Da martedì 20 giugno – quando l’anti-terrorismo francese ha arrestato 18 persone a Notre-Dame-des-Landes, a Marsiglia e altrove, accusandole di aver danneggiato la fabbrica d’armi Lafarge in Provenza, la seconda operazione di polizia in quindici giorni – lo Stato francese sembra aver deciso come affrontare ogni protesta. Un modo come un altro per far sapere all’enorme numero di cittadini che lo detesta ogni giorno di più che non c’è alcuno spazio di dialogo e che chi non è d’accordo è bene che non esca nemmeno di casa. Neanche il Parlamento, com’è stato dimostrato in modo evidente con le pensioni, ha voce in capitolo, anche se per ora non rischia di essere messo al bando come una qualsiasi associazione antirazzista o ambientalista. Nella manifestazione del 25 marzo a Sainte-Soline, promossa da 100 organizzazioni che avevano riunito oltre 30mila manifestanti, in un’ora e mezzo sono stati lanciati sulla gente 4mila lacrimogeni. Le risorse non mancano. Due giorni dopo, Gérald Darmanin, ex ministro dell’Azione e dei conti pubblici fino al 2020 e oggi ministro dell’Interno, ha annunciato di voler sciogliere Les Soulèvements de la Terre. Centinaia di migliaia di persone hanno espresso solidarietà al movimento in forma singola o associata da tutto il mondo. Sono sempre più insistenti le voci secondo le quali, tra le autorità di governo, circolino liste nere “dell’ultrasinistra” accusata di “rifiutare il patto repubblicano”. Quel patto che trova invece naturale proteggere il buon nome dei vertici di Lafarge, perseguita in Francia e negli Stati Uniti per aver finanziato Daesh e per continuare la sua attività “commerciale” in Siria, così come i predatori dell’acqua e del consumo di suolo e i signori dell’agro-business. Niente di tutto ciò dovrebbe ormai sorprenderci davvero. Quel che è in gioco da tempo è la distruzione della vita. L’appello internazionale che segue ne è del tutto consapevole. Va firmato e diffuso ovunque possibile ma, soprattutto, è l’attenzione nei confronti di Les soulèvements de la terre e di chi la sostiene ovunque che non deve scendere. Durante l’estate e dopo
Ci stiamo sollevando, ognuno dal suo luogo, ognuno a modo suo. Il movimento Les soulèvements de la terre non può essere sciolto perché è molteplice ed è vivo. Non si può sciogliere un movimento, non si può sciogliere una rivolta.
In Francia, il governo di Macron ha compiuto un passo senza precedenti nella repressione del movimento sociale ed ecologista. Il 21 giugno ha decretato lo scioglimento del movimento Soulèvements de la Terre, che cpnta su oltre 140mila sostenitori e più di 150 comitati locali. Lo scioglimento del movimento è stato accompagnato da due ondate di arresti di decine di attivistə ecologistə in tutta la Francia, il 5 e il 20 giugno, da parte di agenti di polizia della Sottodirezione antiterrorismo (SDAT). Finora, due persone erano state imprigionate e decine sono state gravemente ferite dalla polizia durante le manifestazioni degli ultimi mesi.
Da due anni in Francia, i Soulèvements de la Terre hanno dato nuova forza alla lotta ecologista costruendo un movimento multiforme composto da sindacati di agricoltori, associazioni ambientaliste, attivistə e abitanti di tutte le età e di tutti i ceti sociali.
Blocchi dei cantieri, manifestazioni di massa, occupazioni di terre, azioni legali, disarmo di industrie criminali come la multinazionale Lafarge… I partecipanti a Soulèvements de la Terre adottano una varietà di tattiche e agiscono in prima persona, a partire dai loro territori, per costruire mondi abitabili e porre fine, con tutte le loro forze, all’accaparramento di terra e acqua da parte dell’agro-business, alla cementificazione dei suoli, alle devastazioni ecocide dell’industria chimica e alla distruzione degli esseri viventi.
Il governo francese, che ha imposto con la forza una riforma pensionistica antisociale, cerca oggi di dissolvere questo movimento in crescita, che ha già iniziato a creare legami in Europa e altrove.
In Francia come in Uganda, in Colombia come in Chiapas, nel Regno Unito come in Brasile, in Libano come in India o in Rojava, e ovunque, la resistenza dei movimenti ecologisti e sociali e i mondi che stanno costruendo stanno provocando una violenta risposta autoritaria, che distrugge vite in nome del potere e del profitto. Questa corsa autoritaria, patriarcale e neocoloniale ci sta portando verso un futuro mortale di caos climatico, militarizzazione, pandemie, controllo tecnologico e migrazioni di massa.
