Un incontro di confronto tra femminismi, ma anche uno spazio transfemminista e intersezionale a cui piace mettere in comune domande. In realtà loro dicono che è prima di tutto un luogo nel quale chiunque può ridere a modo suo. Di certo la Scuola Politica di BeFree di Roma da diversi anni è diventato un appuntamento prezioso nel quale raccogliere alcune delle energie migliori del femminismo italiano su questioni che riguardano la vita di ogni giorno e la politica mondiale. Tre giorni di sessioni tematiche (la Resistenza della donne, la guerra, i corpi violati…), spettacoli teatrali, laboratori (l’arte di fare saponi, il diariovisivo, le api e il miele). Tre giorni per prendere parola e seminare libertà

Mala tempora currunt per l’umanità in questo inizio di XXI secolo, soprattutto per noi donne: un tempo storico e sociale che coincide con un cambiamento climatico fatto di uragani e siccità, che alimenta ansie e paure a tutti i livelli. Le donne sembrano, ancora e purtroppo, essere le vittime preferite in Italia, punite attraverso violenze sessuali e torture che ricordano momenti storici di guerra, quando lo stupro è agito come forma di sottomissione e valenza militare; la violenza sessuale è sempre stata premio dei vincenti e punizione dei vinti, punizioni sempre agite sul corpo delle donne.
Ma noi donne non stiamo zitte e non vogliamo più subire: i terribili episodi avvenuti in Italia nel 2023 ci portano a gridare, organizzare, reagire a una paura che non vogliamo più dominante. Tutte noi donne (preferiamo dire quasi tutte noi donne?) conosciamo la paura perché la violenza l’abbiamo subita, fosse solo verbale, in ogni età della nostra vita. A questa violenza dedichiamo purtroppo molte energie, per evitarla, per rifletterci, per sanare la ferita che naturalmente si crea. Noi donne usiamo molte energie perché le nostre sorelle non subiscano violenza, anche solo quella verbale per non parlare di quella fisica, facendo in modo che non ci siano sofferenze, che non ci siano più i traumi. Noi donne vogliamo che non ci sia più violenza contro le donne.
Parte di questo percorso di vita per noi donne è la riflessione collettiva, il confronto con altre donne, la formazione. Tra tutte, spicca ogni anno la Scuola Politica di BeFree, giunta nel 2023 alla tredicesima edizione, che raduna e forma attiviste alla politica femminista, al suo sguardo sul mondo. Quest’anno, dal 24 al 27 agosto, il tema proposto è stato Corpi libera tuttə – La terra, la guerra, una questione politica: tanta roba, tutta molto attuale. Ma affrontando insieme questi temi, noi donne siamo uscite più forti, meno isolate, meno sole.

Le sessioni si sono avvicendate, sciogliendo in ogni incontro le energie migliori che il femminismo italiano può proporre, su questioni che riguardano la vita di tutti i giorni e la politica mondiale. Siamo partite dalla Resistenza femminile durante la Seconda Guerra Mondiale, resistenza che ha visto tante donne protagoniste, donne che hanno pagato con la vita e le torture se scoperte, come gli uomini, ma le donne catturate dai fascisti venivano sempre violentate. Purtroppo, la Storia ufficiale ha dato a queste donne un ruolo spesso secondario, ma grazie agli interventi di Amalia Perfetti dell’Anpi e a Fiorenza Taricone dell’Università di Cassino si è parlato di quanto noi donne siamo state fondamentali anche durante la Resistenza, della gratitudine che bisogna avere per le donne che hanno lottato per la nostra attuale libertà, della stanchezza per una politica che oggi sembra solo superficiale ma che ha ragioni politiche perché è attuata così. Le Madri per Roma Città Aperta, con Stefania mamma di Renato Biagetti, ci hanno ricordato che la violenza fascista è sempre presente e che non possiamo dimenticare, a partire dal fatto che i figli e le figlie sono di tutta la comunità, è incredibile ed assurdo che un ragazzo muoia accoltellato perché è una “zecca”. Stefania ricorda quello che le disse Haidi Giuliani: il dolore ci sarà sempre, ma si riprende a camminare; spesso l’impegno delle famiglie di chi ha subito abusi delle autorità, di chi è stato ucciso perché antifascista, diventa un impegno pubblico, come quello delle Madri della Plaza de Mayo durante e dopo la dittatura in Argentina, un Nunca màs che diventa imperativo, perché a nessuno e nessuna succeda più questo dolore immenso, non succedano più questi fatti atroci.
