Hanno cominciato a camminare insieme intorno ai temi dei beni comuni, poi hanno messo su una cooperativa e rilevato un vecchio frantoio, intorno al quale ora vogliono creare un giardino comunitario. Si tratta, dicono, di utilizzare l’agricoltura sociale come strumento in grado di ricreare relazioni. Qualcuno vuole dare una mano?
Nel cuore dell’entroterra brindisino, accerchiato dall’ex-Ilva, da Cerano e dalla Xylella, un paese dimezzato sogna di se il futuro. Paese poetico (leggi anche Parliamo coi muri di Rosaria Gasparro, ndr), che sa di fico e tramonti, e alla terra vuol tornare. La comunità sanmichelana, dedita alla terra ed alle arti, nasce giovane, da un Borgo che si è fatto Paese, con la voglia di scrivere la propria storia. In questo camminare ha trovato carne e ossa la visione, condivisa, che ha fatto nascere la cooperativa agricola sociale di comunità Borgo Ajeni, a San Michele Salentino.
Nel borgo originario, prossimo al paese, da circa cinquant’anni opera un frantoio, testimone e termometro dell’evoluzione economica, sociale e culturale del territorio. In crisi da alcuni anni, finalmente oggi lo stabilimento è stato rilevato dal gruppo dei soci locali e fondatori della Borgo Ajeni. Un gruppo composito ed eterogeneo, per età, sesso e cultura, che si è connesso, dopo un anno di lavoro sui temi dei beni comuni e della cittadinanza attiva, attraverso l’approccio dell’agricoltura sociale, distillando una visione di futuro per la comunità ed il Paese. Una visione di sistema che riparte dall’agricoltura e dai servizi alla persona per rigenerare comunità, territorio e relazioni, riscoprendo del Paese la dimensione solidale dei destini interconnessi.
Con questo spirito la cooperativa ha partecipato al bando di ConfAgricoltura “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, candidando il progetto “Borgo Ajeni: giardino di comunità'”, per restituire in dono alla comunità un luogo intergenerazionale di promozione umana, sociale, culturale ed economica.
Il progetto è promosso dalla Borgo Ajeni cooperativa agricola sociale di comunità (in partenariato con l’Azienda agricola Trullo Sociale e con l’Associazione promozione sociale.Trullo Sociale.Net). Diviso in fasi e attività, il progetto realizzerà un giardino comunitario nella sede dell’oleificio sociale, confinante con il borgo storico del paese, per riqualificarlo e rigenerarlo, rendendolo accessibile all’intera comunità. Un esperimento di innovazione dei servizi socio educativi e assistenziali per la comunità locale, che utilizza le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura per sviluppare abilità e capacità delle persone, favorendo inclusione socio-lavorativa ed elevando la qualità della vita quotidiana.
Il progetto, per essere valutato, occorre che risulti tra i trenta progetti più votati. Votare è facile: bastano due minuti seguendo questi passaggi:
1️⃣ iscriversi su coltiviamoagricolturasociale.it basterà inserire una mail e poche altre semplici informazioni;
2️⃣ confermare l’iscrizione cliccando sul link inviato via mail; il link condurrà alla pagina dalla quale, in basso, è possibile fare il Login e 3️⃣ scorrere tra i progetti in ordine alfabetico (scegliendo “Borgo Ajeni: Giardino di Comunità”);
4️⃣ arrivati nella pagina del progetto, per votare basterà cliccare sulla manina.
Pietro dice
E’ interessante, lo voto.