L’assessore alla scuola della Provincia Autonoma di Bolzano, Marco Galateo (Fratelli d’Italia), secondo le dichiarazioni riportate dal quotidiano Alto Adige il 27 aprile scorso, si dice preoccupato per l’aumento dei bambini (più 23 per cento) con “bisogni speciali educativi” (Bes) nelle scuole dell’Infanzia in Alto Adige. Un aumento che spicca rispetto al trend, sempre in crescita, in ogni ordine di scuola da anni.
Cosa propone? Un approfondimento per capire quanto impatta la migrazione di alcune famiglie dal resto d’Italia che verrebbero da noi, perché qui si sentono più sicure e tutelate…
Ma da chi verrebbero tutelate? E da cosa? E di quale impatto parla? Lo stesso Galateo riconosce, come riportato nell’intervista, che occorrono più insegnanti di sostegno e più finanziamenti: riconosce cioè che in Alto Adige si hanno pochi insegnati e si è in grado di garantire solo due ore e mezzo di sostegno a settimana per ogni studente con “Bes” mentre nel resto di Italia le ore garantite sono sei.
Inoltre da 29 aprile il servizio di trasporto pubblico per bambini con disabiltà non è più garantito ed è stato chiesto alle singole famiglie altoatesine di organizzarsi autonomamente.
Ma allora di cosa parla Galateo? Quali sicurezze e quali tutele alletterebbero le famiglie del resto d’Italia? Era necessario tornare alla retorica delle colpe legate alle origini delle persone interessate? Come se la latitudine di nascita possa influenzare le abilità di apprendimento o le disabilità con cui si nasce? Cosa mai potrebbe centrare la migrazione dal resto d’Italia con un aumento dei casi diagnosticati in Alto Adige?
Galateo si chiede, inoltre, se la sanità sta certificando le Bes in maniera corretta. Ma in che senso? Dovrebbe essere più moderata nelle diagnosi? E di quali bambini? Quelli nati a sud dell’Adige?
Perché non preoccuparsi, invece, come ha detto qualche lettore dello stesso giornale on line, di rivedere gli investimenti pubblici rivolti in particolare alla popolazione bisognosa e mettere in discussione altre scelte come, ad esempio, i sempre più ingenti contributi provinciali destinati alle scuole private?
Ricordiamo infine a Galateo, solo per completezza di informazioni, che le famiglie migrate dal resto d’Italia in Alto Adige sono qui per lavorare e tenere in piedi l’economia di un territorio, che, senza la loro presenza (e quella di molti altri migranti Ue è extra Ue) sarebbe in grandi difficoltà.
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