Il secondo giorno della Scuola Politica ci ha coinvolte sulla guerra, a partire da quella tra Ucraina e Russia con Raffaella Chiodo Karpinsky, che riguarda il mondo perché la guerra è sempre contro l’umanità. Ha seguito Augusta Angelucci, Senior Advisor dell’ONU, che ha lottato per dare spazio alle donne vittime in Rwanda, perché anche in un dramma mondiale come il genocidio rwandese si è potuto costruire solidarietà. Il pomeriggio abbiamo parlato di come le piccole-grandi esperienze che costruiamo possano sanare ferite e dare prospettive positive: è stato presentata la cooperativa Cappelli per le fate, promossa in seguito al Progetto, nato nel 2020, F.A.T.A. (Acronimo di Fuoco-Acqua-Terra-Aria) di BeFree e CORA Roma (associazione femminista per la formazione e l’orientamento al lavoro). Donne provenienti da diverse parti del mondo, vittime di violenza di genere, hanno creato questa cooperativa agricola nella provincia romana, producendo olio e prodotti alimentari anche grazie a delle aziende disponibili a sostenere percorsi lavorativi per uscire dalla violenza alle donne. Abbiamo conosciuto cinque delle socie fondatrici, che ci hanno riportato l’amore per il loro lavoro e per la bellezza di questa esperienza, per loro ragione di una vita migliore.
Il terzo giorno è stato dedicato ai Corpi liberi, ai Corpi negati, ai Corpi violati di tante donne. La Sessione è stata coordinata da Anna Maria Gehnyei, in arte Karima 2G, che ha appena pubblicato il bellissimo libro autobiografico Il corpo nero. Karima ha subito posto la questione dello spazio per le donne migranti, spesso marginalizzate nelle nostre analisi anche quando si parla dei loro corpi. Con Francesca De Masi, vicepresidente di BeFree, è stata affrontata la terribile realtà della Tratta di esseri umani, la prostituzione forzata di quelle donne sopravvissute alla morte nel Mediterraneo: il governo italiano, insieme a molte forze politiche nazionali, ritiene un crimine salvare vite umane e non se ne riesce a uscire da una politica che mette ultimi e ultime contro povertà e miseria. Ilaria Bianco, giurista, ci ha ricordato che lo stato italiano riconosce Protezione Internazionale alle donne che dimostrano pentimento, ma la tratta è un sistema complesso di malaffare che ha profonde ricadute sui corpi e sulle vite delle donne, la questione è molto più delicata rispetto alla mera procedura per l’Asilo Politico; il fatto che una donna denunci la tratta ci ricorda molto il fatto che la denuncia della violenza di genere rende la donna vittima, ma il percorso umano della persona ha altri bisogni, altre emozioni, altre necessità di quelle che lo stato riconosce.
Nel panel ha partecipato anche Silvia Ranfagni, autrice del libro Corpo a corpo, raccontando la sua esperienza di una ragazzina, sua figlia, che si sente ragazzo, per cui si definisce e si costruisce transgender. Una riflessione su un tema, il proprio corpo e come vogliamo che sia, che Silvia ha affrontato con grande autoironia e la ricerca di una consapevolezza non banale.

L’ultimo pomeriggio del corso è stato terreno di praticità, grazie ai tre laboratori: l’arte di fare saponi tenuto da Biljana Ljubisavljevic, il laboratorio sul diariovisivo di Cristina Gerosa, e quello sulle api e il miele, svolto dalla giornalista e apicoltrice Barbara Bonomi Romagnoli. Grazie a Barbara, abbiamo assaggiato ottimi mieli compreso quello prodotto da lei, oltre che conoscere la realtà sociale delle api, specie destinata a vivere nei tempi dei tempi perché capace di proteggere la comunità a cui appartiene prima che se stessa.
L’ultimo densissimo giorno della Scuola Politica partiva dal fatto che ridere è un gesto rivoluzionario. Insieme a Marta Bonafoni, partecipante a tutte le tredici edizioni della Scuola Politica di BeFree, formatrici e pedagoghe hanno parlato di come sostenere ed educare le giovani generazioni nell’ottica femminista, con il Collettivo Marielle Franco, le Cattive Maestre, Feminoska e Sara Rossetti.
