Quando ci aveva mandato l’ultimo articolo, nell’autunno scorso, quello sull’agricoltura “eroica” di Pantelleria, dove le olive bisogna raccoglierle una ad una perché i rami degli alberi, per sfuggire al vento, si adagiano al suolo, Nino Lo Bello ci era parso mostrasse uno stile inconsueto. Nell’introdurre la lettera del suo amico Tommaso, missionario agronomo, che a sua volta raccontava la straordinaria storia di Andrea Blandino, agricoltore “vero” dell’isola, Nino, così attento alle ragioni da scavare e alle battaglie concrete per l’acqua, l’agroecologia, un’economia di giustizia, l’affermazione della dignità nel lavoro e la dimensione comunitaria, parlava della luce della terra, dei rumori del mare e del silenzio della notte. A leggerle oggi che ci ha lasciati, quelle parole suonano quasi come un congedo alla vita. La fine di un’esistenza esemplare, segnata da lotte tenaci, tremendamente difficili e molto coraggiose, da un gusto raro per il piacere di capire e di conoscere e dalla simpatia e l’eleganza con cui sapeva raccontare la sua terra. Girare a piedi per Palermo, fino a notte inoltratata, con Nino che come Virgilio – allegoria della ragione – ti conduce per mano attraverso l’Inferno e il Purgatorio (il Paradiso appartiene alla speranza) della città, era davvero un’esperienza indimenticabile. Siamo certi che chi l’ha fatta, e devono essere in tanti perché Nino amava ed era amato da persone di ogni angolo del mondo, sa bene di cosa parliamo. Nino lavorava “in basso”, vicino alla terra, alle sorgenti e alla sofferenza delle persone, con una passione impareggiabile, ma sapeva guardare il sole, il cielo infinito e le sue nuvole. Cercava orizzonti sempre nuovi da aprire e trame di inedite relazioni sociali da tessere. Era instancabile. Dobbiamo tenere ben stretto, vicino al cuore, il suo ricordo e continuare a sognare una vita diversa anche per lui. Venerdì alle 10, alla Chiesa di San Francesco Saverio, nella piazza omonima, si può andare a salutarlo

Nino ci ha lasciati. Nino un uomo buono, generoso, intelligente. Umano, in un mondo sempre più cinico e spietato, Nino Lo Bello ha creduto davvero che il mondo si potesse cambiare “dal basso”, dalla cura dei corsi d’acqua, delle terre agricole, dei servizi urbani della sua Sicilia. Nino diceva: “Far innamorare le persone del territorio è il primo passo per proteggerlo”. Nino è stato il nostro maestro nell’arte della tessitura delle relazioni tra i saperi e le pratiche, tra gli esperti delle università e dei centri di ricerca e gli operatori economici più piccoli e diffusi sul territorio, tra gli amministratori locali e i movimenti ambientalisti, tra ogni Sud e ogni Nord. Le sue edizioni di “Fa’ la cosa giusta!” a Palermo sono state un modello di scuola delle altre economie. E’ stato anche presidente della Associazione per la Pace e lo Sviluppo nel Mediterraneo, nata a Comiso.

Nino, un amico. Dispensatore di fiducia, speranza, positività. Innamorato della sua Sicilia e della sua Palermo, che amava far conoscere al viaggiatore in tutte le pieghe di bellezza e complessità. Senza retorica. Le camminate con lui per le strade di Palermo sono un’esperienza che non si dimentica. Come non si può dimenticare il lavoro immenso che ha fatto in questi anni e che rimarrà dopo di lui. Lascia in eredità un tesoro che altre e altri sapranno custodire e portare avanti. Tante/i giovani verso cui è stata sempre grande la sua attenzione, la sua speranza e la sua profonda capacità di formatore.
Difficile accettare che la morte si sia potuta prendere così presto proprio lui. Per il nostro conforto, prendiamo a prestito da Nino il suo sorriso e un po’ della sua fede.
Paolo, Roberto, Adriana, Riccardo, Monica, Marco, Gianluca, Jason, Soana e tante e tanti amici e amiche di Comune-info
Nino, la tua ombra ci accompagna
Mi dispiace gli avevo chiesto consiglio x un progetto e subito si era reso disponibile. Un uomo con una grande maturità interiore discreto e signore come pochi, oggi.
Mi domando come si affianca un uomo cosi quando non c’è più?Come si può continuare a stare accanto al pensiero e al cuore di un uomo come Nino che anche nel momento di grandissimo dolore per la perdita di Vittoria la sua compagna quando lo andai a trovare insieme ad un altro grandissimo uomo Emanuele Villa, riusciva ancora a sorridere raccontandoci dei suoi progetti sociali. Determinato instancabile nel suo riporre fiducia in un mondo con uomini migliori
Continuerò la catena! Sono già al lavoro anch’io!
Caro Ninuzzo, Palermo è più triste e più povera senza di te…
E sarà assai difficile trovare interlocutori attenti e poliedrici come te, capaci di spaziare dall’ecologia alla nonviolenza, dall’antimafia (vera!) alle battaglie per l’uguaglianza e la giustizia sociale, alle campagne per l’acqua bene comune e la partecipazione civica.