I media di tutto il mondo dedicano molto spazio al dibattito ospitato dalla CNN nei suoi studi ad Atlanta, tra Donald Trump e Joe Biden, apparso malfermo e con voce afona. Della vecchiezza si parla poco e male, eppure l’invecchiamento del mondo bianco occidentale è un tema politico di grande importanza. Secondo Bifo non possiamo capire l’onda reazionaria globale in corso senza riflettere sulla senescenza. “Il fascismo di questo secolo ultimo, è il fascismo di vecchi inferociti per la propria impotenza, e terrorizzati dall’incedere implacabile di masse giovani desiderose di vendetta… La bianca civiltà dominatrice è in agonia sia per motivi demografici – un terzo degli abitanti europei ha più di sessant’anni – sia per motivi psico-politici: depressione, dipendenza dagli psicofarmaci, dipendenza dalla macchina semiotica che assorbe ogni emozione ed energia…”
Abbiamo visto i due flaccidi gladiatori azzannarsi come sfiniti cani da combattimento per il sollazzo di milioni di spettatori che debbono decidere quale dei due merita di essere il presidente di una nazione che da molto tempo dà segni evidenti di disfacimento morale, psichico e politico. Uno dei due è uno stupratore seriale, mentitore sistematico, imprenditore fallito e truffatore, l’altro è un assassino genocida. Non vorrei essere costretto a scegliere, ma per fortuna non sono statunitense.
Negli ultimi tempi siamo abituati ad assistere in diretta a tali e tanti spettacoli di orrore e crudeltà (la strage degli innocenti in Palestina, la tortura di un intero popolo da parte delle belve sioniste, la carneficina di giovani ucraini e russi, l’annegamento di migranti gettati in mare dalla guardia costiera, l’assassinio di lavoratori agricoli senza contratto….) che può apparire stupido lo sgomento che provo davanti all’ultimo spettacolo di crudeltà che ci viene offerto dalla mediasfera globale: l’esibizione del duello tra due vecchi per i quali sembrerebbe impossibile provare un sentimento di pietà.
Eppure assistendo al balbettare di quell’ottantunenne confuso ed esitante, assistendo alle smorfie di scherno di quel settantottenne strafottente e ignorante, ho provato (anche) pietà. Si può provare pietà per un criminale che rifornisce di armi il genocidio sionista, per un violentatore seriale che predica lo sterminio dei migranti alla frontiera? Li odio entrambi, in quanto massimi rappresentanti della democrazia Usa. Eppure ho provato pietà per loro in quanto vecchi.
Nella voce flebile di Biden ho riconosciuto l’arrochirsi triste della mia voce. Ho settantacinque anni e vedo in me tutti i segni della sofferenza inconfessabile che provano i maschi bianchi di tutto il mondo: il declino delle forze fisiche, l’affievolirsi dei sensi e della voce, l’inesorabile svanire della mente.
Della vecchiezza non si parla, se non con imbarazzo e ipocrisia. Il rispetto per i vecchi è segno del disprezzo che ogni giovane prova per chi detiene un potere che non ha più corpo, ma solo tecnica. Non se ne parla, eppure l’invecchiamento del mondo bianco occidentale è l’argomento politico più importante di tutti.
Per ragioni di correttezza politica e di comprensibile imbarazzo l’invecchiamento è difficile da analizzare: lo stesso Freud preferì non affrontarne gli aspetti psichici. Un’auto-analisi dell’invecchiamento è invece oggi un compito prioritario della psicoanalisi, ma anche del pensiero politico. Non capiremo l’onda reazionaria globale senza riflettere sulla senescenza.
I movimenti culturali e politici del ventesimo secolo esprimevano l’energia giovanile di una popolazione in espansione rapidissima, nella quale la componente giovanile costituiva la larga maggioranza. Il futurismo dei movimenti culturali e politici del secolo ventesimo era espressione di questa composizione generazionale: l’espansione era una condizione biopolitica, ancora prima che economica.
Da un certo momento in poi due fenomeni concomitanti hanno cambiato radicalmente la composizione generazionale: il prolungamento della durata di vita, e la denatalità degli ultimi decenni. Se il fascismo del Novecento fu aggressività predatrice dei giovani che ambivano a conquistare il mondo, a sottomettere i popoli, il fascismo di questo secolo ultimo, è fascismo di vecchi inferociti per la propria impotenza, e terrorizzati dall’incedere implacabile di masse giovani desiderose di vendetta.
