La finanza globale ha bisogno di garantirsi il controllo dell’enorme massa di denaro che l’Ue ha destinato all’Italia perché il paese non sprofondi e non trascini con sé l’economia del continente. Il compito di Mario Draghi, secondo Franco Berardi Bifo, è restituire al pilota automatico – il regime del profitto finanziario – il dominio sulla situazione, e impedire che dal caos germinino nuove forme di solidarietà sociale che rendano possibile la redistribuzione della ricchezza e l’instaurazione del primato dell’utile sul denaro. I giochi son fatti? «Non proprio. C’è un’altra forza in campo, oltre al pilota automatico, e quella forza è il caos…. Il caos è un nemico, ma può essere un alleato. È devastatore, ma può contenere magmaticamente le forme di una vita migliore… Occorrerà allora mettersi in ascolto del caos, senza farsi distrarre dalla gazzarra dei cortigiani né dal sorriso severo del pilota automatico…»

Fin da quando il caos virale irruppe nell’ordine del mondo già sconvolto dalla convulsione dell’autunno 2019, chi ha orecchie fini cominciò a percepire, là sotto, là dietro, il rumore di una disgregazione inarrestabile, il tuono sotterraneo dello scardinamento di tutti gli ordini: quello economico, quello geopolitico, e più importante di tutti, dell’ordine psichico.
Nessuno di questi ordini era mai stato ordinato, questo è vero. Ma i cardini più o meno tenevano: tra sofferenze immani, violenze intollerabili e crolli subitanei i cardini tenevano: la legge, il denaro, la super-cacofonica messa cantata del mediascape tenevano insieme un mondo senescente e disperato. Quando si misero a proliferare le invisibili particelle e il contagio si manifestò, quando la vicinanza dei corpi venne interdetta, a quel punto intuimmo che i cardini non avrebbero tenuto.
Fino da quei primi giorni dicemmo: la sindemia, concatenazione di collassi distinti (collasso dell’ambiente, della geopolitica, della società e del cervello collettivo) è destinata ad agire come un’apocalisse. Se sapremo impararne la lezione, se saremo capaci di trasformare il modo di produzione e prima di tutto le attese di consumo, l’umano potrà forse conoscere un tempo nuovo. Se invece pretenderemo di rimettere in moto la macchina della normalità, se punteremo a riattivare la crescita economica tramite l’estrazione di risorse per l’accumulazione, allora prepariamoci: l’apocalisse prepara l’estinzione.
Lasciamo che il trauma lavori, l’elaborazione del trauma prenderà un tempo lunghissimo perché al trauma succederanno altri traumi al primo collegati (la pandemia genera recessione, la recessione disoccupazione, la disoccupazione migrazioni, le migrazioni nazionalismo, e il nazionalismo guerra e così via)…
Per quanto ci riguarda null’altro possiamo fare che assistere allo sdipanarsi del trauma, e costruire minuscoli congegni di vita egualitaria frugale e centrata sull’utile invece che sul denaro.
Solerti accorsero i custodi dell’accumulazione: abbandonando le passate geremiadi austeritarie che dieci anni fa provocarono lo strangolamento delle società europee, impoverimento e precarizzazione, promisero valanghe di denari.
Ma come? Non era forse la restituzione del debito una necessità naturale, un comandamento divino che non si può trasgredire se non si vuole finire come gli infidi Greci cui venne comminata la pena dell’umiliazione, della fustigazione pubblica e infine della riduzione in miseria? Non più: il virus ci ha impartito la lezione è che non ci sono verità naturali, ma soltanto rapporti di forza (leggi anche Il debito è un rapporto sociale, ndr). Nel 2015 il volto austero della troika, nel 2020 i cordoni della borsa che si allargano per far fluire un fiume immenso di denaro.
Ma come? Non avevamo detto che il debito non deve salire ulteriormente perché altrimenti apriti cielo i nipoti e pronipoti soffriranno le conseguenze della nostra prodigalità? Ma il virus ci ha insegnato che il denaro è puro flatus vocis, enunciazione linguistica che incontra (quando l’incontra) la fiducia della società. Talora non accade: la fiducia precipita, la domanda ristagna, e la depressione dilaga.
