Qualche anno fa mentre prendeva forma una crisi economica devastante si sono messi in testa che bisognava mettere su un’esperienza di finanza mutualistica anche al Sud. Gli incontri e le iniziative della Rete Verso la MAG delle Calabrie hanno fatto nascere la cooperativa MAG delle Calabrie. L’obiettivo principale, racconta Giorgia Falco, è riportare l’economia e la finanza al servizio delle persone, per questo una MAG è prima di tutto una comunità di mutuo aiuto che gestisce il denaro in modo diverso, cioè trasparente e rivolto a persone in difficoltà economica, quelle che per le banche semplicemente non esistono. Decisivo, raccontano da Cosenza, è stato il supporto delle altre MAG che invece di competere, come accade in modo feroce tra gli istituti bancari, si ostinano a camminare insieme
In dicembre la prima e per adesso unica MAG (Mutua di Autogestione del denaro) nel Sud Italia festeggia sei anni di attività. Un progetto coraggioso in un contesto socio economico e territoriale complicato. La cooperativa MAG delle Calabrie, nata il 22 dicembre 2017 e diventata operativa nel 2018, si ispira al Manifesto della Finanza Mutualistica e Solidale firmato da tutte le MAG italiane attualmente in fase di aggiornamento. Ma cosa fa esattamente la MAG? A Cosenza abbiamo incontrato Giorgia Falco, presidente della cooperativa.
Possiamo dire che la MAG è prima di tutto una comunità?
La parola MAG sta per Mutua di Autogestione del denaro, è una cooperativa che mette al centro l’autogestione del denaro con l’obiettivo principale di riportare l’economia e la finanza al servizio delle persone, è una “comunità” di mutuo aiuto che gestisce il denaro in modo trasparente venendo in soccorso attraverso misure di microcredito sociale, a persone e famiglie in difficoltà economica e finanziaria. Ci sono persone e realtà sociali disponibili a impiegare le proprie risorse in modo alternativo e così facendo sottoscrivono quote di capitale sociale della nostra cooperativa, capitale che viene utilizzato per progetti di microcredito sociale. Il nostro quadro normativo di riferimento è il DM 176/2014.
Perché in Calabria? Oppure la domanda dovrebbe essere: perché così tardi in Calabria?
Il problema dell’accesso al credito e ai tradizionali canali bancari per un’ampia fascia di persone è particolarmente critico nel nostro territorio: questo piccolo e prezioso esperimento di finanza mutualistica e solidale ha sì raggiunto obiettivi insperati ma non ancora sufficienti a colmare questo grave problema. Per questa ragione riteniamo che le MAG possano essere un modello per altri territori del Sud che sono tutti accomunati da difficoltà di accesso al credito. Uno degli obiettivi condivisi dai soci e compagni di avventura è promuovere la nascita di altre MAG sia sul territorio calabrese che in altre zone del Mezzogiorno d’Italia. Secondo dati della CGIA di Mestre, la contrazione del credito da parte delle banche al Sud e adesso anche al Nord è così forte che le famiglie, con flussi di reddito non soddisfacenti per i parametri bancari, rinunziano addirittura a chiedere il prestito e si rivolgono direttamente ai cosiddetti usurai di prossimità, più o meno in contatto diretto con le organizzazioni criminali. Non è affatto una coincidenza ma una causa diretta che dove l’accesso al credito è più difficile il fenomeno usurario è più penetrante.
In che modo operano le MAG?
Le mutue di autogestione sono cooperative e possono arrivare dove le banche tradizionali, a causa di regolamenti molto stringenti, non riescono. Effettuiamo prestiti a persone che non verrebbero mai considerati bancabili secondo gli standard ordinari. Questo perché il nostro obiettivo non è il profitto ma solo la sostenibilità economica. Quindi entriamo in contatto diretto con chi richiede il prestito, cerchiamo di capire le sue necessità, effettuiamo sia un’istruttoria economica che sociale, avviamo un percorso di accompagnamento e di educazione finanziaria con diversi strumenti quali la redazione e l’analisi del bilancio familiare, instaurando così un sistema di garanzie fiduciarie e non reddituali che fino a oggi ha permesso la restituzione di tutti i prestiti. Non nego che le difficoltà ci sono, ma cerchiamo di superarle sempre e comunque senza oggettivare il rapporto ma cercando di comportarci secondo il profilo specifico di ciascun richiedente. Faccio un esempio che potrebbe essere illuminante: spesso vengono ai nostri sportelli richiedenti che sono convinti di poter sostenere una rata di una certa cifra, noi avviando l’istruttoria economica se ci rendiamo conto che non è sostenibile, proponiamo rate minime di importo tale che non incide negativamente sulle entrate personali. Questo è il nostro modo di operare, ovviamente ogni MAG ha un suo modo unico, ma tutte adottano il principio del mettere la persona al centro e non il denaro.
Come è avvenuta la nascita della MAG delle Calabrie?
La nascita è stata promossa dall’Associazione Microdanisma organizzazione di microcredito nata nel 2007, con alcune attività di sensibilizzazione ha raccolto intorno a sé esponenti della società civile, organizzazioni del terzo settore e creato la Rete Verso la Mag delle Calabrie, dalla Rete è nata la cooperativa sociale MAG delle Calabrie. In questo percorso siamo stati accompagnati dalle altre MAG, con più esperienza di noi, in particolare MAG Venezia e della sua MICRO MAG da cui abbiamo mutuato il modello di cooperativa. Le MAG ci hanno preso per mano e aiutato a superare tante difficoltà emerse.
Quindi con le altre MAG italiane invece di competere, come accade tra gli istituti bancari, voi collaborate?
Proprio cosi, ogni MAG nell’ambito della propria autonomia e individualità dovuta all’attività operativa in contesti differenti, interagisce spesso con le altre. Ogni quattro mesi tutte le MAG si riuniscono nel cosiddetto Coordinamento MAG.ico Italiano, una sorta di tavolo di confronto tra i rappresentanti delle varie Mutue dove si discutono le problematiche specifiche di ogni MAG e delle MAG in generale e si tenta di trovare delle soluzioni condivise. Il tavolo è anche occasione di confronto sui temi dell’economia e in particolare dell’economia solidale. In giugno si è organizzato un Coordinamento in Calabria, a Camini e Riace, nel quale abbiamo lavorato sul Manifesto della Finanza Mutualistica e Solidale.
Quali sono gli obiettivi che avete raggiunto? Quali i prossimi passi?
Sicuramente sei anni fa mai ci saremmo sognati di effettuare 130 mila euro di prestiti e con un tasso di rientro lusinghiero visto la nostra utenza. Tuttavia non abbiamo ancora il capitale sociale sufficiente secondo la normativa, per effettuare microcrediti alle imprese, quindi questo è il nostro prossimo focus: raggiungere 250 mila euro di capitale proprio con un politica penetrante di raccolta fondi, potenziare la nostra base societaria, attualmente siamo a circa 140 soci e socie, incrementare i soci lavoratori. Sarebbe il massimo se potessimo anche aiutare qualche altra MAG a nascere al Sud, sono un po’ stanca di dire che siamo l’unica MAG del Meridione.
Gianni dice
Per eventuali richiestw info sulla Mag: http://www.magdellecalabrie.org