Per il governo francese, questa repressione e questo scioglimento dovrebbero segnare l’arresto della crescente potenza di una rivolta logica per la riappropriazione delle nostre vite, la nostra terra e i beni comuni. E se questa dissoluzione diventasse, suo malgrado, una chiamata a rafforzare un grande movimento di resistenza internazionale? Un invito a far risuonare la nostra solidarietà al di là delle frontiere, a dare nuovo adito alle numerose rivolte in tutto il mondo. Un invito a costruire nuove alleanze globali ’dal basso’, secondo la scala dei nostri corpi e dei nostri territori, in difesa della terra e della vita contro le predazioni capitaliste e imperialiste degli Stati-nazione e delle multinazionali.
Insieme, nei giorni e nelle settimane a venire, chiediamo di moltiplicare i gesti di solidarietà, per dimostrare che ciò che sta crescendo ovunque non può essere dissolto! Proponiamo di continuare a dare visibilità ai Soulèvements de la Terre nello spazio pubblico, nei nostri territori in tutto il mondo: davanti ai centri sociali, attraverso scritte sui muri, all’interno delle nostre lotte e dei nostri territori, attraverso striscioni e feste, presidi e azioni dirette, e qualsiasi altra azione adatta ai nostri contesti.
Per delle sollevazioni delle terre intermondiali e in solidarietà con tuttə coloro che nel mondo affrontano la repressione, noi, collettivi di lotta e organizzazioni di diversi Paesi, chiamiamo a manifestare tutta la nostra solidarietà mercoledì 28 giugno (o nei giorni successivi, a seconda del contesto) in diversi modi. Decine di manifestazioni contro la criminalizzazione si terranno ovunque in Francia, Austria, Belgio, Germania, Catalogna… e altri territori seguiranno!
Non si può dissolvere una rivolta!
Informazioni pratiche per diffondere il vostro evento:
Se state organizzando un’azione nella vostra zona, vi preghiamo di registrarla sul modulo qui. Se la scadenza del 28 giugno vi sembra troppo ravvicinata, è anche possibile organizzare azioni in un altro momento nei prossimi giorni ==> https://framaforms.org/rassemblements-de-soutien-contre-la-repression-des-mouvements-ecologistes-et-sociaux-1687259405
Inviate le foto dei vostri gesti di solidarietà al seguente indirizzo :
Mappa delle manifestazioni : http://umap.openstreetmap.fr/fr/map/21-juin-28-juin-rassemblements-contre-la-repressio_931019#5/46.012/0.264
Questo testo è aperto alla firma di singoli, gruppi e organizzazioni fino al 10 luglio. Compilare il modulo di firma qui : https://framaforms.org/international-call-of-support-to-the-earths-uprisings-les-soulevements-de-la-terre-what-grows-back
Tra i primi firmatari:
- Grondements des Terres Suisse
- amicale intergalactique des soulévements de la terre France
- Climáximo Portugal
- Interventionistische Linke Allemagne
- Centre sociaux Est d’Italie
- Rise Up 4 climate justice Italie
- Venice Climate Camp Italie
- Freundeskreis Sternbrücke Allemagne
- Lützerath lebt ! Allemagne
- Soulèvements de la Terre Bruxelles
- Bure Solikomittee Dreyeckland Allemagne
- Zusammen Kämpfen Allemagne
- Solidaritäts Service Team Hamburg
- Free svydovets group Ukraine
- Coalition Code Rouge Belgique
- L’Agora des Habitant.e.s de la Terre
- Café Libertad Allemagne
- Buzuruna Juzuruna Liban
- Ecologia politica Network Italie
- Climate Social Camp Italie
- Acteurs.ice.s des temps présents
- Associazione Rurale Italiana, Italie
- Movimento No tav, Italie
- Movimento No Base, Italie
Tutte le firme qui
LE PRIME FOTO DELLA PROTESTA INTERNAZIONALE DEL 28 GIUGNO
stella gaetano dice
MA LA FRANCIA STA BRUCIANDO…e la sollevazione si fa “generale”. UNIRE I MOVIMENTI. PRATICARE LA PLURALITA’. Diffonderli nel mondo. “DA OGNUNO SECONDO LE SUE CAPACITA’ A OGNUNO SECONDO I SUOI BISOGNI” . “Un altro mondo è possibilE!”. Se anche LE ORCHE sollevano gli “yacht” …noi tutti/e possiamo REINVENTARE LA VITA SULLA TERRA. La mia proposta per “attaccarli” subito….
