Certo, le Costituzioni sono lastricate di buone intenzioni inattuate. Tuttavia per una volta il parlamento ha dato un segnale di vita, frutto di una coscienza diffusa cambiata negli anni grazie ai movimenti. L’introduzione nel discorso politico e giuridico delle parole “biodiversità” ed “ecosistemi” offre qualche aggancio in più ad alcune lotte ecologiste e nello stesso tempo mostra la sconfitta dei sostenitori del concetto di sviluppo sostenibile
Foto di Daniela Di Bartolo
Per una volta bando ai timorosi e ai pessimisti! Non si tratta della Costituzione dell’Ecuador e Pacha Mama non è ancora stata riconosciuta come titolare di propri inalienabili diritti, ma questa volta dobbiamo riconoscere che il Parlamento ha dato un segnale di vita. D’ora in poi la Repubblica italiana, non solo: “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, ma anche [nuovo comma dell’art. 9]:
“Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle generazioni future”.
Inoltre la Costituzione stabilisce che:
“La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Cambia anche l’articolo cardine che definisce i contorni della libera iniziativa economica privata (Articolo 41). D’ora in poi essa:
“Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare danno alla salute, all’ambiente [parole inserite nel secondo comma], alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Infine, anche il terzo comma viene modificato:
“La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali [aggiunta]”.
Mi si obietterà che le Costituzioni sono lastricate di buone intenzioni inattuate e che anche queste modifiche non cambieranno lo stato delle cose e le logiche economiche devastanti l’ambiente naturale. Credo – spero – invece che l’introduzione nel discorso politico e giuridico delle parole “biodiversità” ed “ecosistemi” possa costituire un ottimo “aggancio” per dare slancio e forza alle battaglie ecologiche in ogni sede: culturale, economica, istituzionale. Ad esempio, la campagna Giudizio Universale (lanciata da A Sud ed altre associazioni ambientaliste) per la messa sotto accusa dello Stato per inadempienze nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici potrà avere maggiori margini di successo. Ma penso anche alle battaglie antispeciste a difesa dei diritti degli animali non umani come esseri senzienti.
Dovremmo anche valutare positivamente lo scampato pericolo della bocciatura della proposta avanzata a suo tempo dall’attuale ministro Enrico Giovannini (già presidente della coalizione industrial-bancaria Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile) con l’intento di inserire in Costituzione la formula equivoca, ossimorica dello “sviluppo sostenibile”.
Molti scettici di area progressista (giuristi e non solo) temevano che tentare di migliorare la Costituzione sarebbe stato un azzardo, considerando i rapporti di forza parlamentari. Ma questi nostri amici sottovalutano il fatto che ormai su alcune questioni fondamentali, etiche, di giustizia ambientale e sociale, c’è un’opinione diffusa, nelle nuove generazioni, ma non solo, che non può più essere ignorata.
Voglio essere ottimista. Quindi mi aspetto che :
“La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”
significhi che lo Stato si prenderà carico di tutelare gli animali dagli orrori degli allevamenti intensivi, e che:
“La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali [aggiunta]” sigifichi che lo Stato tutelerà ambiente e cittadini dalle emissioni altamente inquinanti dei medesimi allevamenti. Sono solo due esempi fra tanti. Comunque da ottimista io sto qui e aspetto i cambiamenti.
Non so se ridere o piangere. Ennesimo esempio della stupidità umana.
Queste cose erano già scritte in costituzione, ad eccezione dei diritti degli animali come esseri senzienti.
In base alla costituzione prima che ci fossero queste aggiunte l’Ilva e le tante aziende che producono in modo fortemente in quinante NON AVREBBERO POTUTO produrre. Però lo hanno fatto lo stesso, o meglio gli E’ STATO CONSENTIRE di fare lo stesso.
Visto che però gli esseri umani che siedono nel parlamento o nei palazzi di giustizia sono sempre gli stessi, come si può sperare in un cambiamento di paradigma ?????