La fortissima spinta per la vaccinazione di massa a bambini e ragazzi e il green pass, con il loro portato di ricatti ed evidenti discriminazioni, insieme all’utilizzo dell’espressione novax non lasciano in Italia molto spazio al ragionamento, allo spirito critico e neanche allo studio documenti diffusi in altri paesi, come quello del Joint Committee on Vaccination and Immunisation, comitato consultivo di esperti indipendenti inglesi secondo il quale in questo momento non ha senso promuovere la vaccinazione universale per i 12-15enni sani
Il Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI) del governo inglese è un comitato consultivo di esperti indipendenti che fornisce consulenza ai dipartimenti sanitari del Regno Unito sull’immunizzazione, formulando raccomandazioni sui programmi di vaccinazione e sulla sicurezza dei vaccini. Venerdì 3 settembre ha pubblicato un documento nel quale dichiara che in questo momento non può sostenere la scelta della vaccinazione universale per i 12-15enni sani. Le evidenze scientifiche disponibili indicano che i benefici individuali per la salute derivanti dalla vaccinazione Covid-19 sono piccoli in coloro che hanno un’età compresa tra i 12 e i 15 anni e che non hanno condizioni di salute sottostanti che li mettono a rischio di Covid-19 grave.
Anche i rischi potenziali dalla vaccinazione sono piccoli, con segnalazioni di miocardite post-vaccinazione molto rare, ma potenzialmente gravi e ancora in fase di descrizione. Ci sono evidenze scientifiche che indicano un’associazione tra i vaccini Covid-19 mRNA e la miocardite. Questo è un evento avverso estremamente raro ma gli effetti a medio e lungo termine sono sconosciuti. Si sta conducendo un follow-up a lungo termine di cui si sapranno i risultati più avanti, per cui rimane incertezza riguardo agli effetti sulla salute di questi eventi avversi.
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Per la stragrande maggioranza dei bambini, l’infezione da SARS-CoV2 è asintomatica o leggermente sintomatica e si risolve senza trattamento. Dei pochissimi bambini tra i 12 e i 15 anni che richiedono l’ospedalizzazione, la maggior parte ha condizioni di salute sottostanti. A coloro che hanno condizioni di salute a rischio il comitato raccomanda la vaccinazione.
Dato il rischio molto basso di grave malattia da Covid-19 in soggetti altrimenti sani di età compresa tra i 12 e i 15 anni, il bilancio rischi/benefici deve essere fatto in modo molto attento ed è consigliato un approccio precauzionale. Quando si decide sulle vaccinazioni infantili, la JCVI ha sempre sostenuto che l’attenzione principale dovrebbe essere sui benefici per i bambini stessi, bilanciati dalla valutazione per i potenziali danni dati dalla loro vaccinazione. Nel complesso, il comitato è del parere che i benefici della vaccinazione siano marginalmente maggiori dei potenziali danni noti, ma riconosce che c’è una notevole incertezza circa l’entità dei potenziali danni. Insomma, il margine di beneficio è considerato troppo piccolo per sostenere un programma universale di vaccinazione di minori sani in questo momento. Con l’accumularsi di dati a più lungo termine sulle potenziali reazioni avverse, una maggiore certezza può permettere di riconsiderare i benefici e i rischi. Tuttavia tali dati potrebbero non essere disponibili per diversi mesi.
Chi segue la pagina fb Goccia a goccia sa che da tempo chiediamo di avere un approccio precauzionale con i minori. Ci fa piacere di non esserci sbagliati e che questi concetti vengano di nuovo ribaditi da un ente importante come il JCVI. A questo punto speriamo che anche altri si concedano la possibilità di una riflessione e una discussione pacata su questo argomento. Le accuse di sostenere posizioni novax a chi esprime dubbi sulla vaccinazione ai minori sono totalmente inaccettabili e andrebbero universalmente stigmatizzate da scienziati e politici che ci tengono al benessere del paese.
Pubblicato su Goccia a goccia. A scavar pietre e nutrire arcobaleni (con il titolo completo Necessità di un approccio precauzionale per la vaccinazione ai minori) e qui con il consenso dei responsabili della pagina fb.
