
Questa pagina è curata da Comune con la Rete di cooperazione educativa e la Casa-laboratorio di Cenci. Uno spazio per riempire di idee, pensiero critico e libertà questi giorni dominati da isolamento dei corpi, scuola a distanza e paura
Per le segnalazioni, scrivete notizie brevi a
Questa invece la pagina facebook Rompere distanze, nata dalla Casa-laboratorio di Cenci, con il “desiderio di raccogliere, suggerire e scambiarci piccole pratiche di resistenza all’isolamento”.
FARE
Distanze di vita quotidiana Si intitola Alle 5 della sera – Distanze di vita quotidiana l’appuntamento bisettimanale che sarà proposto da Rete di Cooperazione Educativa e Comune-info il martedì e il giovedì dalle 17 alle 18,30 a partire dal 12 maggio. Novanta minuti di diretta FB per ascoltare storie di scuola, educazione, didattica a distanza, lavoro che c’era, passato prossimo e futuro all’orizzonte. Si parte martedì 12 maggio alle 17 con “La meglio gioventù è qui anche da lontano”, un racconto e un confronto tra due insegnanti di scuola superiore: Maria Teresa Di Riso, docente di Lettere in un istituto tecnico professionale di Padova, e Anna Bellaviti, docente di Inglese a Napoli.
Indagine sugli orti scolastici Il mondo degli orti scolastici e dell’orticoltura didattica a scuola è assai variegato e, nonostante venga spesso citato in articoli di stampa o pubblicazioni di vario genere, a oggi sembra mancarne un quadro conoscitivo esauriente. Eppure si tratta di un universo che potrebbe giocare un ruolo importante proprio nei prossimi mesi. Su questi temi lavora da tempo Emilio Bertoncini, agronomo esperto di orticoltura didattica e urbana, che propone un questionario per indagare i progetti in cui è prevista la coltivazione di un orto scolastico: il questionario è indirizzato a tutti coloro che sono in grado di riferire informazioni sui progetti attivi alla data del 5 marzo 2020, giorno di chiusura delle scuole per l’emergenza Covid-19. Per saperne di più e per procedere alla compilazione segui questo link: https://forms.gle/igS6P7WZ5RKmnMNz6
Partirà da Padova il Teatro d’asporto? Andrea Pennacchi – bravissimo attore padovano in queste settimane presente a Propaganda Live col personaggio del Pojana – e Giuseppe Civati – oggi imprenditore editoriale col la casa editrice People – hanno lanciato una interessante proposta all’amministrazione comunale di Padova, che potrebbe essere raccolta anche in altre città. Un furgone elettrico attrezzato che proponga letture nelle piazze o negli spazi aperti cittadini. Un teatro itinerante che porti lo spettacolo e la poesia al pubblico che in questo momento non può essere accolto nelle strutture dedicate per ragioni di sicurezza.
Proposte per la città di Milano Promotori e firmatari del manifesto “Umanità o indifferenza” hanno avviato un confronto su temi cruciali come la scuola, la salute, il lavoro: etudachepartestai.it
Orti globali per piccoli locali Come creare a casa un orto con materiale di uso comune e di riciclo: dieci consigli pratici per grandi e piccoli. Leggi

Giochi a mezza distanza Non occorreva attendere la presentazione della fase 2 per scoprire che bambini e ragazzi sono invisibili perché improduttivi. Ha ragione la maestra Carla: se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo essere noi il cambiamento. E allora rilanciamo la sua proposta: possiamo, ad esempio, inventarci o riscoprire giochi a mezza distanza. “Inventiamo! E soprattutto proponiamo, chiediamo a loro come si potrebbe fare: avranno mille idee, a volte assurde, sempre interessanti”. Magari, con l’occasione, ci riprendiamo anche le città. È possibile scrivere le proposte di giochi a mezza distanza, in brevi schede di facile lettura, nello spazio commenti in coda a questo articolo linkato
Abitare le distanze La corrispondenza scolastica e la staffetta di scrittura di un diario restano due modi con cui abitare e trasformare le distanze. Un racconto di Sonia Coluccelli
Sta arrivando il tempo di uscire dalla Caverna. Che paura/coraggio! Proposta di un percorso di accompagnamento all’uscita dall’allerta virus del Centro Territoriale Mammut