La macchina continua la sua corsa
I cardini della macchina globale cominciarono visibilmente a scardinarsi, ma per quanto sgangherata la macchina globale continua la sua corsa, almeno finché può.
Poiché la politica è l’esercizio della volontà che governa il processo sociale, essa ha perduto la sua potenza quando è comparso il virus: la politica non può nulla contro l’infinitamente piccolo, l’infinitamente grande, e l’irriducibilmente complesso. La proliferazione delle microplastiche, della radioattività nucleare, o del virus contagioso sfuggono all’azione della politica perché sfuggono prima di tutto alla sua comprensione. Così sfugge alla politica lo scioglimento dei ghiacciai, l’estendersi degli incendi e l’innalzamento dell’acqua degli oceani, perché la politica non può nulla contro l’irreversibile.
I politici si divisero allora in due partiti: gli assassini professionali cui poco importa della malattia e della morte purché il business non si interrompa, e quelli spaventati dall’ingovernabile, che rapidi si misero in disparte lasciando il posto alla disciplina sanitaria a costo di interrompere il quotidiano commercio del riprodursi e dell’accumulare. La disciplina sanitaria prese il posto della scelta politica. Anche coloro che han dedicato la vita a far quadrare i conti, specializzati nel trasformare il concreto del lavoro e del sapere nelle figure astratte del capitale, si videro costretti a uscire dal loro tradizionale riserbo e presero il posto dei politici la cui arte ha perduto efficacia.
Questo è accaduto in Italia secondo gli stilemi specifici della commedia dell’arte dove questioni drammatiche sono messe in scena da figure comiche: l’ignorante spaccone e violento che vuole affogare tutti gli immigrati, il ministro degli Esteri che non sa in che paese avvenne il colpo di stato di Pinochet, il fiorentino arguto che ha imparato la storia dell’arte su un depliant dell’agenzia turistica di Piazza della Signoria, e sullo sfondo il vecchio mammasantissima un poco ottenebrato, ma sempre molto attento ai destini delle sue aziende.
La finanza globale aveva bisogno di garantirsi il controllo dell’enorme massa di denaro che l’Unione Europea ha destinato all’Italia perché il paese non sprofondi e non trascini con sé l’economia del continente. Non si potevano lasciare tutti quei soldi in mano ai cinque stelle, che nell’ultimo anno hanno imparato come ci si comporta ma non si sa mai. Ecco allora che l’arguto fiorentino spacca tutto.
Di lui la finanza globale può fidarsi: durante un incontro recente con un illustre democratico arabo, protettore dell’arte e squartatore di giornalisti, ha pronunciato una frase che lo rende simpatico a Confindustria, al Fondo Monetario e a Goldman Sachs. Col sorrisetto cretino di un lacchè pizzicato a leccare un culo assai fetido, ha dichiarato che il suo sogno è un costo del lavoro contenuto come quello che l’Arabia, faro di civiltà, paga agli schiavi pachistani coreani e palestinesi. Lo schiavismo non è affatto un residuo doloroso del passato. Nell’agricoltura del sud italiano e spagnolo, nella logistica di tutta Europa, e in settori sempre più vasti del lavoro precario lo schiavismo tende a divenire la forma dominante del lavoro post-pandemico.
A meno che tutto crolli, e dopo ne riparliamo.
Ma per il momento non crollerà, perché l’arguto ha aperto la strada a Draghi, che all’arguzia cialtrona sostituisce l’ironico cinismo.
Il compito del signor Mario Draghi
Chi è Draghi? Draghi è una persona colta che ha studiato i principi con Federico Caffè e l’applicazione dei principi con la Goldman Sachs (lo raccontava su Comune qualche anno fa un altro allievo e amico di Caffè, Bruno Amoroso: I cattivi allievi e i draghi ribelli).
È probabilmente consapevole dell’indegnità morale del suo compito che è piegare la vita sociale alla regola matematica. Ma è convinto che non ci sia alternativa alla regola del profitto privato.
