Esiste, come negarlo, una visione maschile del mondo radicata in entrambi i sessi, che molti rifiutano di riconoscere e mettere in discussione. Si tratta, come spiega Lea Melandri, di una forma di dominio inscritta in tutto l’ordine sociale, scambiata per legge di natura. «La “maledizione” – come ha scritto giustamente Pierre Bourdieu – non è nella “natura” della donna, ma nell’aver essa forzatamente incorporato il pregiudizio che a tale “natura” ha dato forma e nomi… Madre, prostituta o vergine, la donna “non è che mezzo per uno scopo”…»
Stando alla definizione del dizionario Zingarelli, “puttana” significa, in senso etimologico, “puzzolente”, “sporco”, e in secondo luogo la denominazione volgare di “meretrice, prostituta”. Qualsiasi donna sa che non c’è bisogno di vendere il proprio corpo, offrire un servizio sessuale in cambio di denaro, per attirarsi l’epiteto insultante di “puttana”. Basta uscire dai canoni del riserbo e del contegno morale che gli uomini si aspettano da lei, allo scopo di occultarne la sessualità, considerata un male in se stessa o il bene riservato a un legittimo padrone.
Mi sono scoperta spesso a pensare: “Ha ragione Otto Weiniger”, l’autore di un libro molto discusso dei primi del Novecento, Sesso e carattere. Ma forse volevo dire che il filosofo viennese, morto suicida in giovane età, nel furore platonico e cristiano che lo ha spinto a tradurre in chiave di sessismo e razzismo la contrapposizione lacerante tra materia e spirito, umano e divino, “dà” ragione, o, se si preferisce, testimonianza di una visione maschile del mondo radicata in entrambi i sessi, e rimasta fino ad oggi la lingua in cui si sono amati e fatti la guerra.
La “maledizione” – come ha scritto giustamente Pierre Bourdieu – non è nella “natura” della donna, ma nell’aver essa forzatamente incorporato il pregiudizio che a tale “natura” ha dato forma e nomi. “Nella misura in cui le loro disposizioni sono il prodotto del pregiudizio sfavorevole contro il femminile che è istituito nell’ordine delle cose, le donne possono solo confermare costantemente tale pregiudizio”.
Questa logica è la logica della maledizione. Le stesse disposizioni che inducono gli uomini a lasciare alle donne i compiti inferiori e le attività ingrate e meschine, insomma a sbarazzarsi di tutti i comportamenti poco compatibili con l’idea che gli uomini si fanno della loro dignità, li portano anche ad accusarle di “ristrettezza mentale” (Il dominio maschile, Feltrinelli 1998).
Una forma di dominio “inscritta in tutto l’ordine sociale” e che “opera nell’oscurità dei corpi”, poteva facilmente essere scambiata per legge di natura, indurre l’uomo a dar corpo ai suoi fantasmi, ad allontanarli da sé, facendone depositario l’altro.
Weininger è molto attento nel distinguere tra la sessualità, che considera il tratto distintivo unico della “essenza” e della psicologia della donna – l’oggettivazione della sessualità maschile, la sua colpa divenuta carne -, e l’amore come “proiezione” su di lei di quell’anelito di perfezione, redenzione dal peccato, per il quale è necessario che la donna “rinunci” alla sue “intenzioni immorali verso di lui”. Perché l’uomo possa attingere alla perfezione dello spirito occorre che la donna si emancipi da se stessa, che scompaia come tale. Unica riserva, rispetto alla identificazione della donna con la sessualità – la materia, la caduta nella vita inferiore, il nulla -, è il dubbio che all’origine l’uomo, “umanizzandosi” abbia tenuto per sé la divinità, l’anima, e che questa ingiustizia egli la sconti nelle pene dell’amore, “nel quale col quale tenta di ridare alla donna l’anima rubatale”.
Madre, prostituta o vergine, la donna “non è che mezzo per uno scopo”, nell’erotismo più elevato così come in quello più intimo. È così che la distanza tra la moglie e la prostituta si riduce fin quasi a scomparire.
Edo Facchinetti dice
Commento = Condivido in pieno questo articolo di Lea Melandri e in più suggerisco e propongo agli uomini maschi di essere molto meno possessivi del corpo delle donne anzi, se amiamo le donne lasciamole libere di autodeterminarsi e di amarsi e vogliamoci anche noi uomini il più liberamente bene senza barriere mentali.
Antonella Priori dice
La parte più difficile sta nel convincere le donne che, appunto, hanno “incorporato” secoli di patriarcato e di maschilismo al punto di non vederlo neanche più e di viverlo come normalità.
Daniel dice
A parte i deliri mistici o le ipotesi proiettive, che semmai vi si potrebbero ancorare dopo, non possiamo provare a ipotizzare che vi siano dei motivi prima di tutto ETOLOGICI dietro all’organizzazione sociale tradizionale della specie Homo?
Un motivo che spiegherebbe la necessità di un controllo della sessualità femminile è può ad esempio essere il fatto che nessun individuo in natura si sobbarca gli sforzi che la genitorialità e l’accudimento comportano per figli non suoi.
E, mentre la donna è sempre certa che il figlio che ha in grembo sia suo, l’uomo può esserlo solo se la sessualità femminile è limitata al contesto della coppia.
Poi vabbè, oggi che c’è il test del DNA e i vari metodi contraccettivi potrebbe esservi (e oggettivamente c’è in effetti) una maggior libertà nei costumi sessuali.
A patto però che si si viva in società dove questi dispositivi siano diffusi ed accessibili a tutti.
Io personalmente non so quanto sia facile richiedere un test del DNA, e quanto non mi si farebbe passare per qualcosa che non sono se lo richiedessi, motivo per cui continuo a pensare che se mi pare che la donna con cui sto e con cui progetto di fare una famiglia ha rapporti con altri la lascio, a coso anche di restare solo.
Meglio solo che rischiare di passare anni a cambiare i pannolini o a litigare e farsi venire le ulcere per crescere i figli di uno sconosciuto (e di una donna che mi ha ingannato)
Viceversa per una donna il fatto che io la tradisca, pur odioso, sarebbe meno grave
(e grave è semmai nei confronti del compagno della donna con cui sono andato, il quale rischia di ritrovarsi, questa volta per colpa mia, nella posizione in cui io per primo non vorrei mai trovarmi, motivo per cui è del resto da sempre proibita A ENTRAMBI i sessi la fornicazione, dato che per fare compiere questo specifico atto bisogna essere in due)