Di fronte alla mutilazione delle vite umane non restano che grida di tristezza, di orrore, di rabbia. Abbiamo bisogno di gridare ovunque e in tanti modi il nostro rifiuto allo logica della guerra: No! Franco Berardi Bifo lo fa con due poesie: “Disertate ragazzi… / Non ascoltate le voci / che vi chiamano a combattere per la libertà. / La libertà di cui parlano non esiste… / In nome della libertà ci hanno chiamato a uccidere /
già molte volte. / Non partecipate allo sforzo comune della difesa della patria… Svoltate l’angolo, / allontanatevi in fretta…”
Disertate ragazzi
Disertate ragazzi
se siete ancora in tempo
silenziosamente disertate.
se siete in grado di farlo.
Non ascoltate le voci
che vi chiamano a combattere per la libertà.
La libertà di cui parlano non esiste
è un gioco di parole privo di senso logico.
In nome della libertà ci hanno chiamato a uccidere
già molte volte.
In nome della libertà ci sfruttano
nell’immenso campo di lavoro precario.
che è la vita del nostro tempo senza tempo.
Gli esagitati al soldo di Repubblica
la libertà ve la stanno rivendendo per l’ennesima volta..
È merce avariata. Marcia.
È libertà di farsi sfruttare e di sfruttare,
libertà di avere un’arma con pallottole.
Disertate ragazzi nascondetevi
in una casa amica oltre la frontiera.
Scappate con la ragazza che avete conosciuto
nella sala d’attesa del dentista
fate l’amore con lei senza scambiarvi
alcuna promessa.
Prendetevi quel poco di piacere
che vi sarà concesso nelle ristrettezze.
Disertate tutto: la famiglia, il lavoro
e le urne dove elegge il nulla.
Non partecipate allo sforzo comune
della difesa della patria.
Non partecipate allo sforzo comune
della ricostruzione. Non voltatevi
quando vi chiameranno per nome.
Svoltate l’angolo,
allontanatevi in fretta.
Prima o poi forse vi acciufferanno,
e credo che ci beccheranno tutti,
ma intanto avremo strappato qualche minuto di esistenza in più.
Dice che la nuova legge
prevede la pena di morte per i disertori,
ma poco importa: la pena di morte c’è per tutti.
Non voltatevi a salutare
gli amici che restano.
Nessuno sorride tra quelli che ancora sono vivi,
sorridono soltanto quelli che sono morti,
nella posa composta
con le gote di colore viola come il ghiaccio.
Andate senza salutare nessuno
perché anche il fratello
col quale giocavate da bambini
nello scarso cortile di ottobre
potrebbe denunciarvi alla patria.
Vagheremo senza una meta e qualche volta ci incontreremo
ci guarderemo con lo sguardo triste
e ancora per l’ennesima volta
ci chiederemo perché.
21 marzo 2022
Io non posso
Come posso disertare io
che odio questa merda
che chiamano nazione che chiamano popolo
che chiamano democrazia
ma non posso abbandonare questa casa
dove demente e presto agonizzante
dorme mia madre
che potrebbe svegliarsi prima di sera
e guardarsi intorno
e cercarmi, e chiedermi
di portarle per favore un bicchier d’acqua?
Lei è completamente sorda
e non sente neppure
il boato sinistro delle esplosioni
che giungono dai quartieri settentrionali
di questa città disperata.
Lei non sente e sorride demente
quando con mano tremante
le porgo il bicchiere e mi chiede notizie
di suo fratello che è morto
cinquantotto anni fa
in una guerra precedente.
Ma di questo lei non sa niente
non capirà cosa sia successo
quando i mezzi corazzati giungeranno qui sotto.
A lei nulla importa della nazione
del popolo della libertà.
Solo vorrebbe notizie di suo fratello
morto cinquantotto anni fa.
Per questo io che odio
la patria i nazionalisti e le bandiere
stringo tra le mie dita
questa macchina di morte
che chiamano mitragliatrice
e attendo che arrivino dalla strada là dietro
e mi preparo ad ammazzarne quanti più posso ammazzarne
prima che finalmente
la facciano finita
con questo orrore interminabile
che è stato la mia vita.