Perché la pandemia ha colpito così profondamente nella vita sociale? Perché per quarant’anni la sanità pubblica è stata definanziata, la medicina di base disincentivata, la ricerca privatizzata. L’interesse privato, la competizione economica come criterio ultimo di verità, come criterio epistemico che regola i saperi sociali. Questo è il cancro che ha impoverito la società e l’ha esposta alle tempeste virali.
La diffusione del vaccino ripropone oggi questo tema: se la regola che governa è quella del profitto, il sud del mondo dovrà aspettare molti anni prima di vaccinare le popolazioni. Al momento solo il 5 per cento del vaccino è andato ai paesi del sud del mondo come l’India che è uno dei paesi più colpiti, e che produce il vaccino sul suo territorio ma non può usarlo perché appartiene ad aziende americane. Solo la violazione sistematica della regola privatistica potrebbe rendere pubbliche le licenze e i brevetti, potrebbe permettere ai paesi poveri di produrre direttamente il proprio vaccino.
Ma quella regola non si può trasgredire.
Draghi è stato acclamato da un coro ridicolo quanto eterogeneo di cortigiani che credo intimamente lui disprezzi: ha la cultura del Grande Cinico, capace di accettare la dissonanza cognitiva di chi serve il male in modo consapevole perché riconosce che il mondo non è altro che il luogo del male. Non ha forse studiato alla scuola dei Gesuiti, non è forse un cultore di Ignazio di Loyola la cui teologia ci consiglia di lasciarci guidare dal principio Superiore perinde ac cadaver?
«…persuasi come siamo che chiunque vive sotto l’obbedienza si deve lasciar portare e reggere dalla Provvidenza, per mezzo del superiore, come se fosse un corpo morto (“perinde ac cadaver”), che si fa portare dovunque e trattare come più piace».
A Loyola del resto deve la sua formazione un altro grande Mario, il Bergoglio, cui tutti vogliamo bene. L’Italia è protetta da Dio, e dal pilota automatico.
Il pilota automatico
Nel 2011 molti protestavano contro l’austerità finanziaria che stava tagliando risorse alla scuola alla sanità pubblica al salario e alle pensioni in nome del Principio Superiore della parità di bilancio e della restituzione del debito, e Draghi commentò, col sorriso del Grande Cinico, che non c’era ragione di preoccuparsi di quelle turbolenze, perché l’economia finanziaria è guidata comunque dal pilota automatico.
Il pilota automatico è una declinazione post-modern del principio superiore che il fondatore della Compagnia di Gesù invita a seguire perinde ac cadaver. La teologia finanziaria è una cosa seria: come la teologia gesuita riconosce che il mondo è luogo dominato dal male e il male ha una sua logica imperscrutabile cui dobbiamo piegarci per conseguire il bene.
Non dovrebbe ripetersi per Draghi la parabola di Mario Monti, che si insediò alla presidenza del Consiglio dopo un colpo di stato pacifico guidato da Napolitano per conto del sistema finanziario che voleva liberarsi dell’imbarazzante Berlusconi. Monti, pover’uomo, doveva stringere i cordoni della borsa, ridurre le pensioni, tagliare la scuola e la sanità coi risultati che oggi vediamo. Draghi ha il compito di distribuire la provvidenza europea, e può farlo con una certa moderazione. Vedremo presto come si comporta su questioni come il reddito di cittadinanza, come il blocco dei licenziamenti e così via. Ma credo che avrà la mano leggera e terrà conto del peso parlamentare dei suoi nuovi adoratori a cinque stelle. Il suo compito è strategico, e non si misura sui prossimi sei mesi.
Il compito di Draghi è quello di restituire al pilota automatico (il regime del profitto finanziario) il dominio sulla situazione, e di impedire che dal caos germinino nuove forme di solidarietà sociale che rendano possibile la redistribuzione della ricchezza, e l’instaurazione del primato dell’utile sul denaro. Nel breve-medio periodo ce la farà.
E se la causa principale dell’impoverimento sociale è stata la sistematica privatizzazione delle risorse, Draghi – che è stato uno dei più autorevoli privatizzatori dell’epoca neoliberale – garantirà che l’interesse collettivo resti soggetto all’interesse privato.
