Nessun papa aveva finora partecipato al G7. Aver accettato di incontrare i rappresentanti di alcuni tra i Paesi più ricchi e potenti del globo significa offrire loro sufficienti garanzie. Giocare su tutti i fronti, poveri e ricchi, con la stessa disinvoltura è una scelta ponderata di Bergoglio. Perché diventare un cappellano di corte di questo sistema, si chiede Mauro Armanino, missionario in Niger?
“Venerdì 14 giugno pomeriggio, papa Francesco ha fatto il viaggio a Borgo Egnazia, stazione balneare della Puglia in Italia, per partecipare al vertice del G7… – scrive l’Agenzia vaticana Zenit – Una prima storica poiché nessun papa aveva finora partecipato al G7″. Difficile dire quanto di vangelo c’è in questa presenza e quanto di diplomazia vaticana che, com’è noto, appare tra le più rodate e lungimiranti. Ciò che nondimeno stupisce è anzitutto il fatto stesso che il papa, rappresentante della Chiesa Cattolica, sia stato invitato a questo tipo di vertice che mette assieme alcuni tra i “potenti” della politica e dell’economia del mondo.
L’invito del papa, per motivi che non è poi difficile discernere, è già un segno e un messaggio la cui tragica scelta non potrà non lasciare tracce nel presente e il futuro del papato e della Chiesa stessa. Essere invitati al vertice di alcuni tra i Paesi più ricchi e potenti del globo significa dare sufficienti “garanzie” al sistema perché esso possa perpetuarsi o quantomeno continuare a legittimarsi. Aver accettato l’invito ( o allora la proposta è giunta dal vaticano e accolta dalle diplomazie del vertice), come il papa ha fatto, non è che l’ennesimo e patetico tentativo di accompagnare, da “cappellano di corte”, il sistema attuale che, come il capitalismo di cui è l’espressione, è nato e cresciuto senza cuore. Non dovremmo dimenticare che i membri di questo vertice sono corresponsabili o sostenitori della produzione, vendita e uso di armi in zone di guerra. Si tratta dunque di persone che hanno le mani macchiate di sangue.
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D’altra parte sembra tipico di questo insondabile e ambiguo pontificato giocare su tutti i fronti con la stessa spudorata disinvoltura. Incontrare e valorizzare i movimenti sociali. Assumere i poveri come elemento trasformatore del sistema (secondo le lezioni latinoamericane ben assimilate). Proteggere i migranti nella loro ricerca di futuro e parlare di “periferie” dalle quali dovrebbe sgorgare un mondo nuovo e una Chiesa che ascolta. Questo e molto altro all’ordine del giorno, senza dimenticare le innumerevoli volte nelle quali è stato necessario precisare, rettificare, contraddire quanto affermato il giorno precedente in uno dei tanti discorsi letti o improvvisati. Allo stesso tempo, lo stesso pontefice (vero ponte tra sponde diverse) accompagna e celebra un’alleanza vaticana col “capitalismo inclusivo” che vede tra i suoi membri e promotori i più quotati magnati del capitalismo globalizzato. Con la manipolata crisi del Covid poi, l’attuale papa, ha toccato quanto di peggio ci si sarebbe potuto attendere da un qualunque politico da strapazzo. L’obbligazione per tutto il personale dello Stato Vaticano alla vaccinazione pena il licenziamento in tronco, il fermo invito fatto ai fedeli cristiani di vaccinarsi ‘come gesto d’amore’ e gli incontri più o meno ‘segreti’ con boss dell’industria delle vaccinazioni, Bourla. Malgrado i danni occasionati e accertati, l’aumento della mortalità nei Paesi che più hanno somministrato i vaccini, non è mai sfuggita al papa una sola parola di attenzione per quanti hanno sofferto a causa delle suo fermo invito a vaccinarsi e tantomeno la richiesta ufficiale di perdono per essersi sbagliato di bersaglio. Mai ha domandato venia per la mancanza di rispetto dei diritti dei dipendenti che avrebbero potuto scegliere o meno di vaccinarsi in tutta libertà di coscienza come i documenti della Chiesa e della medicina ufficiale sottolineano da tempo.
La parvenza “democratica” di questo papato è poi contraddetta da protagonismi nella vita pubblica quotidiana che si esibisce in modo asfissiante fino a domandarsi se esiste ancora una conferenza episcopale italiana degna di questo nome. Dappertutto e su ogni tema ci si aspetta una parola, un’allusione e soprattutto una conferma. Persino nelle trasmissioni televisive seguite da largo pubblico dove si ha il diritto e il piacere di ascoltare quanto papa Bergoglio afferma, sostiene, propone e soprattutto allude.
E, infine, la partecipazione anche fisica al vertice del G7 che ha annoverato altri invitati di marca, ma non la Russia e la Cina ad esempio. Invitato, accolto e infine assimilato ai potenti, tra coloro che hanno diritto di presenza, ascolto e udienza. Per parlare dell’intelligenza artificiale di cui, sembra, il vaticano ha assunto un ruolo non trascurabile e naturalmente apprezzato. Una Chiesa segno di contraddizione per gli imperi di oggi sembra essere passata di moda. Accomodarsi accanto al potere di turno e allo stesso tempo prendere le difese dei poveri desta sospetto sull’autenticità e sincerità di chi gioca a dare spettacolo per il pubblico.
