L’analisi dei costi e benefici di un progetto che ha una forte rilevanza economica non è sempre inutile ma è quasi sempre poco indipendente, perché la pagano i promotori o perché viene condizionata dalle pressioni politiche. Molto significativo è il caso di quella sulla Torino-Lione, condotta dallo staff di Marco Ponti, dove il volume di traffico che il Tav potrà attrarre sono decisamente sovradimensionate. Non c’è invece alcuna traccia degli sviluppi futuri della crisi ambientale e climatica. Non si tratta di un fatto episodico: le minacce epocali derivanti da queste crisi, per gran parte degli esperti di questo tipo di valutazione analitica, vanno prese in considerazione con un singolare approccio contabile. Se, in fin dei conti, possiamo prevedere che gli effetti del cambiamento del clima potranno ridurre il PIL mondiale di poco più di un trascurabile 2%, perché farla tanto lunga con le denunce apocalittiche? Come dire che per ragionare sulla possibile sesta estinzione di massa cui andiamo incontro, uno dei pareri più autorevoli è quello dell’associazione dei ragionieri
Ho frequentato l’analisi costi benefici (ACB) in misura sufficiente a vedere come si fanno “venir fuori” i risultati desiderati: specie quando, caso molto frequente, a pagarla è il promotore del progetto; ma anche quando l’“ente terzo” che la effettua si dimostra sensibile alle pressioni politiche (cioè, in tutti gli altri casi).
Il risultato dipende dalle “assunzioni” (cioè dai fattori che vengono presi in considerazione e dal metodo per dar loro un prezzo fittizio), ma, soprattutto, dagli elementi su cui si “soprassiede”. Non che l’ACB sia inutile: spesso serve a “fare ordine” in progetti scritti con i piedi e a volte anche a modificarne qualche aspetto secondario; ma a liquidarli senza remissione, mai.
Questo vale anche per l’ACB del TAV Torino-Lione condotta dallo staff di Marco Ponti: il risultato è sì negativo, ma le assunzioni sul volume di traffico che il Tav potrà attrarre sono decisamente sovradimensionate.
D’altronde, con progetti che hanno tempi di realizzazione così lunghi si dovrebbe prendere in considerazione gli sviluppi futuri della crisi ambientale e climatica; e lì non ve n’è traccia.
Se ne parla invece nelle considerazioni con cui Marco Ponti e Francesco Ramelli polemizzano con un testo in cui Stefano Caserini definisce illusoria l’idea di un’”auto non inquinante” (Micromega n. 4-2020 e blog 28.7.2020).
Non entro nel merito della contesa. Sono un nemico giurato dell’auto privata tanto quanto Marco Ponti è un sostenitore senza se e senza ma del trasporto su gomma. Noto soltanto che per stabilire quanto sia inquinante un’auto Ponti e Ramelli si limitano a prenderne in considerazione le emissioni allo scarico, mentre è accertato che fino all’85 per cento del particolato prodotto dal traffico è dovuto all’attrito degli pneumatici e dei freni (fonte, tra le altre, la società inglese Emissions Analytics).
Quindi, anche se tutte le auto fossero elettriche poco cambierebbe. Poi, in perfetto stile ACB, Ponti e Ramelli traducono l’inquinamento in denaro per concludere che tra un’auto Euro0 e una Euro6 il costo dell’inquinamento (da scarichi) scende da 3,04 a 0,14 centesimi di euro al km, (- 88%). Come parlare ancora di inquinamento?
Ponti insiste quindi su un refrain che gli è caro: il trasporto pubblico è sovvenzionato in perdita; il trasporto privato invece “sovvenziona” lo Stato con le accise sui combustibili, senza le quali nessun bilancio pubblico sopravviverebbe: viva l’auto!
In realtà l’auto è l’industria più sovvenzionata del mondo (rottamazioni, finanziamenti alla ricerca, contributi a fondo perduto agli investimenti). Ma anche qui tutto dipende dalle assunzioni: ci sono costi di cui bisogna decidere da che parte stanno: quella del trasporto pubblico o quella dell’auto privata?
Per esempio, una metropolitana sotterranea (centinaia di milioni di € a chilometro) non è forse un pedaggio che il trasporto pubblico paga per lasciare le strade libere al trasporto privato? E il parcheggio a bordo strada (su entrambi i lati) è o non è un regalo di spazio pubblico agli automobilisti, pagato dai contribuenti? E il restringimento della carreggiata e il rallentamento del traffico che esso comporta non sono forse costi, in termini di consumi, usura e utilizzo dei mezzi pubblici, di perdita di tempo – quanto vale quello dei passeggeri? – imputabili al traffico privato?
