di conoscenza, confronto, scambio e condivisione, luoghi sempre più rari e per questo preziosi.
Perché Comune è una testata libera che ospita voci libere. Non mollate!
Comune racconta, con il suo lavoro quotidiano ma anche attraverso il proprio stesso percorso, il modello di mondo che in tanti vorremmo: un mondo senza doppie morali, che lega in incessanti rimandi il Sé al Noi, il personale all’universale, che non issa barriere ma connette e genera futuri, rigorosamente al plurale, perché ognuno possa pensarsi come sogna, come sa. In Comune ho visto subito, e continuo a vedere nel tempo, l’opportunità di crescere come persona e come parte dell’universo, attraverso la condivisione delle tante esperienze, piccole e grandi, che costantemente praticano qui e ora quel domani che ci piace immaginare. Senza infingimenti, senza nascondersi le zone grigie (o decisamente, talvolta, nere) ma senza mai mollare. Parlando a una persona dell’esperienza di Comune, una volta, le ho citato i versi di Danilo Dolci, che lei già conosceva, e tempo dopo mi ha detto che, in effetti, quelle parole davano bene il senso degli articoli che ogni giorno troviamo in queste pagine:
“C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato”.
Comune va sostenuto perché svolge esattamente questo arduo e meraviglioso compito: dare impulso a una trasformazione “umana” nel segno del benessere di ciascuno e di tutti, facendo appello ad ogni risorsa, piccola o grande che sia, fosse esperienza o riflessione, offrendoci non soluzioni, ovviamente, ma possibilità di utili percorsi e riferimenti, in un momento storico in cui la cifra della rinuncia e dello scoramento rischia di prendere il sopravvento su ogni progetto di cambiamento; mettere in Comune, insomma, consente di continuare a sognare perché è l’unica condizione affinché vi sia futuro.
Aderisco alla vostra campagna e continuiamo a ribellarci facendo oltre che essere sempre più utopicamente concreti.
Un piccolo contributo per non smettere di lottare per un mondo migliore.
Grazie per il grande lavoro di informazione che fate!
Aderisco con piacere alla Campagna 2017 di Comune-info; sottolineo “con piacere”, e non credo che occorra aggiungere molto altro.
Chi frequenta spazi come Comune-info è infatti sicuramente avvezzo a raccolte fondi e campagne di sostegno (economico ma non solo) a favore di associazioni, comitati etc.
E quindi avrà sicuramente avuto occasione, magari montando un gazebo o facendo un banchetto in piazza, di riconoscere già da un semplice sguardo il piacere di chi si avvicina per versare un contributo, anche simbolico: il piacere, insomma, di chi vuole sentirsi partecipe di qualcosa che apprezza e condivide.
Questo piacere mi è sembrato il filo conduttore di molti dei messaggi di adesione alla Campagna, ai quali mi unisco.
Un abbraccio agli amici di Comune-info, e buon proseguimento!
Il vostro cammino è il nostro
La resistenza all’ordine costituito dall’alto ha mille campi di battaglia. Sul terreno dell’informazione, le nostre armi sono il punto di vista da cui guardiamo la realtà, la creatività, l’impegno, la passione e il rigore per costruire dal basso il mondo altro che vogliamo e che, nelle esperienze locali, è già una realtà che ci anima.
Cinque anni fa Comune-info è nato per produrre crepe nel mondo dei potenti, per essere una fessura e una ricerca, per dialogare e costruire insieme a tutti noi che pensiamo che solo insieme possiamo aprire crepe più grandi in un sistema escludente.
Comune-info tiene sempre una finestra aperta sulle lotte e le resistenze che si sollevano in America Latina. È uno spazio per i migranti, per gli indigeni, le donne, i contadini, i lavoratori e gli studenti. Lo sguardo di Comune è il nostro, la sua indignazione è anche la nostra.
Rinnovarsi per continuare la lotta non è una decisione facile. L’altra comunicazione ci presenta nuove sfide e nuovi aspetti. L’impegno di non abbandonare un cammino senza certezze ma di continuare a percorrerlo avanzando sarà possibile solo se noi lo accompagniamo, tutte e tutti noi che crediamo che l’esistenza di Comune sia vitale per quell’altro mondo possibile.
Salute e buon cammino per la Campagna 2017.
Dal Messico vi mandiamo a dire che il vostro cammino è il nostro e che Desinformémonos si unisce alla campagna “Un mondo nuovo comincia da qui” per continuare a costruire una vita più bella e degna insieme a Comune.
Un mondo altro…per migranti, donne, operai, ecc. Si escludono sempre di default i professionisti , non so se sono compresi negli indigeni o nei lavoratori…è come se questa categoria fosse sempre dalla parte “sbagliata”.
È una mia errata deduzione, una mia deviata interpretazione, o c è una sorta di riserva nei confronti di una categoria alla quale io stessa appartengo e che, magari desidera un “mondo altro”
Verserò Il mio contributo.
Per me siete indispensabili.
“Un mondo nuovo comincia da qui”, Comune
Se c’é una libertà che abbiamo ancora, è quella di poter utilizzare le parole. Le parole sono potenti. Hanno la presunzione di cambiare le cose. Distruggere muri e creare ponti. Comune dona una possibilità alle parole, come quella di avvicinarsi alla verità, anche se scomoda. E lo fa nell’unico modo possibile, mettendo insieme e interrogandosi.
Noi possiamo esserci. E farlo insieme in un progetto che unisce. Dicendo no a una società che divide.
