Il “Kaki Bike Tour” è un grido contro l’atomica e la guerra che comincia con la piantumazione dei semi di una pianta di kaki incredibilmente sopravvissuta alla bomba di Nagasaki (agosto 1945): quella pianta è diventata un simbolo di pace in molte città del mondo (in questi giorni in Italia e Austria) attraverso biciclettate che costruiscono reti sociali, favoriscono la riappropriazione di spazi comuni, propongono azioni di educazione alla nonviolenza e memoria condivisa dal basso (ad esempio a Scampia e a Cassino, la città più bombardata d’Italia durante la seconda guerra mondiale…)
Mentre i Paciclisti si accingono a varcare i “confini” dell’Italia per portare il loro messaggio di Pace in Austria, sottolineo qui le connessioni instaurate attorno alla biciclettata che ho seguito (nel 2023), seppure non “in sella”. Una iniziativa che non comincia né tantomeno si esaurisce con una biciclettata né con una piantumazione, ma si inserisce in un percorso che si dirama nel tempo e nello spazio, che viene da lontano e di cui non si intravede la “fine”, connettendo realtà e persone.
C’è modo e modo di “celebrare” gli anniversari. Soprattutto quelli delle guerre e delle distruzioni. Si possono fare parate militari “omaggiando” i martiri (necessari?) dei conflitti e si può invece scegliere un mezzo ecosostenibile, la biciletta, per portare in giro un messaggio di pace e nonviolenza legato a delle piantine che sono emblematiche quanto a resistenza alla violenza. È quello che fanno i Paciclisti dell’associazione Nagasaki-Brescia Kaki Tree Project con il “Kaki Bike Tour” per “ricordare” gli anniversari dei bombardamenti atomici dell’ultima guerra mondiale, mentre il mondo è disseminato di guerre, alcune considerate più “inevitabili” di altre, e mentre si parla ancora e ancora e ancora di uso del nucleare, non ripudiandolo come arma e non disdegnando quello delle centrali energetiche, anche queste “inevitabili” se non si vuol mettere in discussione un intero sistema sballato basato su sovraconsumi energivori.
I Paciclisti, dal 2020, seguono percorsi diversi, facendo visita a alcuni Kaki Tree: piantine nate da semi di una pianta di Kaki sopravvissuta alla bomba atomica di Nagasaki che l’associazione bresciana porta in giro e pianta nel mondo come simbolo di pace e segno di resistenza alla violenza e di rinascita dopo qualsiasi avversità, partendo da quella limite insita nella devastazione di una deflagrazione nucleare.
Nel 2020 hanno pedalato da Edolo a Passirano (Brescia); nel 2021 hanno pedalato risalendo la Val Camonica (Brescia); nel 2022 hanno pedalato da Brescia a San Marino; nel 2023 da Castel Porziano (Roma) a Scampia (periferia nord di Napoli), passando per Cassino (Frosinone) e nel 2024 sono decisi a varcare i “confini” nazionali che, per chi costruisce la Pace, sono solo segni sulla carta geografica.
La biciclettata di quest’anno parte da Trieste, dal Kaki Tree piantato presso il Parco San Giovanni, luogo simbolico in cui è “nata” la legge Basaglia, e approda il 9 agosto a Vienna, dal Kaki Tree piantato l’11 giugno scorso presso il parco cittadino di Blumengärten Hirschstetten, il tragitto passa da Gorizia-Nova Gorica (dove sarà piantato un Kaki Tree nel 2025) e fa tappa a Villach dove vive il primo Kaki Tree Austriaco.
Il percorso e tutto quanto ruota attorno a questo progetto lo si può approfondire sul loro sito: www.kakitree-europe.eu.
Noi siamo entrati a pieno titolo in questa variegata rete e facciamo con orgoglio la nostra parte perché è uno di quei progetti genuini e bellissimi in cui ci sentiamo “di casa”: fare e diffondere reti sociali, intessere, lungo il cammino, legami duraturi per comunità di intenti, costruire dal basso percorsi di Pace, contagiando positivamente chi si incontra lungo la strada, facendo sì che trovi il suo modo per aggregarsi, arricchendosi reciprocamente con le specificità di ciascuno.