2- CAMBIARE STILE DI VITA CIBO ALIMENTAZIONE –PER FERMARE-RIDURRE-FRENARE SUBITO “IL MUTAMENTO CLIMATICO”- Possono farlo tutti/e…per una campagna mondiale…partecipa!
Partendo dal fatto che “i cittadini dei diversi paesi hanno impronte di CO2 clamorosamente diverse- quella dell’americano medio è di 19,8 tonnellate all’anno, quella del francese medio di 6,6 tonnellate all’anno e quella del bengalese medio di 0,29 tonnellate all’anno….” .Così dice FOER. Quindi, IL CAMBIAMENTO riguarda prima di tutto L’OCCIDENTE. Perché nel mondo Il CAPITALISMO e i RICCHI, quelli che fanno TURISMO sotto i mari e nello SPAZIO….lo stanno distruggendo come fosse COSA LORO… FERMIAMOLI! REINVENTIAMO LA “POLITICA”!
– “Stiamo assistendo alla sesta estinzione di massa, spesso indicata come “L’ESTINZIONE DELL’ANTROPOCENE”.
– Tenendo conto dei meccanismi naturali che influenzano il clima, l’attività umana è responsabile del 100% del riscaldamento globale avvenuto dall’inizio della RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, intorno al 1750.
– Il cambiamento climatico in corso è il primo determinato da un animale e non da un evento naturale.
– La sesta estinzione di massa è la prima crisi climatica.
– L’umanità rappresenta lo 0,01% della vita sulla Terra.
– Dall’avvento dell’agricoltura, circa diecimila anni fa, gli esseri umani hanno DISTRUTTO l’83% di tutti i mammiferi selvatici e la metà delle piante.
– A livello globale, l’umanità sfrutta il 59% di tutta la terra coltivabile per crescere foraggio per il bestiame.
– UN TERZO DI TUTTA L’ACQUA POTABILE usata dall’uomo è destinata al bestiame, mentre un trentesimo appena è utilizzata nelle case.
– Il 70% degli antibiotici prodotti nel mondo sono utilizzati per il bestiame, e riducono l’efficacia degli antibiotici nel curare le malattie umane.
– Il 60% di tutti i mammiferi presenti sulla Terra sono animali allevati a scopi alimentari.
– SUL PIANETA ci sono all’incirca 30 animali allevati per ogni essere umano.
– Ci sono voluti 200.000 anni perché la popolazione umana raggiungesse il MILIARDO, ma altri 200 soltanto perché arrivasse a 7 MILIARDI.
– Come la console dei videogiochi, l’allevamento industriale è un’invenzione degli anni 60. Prima, gli animali venivano allevati all’aperto in concentrazioni sostenibili.
– Nel 2018, più del 99% degli animali consumati in USA proveniva da allevamenti industriali.
– Attualmente, in qualunque momento ci sono 23 MILIARDI DI POLLI vivi sulla Terra. La loro massa totale è superiore a quella DI TUTTI GLI ALTRI VOLATILI del nostro pianeta. Gli esseri umani mangiano 65 MILIONI di polli all’anno.
– In media gli americani CONSUMANO IL DOPPIO del fabbisogno di proteine raccomandato.
– Chi ha una dieta ad alto consumo di proteine animali ha una probabilità QUADRUPLA di MORIRE DI CANCRO rispetto a chi ha una dieta a basso consumo di proteine animali.
– I fumatori hanno una probabilità tripla di morire di cancro rispetto ai non fumatori.
– In America, un pasto su 5 viene consumato in macchina.
– L’umanità sta immettendo gas serra nell’atmosfera a un ritmo 10 volte superiore a quanto fecero i vulcani durante la GRANDE MORIA.
– LA CO2 COSTITUISCE l’82% DEI GAS SERRA emessi dalle attività umane. La maggior parte è prodotta dalle industrie, dai trasporti e dal consumo di energia elettrica.
– Negli ottocentomila anni che hanno preceduto la Rivoluzione Industriale, la concentrazione di gas serra nella nostra atmosfera è rimasta stabile. A partire dalla R.I., la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è aumentata all’incirca del 40%.
– METANO e PROTOSSIDO DI AZOTO sono il secondo e terzo gas serra più presenti nell’atmosfera.. L’allevamento animale è responsabile del 37% DELLE EMISSIONI ANTROPICHE di metano e del 65% delle emissioni ANTROPICHE di protossido di azoto.
– Tra l’avvento dell’allevamento intensivo negli anni 60 e il 1999 le concentrazioni di protossido di azoto nell’atmosfera sono aumentate a un ritmo doppio e le concentrazioni di metano sono aumentate a un ritmo sei volte più elevato rispetto a qualunque quarantennio degli ultimi 2000 anni.