Riflettendo davvero su questa società delle “piccole cose”, quella dove ci si adatta e che difficilmente permette di realizzarsi. Riflettendo su quante persone vanno avanti senza di fatto poter fare quello che davvero è nei loro desideri. Una società che lega, incamera; una società che non riflette. Con questo contributo, nel mio piccolo, spero davvero in un cambiamento. Spero che le nostre menti continuino a tendere all’impossibile e che non permettano rassegnazioni. Spero che contribuiscano ad alimentare sogni e perseguire strade giuste.
Un abbraccio
Sottoscrivo perché Comune-info è un luogo di decostruzione delle narrazioni tossiche, di elaborazione di inchiesta, di confronto dal basso. È una valida alternativa all’informazione ufficiale che con le sue balle, i suoi comizi, le sue istigazioni all’odio razziale nun se po’più sentì.
Aderisco volentieri anche quest’anno al vostro appello. Sono profondamente d’accordo che un mondo nuovo comincia anche dal vostro insostituibile e prezioso lavoro. A nulla serve mugugnare, lamentarsi, se non si muove un dito per non essere dominati. E voi ci aiutate ad affrontare le piccole/grandi lotte quotidiane per togliere credibilità e quindi potere agli oppressori, vicini e lontani da noi.
Grazie
Pasquale I., Sulmona (Aq)
Comune-info è un’iniziativa “necessaria” perché dà visibilità e voce a un pezzo di società che ha pochissimo spazio sui media: quello del vastissimo, articolato pluriverso dell’attivismo civico impegnato a creare “un altro mondo possibile”. Fuori dalle logiche dominanti, dagli stili di vita imposti dal marketing e dal consumo compulsivo, dal “pensiero unico”, dall’individualismo acquisitivo.
Comune-info è una boccata d’ossigeno per tutti quelli che, con fatica e a volte con un po’ di sconforto, provano a costruire legami solidali, occasioni di incontro e di partecipazione per i cittadini. Su Comune-info ci si ritrova insieme a tanti altri nel condividere una direzione e un orizzonte di senso.
Un merito importante della testata è stato proprio quello di non essersi limitati a raccontare e rilanciare le attività e le prese di posizione del terzo settore “istituzionale”, ma di aver soprattutto intessuto relazioni con tante esperienze che vedono protagonisti cittadini qualunque, padri e madri, insegnanti, dirigenti scolastici, artisti, condomini, bambini e ragazze, giovani imprenditori sociali innovativi e solidali. Scorrendo gli articoli della testata viene fuori un ritratto vitale e quasi sconosciuto del nostro paese.
Grazie davvero per il vostro lavoro. Ce n’è bisogno!
Grazie per il lavoro che fate e grazie sopratutto per la testardaggine con cui non vi arrendete alla delusione e continuate nell’ “impossibilità di essere normali”.
Come si aderisce?
ciao da un’ex CAE
Aldo Rotolo
Per me Comune è uno strumento di lavoro fondamentale. Ci ritrovo con continuità testi di grande interesse raccolti dalle fonti più disparate, che non sarei mai in grado di raggiungere in altro modo. È uno strumento di educazione alla riflessione sui temi più disparati che interessano sia la vita quotidiana del singolo, sia il lavoro in comunità, sia la trasformazione della società. E sono orgoglioso che molti degli articoli che scrivo vengano ripresi qui.
Sostengo Comune-Info perché è uno spazio di libertà e si fa promotore di una narrazione differente, dando voce a chi sta lavorando per una alternativa sociale ed economica (e quindi politica) in Italia e nel mondo. Personalmente è fonte di continuo aggiornamento e stimolo, oltre che luogo – seppur virtuale – di partecipazione attiva. Siamo in tanti e tante, ormai! E’ arrivato il momento di ampliare questi spazi comuni e di rafforzare le reti e le connessioni, per essere sempre più presenti ed avere parola pubblica – anche con i nostri corpi – in ogni contesto, pubblico o privato che sia.
Le parole sono importanti!” (cit.), perché non è sempre vero che una immagine ne vale più di mille…
Ho scoperto Comune-Info per caso, grazie all’amico Alberto Zoratti che mi aveva raccomandato di scrivervi qualcosa. Nella mia sbadataggine e nel mio peregrinare extra muros non mi ero accorto di quanto stavate facendo in questi ultimi cinque anni. Quello che mi piace è che mettete le persone in relazione, le invitate ad esprimersi e sottolineate i punti salienti dei loro contributi mettendoli in dialogo con altri.
Vorrei che Comune-Info continui ad essere uno spazio aperto dove pensare e sperimentare la transizione sociale, economica ed ecologica e dove difendere e praticare la solidarietà. Non vi considero un organo di Sinistra, non voglio catalogare Comune-Info in un recinto ideologico. Vorrei che fosse uno spazio dove chi ama l’umanità e la Terra e li difende da odi, intolleranze e sfruttamenti possa avanzare analisi e soluzioni. Forse, potrebbe anche aiutare al dialogo il nostro diviso, litigioso e teatrante mondo politico nostrano.
Inoltre, se mi è permesso anche un auspicio, vorrei che Comune-Info dia sempre più spazio alle pratiche concrete del “mondo nuovo”. La sezione “Fare” ci racconta di tante cose che persone e gruppi realizzano per sottrarre il mondo all’entropia autodistruttiva; diamo più spazio a quanto viene fatto, mappiamo le buone pratiche e spieghiamo come ispirarsi ad esse o duplicarle. Se è vero che “i popoli non hanno mai aderito in massa alle alternative sistemiche. Prima lo faceva una famiglia, poi un’altra, e così via” (R. Zibechi), come la redazione stessa di Comune-Info ricorda, allora dobbiamo provare a spiegare alle famiglie come si fanno le cose. Fra altri cinque anni, chissà, i lettori di Comune-Info saranno molti di più e le famiglie che hanno scelto il “mondo nuovo” non molte di meno di quelle schiacciate dal dominio del capitale.
