Nella capitale del Paraguay, Asunción, ci sono dieci dei quartieri più poveri di tutta l’America Latina. Li chiamano Bañados, perché spesso vengono inondati dal fiume che dà il nome al Paese e lo attraversa interamente da nord a sud. La gente dei Bañados, oltre centomila persone, vive in gran parte della raccolta e del riciclo dei rifiuti. Con l’arrivo della pandemia devono restare a casa, ma per vivere fanno i venditori ambulanti, le colf, i muratori e non sarà certo lo Stato a dargli da mangiare. Per questo il Coordinamento di Lotta per la Terra, in lotta contro un megaprogetto speculativo che vorrebbe spazzarli via, ha messo in piedi 11 mense popolari, ognuna di esse sfama tra le 100 e le 200 famiglie. Anche grazie alle femministe di Rebeldes del Sur è in corso un cambiamento profondo della cultura politica volto ad affermare l’autonomia, la dignità e la solidarietà dei poveri con i poveri. La terza puntata del viaggio di Raúl Zibechi (qui trovate la prima e la seconda) tra i movimenti alle prese con la pandemia è dedicata a una sola esperienza, perché ne vale la pena

“Lo Stato non si prende cura di noi. Noi poveri ci prendiamo cura di noi da soli, tra poveri”, si legge in un cartello all’ingresso di una delle mense popolari organizzate tra gli abitanti nel Bañado Sur di Asunción, dove ogni giorno mangiano centinaia di bambine e bambini, anziani e vicine di casa di uno dei quartieri più poveri dell’America Latina. La solidarietà tra poveri si respira nelle decine di mense popolari. “Se il governo non ci aiuta, aiutiamoci noi, i poveri. Viva la solidarietà dei poveri!”, si legge su altri cartelli.
Quasi tutta la popolazione dei Bañados, così chiamati perché si trovano sulle rive del fiume Paraguay e subiscono spesso allagamenti, vive della raccolta della spazzatura che ricicla, con carri trainati da cavalli, carretti a mano e motocarri. La raccolgono nella discarica comunale di Cateura, la più grande della città, ma escono anche a raccogliere cartone e plastica sulle strade asfaltate della città. Nei Bañados ci sono anche laboratori di abbigliamento, negozi, panetterie e venditori ambulanti.
Si sono andati popolando dagli anni ’50, con l’emigrazione dalle zone rurali dei contadini, cacciati dagli allevatori di bestiame, dai signorotti locali del Partito Colorado e, più recentemente, dalla [monocultura della] soia e dal narcotraffico, tutti alleati contro i contadini. Oggi sono più di 100 mila persone, che vivono in abitazioni precarie e con strade sterrate. Il sessanta per cento della popolazione del Bañado Sur, uno dei quattro principali quartieri dei Bañados, ha meno di 30 anni.
All’altro capo del telefono c’è Giovanna Minardi, una giovane donna attiva nel movimento studentesco che da alcuni anni vive nel Bañado Sur e fa parte del Coordinamento della Lotta per la Terra e la Resistenza Popolare Bañadense. “Ci sono più di dieci quartieri in questa zona e le famiglie non lavorano perché la maggior parte di noi è informale, ricicliamo o siamo venditori ambulanti, muratori, le donne fanno le governanti o sono collaboratrici domestiche. Ci chiedono di restare a casa, ma poi non abbiamo niente da portare in tavola”.
Quel che è peggio, è che lo Stato non prevede di aiutare le famiglie colpite, dice Giovanna. Tre settimane dopo l’inizio della quarantena, alcune famiglie hanno cominciato a ricevere 500 mila guaraní, meno di un terzo del salario minimo. Per questo hanno iniziato a organizzare mense popolari, promosse dal Coordinamento della Lotta per la Terra, che opera da nove anni.
“Gestiamo 11 mense popolari in sette quartieri del Bañado Sur. Ognuna di esse nutre in media da 100 a 180 famiglie, dando priorità ai bambini e agli anziani. Non sono sostenute dallo Stato o dalla politicheria, ma dal contributo di persone che lavorano, di persone esterne al quartiere che raccolgono cibo da più di un mese”.
Le mense sono aperte dal lunedì al venerdì con la solidarietà tra vicini e il sostegno delle famiglie lavoratrici di Asunción, anche se la pastorale sociale della chiesa ha iniziato a inviare del cibo. “Sono le donne che portano avanti le mense e tutto il lavoro organizzativo, che raccolgono la legna, cucinano e distribuiscono il cibo. A ogni famiglia viene chiesto di portare qualcosa, anche se si tratta di un uovo, una patata, qualsiasi cosa. Sappiamo che le donazioni non dureranno per sempre, per questo vogliamo garantire la nostra autonomia”, continua Giovanna.

A livello organizzativo, è stato formato un gruppo di coordinamento di rappresentanti delle mense, che si occupa quotidianamente di migliorare il lavoro collettivo. “A livello sanitario, pensiamo che le mense siano fondamentali, perché in questo modo la gente non deve lasciare il quartiere per mangiare, e quindi sono la principale forma di protezione“. Le cuoche e le persone delle mense usano mascherine e tutte le misure di protezione.
Le organizzazioni popolari di base più giovani sono nate per opporsi al progetto Franja Costera, una Grande Opera che consiste in una strada che costeggia il fiume e lo separa dai Bañados. È un mega-progetto che incoraggia la speculazione immobiliare e facilita l’accelerazione del commercio internazionale, dal momento che il Paraguay è un forte esportatore di commodities che partono dal porto, situato vicino al quartiere. Il Coordinamento reclama terreni in modo che le famiglie possano continuare a vivere nel Bañado, dato che i progetti ufficiali puntano sullo sfratto, e chiedono la costruzione di un muro che faccia da argine alle inondazioni.
La sociologa Ana Galeano definisce la Franja Costera “un progetto estrattivista che rafforza i vincoli patriarcali nel territorio e finisce per avere un impatto diretto sulla vita di donne, adolescenti e bambine impoverite“. Forse è per questo che il movimento dei Bañados è fondamentalmente composto da donne. C’è il meraviglioso esempio delle femministe di Rebeldes del Sur, che vale la pena conoscere.
Nei Bañados di Asunción è in corso un cambiamento profondo nella cultura politica. La vecchia organizzazione di quartiere Cobañados (Coordinadora General de Organizaciones Sociales y Comunitarias de los Bañados) è stata travolta e rimpiazzata da numerosi gruppi di giovani uomini e donne che hanno fatto dell’autonomia (dalle istituzioni statali e dalle organizzazioni gerarchiche) il loro tratto distintivo.
Il Coordinamento di Lotta per la terra riunisce i gruppi più attivi dei Bañados, ma non si è dotato di un apparato burocratico centrale separato dalla base; si tratta piuttosto di uno spazio di scambio tra i diversi gruppi, come ha sottolineato Giovanna. Questi scambi promuovono la solidarietà dei poveri con i poveri, dimostrando che solo i legami di fratellanza possono garantire la sopravvivenza con dignità.
Fonte: “Bañados de Asunción: dignidad y autonomía”, in desInformémonos, 13 aprile 2020.
Traduzione a cura di camminardomandando
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