Sara Gandini, epidemiologa biostatistica; Maurizio Matteoli, pediatra.
A proposito dell’utilizzo dell’espressione novax scrive Gandini in un post: “È ora che si cominci a ragionare pensando anche alle nuove generazioni, con meno egoismo e superficialità. Stiamo lasciando un paese allo sfascio, in cui si insegna a non avere senso critico, a ubbidire a decisioni che in altri paesi vengono disapprovate, ad accettare ricatti senza avere chiaro che effetti possano avere a lungo termine i vaccini che si assumono. E non lo dico io – accusata di essere novax, nonostante sia vaccinata e abbia consigliato la vaccinazione a mia figlia 19enne perché potesse fare attività fisica, viaggiare e andare in università, tre diritti che le sarebbero stati tolti se non si fosse vaccinata) ma il JCVI…”.
Ilaria dice
Il problema è che anche facendo vaccinare i ragazzi giovani maggiorenni, si avalla questo sistema di ricatto. Trovo che a 19 anni non si sia poi così diversi dai 15 anni, nel senso che eventuali danni alla salute postumi al vaccino se li può portare dietro un 15enne come un 19enne. Cedendo ai loro ricatti non si fa altro che avallare questo sistema schifoso.
giuseppe dice
Consiglio questa lettura a tutti: vax, no vax, pseudo vax e no vax, “sono vaccinato ma…”, dittaturisti e obbedienti. Può essere illuminante.”Come si comporta un anarchico di fronte alla pandemia? È propenso a scendere in piazza per opporsi alla mascherina o al passaporto vaccinale? Giornalista del “Journal du Jura”, Blaise Droz ha parlato con due dirigenti della cooperativa “Espace Noir”, fondata a St-Imier (BE) nel 1986, tra cui il suo tutelare Michel Némitz (62 anni). L’obiettivo di una società senza gerarchia non esclude affatto l’esistenza di un’organizzazione sociale che favorisca la responsabilità di tutti”.
“Sono completamente vaccinato da diverse settimane”, annuncia Michel Némitz. Per obbedienza o per convinzione? “L’ho fatto senza esitazione, non perché me lo chiedono i politici, ma perché gli scienziati me lo consigliano”, dice l’anarchico, osservando in merito al presidente francese Emmanuel Macron che “metodi troppo autoritari sono certamente controproducenti”
“Ho fiducia nelle scelte della comunità scientifica”, continua Michel Némitz, promettendo di non parlare mai intorno a un tavolo da bistrot come se fosse un epidemiologo… Nessuna ribellione? “I circoli anarchici mostrano comprensione e mutualità quando sorge un grosso problema sociale”, afferma Michel Némitz.
Se ritiene “comprensibile” rispettare gli interessi individuali di ciascuno evitando il più possibile i vincoli, l’anarchico di St-Imier ritiene “necessario” rispettare “le regole che sappiamo essere buone per tutelare l’intera comunità”.
Nozione di “me”
“La libertà non può essere esercitata senza responsabilità” e coloro che protestano contro le misure sanitarie difendono solo la nozione di “me” e non pensando affatto al termine “noi e loro”non hanno un pensiero collettivo.
“Se accettiamo vincoli evidenti di fronte a questa pandemia, non è tanto per paura di noi stessi quanto per il desiderio di darci i mezzi per uscirne il più rapidamente possibile con il minimo dei danni”
Parole di anarchici, in una città dove Mikhail Bakunin ha fondato nel 1872 l’Internazionale antiautoritaria che passa per l’atto fondativo dell’anarchismo e dove il teorico russo opposto al filosofo socialista e comunista tedesco Karl Marx ha anche una via intitolata a lui dal 2017.”
Perdiamo meno tempo e non auguriamoci il ritorno alla normalità.Sarebbe una tragedia anche peggiore.
Luigi dice
Ci sono due aspetti che non si considerano nell’articolo (e, immagino, nel documento a cui si riferisce):
1 – oltre agli effetti a lungo termine dei vaccini, sono altrettanto ignoti gli effetti a lungo termine del COVID19;
2 – la vaccinazione sul singolo individuo ha anche una valenza protettiva sul gregge.
Una valutazione obiettiva deve tenere conto di tutti gli aspetti.