Utilizzo molto spesso i documenti che pubblicate sia sulla pagina Facebook MDC Genova che sul mio profilo. Oltre a inviare alle mie varie liste di indirizzi elettronici i vostri importanti testi. Per questo ho anche contribuito nel mio piccolo con una cifra che potete controllare. Sono ormai molto vecchio e posso fare solo il “telelavoro” a favore della mia ex associazione inserendo a volte anche nel sito web di MDC Liguria. Grazie per il vostro molto importante ed utlile impegno.
Un caro saluto a tutti.
… perchè con comune-info mi sento meno sola e meno “pazza”
Abbiamo bisogno di una informazione indipendente che ci tiene informati di ciò che avviene nel mondo dell’economia e della politica e del nuovo che germoglia dalla società: altri mondi possibili creano speranza. Grazie!
La buona compagnia
La buona compagnia è il viatico migliore per qualunque viaggio. Potersi fidare, riconoscere in chi ti cammina accanto o dinanzi o alle tue spalle, qualcuno che non ti lascerà indietro, se sarai stanco, che ti richiamerà, se corri troppo, ti chiederà spiegazioni se avanzi da solo, è la premessa per cominciare un viaggio.
Abbiamo tempo. Finché ci vediamo. Finché distinguiamo il mattino dalla sera e possiamo sostenere le paure della notte in quanto sul villaggio che andiamo costruendo, vegliamo, tutti, insieme. Non sono tempi facili. Non lo sono mai stati. Io, è quello che so fare meglio, quello che imparato a fare meglio e insegnato, spero bene, posso preparare il terreno, seminare. Raccogliere e seminare ancora. “Dopo un raccolto ne viene un altro” diceva Papà Cervi.
Io, sono un salvatore di semi. Quanto felice è il mettere in “Comune” questo bene. Con le conoscenze che ho raccolto durante il cammino, con la buona semente, un sacchetto non grava, mi associo alla vostra carovana. Mi metto in cammino. Un cammino in “Comune”.
Andiamo. Se avremo fame, ci fermeremo, faremo un orto, l’orto della piccola ragione. L’orto delle storie degli uomini comuni, quelli di buona volontà che la “storia” dominante ha deciso abbia sempre torto. Noi, camminando e condividendo quello che siamo, quello che sappiamo, sfidiamo i tempi. “Il buon seme si salva insieme”. Il buon seme, si mette in cammino, si mette in “Comune”.
Un mondo nuovo comincia anche da qui, dal volto ricco di dignità di questa donna greca, dalla sua vita di ogni giorno, dalla vita di ogni giorno di ognuno e ognuna di noi.
Ciao da Ischia, volentieri aderisco alla campagna di aiuto perché in comune è meglio che da soli, e anche perché gli orizzonti che intravedete sono gli unici che possono rimarginare le ferite quotidiane inferte dallo scellerato attacco del capitale alle nostre vite.
hasta siempre
Mi piace sostenere Comune perché ha uno sguardo ampio sui temi dell’ecologismo e del ritrovato ben-essere. Mi piace fra l’altro ritrovare fra le sue firme degli autori che riconosco di grande spessore ma che vivono da sempre ai margini della nostra elite intellettuale che a dir si voglia si dice nonviolenta e di pace…ecc…
Infatti bisogna dirlo: anche nei nostri Mondi, come esistono varie categorie di intellettuali così esistono pensieri più o meno omologabili. Anche noi quindi rappresentiamo solo quello che ci appartiene o che sentiamo più nostro non tenendo conto della diversità di pensiero.
Quale rappresentanza dell’intercultura – ad esempio – abbiamo se non è l’Altro come noi stessi lo immaginiamo.
A me sembra invece che Comune faccia sentire la voce della complessità e della varietà dei nostri Mondi che si rifanno alla cultura della nonviolenza e dell’ecologismo.
Io nel mio piccolo, ma tutti noi, siamo tenuti a infondere nuovi paradigmi culturali e farci portavoci a partire dalla nostra vita, dall’ascolto della realtà, a profetizzare il futuro che inizi dall’ora e dal qui, adesso.
Comune mi accompagna e porta all’emersione per noi tutti, fatti e pensieri che sono l’affermazione di un mondo che già c’è, che ha bisogno di prendere spazio e che siamo noi a doverglielo dare. Un altro mondo è possibile, oltre il consumismo, la violenza e l’abbrutimento dell’umanità e con Comune sappiamo che già è qui.
“Da qualche parte oggi, un gruppo disorganico di divertiti attivisti sta colpendo con un doppio calcio volante una ricca e consolidata organizzazione così duramente da farle girare la testa. Le organizzazioni ricche e piene di risorse sono abituate a vivere con la regola aurea: “chi ha l’oro stabilisce le regole”. Nuove forme di organizzazione vanno oltre la semplice rottura delle vecchie regole addirittura triturandole, lasciando i dirigenti nella polvere a chiedersi come quella banda di poveri, quell’accozzaglia di attivisti disorganizzati ha potuto battere la loro ricca e ben strutturata organizzazione.” (Rick Falkvinge)
Ciao! Grazie per quello che fate.