Abbiamo piantato il 2 ottobre 2022, nella giornata internazionale della nonviolenza e 153° compleanno di Gandhi, il Kaki Tree di Scampia in un luogo simbolico che non poteva che essere il “Giardino dei cinque continenti e della nonviolenza”: un giardino creato dal basso, riqualificando un luogo pubblico altamente degradato a Scampia, stereotipo di tutti i mali del mondo, da una rete che vede lavorare in sinergia associazioni e tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio in un progetto autofinanziato e autogestito di formazione alla nonviolenza e all’ecologia integrale.
Mentre ci prepariamo a “festeggiare” il 2° Compleanno del Kaki Tree di Scampia (la mattina di sabato 28 settembre), mi piace qui ripercorrere le tappe di un lungo cammino che ci lega ai nostri compagni di viaggio bresciani e che precede e “scavalca” quel momento della piantumazione in un percorso collettivo di continui scambi reciproci che abbiamo seguito più o meno direttamente, rafforzatosi proprio con e legami intessuti con la biciclettata dello scorso anno.
Abbiamo seguito a distanza la piantumazione, il 4 aprile 2022 nella tenuta presidenziale di Castel Porziano (Roma), del “Kaki Tree di tutti gli italiani”, affidato al presidente della Repubblica Mattarella, che proprio quel luogo ha voluto fosse aperto a tutti i cittadini e, dopo la piantumazione di Scampia, nell’agosto successivo, ci siamo aggregati con piacere nel seguire la “biciclettata di Pace” che ci ha dato modo di ampliare la nostra rete di connessioni creando nuove ricche diramazioni e rafforzando quelle già presenti, rilanciate in rete con altri e nuovi compagni di viaggio.
Seguendo la biciclettata, oltre ai nuovi amici dell’associazione romana “Alberi in Periferia” (http://alberiinperiferia.it/) che si sono poi aggregati al 1° Compleanno del Kaki Tree di Scampia e con cui abbiamo scambiato contatti e relazioni, molto proficuo è stato il legame con l’associazione EQO (https://eqonoprofit.it) di Cassino (FR), che si prende cura degli Horti di Porta Paldi. Cassino è stata la città più bombardata d’Italia durante la seconda guerra mondiale, non a caso era tappa intermedia della biciclettata 2023 tra Roma e Scampia, in vista della significativa piantumazione di un Kaki Tree, avvenuta poi il 31 maggio 2024, nell’anno dell’80° anniversario dei vari bombardamenti che rasero al suolo la città e l’Abbazia di Montecassino, cui pure è stata affidata una pianta di Kaki Tree. Anche a Cassino il momento della piantumazione si è inserito in un percorso più lungo, attraversato dalla citata tappa della biciclettata e, nel marzo 2024, dalla visita della delegazione giapponese del “Revive Time Kaki Tree Project” cui pure abbiamo partecipato come delegazione della rete Pangea, allargata agli amici della Masseria “Antonio Esposito Ferraioli” di Afragola (NA – https://www.masseriaferraioli.org/) che, nel frattempo, avevano piantato un Kaki Tree il 2 ottobre 2023 sul bene confiscato e restituito all’uso collettivo della cittadinanza tutta nonché alla cura delle famiglie che coltivano oltre trecento orti urbani, riappropriandosi di un bene comune e di stili di vita meno individualisti e antropocentrici.
Azioni e motivazioni di riappropriazione di spazi pubblici che accomuna il lavoro che promuoviamo anche noi a Scampia e che abbiamo ritrovato nell’associazione di Cassino con cui sono nate interessanti sinergie e collaborazioni.
Nel lungo percorso di scambi culturali che ha attraversato questo tempo che qui condivido, si inserisce anche la partecipazione di una significativa delegazione di Scampia al “Festival della Pace” tenutosi a Brescia nel novembre 2023, che aveva già accolto la murga con la BandaBaleno nel maggio precedente, il tutto passando per alcuni Cortei di Carnevale di Scampia ai quali anche i bresciani hanno partecipato, sempre più coinvolti, tanto che sulla bicicletta di fil di ferro ai piedi della “Gru”, che portiamo in corteo, è apparso quest’anno una fascetta con il logo del Kaki Tree Project.
