L’obiettivo è chiaro: smantellare i parchi regionali. In sostanza l’amministrazione di destra della Regione Lazio si appresta a valorizzare le sue aree protette… cedendole ai comuni, già alle prese con paralisi di vario tipo per i tagli effettuati dal governo. Mercoledi 18 aprile era prevista la discussione in commissione Ambiente della Regione Lazio per appovare le proposte di modifica dell’attuale normativa sulle aree protette (la legge 29/97). In particolare, quello che preoccupa non poco reti e associazioni è la norma che prevede di cancellare gli Enti parco, il Direttore e la Comunità del Parco e di trasferire la gestione delle aree ai comuni. Non solo: qualora fossero interessati più comuni, la proposta di legge attribuisce quella funzione all’unione della amministrazioni comunali. Una proposta di questo tipo è per altro in totale controtendenza rispetto a quanto legiferato da altre regioni. La riunione del 18 è stata però rinviata: una buona notizie per movimenti e cittadini.
Si tratta insomma di ipotesi gravi che rischiano di favorire nuove azioni speculative di dimensioni drammatiche in aree di cui si sperava fosse ormai garantita la tutela. Visitare tali aree, come fanno da anni cittadini amanti della passeggiate e delle escursioni, permette di capire cosa rappresentano oggi le aree protette: territori incontaminati ed esempi di ecosistemi affascinanti, spesso già circondati da una speculazione edilizia galoppante, luoghi magici nei quali è ancora possibile osservare piante e animali rari e spettacolari. Il tutto a due passi da una grande metropoli come Roma. Piccoli gioielli che occorre dunque salvare subito.
Vale la pena ricordare che la pianificazione e la gestione delle aree naturali protette sono state pensate «sovra ordinate» ai comuni proprio per evitare che giunte successive potessero variare a piacimento tutele e normative. E anche quando la gestione è stata affidata alle amministrazioni comunali, si è già potuta constatare la totale inefficienza del funzionamento dei parchi. Anche nelle migliori intenzioni i comuni non hanno la capacità tecnica ed economica per gestire adeguatamente un’area protetta.
Siamo quindi di fronte a una proposta davvero pericolosa per il corretto funzionamento dei parchi e per la tutela della biodiversità e del paesaggio, temi intorno ai quali sempre più spesso si mobilitano cittadini, organizzazioni e reti. Da questo pezzo di società è partito un appello ai componenti della commissione Ambiente e all’Assessore all’ambiente perché sia rigettata quella proposta. Sul sito della Federtrek è possibile trovare gli indirizzi ai quali inviare le proteste e una proposta di testo.
PIERO IANNELLI dice
I parchi si sono trasformati in “cancri” sociali, in mano a pseudo-ambientalisti.?
I bilanci sono demenziali e focolai di delinquenziali follie?
Classico esempio recente?
Arrestati Gianluca Pasini, sindaco di Riomaggiore e Franco Bonanini Presidente del Parco delle Cinque Terre. BONANINI membro della giunta esecutiva della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi)e del Direttivo Nazionale di Legambiente.
http://www.ilgiornale.it/interni/cinque_terre_arrestato_presidente_parco/cronaca-giustizia-arresti-sindaco-cinque_terre-parco-reato-riomaggiore/28-09-2010/articolo-id=476450-page=0-comments=1
TRABALLA LA CRICCA DI LEGAMBIENTE!
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=9007&Itemid=1
Di gran lunga preferirei una discarica nucleare, che un parco vicino casa con questi pseudo ecologici personaggi liberi di distruggere imprese, tanto quanto impegnati a rendere impossibile la vita ai residenti con nulla osta e permessi anche per respirare.
C’è la GUARDIA FORESTALE? Bene andassero a casa le troppe associazioni impegnate in questa eco-giostrina di progetti e consulenze DEMENZIALI!
Basta seguire il “FLUSSO” dei fondi, spulciarsi un bilancio di un qualsiasi “PARCO” per comprendere come la “TUTELA” novella “ATTIVITA” interventista, possa essere allettante.
Si parla di centinaia di milioni di euro.
A me piacciono i 50.000 euro per effettuare un monitoraggio niente di meno che sul Falco Pellegrino
Trattasi di unico (NIDO)..
Parco Castelli, Maselli (Pdl) attacca «È un esempio di malagestione»
http://www.iltempo.it/roma/2008/11/15/951998-parco_castelli_maselli_attacca_esempio_malagestione.shtml