Ho partecipato alla campagna 2017 perché credo che la concretezza di un sostegno economico sia una delle strade necessarie per diffondere la cultura della partecipazione e della responsabilità: solo così le idee si possono trasformare in azioni concrete e contribuire alla realizzazione di una società e un mondo degni di donne e uomini liberi.
Grazie per esserci. Semplicemente. Per andare contro questa corrente che è difficile ma necessario contrastare, per non smettere di pretendere e sognare un mondo diverso. Vi sostengo e vi sosterremo. Gabriella Guido, associazione K_Alma
Mi auguro che Comune possa diventare uno scomodo granello nel comodo meccanismo della produzione di silente e distratto consenso di cui oggi si nutre la democrazia malata che ci governa.
Slowfood Roma aderisce alla campagna di comune info 2017, perché l’esperienza di comune ha sapori, colori e saperi da tutelare come un prodotto della nostra terra.
Vi ringrazio per essere presenti ogni giorno della mia vita. Per accompagnarci nel Cambiamento. In questi anni in tante occasioni, anche nelle mie lotte periferiche siciliane, vi ho sentiti vicini e mi avete dato l’occasione di essere concretamente uniti, anche se io per tanto tempo non l’ho colta fino in fondo. Ora ci sono e spero che saremo sempre di più e con più consapevolezza del nostro valore, a prenderci il piacere di ribellarci, narrare il presente che amiamo, contribuire a creare un mondo più giusto e libero. Con molto affetto e complicità. Giulia
Quel che voi fate è l’unica cosa sensata e utile in questo mondo in sfacelo. Cito da un trsto molto amato “sognate il mondo niovo nuovo e lo vedrete rigenerato” e, direi, dopo averlo sognato (operazione culturale indispendabile) mettimolo in atto per quanto possibile, ognuno per sua parte e nel suo campo e nelle due relazioni quotidiane: basterebbe poco ma in massa critica sufficiente. Abbattiamo il Berlusconi che c’è in noi e il mondo cambierà per forza. Resistete ci servite, a noi sognatori! Ora studio come farvi un versamento periodico, come un abbonamento. Grazie per esserci.
Come può Comune continuare un’esistenza più utile e più bella? Bisogna soltanto aggiungere del blu elettrico o dell’argento tra i colori delle sue pagine…
“Da molto tempo mi sforzo di sostituire ogni idea con una visione.”
Joe Bousquet
Mi unisco con gratitudine a sostenere la carovana di Comune perché quotidianamente, portatrice sana di Visione.
Luogo virtuale eppure così concreto e appassionato, di quella geografia dell’educazione, a me tanto cara. Dove i fatti del mondo sono ri-guardati con cura e profondità e dove è ancora possibile sentirsi a casa, mentre si viaggia in luoghi così delicati e complessi, come quelli che tutti viviamo e che abbiamo in “Comune”.
Sara Costanzo, pedagogista
Vi sostengo con gratitudine e consapevolezza.
Fare informazione indipendente, raccontare le resistenze, tradurre le lotte: aderiamo alla campagna di Comune perché ne condividiamo il sentire. Un sentire comune. Per essere megafono dei “conflitti sociali che rivendicano un futuro migliore e delle esperienze cooperative e solidali che costruiscono un presente diverso”, come abbiamo scritto per la nostra raccolta fondi.
Leggo con attenzione gli articoli che pubblicate e ho una grande gratitudine per l’importante lavoro “comunitario” che state portando avanti.
Penso che Comune sia al contempo un’Azione e una Parola chiave da portare avanti come possibilità di trasformazione in questo momento storico così confuso e disPerso.
Vi sostengo divulgando il più possibile la vostra ricerca e i vs articoli creando un tam tam di importante contro informazione.
Inoltre ho contribuito con una piccola offerta e spero che, finanze permettendo, non sia l’ultima 🙂
Grazie davvero per il vostro prezioso lavoro
Silva
Comune-info è una cosa assai bella, una casa di tutti,
un vento che semina speranza e un disegno che illumina la parete.
Lunga vita a Comune e a chi lo popola
Coltiviamolo assieme per continuare a nutrircene,
è un po di tutti noi.
Buon viaggio!
Aderisco alla campagna 2017 di Comune perché mi sento parte attiva del continuo movimento di crescita collettiva a cui Comune da voce, che altrimenti sarebbe coperta dal silenzio sempre più assordante dei media.
Aderisco a questo movimento che da spazio alla condivisione di nuovi modelli di vita, di progetti e di lotte per costruire insieme un mondo di mutuo scambio e rapporti umani, solidali, per contrastare ogni giorno questo marcio sistema capitalistico.
Avanti Spiriti Liberi, continuiamo così!
grazie per il vostro prezioso impegno.
come alcuni di voi sanno sto sperimentando un periodo di assenza di lavoro salariato, che mi sta ovviamente fornendo ancora più energia per l’impegno e ancor più semplicità per inquadrare meglio quale debba essere il mio contributo alla società più giusta che chiunque vi sia intorno desidera e prova a realizzare.
adelante, questa epoca buia ha bisogno di luce, anche la vostra.
Aderisco con lentezza ma con grande entusiasmo alla campagna 2017 di Comune, che con coraggio e dignità ci sottrae ogni giorno dal vortice cinico e normalizzante dei grandi media, e ci riconduce nella casa comune, dove la prospettiva della speranza, anche dentro il conflitto, non si perde mai di vista.