L’impotenza è il nucleo del fascismo di oggi, non importa se a votare per i razzisti di oggi sono anche gli elettori giovani. Sono giovani vecchi, psichicamente fragili: la bianca civiltà dominatrice è in agonia sia per motivi demografici – un terzo degli abitanti europei ha più di sessant’anni – sia per motivi psico-politici: depressione, dipendenza dagli psicofarmaci, dipendenza dalla macchina semiotica che assorbe ogni emozione ed energia.
Una senescenza rabbiosa e perciò demente si staglia all’orizzonte di un secolo da poco cominciato e già morente, e questa senescenza porta morte per tutti, perché i vecchi odiano il mondo che potrebbe sopravvivergli.
Perciò lo distruggeranno, già lo stanno distruggendo.
Nel suo libro sull’obsolescenza dell’uomo, Gunther Anders (che appare ogni giorno di più il grande pensatore del nostro post-futuro) osserva che la tecnica è il sostituto della potenza umana, e che la bomba atomica è il culmine di questo surrogato di potenza.
La razza dominatrice, bianca e occidentale, è furibonda per la sua impotenza a governare la complessità ingovernabile del mondo globale.
Se l’Intelligenza Artificiale è il sostituto stupido ed emotivamente paralitico della perduta capacità di pensiero degli umani, la bomba nucleare è il sostituto della perduta potenza virile della razza dominante.
È per questo che non sfuggiremo alla maledizione finale, perché la razza dominatrice, come Sansone e come Netanyahu, deciderà di sterminare i giovani, sempre più spauriti, sempre più incapaci di autonomia e di rivolta.
Questa razza di impotenti iper-armati, la razza infame di Biden, Trump, di Netanyahu e Putin, userà la sola potenza che gli è rimasta: la potenza di annichilire tutto.
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[Impotencia demencia nihilismo. Envejecimiento del mundo blanco, y poder de aniquilarlo todo, Franco Berardi Bifo]
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L’adesione di Bifo alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura è leggibile qui:
Michele dice
la razza dominatrice, come Sansone e come Netanyahu, deciderà di sterminare i giovani, sempre più spauriti, sempre più incapaci di autonomia e di rivolta.
dunque: abbiamo catturato Bifo nella sua senile narrazione, la sua scarsa stima per i giovani
Celeste dice
Nella vertigine dell’invecchiamento della popolazione bianca, i singles sono una parte rilevante e di questa le donne “singolari” un numero altissimo. Vogliamo aprire questa finestra di singolarissima speranza per il creato?
ANNA M. dice
E la mobilitazione dei giovani per la Palestina?Forse perché sono donna non vedo la senescenza nell’ottica del “maschio bianco” pur non essendo certo felice dei suoi segni. E non odio il mondo che mi sopravviverà, mi angoscia la barbarie che stiamo lasciando ai nostri figli e nipoti
Alycat1947 dice
Caro Bifo, come vecchia sono completamente d’accordo e completamente in disaccordo. Hai fatto un ragionamento troppo facile!
Rilegggersi De Beauvoie o Eribon, o tutti e due! Guardando qualche spezzone di quel dibattitto mi sono fatta pena da sola, ma i due mi hanno fatto rabbia per la loro insulsa protervia che fa del male a tutt*, mentre i giovani fasci e i giovani lepenisti francesi? etc…
Ezio Roppolo dice
Un’analisi egocentrica, assolutamente scentrata anche dal punto di vista sociologico e priva di contenuti o spunti di un qualsiasi interesse. Insipiente al punto di generare un neologismo fasullo, bio politica, in luogo di un semplice “etologico” l’autore pone un problema potenzialmente interessante (impatto della senescenza dal punto di vista psicologico, sociologico, etologico e del potere), contraddicendosi però sull’unica conclusione possibile, l’ autodistruzione, che rende inutile qualsiasi sforzo, tanto più se innovativo. Sono solo un vecchio anche io e, come ingegnere, non ho soluzioni filosofiche e sociologiche da proporre, ma ritengo quanto ho letto dello stesso livello dei vecchi malefici che abbiamo scelto da veri masochisti per farci governare.
Marina dice
Povero Bifo, tutti ‘sti vecchi che ti danno contro…
Bruno dice
“Vecchio” quanto Bifo lotto come lui colonialismo e guerra e ingiustizia.
Mi incantano i /le giovani che lottano attivi capaci e coscienti. Speriamo tutti che i nostri sforzi paghino, e mando info a mia figlia che lotta e cerca una strada per il presente e per il futuro che vogliamo esistente e umana.