Al vertice citato nessun povero è stato invitato. In un non lontano passato, ad esempio il G8 di Genova, si presentava come un vanto del summit quello di invitare persone di alcuni Paesi che aiutassero a non dimenticare che c’è anche e soprattutto un altro mondo. Quello a cui spesso il papa allude e che diventa visibile nelle guerre, le migrazioni e le terre rare… da sfruttare per motivi ecologici ben ricordati dall’ultima esortazione, al soldo anch’essa di una sola versione del mondo.
La presenza del papa tra i “grandi” del sistema addolora, preoccupa e fa vergognare chi pensava che scegliere i poveri e la loro strada non fosse per farsi strada tra i potenti per diventarne il “cappellano” e in definitiva il garante. Si tratta dell’esibizione di un tradimento nell’usare i volti e il silenzio dei poveri per poi accomodarsi alla mensa dei ricchi e dei potenti.
Mauro Armanino, già operaio e sindacalista, è un missionario. Ha vissuto in Costa d’Avorio, Argentina, Liberia. Da una decina di anni vive nel Niger per un servizio ai migranti.
Maria Rosaria Mariniello dice
Il segno dei tempi caro Mauro è ancora più feroce di sempre. Lo spettacolo del potere deve accogliere altri showman. Purtroppo c è chi sceglie – con gravi ripercussioni – di partecipare al banchetto.
Continuiamo a denunciare e a resistere.
Grazie Mauro
Paolo dice
Non comprendo la deriva no vax e l’abbraccio a complottismi negazionisti . Non capisco se si abbracci la parte oscurantista del mondo clericale che esalta il predecessore divenuto “emerito” o se ci si duole delle contraddizioni di un papato che al di là di certe aperture poi cade nella “frociaggine “
RobertoF dice
Mi associo a Paolo.
Ancora con ‘sta storia dei vaccini, dei nogrìnpass, delle scie chimiche… ebbasta!
Anche Bergoglio è umano e pur sempre un prete, ma con lui almeno è mutata la prospettiva verso madre terra..
ma piuttosto di wojtyla o razinger, avete presente?
Anch’io vorrei vedere un papa donna e di qualsiasi altro colore che non rosa..
Sergio P. dice
Dissento totalmente dalla riflessione proposta, uguale e contraria alle argomentazioni proposte da chi fin dal 2013 intende screditare o eliminare il papa, col supporto di cardinali reazionari e di miliardari statunitensi ed europei, ora turbocapitalisti ora negazionisti climatici, ora restaurazionisti, ora neofascisti o populisti. Non posso dilungarmi (semmai rimando al mio “Papa Francesco, l’uomo più pericoloso al mondo”, la meridiana). Rilevo ancora una volta una scarsa conoscenza non solo del magistero bergogliano (e di quello che ha detto e fatto al G7 rilanciando la buona politica ed esercitando una capillare diplomazia di pace) ma anche un’assenza di cosapevolezza della posta in gioco oggi nel mondo. Ricordo solo che proprio il giorno prima del G7 nel suo messaggio per la prossima giornata mondiale dei poveri, il papa: “la violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti!”. Perché frasi come queste (sono tantissine ogni settimana) non vengono diffuse e rilanciate?
S.P.
Francesco Castelgrande dice
Condivido quanto detto sulla partecipazione inopportuna del Papa al G7. Non è possibile vivere di contraddizioni e sdoganare chi si macchia di fornire armi e di stabilire di continuare a dare ulteriori 50 miliardi per continuare la guerra. Il Papa doveva parlare non solo di AI ma del documento approvato dagli pseudo grandi della Terra che non difendono il Creato e non fanno nulla per la salvaguardia del Pianeta partecipando e complici di un capitalismo antropocenico. Basta tutto questo per dire che é stato un errore prendere parte ad un vertice tutto fuffa.
Giulio dice
Ancora con l’antiscienza dei Novak? Quando la smetteremo di lanciare fake news? Poi potremo discutere se sia meglio ritirarsi su una torre o andare peril mondo e lanciare messaggi si pace e speranza. Certo,esiste il rischio di essere assimilati nei fatti, ed allora contano le parole, che non sono mai state condiscendenti verso i potenti!
massimo dice
Questo dimostra ormai che la Chiesa cattolica è sempre più un’organizzazione politica ed economica, che pretende di indicare la via agli altri senza che nessuno possa fargli notare le falle in casa sua.
Quando la chiesa si toglierà gli abiti di lusso e darà ai bisognosi le sue ricchezze potrà riacquistare credibilità, adesso rimane solo una patina di ipocrisia e viltà.
Marco dice
Condivido ahimè al 100% le osservazioni poste da padre Armanino. Vediamo di non dimenticare mai Chi e perché ci ha creato.