La dove si costruisce in comune, le battute d’arresto, gli imprevisti, e le difficoltà sono certamente all’ordine del giorno, ma non riusciranno mai a toglierci l’autonomia e la libertà di aggirare gli ostacoli, e imboccare nuovi sentieri, di sperimentare con nuovi ibridi dell’antico e del moderno. La nostra battaglia per la costruzione di nuove forme di vita, di produzione e di riproduzione, è una battaglia epocale, come quella degli indigeni, che a dispetto degli atroci genocidi subiti nella storia, hanno mantenuto la loro coesione che ricostruiscono quotidianamente in forme nuove attraverso il loro fare in comune.
Ogni giorno, Comune ci ripropone delle domande fondamentali con i suoi articoli più vari: chi è l’indigeno in noi? Qual è la bussola di valori che ci induce all’azione? Quali campi di forza mette in atto la nostra pratica? Quali poteri del fare e quali progetti abbiamo messo in cantiere? Quali obiettivi dirigono le nostre opere? Quale ricchezza abbiamo messo in comune? Quali orizzonti tessono il senso della nostra pratica?
Andiamo a giocare

Vita
Si occupa uno spazio,
si vive.
Prima lentamente,
uno steccato trasformi
in un muro,
poi muori,
finalmente sei fuori.
Ora vedi i pezzi
d’un puzzle infinito
per timore mai costruito.
123 WE START
Uno, due, tre, WE START
ci siamo trovati
e presi per mano
per iniziare un progetto d’amore,
senza paura, coraggio.
Su un muro bianco,
artisti di strada
coloriamo le nostre vite
nastro di sfumature infinite
prese da una tavolozza
di cinque colori.
Per un festone gioioso
tra terra e cielo,
dove è scritta la vita.
Messaggio d’amore,
sospinto dalle onde del vento
e la brezza del mare.
Un muro di mani,
di luce,
rugiada dal cielo
che marevigliosamente
unisce talenti e destini
ponte di una storia futura,
e vicina,
per mille e più anni di pace.
Grazie …questo è il mio augurio!
Vorrei esprimere, ancora una volta, l’adesione a Comune. Se non l’ho fatto prima è perché ho dovuto uscire dal web. Immergermi nella realtà non virtuale per “fare silenzio dentro di me” ed immergermi tra la gente guardandola, ascoltandola, stando in mezzo: per strada, nei bar, nei tram… Ogni tanto questo mi fa bene, mi rimette con i piedi per terra e mi aiuta a comprendere qualcosa in più. Il web scorre troppo veloce, a volte travolge e ultimamente mi sono sentita non a mio agio.
Il commento di Maria Grazia il 4 ottobre ad una mia lettera su Comune mi ha colpito perché molto vero. Maria Grazia dice: “Mi sembra di respirare violenza ovunque, perfino in un gruppo facebook sull’uncinetto!”
Ed è la verità… Molte discussioni difficilmente diventano davvero un “mettere in comune” idee per migliorare, arricchire ciò che pensiamo o facciamo, anche solo un centrino all’uncinetto. C’è molta aggressività, e molti desiderano far prevalere a tutti i costi la propria opinione sugli altri che è esattamente il contrario del dialogo. È capitato anche a me, senza che me ne rendessi subito conto.
Ma un altro episodio mi ha colpito su un autobus che andava verso la periferia di Torino. Mi ha attratto la cover di uno smartphone di una ragazza che poteva avere tra i quindici e i diciassette anni: sopra a grandi lettere era scritto: ODIO TUTTI. Mi sono chiesta il perché, cosa aveva mai provato una giovane per scegliere una copertina così ed esibirla a tutti. Le ho chiesto allora se odiasse anche me, e se sì perché. Mi ha guardata smarrita, non si aspettava una domanda così diretta, personalizzata e non aggressiva. “La vita non mi ha dato molto. Non vedo tanta gente bella in giro… Perché non dovrei odiarla?” Mi ha risposto con mia sorpresa… Abbiamo parlato un po’ nel tragitto che la portava a casa e mi ha raccontato quanto fosse infelice, quanto odiasse la politica, gli adulti che le avevano fatto del male, molti dei suoi coetanei…
Aveva le sue ragioni, tante… in quella cover tutta la sua protesta silenziosa. Non era una ragazza aggressiva, né apparteneva a gang o quant’altro. Era semplicemente una ragazza infelice. E come lei ne ho incontrate tante altre.
Vi chiederete perché questo in un messaggio di adesione al giornale online. Il perché è semplice, almeno credo: nel vostro, nostro giornale online cercate di mettere in evidenza il positivo, le proposte, ciò che di bello accade nel mondo, o le lotte che si fanno… Ma c’è questa maggioranza silenziosa di cui tutti ci occupiamo poco e di cui forse dovremmo parlare di più. Sono inquietanti, è vero, molto spesso li giudichiamo con molta fretta, ma ci sono. Non sappiamo cosa fare per loro e questo è davvero un grosso problema.
Con umiltà, invece, io penso che dobbiamo indagare di più, indugiare tra la gente, e insieme far nascere idee, proposte, per arrivare anche a loro. Ho l’esempio di questa ragazza, ma tanti sono quelli che potrei fare e che forse farò nel tempo. Persone che mi hanno in-quietato, interrogato che vivono ai margini di tutto ciò che noi discutiamo. Non ci sono, non sono visibili.
Gianluca Carmosino ha scritto nel suo commento “La tua lettera, Emilia, costringe a rallentare e a guardare quello che accade intorno a noi e dentro di noi in modo diverso, a so-stare di fronte al fiume che scorre”. Io lo voglio guardare questo fiume che scorre e scrivere anche di loro. Perché tra loro c’è tutta quella “solitudine” che questo mondo, questa realtà politica ed economica ha prodotto e di cui non intende curarsi. Forse vuole usarla solo come bacino elettorale sfruttando le loro paure, il loro senso di inutilità e di isolamento.
