Noi proponiamo l’intreccio di poesia e impegno civile. “Manifesto di Trevico”
Perché ho smesso di assegnare compiti
Giampiero Monaca“La mia scelta è frutto dell’osservazione e dell’ascolto dei bambini”
Da clandestini a soggetti, i nostri eroi
Valentina Paravano e Valerio TassaraLontano, dove la città diventa periferia, con il favore delle tenebre, nell’edificio in cui poche ore prima si sono intrufolati i tre clandestini si apre una porta che dà sulla strada… Quattro ampi stralci e un rap tratti da un libro prezioso
Ritmo, quantità, rapidità
Paolo MottanaSiamo tutti arruolati nell’esercito del fare più cose allo stesso tempo, del vivere per lavorare, del mito dell’efficienza. La vita di ogni giorno scorre in un continuum sempre più accelerato in cui tutto si macina e si disperde
Il rischio di ogni classificazione
Emilia De RienzoLa società e le sue istituzioni, in modi differenti, a volte subdoli, costruiscono l’identità delle persone, soprattutto di bambini e ragazzi. Non si tiene conto del fatto che tutti siamo immersi in una rete di relazioni
Tempo di gioco o tempo di studio?
Alain GoussotIl rischio di identificare l’apprendimento con efficientismo didattico
Sappiamo chi sono gli uomini grigi
Ivano CalaonAnche noi siamo i signori del “tempo è denaro” della fiaba Momo
Vorrei città a misura di tutti e tutte
Paolo PiacentiniCittà per pedoni, ciclisti e bambini. Città dal pensiero libero
Ho tante domande e nessuna risposta
Laura FanoMaternità surrogata: abbiamo bisogno di studio, confronto, dubbi
Nel segreto dell’urna non c’è collettività
Raúl ZibechiPerché le elezioni sono un indiscusso terreno delle classi dominanti