Gli adolescenti cercano ascolto. Non basta la delega agli specialisti
Aggressività / Testimonianza
L’aggressività è il linguaggio della solitudine
La scuola è dialogo
Servono momenti in cui parlare di relazioni, affettività e corpi
Sogno
La scuola va sognata
Raccontarsi / Testimonianza
Raccontarsi l’uno all’altro è un modo per trovare un filo, un senso
Amiamo la vita, se solo possiamo viverla
A Gaza la vita non smette di resistere
Raccontare / Raccontarsi
A scuola occorre imparare a raccontarsi
Sulla prua di un gommone
Quella foto del bambino partorito il giorno della Befana
Ascolto
Ascoltare è un’arte che dovremmo imparare noi adulti, noi insegnanti, noi educatori per saperla proporre con bambini e bambine, ragazzi e ragazze
Riconoscimento
Il primo diritto di un bambino, quando entra a scuola, è quello di essere riconosciuto nella sua storia qualunque essa sia
Fantasia [I]
L’attualità del pensiero di Rodari a proposto della fantasia e dalla capacità di rompere le gabbie mentali
Uscire dal torpore
È impossibile sentire l’aria di festa in questi giorni
Cura
Ogni allievo dovrebbe sentire che nella sua classe la prima cosa che si impara è la cura
Aula
Quel luogo in cui accendere ogni giorno speranza e desiderio di sapere
Silenzio
Il silenzio è il grande assente nella vita dei ragazzi
Se si guardasse il mondo con gli occhi dei bambini
Se si guardasse il mondo con gli occhi dei bambini, forse tutto sarebbe diverso. Molti dei nostri discorsi crollerebbero come un castello di carta. Gli adulti non lo fanno mai, perché, in verità, quello sguardo lo temono. In molti angoli del mondo, a cominciare dalla Palestina, ogni giorno di più bambini e bambine sentono crollare dentro di loro la fiducia che hanno negli adulti. Abbiamo bisogno di reimparare ad alimentare in tanti modi diversi la loro speranza
Non si nasce violenti
Nessuno nasce bullo, delinquente, violento. Lo si diventa quando nessuno si prende cura di te. Siamo tutti responsabili della crescita della povertà educativa, non solo chi governa e chi ha governato. Di certo, in questi giorni nei quali si sono prese decisioni gravissime contro bambini e bambine, contro ragazzi e ragazze, dovremmo ricordarci che reprimere senza un progetto sociale più ampio, senza investire nei territori, senza farle vivere con attività solidali, civiche e culturali che danno senso alla vita in comune nei quartieri, non serve a nulla. Dobbiamo avere il coraggio di chiederci cosa significa vivere ogni giorno in situazioni di degrado, convivere con la delinquenza organizzata e con la povertà
La speranza non è certezza, ma un andare verso
Non accettare una realtà già data
La casa del mio amico
Elogio della solidarietà fra i ragazzi e del loro bisogno di rivendicare spazi di libertà, il film “Dov’è la casa del mio amico?” (1987) del regista e poeta iraniano Abbas Kiarostami è anche un atto d’accusa contro qualsiasi educazione autoritaria e contro un mondo nel quale all’infanzia non è riconosciuto nemmeno il diritto di essere ascoltata. Il film è ispirato a una poesia di Sohrab Sepehri
La democrazia? Un contenitore vuoto
Creare legami e partecipazione
Esiste sempre un non-ancora
Non ho conosciuto Marco, ma di lui dite che aveva “uno sguardo sul mondo ricco di profondità e tenerezza”. È molto bella questa immagine. Dovremmo riflettere sulla profondità accompagnata dalla […]
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