Insomma la mia domanda è: come raccontare anche a loro la “speranza”?
Un altro problema che riguarda più da vicino il giornale. Ho apprezzato molto che in ogni articolo che pubblicate siano inseriti altri che affrontano problematiche simili, come metterci in connessione, come creare legami per intraprendere azioni, piccole azioni in comune? Forse è un’utopia? Altrimenti anche noi diventiamo un fiume in corsa, che non indugia a pensare, riflettere. Giusto che un giornale faccia informazione, forse siamo noi che dovremmo trovare nelle connessioni, nella comunanza di alcune idee, dei legami per continuare insieme e confrontarci nel tempo e impedire che tutto fugga via senza lasciare traccia. Creare piccoli nuclei di azioni oltre a quelli che vengono descritti nei post. Fare rete sempre di più. La rete parte dal piccolo legame, ma si allarga sempre di più… Sarà possibile? Adesso sto sognando!
Come fa lei, occorre sia avvalersi della rete sia dell’incontro “faccia a faccia”.
Abbiamo fatto un gruppo che di chiama “Einstein – scuola – noi”. Ci stiamo occupando di CITTA’ CHE APPRENDONO. Perché, insieme, possiamo ridurre la diffusa abitudine al lamento, che ci impedisce di diventare protagonisti del cambiamento, oltre che di migliorare la qualità della nostra vita. Pensiamo di far partire progetti in diverse città, anche piccole.
Io faccio volontariato, cerco di ridurre la
Cerco di ridurre la comunicazione “uno a molti” e di usare molto i “focus group”.
Cerco di combattere i miei “modelli mentali”, … troppo spesso perdo.
Vorrei inserirla in un gruppo WhatSapp.
Interessante quello che mi dice, ma mi farebbe piacere mi raccontaste qualcosa di più. Anche io sto lavorando in un’associazione. Vi lascio la mia mail: se volete scrivetemi.
Grazie e buon lavoro
Abbiamo bisogno di una dimensione comune del fare e soprattutto del comunicare. Per allacciare nuovi fili, per rendere visibili le alienazioni nascoste, per dare forza a chi allarga con fatica le crepe, per noi. Per questo aderisco.
Vi sostengo
Aderisco alla campagna di Comune-Info per il coraggio dei bravissimi redattori nel cimentarsi, da anni, in una rappresentazione delle realtà radicali e portatrici di profondi cambiamenti con un linguaggio nonviolento. Il linguaggio è sostanza in un momento storico in cui la comunicazione è veloce, superficiale e spesso volgare. Buon Cammino per un 2018 che avrà sempre più bisogno di un’informazione altra.
Ciao Comune, ho inviato il mio contributo dovuto e altamente grato al vostro impegno e al merito infinito che vi riconosco per il vostro nutrirmi di sogni ad occhi aperti, io che sono totalmente pessimista sul futuro dell’umanità, anche se non rinuncio ad agire e ribellarmi (poco) e a riempirmi il cuore dell’agire ribellandosi di coloro di cui voi sempre raccontate…
Siete tra i pochissimi che avvicinate il reale all’ideale.
Un abbraccio
Un contributo prezioso per capire meglio il mondo che ci circonda e aiutarmi a riflettere. Grazie per il vostro impegno
… Scusate il ritardo, voglio contribuire ad allargare le crepe.
Grazie per il vostro impegno che fa crescere la nostra consapevolezza sulla “Casa Comune“.
Una breve poesia come contributo accompagnato da una piccola donazione, Ciao Guglielmo.
MURI E MURI
I muri benedetti sono quelli del focolare,
della casa, quelli che sorreggono il tetto;
sono quelli che hanno porte e finestre
dove basta un lieve tocco all’aprirsi.
Sono i muri del ponte dove scorre la strada,
i muri del sentiero che conduce alla vetta;
sono i muri della scuola, dell’ospedale,
della chiesa, della moschea, della sinagoga.
Gli altri sono muri spirituali,
hanno sempre due anime e due nomi:
dentro e fuori;
due anime con lo stesso Padre,
uguale sorte, medesima fame!
I muri invisibili hanno spessori maggiori
il loro cemento è la paura.
Sono i muri delle idee quando diventano certezze,
se alimentano parole di pietra e di guerra,
assolute verità.
Qui la rabbia e il sangue generano recinti di dolore,
il grano si allontana dal pane e l’anima è in esilio.
2017 Guglielmo Loffredi
Comune? A volte mi viene voglia di leccarlo
Pensavo stamattina che voglio/devo aderire alla vostra campagna. Da tempo. Vi leggo quasi ogni giorno ma il perché mi è stato (più) chiaro rispondendo stamattina a un’amica. Infatti Silvia mi ha scritto: «Che disastro. E per chi come noi si accorge, che dolore». Le ho risposto così: «Sul disastro in giro e sul dolore (fuori e dentro) a me quasi tutto sta diventando insopportabile. Mi “bevo” le poche, piccole buone notizie come un elisir… alla fine leccando il cucchiaino persino, che nulla vada perso. Eppure la malattia di questi nostri tempi infami non passa e la cura per ora non c’è. Ma continuiamo a cercare».
