Mentre in Italia si organizzano gli astraparty, non mancano a livello internazionale studi e discussioni nel mondo scientifico sulla presunta necessità di vaccinare bambine e ragazzi. Alcune ricerche (in particolare sui casi Usa, Israele e di una città brasiliana dove il 98 per cento degli adulti è stato vaccinato) mostrano come vaccinare gli adulti – è noto che la stragrande maggioranza delle vittime del virus e delle persone finite nelle terapie intensive hanno dai cinquant’anni anni in su – protegge gli altri che non sono vaccinati. È dimostrato, inoltre, che i bambini hanno meno probabilità degli adulti di trasmettere il virus, un altro motivo per cui potrebbero non agire come serbatoi efficaci per l’infezione
Su Nature la discussione sulla effettiva necessità di vaccinare i giovani comincia a diventare seria (leggi Does vaccinating adults stop kids from spreading COVID too?). I bambini non vaccinati sembrano raccogliere i benefici dei programmi di vaccinazione di massa COVID-19 in molte parti del mondo. Le infezioni nei bambini sono diminuite man mano che gli adulti si vaccinano. Ma gli esperti non sono d’accordo se questo significa che è improbabile che i bambini non vaccinati diventino un “serbatoio” per l’infezione e un potenziale focolaio per l’emergere di nuove varianti. La risposta influisce sulla decisione se i bambini nei paesi ricchi debbano essere prioritari nella vaccinazione o se invece le loro dosi dovrebbero andare alle nazioni più povere.
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Dati convincenti sull’impatto della vaccinazione degli adulti sui bambini vengono dalla piccola città di Serrana nello stato brasiliano di San Paolo, dove il 98 per cento degli adulti è stato vaccinato. La città è stata il sito di un esperimento unico – soprannominato Progetto S – per misurare l’efficacia nel mondo reale di CoronaVac, sviluppato dalla società farmaceutica Sinovac, con sede a Pechino. Rispetto ad altri vaccini, il Sinovac ha avuto meno successo nel prevenire le infezioni sintomatiche in alcuni studi clinici precedenti, con tassi di efficacia fino al 50 per cento. L’approvazione dell’OMS del vaccino cinese CoronaVac COVID non c’è ancora stata. Ma la scorsa settimana, i ricercatori dell’Istituto Butantan nella città di San Paolo hanno spiegato in una conferenza stampa una sorprendente riduzione dei casi e dei decessi di COVID-19: i casi sintomatici sono scesi dell’80 per cento e i decessi del 95 per cento. Solo il 62 per cento dei 45.000 residenti di Serrana sono adulti, eppure un simile calo di infezioni sintomatiche si è verificato nei bambini non vaccinati, secondo Ricardo Palacios, l’epidemiologo che ha condotto lo studio. “Questa era una delle nostre preoccupazioni: che se si vaccinano tutti gli altri, probabilmente la malattia si concentrerà nei bambini e negli adolescenti – dice – Ma non abbiamo visto questo”. Immunità di gregge?
Scenari simili si sono verificati in paesi con alti tassi di vaccinazione, come Israele e gli Stati Uniti. In questi ultimi, i casi nei bambini (generalmente quelli sotto i diciotto anni) sono diminuiti dell’84 per cento tra gennaio e maggio. Poco più della metà della popolazione statunitense – prevalentemente adulti – ha ricevuto almeno una dose di vaccino. “Ha semplicemente senso”, dice Monica Gandhi, un medico di malattie infettive all’Università della California, San Francisco. Vaccinare gli adulti protegge gli altri che non sono vaccinati. “Questo è davvero ciò che significa immunità di gregge”, dice. Come il sistema immunitario dei bambini può eludere il COVIDGandhi sottolinea che questa è anche la prova che i bambini hanno meno probabilità degli adulti di trasmettere il virus, un altro motivo per cui potrebbero non agire come serbatoi efficaci per l’infezione. Il modo in cui il virus colpisce i bambini è “semplicemente diverso”, dice, probabilmente perché le vie respiratorie dei bambini hanno meno recettori che il SARS-CoV-2 usa per entrare nelle cellule.
In Israele, i tassi di infezione sono crollati in quelli idonei alla vaccinazione, da 559 casi su 100.000 persone di sedici anni e più a metà gennaio a solo 1,5 su 100.000 oggi. La maggior parte delle scuole ha riaperto a marzo, ma anche i tassi nei bambini non vaccinati sono crollati, da 546 su 100.000 a 1,5 su 100.000 in quelli di undici anni o meno, per esempio. Questo suggerisce che i bambini sono più spesso infettati dagli adulti, dice Eric Haas, un medico di malattie infettive pediatriche ed epidemiologo presso il ministero della Salute di Israele a Gerusalemme. “Altrimenti, ci si aspetterebbe che se i bambini tornassero a scuola, si infetterebbero in massa”. Altri ritengono che comunque sia importante vaccinare i giovani anche per via dell’arrivo delle nuove varianti.
Come scrive Il chimico scettico, che ringrazio per la segnalazione dell’articolo, il grande problema della pandemia è stato il sovraccarico delle terapie intensive che ha riguardato in stragrande maggioranza le persone dai cinquant’anni anni in su. Quindi se proteggiamo questa fascia (e i sanitari) il problema è risolto al 95 per cento. Da noi invece organizzano gli astraparty, nonostante le indicazioni AIFA. Nel nostro piccolo da tempo mandiamo l’allarme rispetto alla necessità di vaccinare le persone davvero a rischio e di avere più cautela rispetto ai giovani. E continueremo ad insistere. Qui l’appello “Ai bambini non serve” (ripreso, tra gli altri, anche dal Corriere della Sera).