Gugù, scuola comunitaria al megafono Tonino Guerra scriveva che l’aria diventa più chiara quando ridi: un progetto porta per 5 minuti al giorno a bambini e bambine, con un megafono, piccoli indovinelli, inizi di filastrocche da mandare a memoria, osservazioni del cielo per micro progetti di scienze. E parole che si rincorrono in bangla, italiano, arabo e cinese. Le tracce audio nello spazio pubblico sono in dialogo virtuale anche con le piattaforme classroom: i bambini possono proseguire le attività lanciate “on-air”, discuterle con le maestre e tra compagni. Accade a Rimini con le scuole Gambalunga e Ferrari, grazie alla creatività di Alessandra Falconi, alle composizioni musicali di Elisabetta Garilli, alla collaborazione di numerose maestre, di assessori e perfino di un ristoratore. Chi è Gugù? Un personaggio letterario di Alberto Manzi, vive in una favelas sudamericana, è un maestro un po’ matto che lavora con i bambini di strada e usa i muri per fare scuola… SEGUI GUGÙ

Letture comode: esperimento creativo In questo momento così statico, nel quale il corpo è costretto in un’immobilità che mal si addice alla nostra salute psico-fisica, passiamo le ore a spostarci dalla poltrona al divano, dalla sedia al pavimento. Facendosi ispirare dalla raccolta di foto contenuta nella Ricerca della comodità in una poltrona scomoda (1944) – di uno straordinario artista e scrittore come Bruno Munari -, l’associazione Adam Scuole propone di esplorare nuove posizioni per leggere: “Vi invitiamo a sperimentare la vostra fantasia sullo stesso tema: Tentando la lettura di una comoda postura e di allegare via mail () i vostri esperimenti creativi. Potete inviare foto, video, disegni, filastrocche… Tutto ciò che il vostro estro vi suggerirà: li pubblicheremo sulla pagina di Adam Scuole per stimolare il pensiero divergente… Coraggio, stupiamoci!”.
Giardino zen Nello stare a casa abbiamo bisogno, soprattutto con i bambini, di piacere nel fare insieme qualcosa, sfruttando le mani come risorsa. Sandra Dema, autrice di numerosi libri per l’infanzia e di laboratori con grandi e piccoli, propone di costruire un giardino zen per abitare il silenzio e la profondità che è in ognuno e irrobustire legami stando con chi ci è più vicino. L’attività è a questo link: bit.ly/giardino_zen_a_casa
Lampadino e Caramello In Lis, lingua dei segni italiana, arriva una produzione di cartoni animati di Animundi nella quale sono stati introdotti: una voce narrante, i sottotitoli, attori sordi, una grafica e uno stile di animazione non invasivi. Accessibile a tutti i bambini (fino a sette anni). La serie tv si può vedere su RaiPlay oppure su Rai YoYo alle 16,50 tutti i giorni.
Dibattiti su web Tetris è un’associazione di promozione sociale, nata a Padova per iniziativa di un gruppo di ragazze e ragazzi, per sviluppare percorsi educativi e formativi, con attenzione rivolta alla legalità e alla giustizia sociale, all’ambiente e al territorio, e per stimolare processi collaborativi. Tetris vuol dire questo: un abile gioco di incastri, tanto di persone quanto di temi. In questi giorni promuove Chez nous – La formazione all’epoca dell’#iorestoacasa, una serie di incontri riguardanti varie tematiche d’attualità, con diversi ospiti esperti che, di volta in volta, introdurranno argomenti e aiuteranno i partecipanti nella costruzione di un dibattito. L’obiettivo, spiegano, è sviluppare la nostra interdisciplinarietà per imparare a leggere il contesto, in particolare in relazione alle conseguenze della pandemia. Le formazioni saranno due a settimana: il giovedì alle 20,45 e il sabato alle 16,30. Chez Nous è cominciato il 21 marzo e si concluderà nell’ultima settimana di aprile. È possibile iscriversi qui. Per maggiori informazioni, tanto su Tetris quanto su Chez Nous: , 388 7513107.
Piccoli costumisti Il Museo del Cinema di Torino ha messo online una bellissima mostra sul mestiere di costumista nel cinema, con una sezione di giochi per bambini.