Poco dopo, camminando sotto la pioggia (non cantavo però: I’m singing in the rain solo se passeggio con Ginger Rogers… o era Debbie Reynolds? mah) ripensavo: chi è che sta cercando la “cura”? Chi dà informazioni utili? E chi soprattutto racconta le poche, piccole notizie così importanti (e per questo nascoste o travisate dai media mainstream) in modo da ridare un po’ di gusto alle giornate, da farmi leccare il cucchiaino? Senz’altro su Comune trovo anche un po’ di speranza, individuale e collettiva. Per questo aderisco. Grazie o se preferite slurp: vi lecco affettuosamente.
(Daniele Barbieri, blogger Imola)
http://www.labottegadelbarbieri.org/
Giulio, maestro di una primaria a Pesaro, vorrebbe camminare con voi.
Vi seguo da diverso tempo sopratutto per le buone notizie che pubblicate su iniziative e progetti, che ci danno speranza e idee per andare avanti.
Aderisco alla campagna: per quanto riguarda le tematiche che mi piacerebbe siano affrontate, oltre a quanto già fate egregiamente, sono interessato allo stato dell’arte… dell’arte (musica, pittura, letteratura ecc. affrontati dal punto di vista dei commons).
Nel nostro piccolo con degli amici abbiamo messo su un gruppo jazz amatoriale e siamo attivi nella provincia a nord di Roma, ci chiamiamo Jazz Commons!. Dalla nostra presentazione del gruppo in sintesi alcuni principi ispiratori:
“Jazz Commons è un progetto musicale che aderisce alla diffusione e lo sviluppo delle arti ispirate ai principi del Creative Commons. I concerti, le esibizioni, interpretazioni e performance del gruppo Jazz Commons prevedono musica jazz improvvisata sulla base di un repertorio costituito unicamente da musiche di ‘pubblico dominio’, ovvero musiche della tradizione popolare, ovvero di autore deceduto da più di settant’anni, ovvero da brani di propria composizione. Le musiche sono tutte eseguite su trascrizione fatta in proprio, basata sull’esclusiva tradizione orale, con arrangiamenti ed armonizzazioni fatte in proprio, da soggetti non aventi posizione Siae e che pertanto non sono rientranti tra le opere amministrate dalla Siae…”.
Un cordiale saluto
Ho conosciuto Comune-info per caso, su consiglio di una collega. Ho iniziato leggendo qualche articolo e non ho più smesso. Grazie a Comune mi sento meno sola e vedo una luce che non smette di brillare. Sono stata accolta, ho potuto partecipare e mettere a disposizione degli altri il mio tempo e trarre beneficio dal tempo che altri e altre hanno dedicato a questa bella comunità. Aderisco alla campagna di Comune perché non potrei farne a meno, perché è giusto senza alcun dubbio, perché è un atto di responsabilità leggere la realtà con occhi onesti, perché dal privilegio che alcuni e alcune di noi hanno di avere una connessione quasi gratuita, deriva anche il dovere di rivolgere lo sguardo su tutte le persone dimenticate, oppresse e umiliate.
Sofia, in servizio civile a Beirut
Aderisco perché in Comune abbiamo un mondo nuovo da coltivare.
Sono contenta di dare il mio piccolo contributo a comune-info perché, trovando persone che la pensano come me, persone con cui condivido gli stessi valori, mi sento meno sola in questo mondo individualista ed egocentrico. Grazie per quello che fate, per il vostro impegno, il contatto con voi mi aiuta a non far spegnere la fiamma della speranza che cerco di mantenere accesa, nonostante tutto.
Vi ringrazio per il vostro lavoro e soprattutto per il continuare a “organizzare politicamente la speranza”, il che era una cosa quasi scontata per molti di noi quarant’anni fa ed ora è quasi una frase incomprensibile per molti.Avanti cosi’!
Cari amici di Comune, vi leggo, credo, dal vostro inizio in modo saltuario anche se ricevo la Newsletter puntualmente. Il tempo per leggere e riflettere su quanto trovo scritto è sempre rubato alle mille incombenze non solo familiari e lavorative, ma anche a quelle di vecchia femminista e attivista che resiste nel grigiore milanese. Molte volte avrei anche voluto scrivere io qualcosa come contributo dalla base, ma non ne ho mai avuto il coraggio.
Oggi, all’inizio del 2018, mi sono finalmente decisa a mandarvi il mio contributo concreto perché Comune possa continuare al meglio a testimoniare che c’è un Italia che resiste (anche se con molta fatica), che pensa e vive diversamente da quello che i media imbedded ci vogliono far credere.
Aspetto che mi arrivi Comune come un malato di insufficienza respiratoria aspetta l’ossigeno che dalla bomboletta gli entri nelle narici, gli ridia energia e molte volte lo aiuti a ravvivare i processi cerebrali – ho usato questo esempio perché io faccio il medico – anche se poi, letti i titoli, spesso non ho spazio mentale e temporale per leggere tutto il resto.
Ma quello che leggo sempre mi riempie di speranza perché vedo che le buone pratiche si continuano a sviluppare ovunque nella nostra Italia/Europa alla deriva e che molti giovani hanno raccolto il testimone
Grazie anche a voi quindi, per continuare insieme a credere che un cambiamento è possibile e che è importante lavorare per attuarlo.
Cammino accanto a voi nell’essere seme di speranza e vento di pace.
Volevo appoggiar Comune già prima, ma non avevo soldi. Adesso son messa un po’ meglio. Il giornalismo indipendente diventa sempre più raro e sempre più prezioso.
