E se usassimo la voce per raccontare e condurre in altri luoghi, riaccendere la partecipazione emotiva capace di immaginazione e favorire quell’ascolto che nessun video potrebbe suscitare con la stessa intensità? Un gruppo di insegnanti di Urbino ha cominciato a registrare con quell’intento, ma certo non immaginavano la straordinaria risposta di bambini, bambine, famiglie, librai, lettori volontari. “Voci narranti” ora è stato messo in comune: chiunque può utilizzarlo. Sono in molti e di tante città ora ad animare e utilizzare quelle voci
In questo momento tanto delicato, in cui ogni scuola sperimenta gli strumenti, i modi e le tecniche legati alla tanto citata, e oggi inevitabile, didattica a distanza, scopriamo che se non l’hai mai utilizzata, né mai ti sei formato per proporla, non puoi certo inventartela. Ma per fortuna la tecnologia è di aiuto in questo: innumerevoli sono le facilitazioni e gli strumenti appositamente creati e disponibili per supportare i docenti in questa fase tanto complessa. Come tutte le nuove esperienze, però, le proposte vanno anche per tentativi e aggiustamenti.
Lo stesso MIUR, ma anche molti docenti e pedagogisti, discutono e si interrogano, problematizzando la questione e sottolineando, un po’ tutti concordi, il fatto che il tempo di sospensione delle attività didattiche non debba essere esclusivamente riempito da pagine di libri di testo, o schede in fotocopia da compilare e soprattutto che vada ritrovata e favorita, la giusta modalità di contatto con bambini e ragazzi, anche in questa situazione. Ecco, il contatto, direi il nodo centrale in tutta la questione. Se c’è un aspetto delle nostre vite che il virus ci impone di sacrificare e rimodulare sono le nostre relazioni in presenza, ma siamo certi che sia proprio la sola presenza fisica a fare delle nostre relazioni con gli altri l’elemento cardine su cui fondare legami profondi, solo perché ci siamo, qui ed ora? Sembra una domanda un po’ paradossale, ma il solo porcela può aiutarci a capire che vie usare oggi per stare ancora bene, insieme pur nella distanza.
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Se c’è un elemento molto interessante della condizione in cui siamo stati catapultati è proprio l’essere costretti a ragionare sull’essenzialità della presenza e su cosa sia veramente la scintilla che la alimenti. Ristabilire il contatto, la vicinanza, trovare il modo per essere prossimi e responsabili, gli uni degli altri, trasmettendo affetto, sicurezza e relazioni solidali, pur stando fisicamente e inevitabilmente lontani. Questa la sfida che noi insegnanti, tutti indistintamente, siamo chiamati a sostenere, oltre alla necessità, sentita da tutti, di alimentare apprendimenti a distanza. E così noi maestre della “Villa del Popolo”, scuola dell’infanzia di Urbino – IC Volponi, abbiamo ragionato al modo più adatto per essere vicine ai nostri bimbi e alle loro famiglie, anche in questa fase.
Li abbiamo immaginati sicuramente vicini a tutti gli strumenti di comunicazione mass mediale. Sicuramente molti usano e hanno a disposizione PC, TV, tablet. Sicuramente per intrattenerli non pochi nonni e genitori cederanno all’uso di telefonini con video e film, molto più spesso di quanto avrebbero fatto in condizioni normali. Dall’altro lato è bene ricordarsi che sono tanti, nel nostro Paese, i bambini ed i ragazzi che invece non hanno affatto accesso a questi mezzi di comunicazione e in questi giorni emerge anche la riflessione necessaria che una didattica a distanza, che se ne avvalga in modo esclusivo, può correre il rischio di lasciarne molti indietro e con un crescente senso di inadeguatezza. Come porci allora in questa condizione del tutto fuori dal nostro controllo? Di una cosa possiamo star certi: proprio nei momenti d’emergenza, tra le pieghe dell’ansia e le sensazioni diffuse di immobilità, possono affiorare quelle idee di svolta, quelle motivazioni profonde per reagire e trasformare un momento drammatico anche in un’occasione per riguardarsi dentro e ritrovare quel nodo forte di solidarietà che può farci sentire meno soli, così come può accadere di dare ascolto e valore a quei momenti di lentezza, fatto anche di piccole cose, che questa condizione di sospensione ha imposto alle nostre vite, prima tanto frenetiche. E così, ad esempio, crescono gli appelli e chi li raccoglie a rendere disponibili nei condomini le reti wi-fi private per facilitare l’accesso ai compiti sul registro elettronico per i ragazzi, oppure i singoli cittadini che si rendono disponibili a fare la spesa per le persone sole e in difficoltà.
Per noi maestre della “Villa del Popolo” la riflessione è stata immediata: se c’è una cosa che scalda e avvolge quanto e, a volte, anche più della presenza fisica, questa è la voce, ma non unicamente una voce che saluti o chieda “come stai?”, ma una voce narrante, che racconti e sappia condurre in altri luoghi, con esseri e persone anche lontani dalla nostra quotidianità, instillando stati d’animo e condizioni mentali di ascolto che nessun video potrebbe mai suscitare con la stessa intensità. Paradossalmente se tutto ci porta nella direzione dell’uso dei media per alimentare l’apprendimento o andare incontro alla necessità di fare intrattenimento, noi ritorniamo indietro nel tempo e con la voce che narra, attorno a occhi sognanti e ad orecchie tese all’ascolto, li riportiamo ad un tempo che oggi quasi sembra non appartenerci, ma che ancora sa affascinare ed essere prezioso per i bambini. Perché se, a quanto dicono in molti, i tempi d’attenzione e d’ascolto sembra siano geneticamente modificati, è altrettanto vero che ancora adesso una voce narrante, dedicata, calda, suadente e presente sa ancora rapire, raccontare, far sognare e intrattenere alla stessa stregua di un moderno tablet acceso sull’app di ultimo grido, con il grandissimo contributo di non rimanere fine a se stessa proprio perché capace di richiamare e riaccendere quella partecipazione emotiva carica di immaginazione e visioni personali che ben poco hanno a che vedere con il costante controllo e dominio dell’immaginario a cui i nostri bambini sono oggi tanto sottoposti.