Corti a Pasqua Grazie alla preziosa collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia Piemonte, Animazione, alla coordinatrice Chiara Magri e all’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, è disponibile la rassegna “Corti a Pasqua”. Sul www.sedicicorto.it e su www.kontainer16.com è possibile visionare gratuitamente sei cortometraggi prodotti dalla Scuola.
Piantiamo alberi Emilio Bertoncini è uno straordinario agronomo e guida ambientale che vive a Lucca. Esperto di orticoltura didattica e urbana, sempre più vicino al mondo pedagogico e a proprio agio nel ruolo di mediatore degli apprendimenti, quasi un atelierista freelance per il mondo educativo. Qui è disponibile un videolaboratorio per la prima infanzia: Seminiamo e piantiamo ai tempi del lockdown.

Mettiamo in comune i nostri pc Cosa c’è dentro quelle borse di tela (foto in basso)? In ciascuna è “custodito” un computer portatile, 12 in tutto, destinati ad altrettanti studenti delle scuole medie di Parma (le secondarie di primo grado Vicini, Ferrari e Salvo D’Acquisto). Il verbo “custodire” non è usato a caso da quelli di Ciac onlus: immaginate quanto possa essere prezioso un PC per quei ragazzi che non ce l’hanno e che, in questi giorni non riescono a connettersi con le proprie classi e rischiano di perdersi per strada. Per recuperare la distanza, il progetto Melting Pot ha pensato di raggiungerli attraverso le scuole e donarglieli; la connessione arriverà grazie al Comune. I volontari di Intercral Parma ne hanno consegnati 11 agli insegnanti, 1 invece, attraverso Ciac onlus, arriverà a un ragazzo di una famiglia rifugiata.
Storia come ricerca Cercare fonti documentarie su web, descriverle, interpretarle con l’ausilio di qualche scheda, scambiarle, ma anche realizzare esperienze concrete da riprodurre a casa magari senza computer. Gianluca Gabrielli, storico e insegnante di scuola primaria, si è chiesto: in questo contesto così problematico è possibile utilizzare la materia Storia come occasione di comunicazione didattica con i bambini? La sua risposta, tra esempi e approfondimenti, crea stupore
La lezione interculturale di Luna e Venere: quarto appuntamento di osservazione del cielo con la Casa laboratorio Cenci
Fumetto e videogioco Sull’Isola volante, tra le altre cose, trovate un contributo di Livia Curatolo che recensisce Florence, un curioso e interessante esperimento che lega il mondo del fumetto a quello del videogioco. Una narrazione interattiva originale e interessante. Buona lettura e buon divertimento
Storie, fiabe e novelle Come si faceva d’estate sull’aja o d’inverno intorno al braciere o nel filòs: Tutto è fiaba è un luogo virtuale nel quale si ascoltano e si raccontano storie al tempo del coronavirus (ma, dicono i promotori, speriamo anche dopo!”) per bambini e adulti.
Le meraviglie di Fuad Cartoncini (anche usati), carta, forbici e colla. Non serve molto di più. Seguendo le simpaticissime indicazioni di Fuad (pittore, scultore, da alcuni anni anche autore e illustratore di libri per l’infanzia) possono diventare gatti, acquari, castelli, città, serpenti, mascheri, uccellini, vasi di fiori, sculture di carta, lampade (che funzionano!), matite o penne personalizzate, alberi, pesci…

Ispirazioni creative Abbiamo bisogno di imparare a utilizzare l’arte come strumento di trasformazione della vita di ogni giorno con bambini, ragazzi, adulti e famiglie, ma anche come strumento di elaborazione di eventi dolorosi. Tecniche artistiche, scrittura creativa, letture, ascolto di brani musicali, se ben indirizzati, possono essere straordinari strumenti di benessere e di mutuo-sostegno. Camilla Cardente, arteterapeuta clinica, educatrice, formatrice ed esperta di laboratori espressivi mette a disposizione gratuitamente (c’è vita oltre il profitto), per grandi e piccoli, i suoi saperi e il suo tempo: per prenotare una sessione scrivete a (grande accoglienza se dite che siete lettori di Comune). Intanto sbirciate sulla sua pagina facebook Sentieri creativi.
Arte ombra Questa è una foto notizia. Chiaro no? Grazie all’Associazione dei genitori ANITA scuola Giuseppe Garibaldi, di Roma, per la segnalazione (l’autrice della foto è Carisa Otero, insegnante di arte statunitense).