Che poi completa l’opera con l’intasamento della carreggiata residua: nei giorni di blocco del traffico i mezzi pubblici viaggiano a una velocità commerciale tripla; con la stessa quantità di mezzi, autisti e combustibile (meno stop and go) strade urbane sgombre moltiplicherebbero per tre la capacità del TPL (Trasporto pubblico urbano) attuale.
Ma sono la costruzione di strade e autostrade (grandi attrattori di traffico incrementale, cioè promozione dell’auto), le loro dimensioni a misura di automobile e lo sprawl (dispersione urbana) che ne consegue a comportare dei costi astronomici mai considerati. Tutto dipende infatti dalle assunzioni…
Poi, alla fine del loro articolo, giunti al nodo dei cambiamenti climatici, Ponti e Ramelli cedono la parola al premio Nobel William Nordhaus, che “stima i costi del cambiamento climatico per un aumento della temperatura di 3°C pari al 2,1% del PIL mondiale”.
In questo confortato dall’IPCC (il gruppo di scienziati che si occupano per conto dell’ONU di studiare i cambiamenti climatici) che, in uno scenario BAU (businness as usual), prevedono un aumento della temperatura globale di 3,66°C al 2100 (più del doppio della linea invalicabile indicata altrove dall’IPCC stesso) e una perdita di PIL del 2,6%: niente.
Si tratta di uno scenario che include inabitabilità di una parte consistente del pianeta per eccessivo caldo o per innalzamento del livello dei mari di un metro, ma forse 3; scioglimento irreversibile di ghiacciai, Groenlandia, calotte polari e permafrost siberiano; moltiplicazione di eventi meteo estremi; proliferazione di pandemie e centinaia di milioni di abitanti della Terra costretti a migrare.
Da accogliere in Europa e negli altri paesi temperati con i mezzi utilizzati con i profughi che già oggi tentano la traversata dei confini in Messico, Libia, Turchia o Myanmar. Ma il PIL, tutto sommato, perderebbe poco. Anche se quest’anno, con solo “un po’” di covid, è già diminuito di tre volte tanto. Ecco dove ci porta l’ACB, la traduzione delle assunzioni in prezzi fittizi, moneta sonante.
gaetano stella dice
VIALE HA COME AL SOLITO RAGIONE..ma in questo fine agosto mentre l’ignoranza trionfa dappertutto io ho pensato di fare cosa utile offrendo qualche suggerimento a quelli di sotto, che non sono tutti “informati bene” e non sanno che l’economia è la mETA LINGUA DEL SISTEMA-
LEGGERE STUDIARE CAPIRE FARE – SUGGERIMENTI PER SALVARE L’UMANITA’ E I VIVENTI
SECONDO l’IPCC ABBIAMO 7,5 anni prima dell’IRREVERSIBILE CATASTROFE. E tutto il sistema mediale mondiale non mette “ LA QUESTIONE AMBIENTALE”al centro. LA RIVOLUZIONE E LA CONVERSIONE ECOLOGICA nasce e cresce dal basso. E i giorni della CHIUSURA hanno dimostrato che si può fare. Studiare leggere sapere lo stato delle cose è assolutamente necessario. IL SISTEMA DIFFONDE MANIPOLAZIONE E IGNORANZA. I petrolieri hanno speso TRILIONI di dollari per impedire al mondo di sapere. Quindi, prima di tutto sapere lo stato del mondo. La letteratura sul tema è a questo punto ampia. Ho pensato utile offrire suggerimenti…
LAUDATO Si’ – di Papa FRANCESCO- Un’ enciclica di straordinario valore culturale e politico che LORSIGNORI TUTTI non hanno letto. E che purtroppo, allo stato attuale , non ha prodotto tra i cattolici, quella CONVERSIONE ECOLOGICA che noi atei e laici ci aspettavamo. Almeno questa è l’impressione dopo 5 anni. Ma che, per tutti gli uomini e le donne di BUONA VOLONTA’ è da considerare un documento che…INDICA LA VIA…Non l’hanno letto (o sì?) quelli di CL che in queste ore a Rimini tirano la volata a DRAGHI. Uno dei principali responsabili dello stato attuale del mondo..che continua a perorare LA CRESCITA come cardine e toccasana del LIBERISMO. Non può esistere UNA CRESCITA INFINITA IN UN MONDO FINITO…il mondo è già nel BARATRO e si avvia…verso l’ESTINZIONE…E I DRAGHI nella loro FOLLIA continuano nella DEVASTAZIONE… GLI ZINGARETTI nella loro crassa ignoranza e demenza si “associano…”
