L’amministrazione comunale quest’anno ci ha voluto regalare dei festeggiamenti per il Natale di Roma con il contributo di Bnl–Bnp Paribas, il maggiore degli ‘sponsor armati’ italiani, alla faccia del regolamento sulle sponsorizzazioni etiche approvato dal consiglio comunale che continua a essere calpestato da questa giunta.
Come campagna capitolina Sponsor Etici non possiamo che denunciare questa situazione. Del resto, il Regolamento Comunale per la disciplina e la gestione delle sponsorizzazioni approvato nel maggio del 2004 dice esplicitamente che «sono escluse le imprese a qualunque titolo coinvolte nella produzione, commercializzazione, finanziamento e intermediazione di armi di qualunque tipo (compresi i sistemi elettronici e le sostanze chimiche, biologiche e nucleari). Saranno altresì escluse le banche che, a partire dal secondo anno dalla data di approvazione del presente Regolamento, risulteranno coinvolte nel finanziamento all’export di armi come da relazione annuale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, prevista dalla legge n. 185/1990».
Invece, come riporta il sito ufficiale del Comune nella pagina dedicata a “Natale di Roma, la città festeggia oggi il suo 2.765° compleanno”, gli eventi dei festeggiamenti capitolini sono realizzati «grazie al contributo delle banche tesoriere di Roma Capitale: Bnl Gruppo Bnp Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena». E proprio Bnl–Bnp Paribas è il gruppo che più di tutti ha sostenuto negli ultimi anni l’esportazione di armamenti italiani ed è tra i più attivi a livello mondiale anche nel finanziamento all’industria degli armamenti nucleari.
La furberia del gruppo Bnp Paribas è ormai nota da tempo: da un lato con la Bnl si impegna a limitare le proprie attività nelle operazioni di esportazione materiale d’armamento unicamente a quelle verso Paesi Ue e Nato, dall’altro con Bnp Paribas-Succursale Italia ha svolto operazioni per miliardi di euro per esportazioni di armi, soprattutto verso i paesi nelle zone di maggior tensione del mondo, spesso governati da regimi autoritari e tutt’alto che democratici, come spiega Giorgio Beretta, analista della Campagna di pressione alle Banche armate.
Come riportato dalla fonte ufficiale, la Relazione annuale della presidenza del Consiglio sulle esportazioni di armamenti italiani, nel 2006 (anno di incorporazione di Bnl nel gruppo Bnp Paribas), la Bnp Paribas-Succursale Italia ha assunto operazioni per 290,5 milioni di euro mentre la Bnl per 80,4 milioni; nel 2007, Bnp Paribas-Succursale Italia ne ha assunte per 48,4 milioni mentre la Bnl per 63,8 milioni; nel 2008, Bnp Paribas-Succursale Italia ne ha assunte per 91,1 milioni di euro mentre la Bnl per ben 1.253,5 milioni; nel 2009, Bnp Paribas-Succursale Italia ne ha assunte per 804,6 milioni mentre la Bnl per 99,4 milioni e nel 2010, Bnp Paribas-Succursale Italia ne ha assunte per 862,4 milioni mentre la BNL per 96,7 milioni.
E non va dimenticato che proprio Bnp Paribas figura tra i gruppi bancari europei più coinvolti nel finanziamento alle industrie che producono armamenti nucleari. Infine, come segnala il rapporto della Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari (Ican) dal titolo “Don’t Bank on the Bomb. I finanziamenti globali ai produttori di armi nucleari”, il gruppo Bnp Paribas è attivo con fondi, finanziamenti, prestiti e vendita di azioni o obbligazioni delle maggiori aziende mondiali produttrici di sistemi atomici.
Ma l’altro sponsor di questo Natale Romano, sul quale occorre fare una valutazione di eticità è Unicredit che nonostante abbia preso impegni per ridurre il suo sostegno finanziario alle imprese produrtici di armi ancora compare tra gli istituti di credito impegnati su questo tema. Inoltre per Unicreidt c’è da menzionare la poca attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale, visto che la banca viene accusata da una recente campagna «Unicredit fuori dal carbone» di orientare diversi suo investimenti e le sue relazioni finanziarie con l’industria dell’estrazione del carbone.
Insomma, come campagna continueremo a denunciare il mancato rispetto del Regoamento e continueremo a chiedere al sindaco di essere ricevuti e di valutare la situazione del Regolamento sulle sponsorizzazioni, mentre al Consiglio comunale di convocare urgentemente una sessione per un confronto con la Campagna Sponsor Etici.
«Sponsor etici, Alemanno fa orecchie da mercante»
* Riccardo Troisi, tra gli autori di questo sito di informazione, è coordinatore della campagna Sponsor etici
Luigi rivetta dice
Eh eh…conoscete Permicro? Microcredito, attenzione al sociale, finanza sociale…uno dei soci principali chi è?
Ma…BNL Paribas….wonderful!!!!
benicomuni dice
Ciao Luigi, in verità non conosciamo bene questa realtà, ma il principio vale anche per le organizzazioni impegnate nel campo sociale, ossia qualsiasi sostegno deve esser valutato tenendo conto del rispetto, da parte dell’impresa sponsor, dei diritti umani, di quelli dei lavoratori e dell’ambiente.
Riccardo Troisi