A caccia della luna “Questa è la domenica più lunga di sempre”, ha detto una ragazza mentre partecipava a un incontro a distanza con la sua insegnante di lettere e i suoi compagni. Uno dei motivi che provocano sperdimento in questa lunga clausura, spiega Franco Lorenzoni, è proprio non avere domeniche che scandiscano il corso dei giorni feriali. E allora, perché non proviamo ad andare indietro nel tempo a cercare di rintracciare da dove viene questa scansione settimanale del tempo? Una proposta.
Tiziano, 11 anni. Rap contro il virus Molti si interrogano su cosa fare in questi giorni per bambini e ragazzi. Ad esempio, ascoltarli sul serio. Video di Save the children Italia.
Il cielo è sempre azzurro Nella pagina facebook di Celio azzurro, meravigliosa scuola dell’infanzia romana, si trovano numerosi tutorial destinati alla fascia d’età 3-6 anni, qualcuno anche allargato ai bambini e alle bambine di prima elementare. “Li numereremo per renderne più facile la reperibilità – scrivono – Dai che insieme ne usciamo”.
Scrittura a staffetta Il primo bambino ha ricevuto qualche riga di incipit, ne ha aggiunte altre cinque e ha spedito al secondo compagno. E questo al terzo e così via, fino alla diciannovesima bimba. Scrive la maestra Sonia Coluccelli: “Il nostro primo, straordinario esperimento di scrittura a staffetta, per rimanere classe nonostante le distanze, mi commuove di nostalgia e meraviglia…”. Qui il frutto del pensare e scrivere insieme e a distanza della IV Montessori dell’I.C. Beltrami di Omegna.

Il gioco dell’oca con 2 dadi Il gruppo AlternaMente Venezia, progetto di educazione libertaria (pag. fb), ha costruito uno specialissimo gioco dell’oca. Si gioca con 2 dadi: uno normale a 6 facce e uno in cui su una faccia c’è scritto Tocca, su un’altra Mangia, sulla terza Vedi, sulla quarta Annusa, sulla quinta Ok (“scegli quale senso usare”), sulla sesta Ko (fermo un giro). Nel tabellone ci sono figure di alimenti (ma si può arricchirlo anche con altri elementi). Per giocare si tira il dado a 6 facce per muovere la pedina e si tira l’altro dado per vedere che senso usare. Esempio: ho fatto 2 e mi è uscito Vedi; sul tabellone c’è una pera, devo dire una caratteristica visiva della pera (“La pera è verde”). Oppure: ho fatto 1 e Tocca; c’è un pomodoro, devo dire una caratteristica tattile del pomodoro (“Il pomodoro è liscio”). Dal vivo si possono usare anche alimenti veri. Se ne uscirà sporchi e contenti.
Scrivere, leggere, giocare, guardare… I Servizi educativi della città di Torino hanno realizzato un portale nel quale sono raccolte storie scritte, lette e filmate; cose da fare a casa; giochi; testi utili e consigli per i genitori. È necessaria una semplice registrazione per accedere a moltissime e interessanti opportunità.
Quella danza tra Luna e Venere Scopriamo l’incontro e la danza tra Luna e Venere. Seconda tappa de Il cielo è di tutti, piccole osservazioni astronomiche per bambini, ragazzi e adulti costretti a casa e bisognosi di cosmo (qui la prima tappa). Un’osservazione, una leggenda e una poesia a cura della Casa-laboratorio di Cenci.
Voci narranti L’idea è partita da un gruppo di insegnanti dell’IC Volponi di Urbino che hanno coinvolto anche librai, musicoterapisti, lettori volontari e soprattutto insegnanti di altre città: hanno messo in comune un gran numero di racconti da ascoltare. Se ne parla qui. Per utilizzarli o alimentarli: .
Giocare con Montessori L’Università di Macerata, per i 150 anni dalla nascita di Maria Montessori, ha organizzato un convegno che avrebbe dovuto tenersi il 15 aprile e che è stato per il momento sospeso. Nell’attesa, qui sono disponibili, scaricabili in pdf, giochi con il corpo e il movimento, giochi nello spazio con linee e colori (acquerelli, pastelli, pennarelli, colori a cera), giochi con il linguaggio, giochi con la natura, suggerimenti intelligenti per bambine e bambini.

