Dal Coordinamento Basta morti nel Mediterraneo, nato nella Comunità delle Piagge nel 2015, a Umani per r-esistere, promossa nel 2019 contro i decreti sicurezza. Oggi a Firenze c’è la Rete della solidarietà fiorentina a resistere, in molti modi, contro i diversi volti del razzismo
Questo articolo fa parte del dossier Raccontare la Toscana che cambia
Tratta dalla pag. fb Digiuno di Giustizia
Umani per r-esistere è un movimento civile, nato nel febbraio 2019 da un’iniziativa della Comunità delle Piagge di Firenze per praticare la resistenza civile ai cosiddetti “Decreti Sicurezza”, allora in vigore, nel rispetto della Costituzione e della dignità umana. Allora fu lanciato un appello alla disobbedienza civile, alla quale aderirono circa 450 persone. In quella fase era infatti richiesta un’adesione individuale, non tanto la firma delle associazioni, per stimolare anche la partecipazione e l’impegno personale.
Nell’assemblea generale dei firmatari, tenutasi al teatro “La Fiaba” il 2 febbraio 2019, si è costituito ufficialmente il movimento civile, sempre attivo anche oggi, soprattutto mediante l’attività quotidiana, costante, sul territorio della Rete di solidarietà, costituita dagli stessi aderenti all’atto di impegno. Del resto in questi mesi, nonostante il superamento “sulla carta” dei decreti Salvini, le politiche sull’immigrazione sono andate peggiorando. Assistiamo oggi non solo al permanere degli accordi di Dublino, ma a vere e proprie sacche di disperazione, sulle isole greche e sulla rotta balcanica; vengono coltivati e mantenuti in essere, anno dopo anno, accordi precisi (per altro molto costosi per lo stato italiano e l’Europa tutta) per respingere le persone o, di fatto, per lasciarle annegare, piuttosto che investire nell’accoglienza e governare un fenomeno storico, inarginabile. Contando proprio per difetto i 50.000 morti dell’immigrazione, dal 2000 a oggi, possiamo ipotizzare che per lasciarli morire l’Europa abbia investito per ciascuno di loro 150.000 euro. Sono queste le cifre e la misura della vergogna, a fronte delle quali l’espressione “secondo Olocausto” non sembra ormai eccessiva. Al di là dell’apparente mutare delle leggi, continua la criminalizzazione delle Ong. Il Mediterraneo, svuotato dalle missioni umanitarie degli scorsi anni, è diventato la rotta migratoria più pericolosa, dove si annega oggi nel totale silenzio dei media. I libici riportano i migranti fermati nell’inferno dei lager, e l’Europa volta la testa dall’altra parte.
Il nostro movimento si oppone ogni giorno in tanti modi diversi a una deriva che criminalizza il dovere di soccorso e che viola ogni giorno tutte le convenzioni sui diritti dell’uomo. Il movimento civile Umani per r-esistere si basa, in realtà, su di una rete costruita già nel giugno 2015. Era nato allora il Coordinamento Basta morti nel Mediterraneo, sempre in seno alla Comunità delle Piagge, grazie soprattutto all’impegno di Riccardo Torregiani, scomparso improvvisamente due mesi dopo. Riccardo mise allora a disposizione tutti i suoi contatti di associazioni e gruppi sul territorio fiorentino consolidati negli anni. Nell’estate 2015 venne organizzata una prima grande manifestazione in piazza della Repubblica (l’ultima insieme a Riccardo) e a settembre la Marcia dei piedi scalzi, a Firenze, iniziativa a livello nazionale.
A partire dal 2015, l’eredità morale di Riccardo ci ha permesso di costruire, con tutti gli strumenti comunicativi che avevamo a disposizione (mailing list, gruppi facebook e whatsapp e il sito web, oggi www.umaniperresistere.org), una rete di comunicazione veloce ed efficace per tutte le iniziative che sono nate da quel primo nucleo: in particolare il progetto di accoglienza Ubuntu, che consisteva in un accompagnamento all’autonomia per ragazzi in uscita dall’accoglienza istituzionale (CAS e SPRAR) grazie a due appartamenti a Pontassieve e a Matassino (Figline Valdarno). Il progetto è attualmente sostenuto dalla Diaconia Valdese, importantissimo punto di collaborazione della rete.
In questi anni è nato a Firenze anche il presidio dei Digiuni di Giustizia in solidarietà con i migranti che fin dal 2018 si svolge tutti i giovedì dalle 13 alle 15 sotto la prefettura di Firenze. I Digiuni di Firenze si affiancano all’iniziativa promossa da Alex Zanotelli davanti a Montecitorio nell’estate 2018. Durante la pandemia, purtroppo spesso da remoto, abbiamo continuato a stare in contatto e a collaborare, con raccolte fondi e invii di materiale soprattutto verso l’isola di Lesbo, in stretta collaborazione con Nawal Soufi, attivista impegnata in particolare nelle isole greche e sulla rotta Balcanica. I fondi del movimento civile sono serviti ad alimentare le attività sul territorio della Rete di solidarietà, alla quale ciascuno può iscriversi molto semplicemente sul sito. Abbiamo cercato di offrire sostegno a persone che anche nella pandemia si sono trovate in gravi difficoltà finanziarie, e abbiamo sostenuto economicamente i pernottamenti di persone rimaste senza fissa dimora, pagamenti di pratiche burocratiche, utenze, cure mediche. Ancora oggi, continuiamo dunque a resistere, fiduciosi nel cambiamento che, goccia dopo goccia, può avvenire anche con piccoli atti quotidiani, continui, capillari e costanti.
Una buona notizia è la recente rinascita, a Firenze, del gruppo locale di Refugees Welcome Italia, che si occupa dell’accoglienza in famiglia di ragazzi usciti dal sistema istituzionale i quali, in possesso di un permesso di soggiorno, non sono da subito in grado di trovare una sistemazione, e necessitano di un accompagnamento, in una fase tanto delicata di inserimento nella vita autonoma. È il modello, in qualche misura, messo in campo anche dall’Associazione Casa Simonetta, nata proprio dall’iniziativa di Francesco Festini, aderente a Umani per r-esistere (raccontata in La vita a Casa Simonetta).
Caterina Cirri, Comunità delle Piagge e Umani per r-esistere
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