Articolo pubblicato su Goccia a goccia. A scavar pietre e nutrire arcobaleni, “rubrica” quotidiana di “evidenze scientifiche epidemiologiche sui rischi di Covid-19 legati alle scuole” curata da Sara Gandini, epidemiologa e docente dell’Università Statale di Milano (direttrice dell’unità “Molecular and Pharmaco-Epidemiology” presso il dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano)
Paolo S. dice
D’accordo sul fatto che non bisogna vaccinare i giovani e i bambini, ma non condivido quanto si afferma sulla bontà dei vaccini per gli adulti, dato che vi sono ormai vari studi seri e indipendenti sugli effetti collaterali gravi dei vaccini, mentre risulta alquanto dubbia la capacità dei vaccini di proteggere dall’infezione virale: solo vicino a casa mia, 2 persone vaccinate dopo 1 mese si sono ammalate di covid in forma grave (entrambe ricoverate in ospedale, una è morta, ma casi simili abbondano). Vi sono statistiche serie su tutto questo??? Tralascio gli effetti collaterali significativi, solo nella sfera delle conoscenze dirette.
Mario dice
E’ sicura che vaccinare anche gli adulti serve?
Ci sono troppe cose che non tornano.
Partendo dal presupposto che anche quello dell’influenza è un virus, come HANNO AFFERMATO all’inizio della pandemia i vari saputoni mainstream (anche se questo è più letale), non si capisce perchè quando uno prende l’influenza viene curato con medicine antivirali e in questo caso “tachipirina e vigile attesa”!!!!
Ci sono varie testimonianze di medici (nomi e cognomi) che hanno disobbedito alle direttive ministeriali ottenendo spesso ottimi risultati. Curando i malati a casa senza aspettare che peggiorasssero e andassero a intasare gli ospedali.
Vogliamo parlare dei morti? Come si fa a dire che sono quelli i nri quando molti malati oncologici, infartuati hanno avuto difficoltà a curarsi e sono state vietate le autopsie?
Vogliamo parlare della palese falsità che la morte delle persone dopo essersi vaccinate è dovuta a malattie pregresse. Questa va a braccetto con la teoria dei negazionisti che negavano che infartuati, malati oncologici, diabetici, ecc non sono morti x covid ma per malattie pregresse. Sappiamo tutti che nel mondo ci sono decine di milioni di questi malati che grazie a medicine e terapie sopravvivono.
Allo stesso modo le persone che sono morte dopo il vaccino AVEVANO le malattie già prima, quindi ?????
E’ tutta la narrazione ufficiale che non funziona.
hans drager dice
Ricordiamoci:
1. Poco prima che iniziasse la storia di Corona, l’OMS ha cambiato i suoi criteri di pandemia: da allora, non si registrano vere e proprie malattie, ma “cifre di infezione”. Tuttavia, le cifre delle infezioni e la cosiddetta ”incidenza” non sono basi reali per la comprensione della reale progressione della malattia.
2. Nessuno dei vaccini utilizzati è stato sufficientemente testato. Finora, il tempo minimo di test è stato di 6 anni (!!). Chi guiderebbe un’auto senza certificato di revisione, di cui non si sa se i freni e lo sterzo funzionano? Ma perché anche una sola persona si vaccina con vaccini che NON sono stati sufficientemente testati?
3. La popolazione è tenuta totalmente all’oscuro degli effetti collaterali del vaccino, delle morti e delle complicazioni che si sono verificate e continuano a verificarsi, e che raramente sono riportate dai cosiddetti mass media.
4. Dagli anni ’80, la massima dell’OMS è che la politica sanitaria deve sapere come gestire la giusta dose di paura delle malattie. A quel tempo era la paura dell’AIDS. Le varianti più efficaci potrebbero poi essere usate per altre malattie (Donald Francis, Center for Disease Control, CDC). La strategia della paura dell’AIDS è stata portata avanti con il più grande investimento di capitale mai fatto nella storia della medicina. Ma attraverso i test e le droghe, molte volte quell’importo è tornato come profitto.
5. La vaccinazione è un modello di business. Apporta il più grande profitto al business medico. Ugur Sahin, proprietario della tedesca BionTech, che produce il vaccino mRNA in collaborazione con Pfizer, il 10 maggio 2021, a Magonza in Germania, presentando i dati economici del primo trimestre, non nasconde le sue più ambiziose aspirazioni: “Il nostro obiettivo è quello di diventare la centrale mondiale di immunoterapia nel 21° secolo”
Quelli che vogliono imporre qualcosa e sopprimere qualsiasi opposizione dicono “scienza medica”. Chi vorrebbe protestare? Dopo tutto, la medicina è neutrale e obiettiva e vuole solo il meglio per noi. Non è vero?
“La medicina è diventata il principale pericolo per tutti”, sosteneva lo scienziato sociale e teologo della liberazione Ivan Illich ben 40 anni fa (“Medical Nemesis”).
Dopo aver completato la sua indagine satura di fatti, ha denunciato con sgomento il “potenziale di schiavizzazione inerente nella medicina”.
È migliorato qualcosa da allora?
Vedi: http://www.spkpfh.de/SPK_Docu_3_Agnello_nero_da_sacrificare.htm