Il tempo delle favole al telefono Facciamo che ognuno di noi chiama tre amici al telefono e gli racconta una favola. Niente video né audio-messaggi. La proposta rimbalza in rete e soprattutto al telefono. I destinatari non hanno età. Federica ha riso tutto il tempo della telefonata…

Creare con i bambini Piccoli suggerimenti per questi giorni di non scuola. “Se avete modo di procurarvi dei pezzetti di legno o oggetti di qualsiasi genere da racimolare in qualche cassetto in casa, il giocare a creare e comporre figure d’ogni genere affascina da sempre bambine e bambini – scrive Franco Lorenzoni – Qui una composizione di una grande artigiano e artista del giocattolo: l’amico Roberto Papetti, i cui libri sono preziosi per chi voglia offrire spunti di manualità immaginifica e sconfinata ai propri figli”.
Pronto? Questo il numero verde di pronto soccorso psicologico messo a disposizione dal progetto Scappare (Scuole aperte e partecipate e in rete), promosso a Roma tre istituti scolastici: 800.68.50.25. www.scappare.it
Giorni senza scuola Cosa pensano bambini e bambine dei giorni che stiamo vivendo? Una bella iniziativa: ogni insegnante interessato raccoglie i testi, i disegni, i fumetti realizzati dai bambini, li utilizza in proprio (giornalini di classe, bacheche, letture collettive…), li invia poi ad alcuni insegnanti di Piacenza che coordinano l’iniziativa a livello nazionale ( o ).
Lezioni sul sofà Non per forza un virus produce veleno sociale: un gruppo di autori e autrici, riuniti da Matteo Corradini (scrittore) e Andrea Valente (scrittore e illustratore) offre lezioni sulle cose più diverse. Buona navigazione: www.lezionisulsofa.it.

Sì, festeggiamo la primavera La principale differenza tra noi e gli altri animali è che loro non hanno i weekend. I gatti non cambiano nulla di ciò che fanno il sabato e la domenica. Noi umani, invece, abbiamo bisogno di scandire il tempo e inventarci delle feste, delle pause, se no impazziamo. È importante ricordarlo in queste settimane che stiamo chiusi in casa, suggerisce il maestro Franco Lorenzoni, e rischiamo di collezionare giorni tutti uguali. E allora prendete un cartoncino… oggi accade qualcosa di speciale.
Saltare le distanze Le differenze di dotazioni strumentali e la difficoltà dei genitori nel poter offrire supporto ai figli fanno correre il rischio che la Didattica a distanza lasci ai margini gli studenti che partono da situazioni socialmente ed economicamente svantaggiate, in particolare quelli di origine migrante. Il Tavolto Saltamuri sta per aprire una rete virtuale di condivisione su questi temi.
PENSARE
Ricominciare dai bambini Abbiamo bisogno di un segno, forse di un sogno. Il sogno che le nostre città comincino a riprendere vita poco a poco a cominciare dal correre libero di bambine e bambini, per quanto condizionato da mascherine e distanze. Alcuni comuni sembrano disponibili. Una proposta di Franco Lorenzoni
Una scuola fuori dalle aule Non sembra più così aliena l’idea di una scuola fuori dalle aule, che si apre agli orti, ai cortili, ma anche alle piazze esterne all’edificio scolastico, ai parchi, alle biblioteche, agli artigiani di zona, agli spazi sociali e culturali del territorio come luoghi di apprendimento. Un apprendimento che preveda più coinvolgimento da parte degli studenti, non più solo passivi e immobili uditori. Il documentario L’estate che verrà – Storie di un’altra scuola possibile, racconta questa trasformazione, necessaria quanto profonda, che in alcune scuola ha già cominciato a prendere forma. Buona visione
Immaginare l’educazione diffusa Abbiamo bisogno di contesti stimolanti che permettano relazioni significative e scoperte, che aprano possibilità che nessuna casa o nessun gioco online possono aprire. Abbiamo bisogno di spazi (parchi, boschi, cortili, strade pedonalizzate, centri socio-culturali…), tempi ampi, educatori ed educatrici (ma anche docenti, volontari, genitori); idee, per immaginare davvero la mappa di un’educazione diffusa. Si tratta di rompere distanze e aprire a possibilità impensate. Un contributo alla riflessione proposta da Rete di Cooperazione Educativa, redazione di Comune, Casa-laboratorio di Cenci e collettivo di filmmakers Zalab