Comunque, già che ci sono: bisogna cominciare a prendere atto di quello che stanno combinando gli Usa nel mondo. Una scia interminabile di failed states dopo i loro interventi “umanitari”. Hanno inventato le squadre della morte per terrorizzare la popolazione ed eliminare i “sovversivi” in diversi Paesi dell’America Latina prima, poi hanno reclutato, radicalizzato e addestrato giovani sbandati in vari Paesi arabi e li hanno mandati prima a combattere contro i sovietici in Afganistan, poi li hanno riciclati in Bosnia per destabilizzare e sbriciolare la Yugoslavia, quindi in Iraq, in Libia e in Siria. Guardatevi un po’ il sito globalresearch.ca e i libri di Michel Chossudovski o anche “Visas for al-Qaeda” di Michael Springmann. Buona lettura (si fa per dire)
C’È UNA COMUNITÀ DA RAMMENDARE dove riconoscerci come persone (non individui isolati), per tessere relazioni e allacciare sguardi, pensare insieme al bene comune, per compiacerci delle differenze quando gli obiettivi (tanti, anche se non tutti) sono concordi, per coltivare quello che ci fa incontrare non quello che ci divide e smetterla di cannibalizzarci tra i distinguo e le polemiche, e dialogare e dialogare ancora più che dibattere, e per giocare al gioco del dono e della condivisione, e far coincidere le parole con le cose, il dire con il fare (senza che in mezzo non ci sia più, non dico il mare ma, neanche un rigagnolo)…
E accendere luci, e tenerle accese e bene in vista, per quando verrà la notte, riempire piccoli granai di solidarietà per quando verrà l’inverno, fare come il colibrì quando la foresta brucia.
E questa comunità da rammendare ha bisogno di strumenti per informarci con onestà intellettuale, approfondire, condividere e, perché no, coltivare amicizia. Uno di questi strumenti – straordinario – lo trovo nella rivista online Comune: è accessibile per tutti, è gratuita e vive del contributo di chi lo vuole dare.
Inoltro piacevolmente colpita dalle tue parole che risuonano con i miei pensieri e il mio essere e mi danno una buona sensazione di condivisione e di speranza.
Caro Massimo,
trovo veramente belle le tue parole e molto importanti anche alla luce della situazione di profondo malessere del nostro paese.
Si tratta di un malessere antico,che porta alla luce situazioni irrisolte a cui si associano problemi di dimensione enorme dalle migrazioni,alle insicurezze personali,alla precarietà della vita.
Trovo questo tuo appello onesto e ben ponderato oltreche’ essenziale
ciao e un abbraccio Danilo
Le sfide dentro cui oggi siamo chiamati a dire la nostra sono quelle che passano anche attraverso azioni di disvelamento delle realtà, soprattutto quelle scomode; negli anni avete sempre mantenuto fede a quanto (ricordo anni fa in quel momento di avvio della vostra sfida) prometteste che avreste portato avanti; oggi siete una delle poche realtà che, attraverso strumenti accessibili a tutti (per quanto preferisca la realtà fatta di persone che si incontrano guardandosi, toccandosi, confrontandosi di persona… a volte il virtuale aiuta ad avvicinare), fate arrivare messaggi genuini senza filtri anzi con la giusta sottolineatura rispetto al richiamo etico ad essere insieme per smascherare le ipocrisie e promuovere un cambiamento che parta sempre e comunque da tutti noi, perchè non possiamo restare indifferenti davanti allo scenario dentro cui è sano preoccuparsi e da persone responsabili prendere parte attiva alla società.
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Grazie per questo spazio di libertà, grazie per questo spazio di speranza e di condivisione. Un fiore nel deserto di questo tempo difficile.
Comune è espressione di libertà, oltre ogni pregiudizio e condizionamento. Il suo modo di approcciarsi alla realtà ci indica infatti che esiste un pensiero altro, al di là delle omologazioni che ci circondano. Sono le piccole rivoluzioni dal basso quelle che producono i veri cambiamenti: ecco perché Caes sostiene Comune.
Ripartiamo da Genova
Dopo aver letto l’articolo su Genova e la vignetta che lo illustrava per giorni la testa ha ronzato. E ho sognato una sinistra che riprende da dove ha lasciato. Una grande manifestazione che richiami tutti quelli che a Genova ci sono stati, quelli che si sono pentiti di esserci andati e quelli che si sono pentiti di non esserci andati. Perché è attuale più che mai, perché sarebbe un buon inizio, perché ne abbiamo bisogno tutti. Perché senza quei contenuti di alternativa al sistema neoliberista non ci sono altri contenuti. Per tornare a sperare.
Aderisco molto volentieri. Difendere la libertà, diffondere la libertà, ovunque.
Con voi non smetto di sognare! Fare Comune è un programma che riassume in sé variegati elementi della complessita’ che caratterizza il mondo in cui viviamo e che ci mostra i segni inequivocabili della barbarie. Come appassionato di una società della decrescita il vostro lavoro è insostituibile: oggi più che mai abbiamo bisogno di utopie concrete. Per questo aderisco e contribuisco alla salute della testata.
Condivido ogni cosa ma, per un cambiamento reale necessita un nuovo e più moderno Marx che scrive una filosofia democratica laica, con paletti di equità per entrate proporzionate per tutti , riduce l’orario di lavoro, in particolare nei paesi più avanzati per far lavorare tutti.
Educazione di pace unitaria nel pianeta intero, che annulli produzioni e commercio di armi.
Un Marx che frena con forti tasse i consumi voluttuari che inquinano il pianeta.ecc…
Tutto ciò, va scritto in tutte le lingue del pianeta e “sparato” (grazie i mezzi di comunicazione moderni oggi è risolvibile in pochi giorni), sull’intero pianeta.
Mario Ciani
Non arrendersi mai …
Continuare la battaglia ….