Dunque i giochi son fatti? Non proprio. C’è un’altra forza in campo, oltre al pilota automatico, e quella forza è il caos.
LEGGI ANCHE Nel chiaroscuro del caos Manuel Castells Il Comune sull’orlo del caos Massimo De Angelis Il pilota automatico dei mercati Marco Bersani
L’apocalisse pandemica ha inaugurato un processo di sgretolamento che nessun intervento finanziario può fermare. Pensiamo forse che i soldi del Fondo di ripresa saranno investiti per garantire un reddito a tutti, per deprivatizzare i beni comuni come l’acqua i trasporti, la scuola e la sanità?
Draghi sta lì per impedire che questo accada, per rilanciare la crescita “whatever it takes”.
Il caos può contenere forme di vita migliore
L’intervento finanziario forse servirà a rilanciare il profitto d’impresa e a costruire infrastrutture per l’estrazione e lo sfruttamento, ma non ferma la diffusione del virus, né a curare l’epidemia di depressione, né a fermare l’onda migratoria e il declino demografico e la rabbia impotente. Non fermerà il caos.
Il caos è un nemico, ma può essere un alleato. È devastatore, ma può contenere magmaticamente le forme di una vita migliore. Dal caos può nascere, deve nascere, una soggettività capace di modificare le attese di mondo, i bisogni, le forme abitative, le direzioni della ricerca. La soggettività sociale è al momento in una condizione di paralisi immaginativa, mi pare. Deve elaborare un trauma di cui non conosciamo l’evoluzione.
Il pilota automatico cercherà di rimettere in moto la macchina sociale secondo la vecchia regola dell’accumulazione e della disuguaglianza. Ci riuscirà per un poco, ma non ci riuscirà a lungo, perché il caos gli impedirà di reincardinare lo scardinato.
Occorrerà allora mettersi in ascolto del caos, senza farsi distrarre dalla gazzarra dei cortigiani, né dal sorriso severo del pilota automatico.
Splendida lettura, grazie. Bisognerà mettere in pratica da subito l’ultima frase: “Occorrerà allora mettersi in ascolto del caos, senza farsi distrarre dalla gazzarra dei cortigiani, né dal sorriso severo del pilota automatico”.
Purtroppo mi pare di aver imparato che i cambiamenti repentini non sono sempre un miglioramento. Caso mai collassasse il capitalismo potremmo vedere anche di peggio. Bisognerebbe progettare il futuro e renderlo un sogno bello, appetibile.
bravo Bifo: anch’io penso che bisogna ascoltare il caos. Non si sa dove sia finito il “piano del Capitale” (Quaderni Rossi, 1963)…
Claudio
OTTIMA ANALISI, MA …..QUALI SONO I MODI EFFICACI IN PROSPETTIVA DI “ASCOLTARE IL CAOS” ??
Grazie Franco
Condivido tutto sulla figura di Draghi e il fatto che durerà più di sei mesi. Il caos è giuoco d’azzardo
eppure non arriva mai questa apocalisse redentrice.
sono dieci anni che la corteggia, come si corteggia la morte. e la resurrezione.
la morte, a cercarla, arriva di sicuro… sulla resurrezione avrei dei dubbi.
Pensiero e descrizione illuminante anche se anch’io, purtroppo, ho bisogno di consigli su ” … QUALI SONO I MODI EFFICACI IN PROSPETTIVA DI “ASCOLTARE IL CAOS” (F.B.) …
In attesa di individuare i modi, leggendo l’articolo mi viene da sostituire, senza pretese/presunzioni correttive, l’aggettivo “UTILE” con “NECESSARIO” in quanto … mentre ciò che è necesario è utile, non tutto ciò che è utile è necessario. Purtroppo “gran parte” della popolazione mondiale vive (sopravvive) nel bisogno del necessario.
Ad ascoltare il caos siamo in tanti; a definire strategie unificanti (ma è davvero un termine che rimanda a un’utopia?) per piegarlo a nuove ed attese esigenze le voci sono poche e inascoltate. Che sia questa una priorità dei nostri tempi?