Una proposta per la scuola Dobbiamo imparare dunque a utilizzare gli spazi esterni alle scuole, magari privilegiando materiali di recupero e naturali. Dobbiamo imparare a vivere il tempo scuola in parte all’aperto, accompagnati da passeggiate ed escursioni, in parte in aule diverse, tra cui cinema, teatri, case canoniche, chiese, musei, biblioteche, palestre e altre spazi spesso poco utilizzati. Dobbiamo imparare anche a coinvolgere gli anziani e gli altri attori delle comunità locali. Questo, dice Maria De Biase, è il tempo per immaginare uno scenario nuovo e dinamico. Questo è il tempo per creare insieme dal basso un’educazione diffusa. Leggi l’articolo
Educazione all’aperto e diffusa Uno scambio continuo, un appello, una conversazione web ricca e molto partecipata. E ora un paio di inviti: intorno ai temi della didattica all’aperto, dell’educazione diffusa e della costruzione di nuovi immaginari sono in tanti e tante, malgrado le distanze, a muoversi in questi giorni. La RETE C’è speranza se accade, la redazione di Comune-info e il collettivo di filmmakers e operatori sociali ZaLab propongono ora di mettere in comune altre riflessioni e proposte e di contribuire alle prossime dirette online. Leggi la proposta
L’immaginario per cambiare “Queste settimane ci mostrano che cambiare le nostre abitudini è possibile, se si ha paura. Il nodo sta nel capire – scrive Franco Lorenzoni – se è possibile cambiarle se si ha il coraggio di fare propria la sofferenza di tantissimi… se riusciamo a sentire gli squilibri di cui è malato il pianeta Terra come parte di noi”. Per farlo abbiamo bisogno di conoscenza ma anche di simboli e immaginario, dunque di poesia, musica, letteratura e teatro. L’articolo completo
Un mondo a misura dei più piccoli Non possiamo più permetterci di lasciare spazio a una logica produttivistica e dimenticare bambini e bambine. Abbiamo bisogno di prenderci cura di parchi, cortili, giardini scolastici, biblioteche di quartiere, centri sportivi, ludoteche. Abbiamo bisogno di mettere a frutto i saperi di straordinarie esperienze come, ad esempio, l’Asilo Bosco Caffarella di Roma e l’Asilo nel bosco di Ostia e quelle delle scuole pubbliche aperte e partecipate. Una lettera inviata a Comune-info di Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e componente delle commissioni Scuola e Politiche sociali. Leggi la lettera
Brodo di DAD. Appunti per non farsi bollire a scuola durante e dopo l’emergenza coronavirus. Articolo di Rete Bessa pubblicato da Wu Ming.
Molte ombre e qualche potenzialità La scuola è “finita”. E ora? Alcune riflessioni sulla didattica a distanza. Un articolo di Matteo Saudino e Chiara Foa
La scuola di Alberto Manzi Molti in questi giorni hanno richiamato il maestro di Non è mai troppo tardi, primo grande insegnante della scuola a distanza. L’intervento più interessante è stato di Alessandra Falconi. Qui, invece, raccontiamo l’inizio di un percorso: l’incontro tra la redazione di Comune e i ragazzi e le ragazze delle prime medie della scuola Fratelli Bandiera di Roma, dove Manzi ha insegnato. Due gli obiettivi: far emergere il pensiero di brillante pedagogista critico accanto a quello di abile maestro che insegnò a leggere a milioni di adulti; mostrare come le passioni e le capacità di questo maestro, scrittore, divulgatore scientifico, educatore scout, autore di ottime trasmissioni in radio e tv, abbiano sempre avuto uno scenario di fondo profondamente politico. Pochi, ad esempio, ricordano quello che Manzi per oltre vent’anni fece ogni estate… Articolo di Gianluca Carmosino