In più una voce narrante che con facilità potesse arrivare a tutti anche solo grazie all’uso del semplice telefonino, che tutti con certezza posseggono. Così abbiamo registrato la lettura narrante di storie, racconti, favole classiche e non. Ci siamo buttate provando una modalità che in presenza ci è molto nota e che è costante elemento della nostra quotidianità scolastica alla “Villa del Popolo”, ma leggere, registrando per inviare e condividere poi coi bambini, è stata la nostra prima sperimentazione. Non immaginavamo che avremmo raccolto tutti intorno a quella voce. Non sapevamo che i nostri bambini avrebbero, intorno a lei, coinvolto fratellini più piccoli e più grandi, nonni e genitori, a colazione, a pranzo, a cena e prima della nanna. Non sapevamo quanto importante sarebbe stato far volare sino a loro le nostre voci. E così sono fioccati i loro messaggi vocali, i loro disegni, le loro richieste di altre voci e altre narrazioni a loro dedicate. Sono arrivate le foto che ritraggono i bambini di tre anni che, muniti delle loro copie cartacee dell’albo illustrato, ne seguono le immagini accompagnate dalla voce narrante.
Aperto quel canale insolito, ma efficace, abbiamo percepito che c’eravamo ancora, gli uni per gli altri. Dopo qualche giorno di esperienza e feedback dalle nostre famiglie, abbiamo pensato che fosse veramente un peccato non condividere le voci narranti con altri bambini, con famiglie e anche con altri colleghi docenti di tutta Italia.
E così, tramite FB abbiamo lanciato la proposta e invitato a contattarci chiunque fosse interessato a ricevere le nostre coccole sonore, chiedendo di non prendere soltanto, ma anche di condividere con altri e di registrare a loro volta per ricondividere. Hanno aderito al nostro progetto non solo genitori e docenti, che hanno ridonato per tutti voci narranti, ma anche una piccola libreria di Urbino “Il Libraccio di Miki” che tramite Sara, la proprietaria, ci ha donato molte letture, anche a più voci; il noto illustratore pesarese Raffaele Gerardi e Ialino, il clown dottore della Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona, alias Samuele Canonici, musicoterapista per COOS Marche e per l’ass. Lo spazio Dentro di Fano, ma anche molti lettori volontari dell’assoc. Nati per Leggere. Al momento “Voci Narranti” funge da biblioteca audio errante per bambini e famiglie, di molte parti d’Italia: da Cagliari, Cesena, Locri, Cosenza, molte località della Provincia di Pesaro e Urbino, Bologna, Sassuolo, Modena Cremona, Varese, Cortina, L’Aquila, Lecce, Roseto Degli Abbruzzi, etc.. .
In moltissimi ci rimandano audio, tante impressioni e suggerimenti per alimentare presenza positiva e avvolgente. I tantissimi titoli già presenti, e molti sono di Gianni Rodari di cui proprio quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, fanno di voci narranti una biblioteca audio di grandissimo pregio e noi maestre ne siamo veramente molto fiere e felici. Perché non abbiamo mai pensato al nostro lavoro come unicamente dedicato ai nostri bimbi e alle nostre famiglie, perché siamo certe che l’impegno di un maestro e di un team di insegnanti è tanto più valido quando può essere utile a tutti indistintamente, solidale nel donare presenza e vicinanza in generosità, soprattutto nei momenti in cui è necessario. Se c’è una cosa che le pratiche pedagogiche di educazione diffusa in natura, che animano la nostra scuola, ci hanno insegnato è che bisogna iniziare a mettere in conto che l’inaspettato e l’incerto sono parte integrante del nostro stare al mondo e una scuola che voglia realmente mettere al mondo cittadini capaci e responsabili del domani, deve necessariamente porre i ragazzi ed i bambini di fronte all’esigenza di sostenere anche le sfide che nessuno di noi mai aveva potuto programmare né mettere in conto, tirando fuori il meglio delle nostre abilità anche senza che fossero mai state sperimentate prima, mettendole a disposizione di tutti, soprattutto di chi da solo non ce la potrebbe fare.
A chiunque volesse avere le nostre storie in voci narranti, delle maestre della “Villa del Popolo” e, ormai, non solo, quelle che abbiamo chiamato “coccole sonore”, è possibile farne richiesta tramite l’indirizzo
Fatevi sotto ad ascoltare perché la voce può ancora narrare?.
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Enza Galluzzo, insegnante
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Claudia dice
Sono insegnante scuola d’infanzia sarei interessata ad avere indicazioni per poter fare questa attività per i miei bambini che sono casa.
Grazie mille
Cristina dice
Grazie alle maestre della Villa del Popolo di Urbino! I nostri bambini vi amano!
Enza Galluzzo dice
Buon giorno Claudia mi faccia avere il suo contatto Gmail così la inserisco subito tra i contatti del drive. Se volesse rimanere in contatto per donare voci narranti può scrivere all’indirizzo
Grazie, Enza Galluzzo
Rossana Fusco dice
Ciao Enza, mi puoi inserire tra i contatti?
Grazie
Rossana
Antonella dice
W le maestre della Villa del Popolo .. siete mitiche!
Veronica Cirioni dice
Buongiorno! Sono un’insegnante di scuola d’infanzia e mi piacerebbe poter ascoltare le vostre storie! Grazie.