– Possiamo considerare la nostra atmosfera come un budget e le nostre emissioni come le spese: metano e protossido di azoto sul breve periodo costituiscono spese in gas serra nettamente maggiori rispetto alla CO2, quindi sono quelli che è più urgente tagliare. Dato che a produrli sono SOPRATTUTTO LE NOSTRE SCELTE ALIMENTARI, SONO ANCHE I PIU’ FACILI DA TAGLIARE.
– GLI ALBERI SONO “SERBATOI DI CARBONIO”, vale a dire ASSORBONO CO2.
– Più distruggiamo LE FORESTE, più contribuiamo a ostruire lo scarico.
– Permettere che terreni tropicali attualmente usati per l’allevamento del bestiame siano riconvertiti in foreste tropicali potrebbe compensare più di metà dei gas serra di origine antropica.
– LE FORESTE contengono più carbonio di tutte le riserve utilizzabili di combustibile fossile.
– Circa l’80% delle deforestazione serve a ottenere terreno da utilizzare per la produzione di foraggio o il pascolo del bestiame.
– Bruciare foreste è come aprire ulteriormente il rubinetto mentre si ostruisce lo scarico.
– L’ALLEVAMENTO E’ RESPONSABILE DEL 91% DELLA DEFORESTAZIONE AMAZZONICA.
– Nel corso dei loro processi digestivi, bovini, pecore e capre producono quantità significative di metano, in gran parte eruttato, ma anche esalato, scoreggiato e trasferito negli escrementi.
– IL BESTIAME E’ LA FONTE PRINCIPALE DI EMISSIONI DI METANO.
– IIL PROTOSSIDO DI AZOTO è emesso dall’urina del bestiame, dal letame e dai fertilizzanti usati per coltivare il foraggio.
– IL BESTIAME E’ LA FONTE PRINCIPALE DELLE EMISSIONI DI PROTOSSIDO DI AZOTO.
– L’ALLEVAMENTO E’ LA CAUSA PRINCIPALE DELLA DEFORESTAZIONE.
– SECONDO LA FAO, il bestiame è una delle cause principali dei cambiamenti climatici, responsabile all’incirca di 7516 milioni di tonnellate di emissioni di CO2e, ovvero il 14,5% delle emissioni globali annuali.
– DOPO AVER INSERITO NEL CONTEGGIO LE EMISSIONI CHE LA FAO AVEVA TRASCURATO, i ricercatori del WORLDWATCH INSTITUTE hanno stimato che il bestiame è responsabile di 32.564 milioni di tonnellate di emissioni di CO2e(equivalente) all’anno, OVVERO DEL 51% delle emissioni globali annue- più di tutte le macchine, gli aerei, i palazzi, gli impianti nucleari e l’industria messi insieme. *
– Non sappiamo con certezza se l’allevamento sia UNA delle cause principali dei cambiamenti climatici oppure LA CAUSA principale dei cambiamenti climatici.
– Sappiamo con certezza che non possiamo occuparci dei cambiamenti climatici senza occuparci dell’allevamento degli animali.
– Le stime più ottimistiche indicano che anche nell’ipotesi di una cooperazione internazionale, per una conversione globale all’energia solare, eolica e idroelettrica ci vorrebbero più di vent’anni e investimenti per centomila miliardi di dollari
– Le 4 cose di maggiore impatto che un individuo può fare per contrastare il mutamento climatico sono: AVERE UN’ALIMENTAZIONE A BASE VEGETALE, EVITARE DI VIAGGIARE IN AEREO, VIVERE SENZA MACCHINA E FARE MENO FIGLI.
– Di queste 4 azioni, solo un’alimentazione a base vegetale affronta immediatamente il problema del metano e del protossido di azoto, i gas serra su cui è più urgente intervenire.
– Tutti entro poche ore mangeremo e potremo contribuire immediatamente all’inversione del cambiamento climatico….” –
– 14 o 51% ? Una nota in fondo al libro spiega PERCHE’ 51%-
– Io ho solo riassunto il pensiero di FOER- E il libro è del 2019-
– JONATHAN SAFRAN FOER – POSSIAMO SALVARE IL MONDO PRIMA DI CENA- Perché il clima siamo noi-Ugo Guanda Editore- Prima ediz. 2019
– IL MIO E’ UN INVITO A UNA CAMPAGNA DI MASSA MONDIALE-
Gaetano Stella- Lago di Chiusi- 30-06-23
-passaparola!-blog.gaetanostella.it
Valerio dice
Assolutamente d’accordo. Il cambiamento comincia dal cibo e lo possiamo decidere noi. Non abbiamo scuse.