Una scuola speciale per tutti/e Nell’Ottocento esistevano le “scuole all’aperto” per bambini malati e predisposti alla tubercolosi. Avevano grandi spazi naturali e sperimentavano soluzioni didattiche nuove. E se per settembre venisse effettuata una manutenzione straordinaria dei giardini e cortili scolastici? E se l’educazione all’aperto e l’educazione diffusa nel territorio diventassero due volani per ripensare l’apprendimento? È possibile firmare l’appello in coda all’articolo nello spazio commenti. Leggi e firme l’appello
La crescita dei Neet ora fa più paura I Neet sono i giovani (15-34 anni) né occupati né inseriti in un percorso di istruzione. In Italia sono oltre 2 milioni. Una ricerca, pubblicata prima dell’emergenza virus – e quindi della devastante crisi economica e sociale conseguente -, fa il punto su chi sono e sullo scenario di fondo nel quale è emerso il fenomeno. Sono diverse le ragioni che lo favoriscono, incluse il rifiuto di un certo modo di fare scuola (che si dimostra spesso escludente verso i più deboli, poco capace di stabilire ritmi personali e di favorire coinvolgimento) e il rifiuto di un lavoro sempre più alienante e precario. Un articolo di Annarita Sacco
Quella distanza che rende la scuola più vicina I problemi e i rischi della scuola a distanza sono evidenti e molto seri. Tuttavia vale la pena ragionare su alcune opportunità: nuove modalità relazionali, riflessioni sulla valutazione, sul lavoro di gruppo ma anche sull’utilità della rete. Un articolo di Antonio Vigilante
Non siamo tutto sulla stessa barca No, non siamo tutti sulla stessa barca in questo momento. Basta allungare lo sguardo oltre noi stessi. “Si vede nelle storie dei bambini, le case nello sfondo quando sono connessi con i loro insegnanti – scrive Penny, maestra – Chi ha delle belle librerie alle spalle, chi ha un muro buio. Chi viene aiutato dai genitori e chi no. Chi ha materiale a disposizione e chi no. Chi ha un bel giardino in cui correre e giocare e chi no. Chi ha stampanti per lavorare meglio, chi, invece, guarda i compiti sullo schermo nel telefonino (a parte chi deve aspettare che torni la mamma, che è andata a fare le pulizia in qualche casa, con il telefonino)…”
La didattica a distanza È chiaro che non tutte le famiglie hanno accesso alla didattica a distanza per i motivi più disparati. Ma sembra non importare poi più di tanto. “Così annoti i nomi e i cognomi spesso impronunciabili – scrive Marika Marianello, insegnante – dei ragazzi e delle ragazze non ancora mai pervenuti dal 6 marzo”. L’articolo completo
Bambini di aula e di cava Abbiamo sempre più bisogno di coltivare curiosità interdisciplinare e capacità di ascolto dell’infanzia: possiamo farlo, ad esempio, promuovendo insieme a bambini e bambine inchieste, preparando con loro domande, incontrando persone, trascrivendo e discutendo le risposte, aprendo la scuola al territorio. Una recensione di Storie di aula e di cava di Sergio Viti (Manifestolibri).
Didattica, tecnologia e salute Scrive Giovanni Zoppoli: “Pubblichiamo una piccola ricerca su possibili nessi tra uso di tecnologie e salute dei bambini. Nel PDF abbiamo raccolto alcuni dati delle più importanti organizzazione internazionali e articoli di esponenti del mondo della medicina, della pedagogia e dell’economia. Il collegamento tra scuola e salute è la ricerca azione portata avanti dal Centro Territoriale Mammut da oltre dodici anni. In molte occasioni abbiamo comunicato i risultati del nostro studio, raccontando soprattutto i modi in cui la scuola può farsi alleata della crescita salutare e viceversa. Abbiamo fatto da sempre molto attenzione a questo elemento, tanto importante per maestri del secolo scorso come Montessori, Freinet, Steiner e altri, dove fare didattica partiva e andava di pari passo con lo sviluppo fisiosologico naturale del bambini. In questi anni abbiamo da una parte tentato di attualizzare quelle modalità didattiche e dall’altra (spesso presi dalla sconforto) denunciato quanto la scuola stesse andando nella direzione opposta… SEGUE QUI
Che fare? Nella rete Teachers for future sta per partire una importante discussione su cosa fare in questo momento: primo passo, iscrizione al gruppo facebook (che conta già 3.000 iscritti di tutta Italia).