23 marzo 2022
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Disertate Franco Berardi Bifo
Franco Berardi Bifo ha aderito alla campagna Dieci anni e più:
Da molto tempo parliamo della fine: fine della modernità, della democrazia, dell’Occidente, e anche la fine delle speranze umanistiche e progressive. Il capitalismo ha distrutto il pianeta, la società e ciò che era umano. Ora la fine è dovunque, e non esiste politica né tecnologia capace di restituire vita a ciò che è morto. Eppure proprio adesso dobbiamo parlare dell’inizio, e concentrare l’attenzione sulla vita che nonostante tutto nasce. Dobbiamo immaginare insieme a coloro che aprono gli occhi sulla terra come alieni su un pianeta sconosciuto. Perché questo ora siamo, alieni che iniziano un futuro che non siamo neppure capaci di immaginare.
Le altre adesioni alla campagna di sostegno a Comune-info “Dieci anni e più” e le informazioni su come aderire sono leggibili qui.
Kate dice
Tutto questo da per scontato che la persona diretta interessata non abbia radici in quel territorio, non abbia bisogno della rete sociale e naturale nella quale era incastonata per mangiare, essere curata, amare, imparare.
Mi sembra una ricetta buona per me, italiana benestante e nomade per vocazione.
Ma per la realtà ucraina in gran parte rurale, dove ti fai un mazzo tanto per anni coltivando granoturco senza un trattore e l’unica alternativa e’ emigrare a fare la badante di un anziano abbandonato dalla sua famiglia benestante… mi suona un po’ gratuita.
Forse, in quel contesto, tenere alla larga quelli che arrivano senza chiedere permesso con i carri armati per distruggere e portare via il poco che hai costruito… non e’ poi così stupido.
Nicola dice
Cara Kate, le tue mi sembrano parole dolorosamente ponderate.
Tra l’altro scritte il 24 marzo, triste ricorrenza del massacro delle Fosse Ardeatine.
Correva l’anno 1944, e c’era un popolo che difendeva, anche con le armi, la propria libertà. Per provare a lasciare alle generazioni che sarebbero venute la possibilità di vivere senza la guerra.
Godiamocela pure questa conquista, anche professando e scegliendo la nostra obiezione di coscienza, ma non facciamo finta che è stato tutto a gratis.
Barbara Durand dice
Esattamente quello che penso. Lo so, è utopia, ma se tutti disertassero non sarebbe una soluzione?
Io sono per la disobbedienza.
Bernardo Bertenasco dice
Ho già disertato, come insegnante e come cittadino, al primo richiamo della patria per il “bene comune/senso civico” e altre amenità di d’annunziana memoria dello “stato d’eccezione”; in primis perché ho capito quanto fosse una questione politica e quanto poco fosse tutto il resto. La propaganda è la stessa, ci sono e ci saranno molto complici, ma forse qualcuno in più formerà parte di una minoranza non disposta a cedere, quindi destinata a essere combattuta, emarginata, denigrata dai “buoni” per il gravissimo reato di innocenza e consapevolezza.
Christian Castangia dice
Bellissima! Diserteremo.
Carmen Cirillo dice
Si! Se disertassimo tutti non potrebbe esserci guerra.
Natalia Mazzoli dice
Disertare, sempre.
Isabella Troisi dice
Disertare! boicottare! sabotare! Ecco le nostre armi.
Pino Sansò dice
Grazie Maestro Franco Berardi Bifo
stella gaetano dice
CONTRO TUTTE LE GUERRE
Assistiamo impotenti
Al massacro e alla devastazione
Davanti agli schermi lucenti
Della modernità demente
Mentre il POTERE di ogni colore
Nasconde e manipola il reale
E il sangue scende
Nelle fosse comuni ri-scavate
Che tornano come i muri e i fili spinati
E nelle città dolenti e piangenti
Risuonano le sirene della morte
Che viaggia sulla menzogna
E sul vile danaro odorante di fogna
Che fabbrica armi senza vergogna
E negli anfratti della storia
La ripetizione nel tempo
Di ciò che non ha memoria
Perché affonda i suoi gesti funesti
Nel bisogno ancestrale
Di una violenza bestiale primordiale
Che non trova la strada
La forma e la via
Per farsi morale per farsi utopia
Per sentire e vedere nell’altro
Un altro se stesso solo diverso
Di un altro colore
Ma che come tutti ha bisogno d’amore
Contro la guerra le guerre e il dolore della terra
Ribellatevi figli ai vostri padri
Disertate gli eserciti e buttate le armi
Trovate in voi stessi UNA NUOVA MORALE
E abbracciate il “nemico”… è un vostro fratello…
Gaetano Stella- 24/3/22
-blog.gaetanostella.it