Le sere della Scuola sono state anche loro dense e ricche di stimoli: la prima sera abbiamo visto il docu-film Le marocchinate del ’44, proposto da Damiana Leone, regista e attrice, che ha reso il dramma di centinaia, migliaia di donne del Basso Lazio, violentate dalle truppe francesi durante l’avanzata alleata nel 1944: una storia che la Storia e lo stato italiano vorrebbe dimenticare, nonostante l’Oscar vinto da Sophia Loren nel 1962 per il film La Ciociara; lo Stato italiano tendeva infatti a disconoscere queste violenze per non pagare le pensioni di guerra, mentre le donne non volevano raccontare per non essere giudicate, la solita storia insomma, in cui la vittima diventa colpevole perché ha subito violenza. La seconda sera abbiamo visto lo spettacolo teatrale a cura di Donatella Allegro con Donatella stessa e Irene Guadagnini sulle donne e la Resistenza, dal titolo Pane, lavoro e pace. I gruppi di difesa della donna tra Resistenza ed emancipazione, lavoro fatto con un attento studio di materiali storici, a partire dalla rivista storica Noi Donne, che ha reso pubblici i suoi archivi su internet. L’ultima sera è stata festa, iniziata con lo spettacolo teatrale Battaglia di parole sotto un campo di note, a cura di Francesca Romana Miceli Picardi e con Susanna Stivali. Poi abbiamo festeggiato il nostro essere insieme, parte di un percorso grande di cui siamo protagoniste.
La restituzione, commossa e sentita, fatta dalle partecipanti della Scuola Politica ci ha coinvolto a continuare un impegno oltre i quattro giorni di formazione. Come ogni anno, la Scuola Politica di BeFree pone molte domande, e le risposte vanno create attraverso l’impegno nella vita di ogni giorno.
Tutto ciò è stato possibile anche per la fantastica sede del corso, l’Ex Convento di Sant’Andrea a Collevecchio, in provincia di Rieti. Luogo di pace e di ottima ospitalità, l’Ex Convento è sede legale dell’ONG Progetto Continenti ed è gestito dall’Associazione Diakonìa: Daniela e tutto il personale hanno contribuito alla nostra felicità, anche grazie all’ottima ristorazione, frutto di buona cucina e prodotti locali di altissima qualità.
Come detto da Antonella Petricone, che è anche vicepresidente della Casa Internazionale delle Donne oltre che l’ideatrice e l’organizzatrice con l’ottima Staff di BeFree, “la Scuola Politica è un porto da cui salpare, arricchito nelle tredici edizioni da stimoli e presenze sempre più forti, l’attuazione delle relazioni tra donne, del confronto e dello scambio”. Una scuola politica è ancora importante, la Scuola Politica di BeFree è necessaria. Il prossimo appuntamento sarà al 2024, nel frattempo abbiamo un anno per seminare i frutti di questa bellissima esperienza. Come diceva Fiorenza Taricone, siamo grate di aver avuto questa possibilità.
PICCOLA BIBLIOGRAFIA DEL CORSO
- AMALIA PERFETTI, STEFANO CATONE, SERENA D’ANGELO, IVAN VAGHI – Partigiane, ED. PEOPLE 2023
- ADA GOBETTI – Diario partigiano. ED. EINAUDI 2014
- MIRIAM MAFAI – Pane nero. ED. RIZZOLI 2022
- CARLA CAPPONI – Con cuore di donna. ED. IL SAGGIATORE 2023
- BIANCA GUIDETTI SERRA – Compagne. ED. EINAUDI 1977
- MARISA OMBRA – La bella politica. ED. SEB27 2009
- ZEROCALCARE, ERRE PUSH – Prossima fermata. ED. ELEMENTI KAIROS, 2016
- ANNA MARIA Gehnyei. ED. FANDANGO, 2023
- SILVIA RANFAGNI – Corpo a corpo. ED. E/O 2019
- RISOLUZIONE ONU 1325/2000 Donne, pace e sicurezza
- RAFFAELLA CHIODO, ARTICOLI SU www.avvenire.it
- www.befreecooperativa.org
- www.anpi.it
- www.noidonne.org
- www.facebook.com/cattivemaestre
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