Lo Zibaldone e una lunga domenica È una delle forme più antiche di didattica a distanza, ma soprattutto scrivere costringe a pensare. Con questa consapevolezza si possono avviare percorsi interessanti anche in questi giorni complicati, come racconta Roberta Ortolano, insegnante di lettere
La scuola sospesa Le piattaforme per fare scuola alla fine si riducono a carica compiti/scarica compiti, carica lezioni/scarica lezioni. La didattica è per lo più frontale e trasmissiva. Ragazzi e insegnanti non reggono: l’iperconnessione è faticosa. “Forse dobbiamo tutti rallentare un po’. Darci tempo. Darlo anche ai nostri studenti. C’è altro che preme da fuori…”, scrive Sabina Minuto, insegnante di lettere.
Restare vicino agli studenti La priorità di questi tempi? “Individuare strade percorribili per dare senso a questa segregazione forzata”. Un intervento di Franco Lorenzoni.
Giocare con la realtà Favorire il desiderio di imparare, accompagnare i bambini nell’utilizzo delle tecnologie ma anche nel farne a meno, segnalare a genitori e ad altri insegnanti link su diverse opportunità… Alessandra Falconi, del Centro Alberto Manzi, si è chiesta come la straordinaria esperienza del maestro Manzi, può illuminare questi tempi di emergenza. Leggi l’articolo.
Diario critico di una scuola a distanza Questo il titolo di un articolo di Luca Lòtano, insegnante di italiano per stranieri con Asinitas: viaggio alla ricerca di nuovi modi di interazione didattica.
Genitori nel tempo sospeso Come reinventare la vita di ogni giorno chiusi in casa? Come non cedere alla paura? Un intervento di Valeria Gambino, sociologa ed educatrice
Fermarsi, almeno un attimo I media non hanno dubbi: in questi giorni a grande velocità è decollata la didattica a distanza. Ma come fare in questo scenario a mettere al centro la cura della relazione e il sapere come strumento di comprensione e trasformazione del mondo? Quali le difficoltà di bambini e ragazzi? E quali i disorientamenti degli insegnanti? Pensieri di una maestra, Sonia Coluccelli.
Corrispondenza scolastica In questi giorni di educazione a distanza sono tante le ragioni per riscoprire una delle sue forme più ricche: la corrispondenza scolastica. Articolo di Franco Lorenzoni.
L’urgenza di liberarsi di Google Quando il mostro Google passa per il salvatore della scuola. E quando le conseguenze e le alternative vengono ignorate. Articolo di Wu Ming e Ca_Gi.
La scuola al tempo del Covid-19 Le emergenze comportano sempre rischi, ma anche qualche opportunità. “La domanda ineludibile – scrive Matteo Saudino, insegnante di filosofia – è pertanto sempre la stessa: che scuola vogliamo?”.
La scuola di vicinanza Non basta caricare due video o fotocopie da scaricare per essere una scuola formativa. Se la scuola non fosse relazione la didattica a distanza sarebbe nulla. “In questo caos virtuale, noi insegnanti ci siamo dovuti reinventare totalmente, con strumenti personali, senza aiuti – scrive Penny, maestra – I bambini e i ragazzi lo sentono e sentono che la scuola è questo. Non altro. La relazione che intercorre e facilità l’apprendimento”.
Dove non arriva la didattica web? Secondo Angela Pesce, insegnante, per gli alunni in situazione di difficoltà, primi fra tutti i compagni con disabilità, la didattica on line è ancora più escludente. L’articolo.
E ora che si fa? Leggere, ascoltare musica, sfogliare libri d’arte. Non c’è solo il web. Un intervento di Catia Castellani, insegnante di arte e allieva di Bruno Munari.
Cari ragazzi… La lettera che Domenico Squillace, professore calabrese trasferito a Milano, ha scritto ai suoi allievi mentre da casa osservava le strade vuote, le scuole chiuse, i negozi svuotati.
Costruire nuovi racconti Virus, catastrofi e stati di eccezione: a scuola è sempre una storia diversa, racconta Mirco Pieralisi.
Davvero bello!!! complimenti!!! Sapere che l’essere scuola che ci accomuna supera ogni criticità e si abbraccia per un bene comune: i bambini, i ragazzi.
Grazie Christian.
Ciao, son mamma di bimba 4enne. Grazie infinite per tutto questo che avete pubblicato. Spero aver tempo di legger quasi tutto e riuscire in parte ad applicare 🙂 domanda: il link a “qui” su articolo Montessori non funziona. Potete suggerirmi pagina dove andare a cercare? Grazie ancora. Continuate cosi. Viola
Grazie Viola, link sistemato. E… buon divertimento.