Riflessione condivisibile. Tuttavia mi chiedo come si possa dire che il virus, in quanto generatore di caos, può essere nostro complice, senza risultare impopolari e suscitare animose proteste.
Se il caos sarà utile e rigeneratore lo scopriremo. Io invito tutti e chiunque possa a boicottare nel frattempo Microsoft e Amazon e a seguire chiunque sia complice del nuovo ordine sanitario che punta a sostituirsi alle forme di vita democratiche a rendere i cittadini carnefici gli uni degli altri attraverso perniciose forme di propaganda anche studiata dall’intelligence che, come abbiamo appreso, fornisce la corretta interpretazione al nostro governo del numero dei positivi e del numero dei morti onde potere tenere le masse in regime di perenne terrore e sospetto è onde poterle manovrare a piacimento
CARO BIFO, TI PREFERISCO COSì PIU’ PROPOSITIVO…QUESTA VOLTA INFATTI RIVEDI (!?) UN PO’LA “TUA ANTERIORE COSCIENZA FILOSOFICA” (è la mia opinione..) …Io credo che ascoltare vedere pensare fare siano sempre strettamente connessi. E che più che ascoltare IL CAOS…ci sia UN ORDINE NUOVO DA INVENTARE IMMAGINARE COSTRUIRE. C’è stato un tempo che l’abbiamo chiamato UN ALTRO MONDO POSSIBILE. E le cose da fare subito…ognuno di noi..a partire da sè dal sè…si sanno pure..io nel mio piccolo sto cercando di farlo e nel blog cerco di dirlo. Senza presunzione. Praticare l’alternativa è possibile. – Comunità energetiche autonome individuali e collettive…è possibile- BASTA PLASTICA…è possibile..e si può costruire un movimento planetario…organizzando il BOICOTTAGGIO DELLE MULTINAZIONALI che hanno già inquinato terra e mari…più quelle che lo fanno tutti i giorni.- BASTA AUTO “biciclette” mobilità alternativa…è possibile- BASTA CARNE o riduzione del “consumo” per dire basta allevamenti industriali…e basta il massacro dei VIVENTI da parte dei predatori “sapienti”…e attacco ai templi della redistribuzione cangerocena…è possibile- AUTO PRODUZIONE autonomia alimentare…orti GAS filiera corta Km “O” è possibile….E mi fermo. Se milioni facessero senza delegare aspettare…un altro mondo è già possibile. Rimettendo in discussione i modi e le forme che le varie “sinistre” hanno praticato per la TRASFORMAZIONE. Per la prima volta nella storia è possibile CAMBIARE VERAMENTE IL MONDO. PRIMA CHE I COLLASSI E IL CAOS CI SOMMERGANO. ….
Qualcosa si può fare subito…in questi giorni. Mentre IL BANCHIERE DI GOLDMAN SACHS con la sua banda dei MIGLIORI E DEGLI ADEPTI DELLA RELIGIONE LIBERISTA compiono IL COLPO DI STATO che “nessuno vede”…con i resti della “politica marcescente” plaudente …
CHI E’ ARRIVATO FIN QUI E NON NE PUO’ PIU’ CHIUDA….g.s.
LA MORTE DELLA POLITICA- E LE ENCICLICHE DI PAPA FRANCESCO
“…la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata..”_LAUDATO Si’ (maggio 2015)- Papa FRANCESCO
“ …Il diritto di alcuni alla libertà di impresa o di mercato non può stare al di sopra dei diritti dei popoli e della dignità dei poveri; e neppure al di sopra del rispetto dell’ambiente, poiché “chi ne possiede una parte è solo per amministrarla a beneficio di tutti”-FRATELLI TUTTI – Papa FRANCESCO –
INVITO TUTTI/E A REGALARE E A LEGGERE INDIVIDUALMENTE E COLLETTIVAMENTE E A SMARTFONARE LE DUE ENCICLICHE DI PAPA FRANCESCO COME FORMA DI RESISTENZA CULTURALE POLITICA E MORALE NEL GIORNO DEL VOTO DEL GOVERNO DI “LORSIGNORI”.