UNA RIVOLUZIONE CI SALVERA’- Perché il capitalismo non è sostenibile- Rizzoli – NAOMI KLEIN- In controcopertina si legge : “LA CRESCITA A OGNI COSTO STA UCCIDENDO IL PIANETA. LA RIVOLUZIONE NON E’ PIU’ UNA QUESTIONE IDEOLOGICA. E’ UNA QUESTIONE DI SOPRAVVIVENZA”- Ed inoltre : “Rimuoviamo il problema del clima perché abbiamo paura. Se accettassimo la piena realtà di questa crisi, saremmo costretti a cambiare tutto”. Un libro di eccezionale valore. In particolare per quelli che si sono “definiti” COMUNISTI nel secolo breve. Perché vi si dimostra che oggi non si può che essere COMUNISTI ECOLOGISTI o ECO-SOCIALISTI. Sembra un paradosso, ma non lo è. Per dare a tutti il necessario e il sufficiente e salvare se stessi l’UMANITA’ E TUTTI I VIVENTI. Rovesciando LA STORIA e re-inventando l’UMANO.
IL MONDO IN FIAMME – Sempre di NAOMI KLEIN -Contro il capitalismo per salvare il clima- Feltrinelli- Che si aggiunge e completa il pensiero di NAOMI-
NESSUNO E’ TROPPO PICCOLO PER FARE LA DIFFERENZA- di GRETA THUNBERG- MONDADORI- Che non ha più bisogno di essere “presentata”. GRETA HA SMOSSO IL MONDO. Partendo dai suoi scioperi del VENERDI davanti al Parlamento svedese. Ha coinvolto tutti i giovani del mondo, e non solo, nel PIU’ GRANDE SCIOPERO DELLA STORIA. Qui sono raccolti tutti i suoi interventi davanti ai potenti (?) del mondo. Sempre a muso duro con incomparabile chiarezza senza paura e senza soggezione alcuna. Nessuno aveva mai fatto tanto. Nessuna ONG in anni e anni. Nessun Partito. Nessun consesso accademico. Nessun “intellettuale”…. Greta ha fondato di fatto FRIDAY/FOR/FUTURE. Il sito italiano ora pubblica il suo DIARIO AMERICANO…da leggere diffondere..per il valore dell’esperienza…ha dimostrato che si può andare in AMERICA senza “AEREI” e SENZA “CROCIERE”… le forme più alte di INQUINAMENTO..che continuano “come prima”…mentre il virus continua e di “post” non c’è niente…
CAROLA RACKETE – IL MONDO CHE VOGLIAMO –Garzanti- dove RACHETE la “comunistella” che ha disobbedito al fascista S. e l’ha sconfitto …racconta la sua vita perché da CAPITANA ha “attraccato” e perché “La storia del nostro pianeta ha raggiunto un punto di svolta: gli ecosistemi vengono distrutti, il sistema climatico sta crollando, e se non proteggiamo i diritti di altri esseri umani , anche i nostri diritti saranno presto in pericolo”.
NOAM CHOMSKY – Verso il precipizio- Castelvecchi- Un piccolo grande intervento del più grande “intellettuale militante” americano.
LUCA MERCALLI – NON C’E’ PIU’ TEMPO- E’ solo uno dei molti libri di MERCALLI- Che ora scrive sul “fatto” settimanalmente- Mercalli non ha bisogno di presentazione…
LA NAZIONE DELLE PIANTE Di STEFANO MANCUSO – è un libro bellissimo che “TI-CI” cambia tutta la prospettiva culturale e politica in cui siamo tutti cresciuti…e RISCRIVE la COSTITUZIONE…
L’EXTRA TERRESTRE è un inserto settimanale del manifesto che ha pubblicato un numero speciale dal titolo GENERAZIONE DI FENOMENI – Raccoglie testi del “meglio” dell’ambientalismo mondiale- Ricercarlo trovarlo e leggerlo è fondamentale…
Gaetano Stella –lago di chiusi- 21/8/2020
Passaparola! –http://blog.gaetanostella.it