Segnalo qui anche l’insolita “fruizione notturna” del “Giardino dei cinque continenti e della nonviolenza” di Scampia che abbiamo avuto la possibilità di assaporare, grazie al progetto “ViVi – Vibrazioni di Vita” nato collateralmente al progetto del Kaki Tree con l’associazione “Anch’Io” e il Comune di Castegnato (BS) che li portano entrambi in giro insieme e che hanno accompagnato alcuni significativi momenti di questo percorso cui ho avuto modo di partecipare. L’unione del suono vibrante dei gong e di altri strumenti olistici in armonia con il contesto esterno può suscitare e trasmettere vibrazioni positive che si diffondono come messaggi di pace nel mondo, ramificandosi come le piantine che sono accompagnate in questo lungo viaggio.
Alcune riflessioni emerse in questo anno, soprattutto tra chi lavora più a contatto con gli studenti, riguardano il fatto che pochissimo si conosce la “storia” della seconda guerra mondiale, per restare solo a quella più recente che ha coinvolto (almeno direttamente e ufficialmente) l’Italia e che “toccò il fondo” con le due bombe atomiche sganciate sul Giappone. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se è necessario ancora il lavoro di Educazione alla Pace da costruire soprattutto tra i giovani e tra chi non ha fonti dirette di memoria storica sulla guerra che abbiamo avuto “in casa nostra” in un passato non poi così lontano.
Ascoltando testimoni diretti, poi, uno fra tutti “Zio Orazio” a Cassino e visitando l’intero allestimento dell’“Historiale” di Cassino si apprendono retroscena incresciosi su quello che comportano tutte le guerre, a prescindere dal lato della barricata da cui le si guarda, ma anche e soprattutto dal punto di vista dei civili (in ogni senso) che la guerra la subiscono, sempre.
I Paciclisti, nelle tappe principali della biciclettata, così come alle varie piantumazioni “ufficiali”, incontrano anche amministratori locali più o meno motivati e consapevoli dell’impegno rappresentato dal prendersi cura di queste esili piantine, ma il ruolo della nostra estesa rete dal basso è quello di “punzonare, punzonare, punzonare” (parafrasando uno scambio di battute tra il presidente della Repubblica e i rappresentanti del Comune di Castegnato, uno dei più attivi del progetto del Kaki Tree). Punzoniamo sempre i “potenti” di turno a fare la propria parte, come nella storia del Colibrì, che raccontiamo ai nostri piccoli bambini affinché crescano nella consapevolezza che ciascuno debba fare sempre la propria parte per la collettività, ciascuno secondo le proprie proporzionate possibilità, anche piccole.
Le amministrazioni più o meno locali hanno il dovere di supportare, o quantomeno ascoltare, le sollecitazioni di riqualificazioni territoriali e sociali che arrivano dal basso, soprattutto quando prodotte da una rete variegata di realtà che collaborano insieme per il bene collettivo. Da Scampia a Cassino a Afragola, per quello che mi risulta, invece, gli ostacoli principali all’operato delle realtà associative, almeno di quelle coinvolte in questa rete, continua a arrivare soprattutto da chi dovrebbe “amministrare” le città. Ma si “pedala” per risolvere insieme anche questo problema.
C’è una terza opzione in ogni conflitto: si può parteggiare per l’una o per l’altra fazione in guerra, oppure, si può ripudiare la guerra e adoperarsi per costruire la pace, per seminare speranza, bellezza tra le rovine, legami, forti e duraturi, di solidarietà, amore e rispetto reciproco. Non parteggiare per l’uno o per l’altro guerrafondaio non significa essere neutrali o non schierarsi, ma significa parteggiare e schierarsi per la pace, che, stranamente, non viene mai contemplata da chi decide le guerre e vuole perpetuarle nel tempo e nello spazio.
Link e approfondimenti sulla biciclettata del 2023 e su vari incontri e materiali condivisi con la rete Pangea sono sul nostro sito: http://www.felicepignataro.org/gridas/progetto-pangea-scampia
Martina Pignataro, del GRIDAS di Napoli, ha aderito alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura
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