I NOMINATI HANNO GIURATO. Nominati a loro insaputa. Ministri per “grazia ricevuta”. PERCHE’? Non si è saputo. Per ora nessun programma è stato presentato discusso presentato conosciuto. Per “il popolo” è risaputo. E’ STATO ABROGATO. E’ STATO DEPENNATO. Ma per i diretti “interessati”è veramente esilarante. TOTALITARISMO TOTALIZZANTE. Neanche il “fascismo” era arrivato a TANTO. E’ LA DEMOCRAZIA SECONDO GOLDMAN SACHS , consorella di J P MORGAN , quella che per il referendum costituzionale voluto e perso dal RICATTATORE DI RIGNANO diceva che le COSTITUZIONI nate dopo la guerra andavano “emendate”perché TROPPO ANTIFASCISTE TROPPO DEMOCRATICHE TROPPO SOCIALISTE. Come è noto il noto banchiere “liberista”ora già “presidente” ne è stato DIRIGENTE. Ed ora pratica l’obiettivo allora sfuggito con il referendum. IL PROGRAMMA? E’ nella testa del capo. Forse. Il dato eclatante è che “quelli in Parlamento” che vengono chiamati partiti (ancora) SONO TUTTI AL GOVERNO. Quindi questo “governo”è senza opposizione. Non solo! Ma tutti fanno l’esatto contrario di quello che promettevano e dicevano non molto tempo fa. Il comico di Genova chiamava B. LO PSICONANO ai tempi d’oro del dibattito continuo e collettivo sul blog (quando è esistito per un periodo L’INTELLETTUALE COLLETTIVO…non ci crederete ma era il pallino di ANTONIO GRAMSCI …un comunista che credeva che tutti possono diventare FILOSOFI…anche gli operai…) e oggi ha fatto carte “false” per indurre dopo l’accordo con il banchiere a votare SI…senza vergogna. Anche CRIMI è senza VERGOGNA. Perché ha fatto l’esatto contrario di quello che aveva detto per gran tempo. Ma non è finita qui. Il PD ha sempre detto MAI CON LA LEGA. Ed ora “governa” (si fa per dire) con la LEGA. LA LEGA del fascista padano diceva MAI COL PD MAI CON LA “SINISTRA” ed ora in perfetta coerenza “governa” con il PD. LEU ? peggio che andar di notte perché diceva mai con i fascisti i sovranisti i populisti ed ora è in procinto di “governare” con S. quello dei decreti porti chiusi ecc.. B. diceva che i 5 stelle potevano solo andare a pulire i cessi a Mediaset e che erano incompetenti ecc. ora anche lui il vecchio DELINQUENTE PIDDUISTA è al “governo” con gli odiati 5 stelle… Come faranno? CI PENSA IL CAPO E I MIGLIORI I PRESCELTI …QUELLI DI ALTO PROFILO. Quelli che “gestiranno” i famosi 200 miliardi…tutti raccolti come ADEPTI DELLA STESSA RELIGIONE. LA RELIGIONE DEL PROFITTO DEI SOLDI DELLE BANCHE DELLE MULTINAZIONALI DEI RICCHI..Avete notato ? tra i PRESCELTI non c’è neanche un operaio un lavoratore una casalinga una badante un bracciante dei campi di SAN FERDINANDO…che strano!..basta così per ora…CARI PARLAMENTARI VOTATE NO! E al popolo un invito alla RIVOLTA al Dissenso all’opposizione alla RESISTENZA!
Gaetano Stella – Lago di Chiusi-13-02-2021
-http://blog.gaetanostella.it
N.B.- Io non sono “cattolico”, ma considero le due encicliche il più grande contributo culturale politico e morale degli ultimi anni e la più grande critica alle teorie e alle pratiche del BANCHIERE DI GOLDMAN SACHS e di quelli come lui.
A me pare puro pensiero 77ettino… per carità tutti in fondo diciamo sempre le stesse cose, rivestite diversamente, però forse ora sta succedendo qualcosa che le vecchie categorie non contengono