Nel tentativo di far fronte a una competizione nelle economie di mercato sempre più sfrenata ossessiva e autoreferenziale, le classi dominanti hanno sconvolto le basi stesse della vita in territori sempre più vasti del pianeta. Se non si trattasse di una tragedia che investe milioni e milioni di persone, sarebbe perfino ridicolo guardare lo stupore e l’ipocrisia dei governi e di chi si meraviglia che la gente cerchi poi disperatamente rifugio altrove, dove e come può. Quale altra scelta gli è stata lasciata?
Un esilarante Salvini nelle inedite e scarsamente convincenti vesti di Sherlock Holmes ha finalmente fatto luce sulle vere cause degli arrivi in massa a Lampedusa e in genere sulle coste italiane ed europee di migliaia di disperati in fuga da guerre, cataclismi ambientali e miseria. Si tratta di un “gombloddo”. Di chi, ancora non è del tutto chiaro. Ma, assicura il politico che continua a voler legare le sue ora decisamente declinanti fortune al tema del respingimento a tutti i costi dei migranti, l’intelligence (?) sta indagando.
Giorgia Meloni, timorosa della concorrenza elettorale del soggetto in questione, gli fa eco, smettendo per un attimo i panni della rispettabile continuatrice di Draghi per reindossare quelli consueti della demagoga che ammicca ai peggiori istinti dell’Italiano medio. La trovata del “gombloddo”, ridicola in sé e per nulla credibile neanche dal più trogloditico elettore della destra, indica plasticamente l’abisso dello sconcerto in cui il governo è piombato mentre gli arrivi continuano senza sosta e raggiungono vette inedite proprio ai tempi di Meloni, Piantedosi e naturalmente Salvini.
La furbata è solo in parte frutto del maldestro tentativo di scaricare la responsabilità della situazione su di un nemico esterno ancora non identificato e che quindi può essere inventato a suo piacimento, almeno in attesa dei lumi provenienti dai servizi, da ciascuno dei pochi individui che decideranno di avallare la lettura complottista del fenomeno. La Wagner? Le odiate ONG che gestiscono i taxi del mare di vergognosa dimaiana memoria? La criminalità organizzata? L’Unione europea dei plutocrati? Ci faranno sapere.
Per il momento quello che più preme a Salvini & C. è far sapere che non è colpa loro. Sono all’opera forze occulte e potenti che vogliono il male della destra e del governo Meloni e che usano a tale fine i migranti come bomba umana scagliata contro i sacri confini nazionali. Ma non si tratta solo di una penosa manovra diversiva all’insegna di un machiavellismo d’accatto. Alla base di queste farneticazioni c’è un’evidente inadeguatezza analitica. Quello che Salvini, Meloni & C. non riescono a capire è che siamo di fronte a un fenomeno epocale ed incontenibile determinato dal fatto che la gente non vuole morire e che la fuga è l’unica possibilità di sopravvivenza che si realizza abbandonando un territorio reso invivibile dalle devastazioni politiche, economiche e sociali indotte dallo sfruttamento prima coloniale e poi neocolonialistici cui l’Occidente si è reso colpevole, con intensità criminale crescente, negli ultimi cinque secoli di esistenza dell’umanità.
Le classi dominanti dell’Occidente, nella spasmodica ricerca di potere le une nei confronti delle altre (cosiddetta competizione fra imperialismi) e di profitto, hanno sconvolto le basi stesse della vita in territori sempre più vasti e popolosi e continuano a farlo, e poi si meravigliano se i migranti cercano rifugio da noi. La fuga cesserà solo quando i popoli e i territori in questione si riapproprieranno della loro sovranità e riusciranno a impostare in modo autonomo politiche di effettivo sviluppo che rispondano ai bisogni loro e non a quelli delle multinazionali. Qualche passo in tale direzione è cominciato nel contesto di una ridefinizione degli equilibri mondiali in senso multipolare, ma non sarà un processo facile né breve. E certamente il protagonista di tale processo dovranno essere direttamente i popoli interessati.
Nel frattempo occorre predisporre adeguate strutture di accoglienza, garantendo ai migranti il bene supremo della vita, una vita che sia degna di essere vissuta. E su tale sfida che andrà misurata la qualità umana delle società che stanno da questa parte del Mediterraneo. Nessuna qualità di questo tipo va riconosciuta alla destra al governo. Non a caso il fantasioso e patetico complottista Salvini è colui che ha smantellato dolosamente il sistema dell’accoglienza, alimentando la perniciosa illusione secondo la quale per fermare la malattia occorre distruggere gli ospedali e impedire ai medici di operare. Ma neanche pare commendevole l’approccio del marasma di opposizione che vanta tra le sue file campioni del peggiore securitarismo escludente come Minniti e troppi altri, per non parlare delle oscillazioni e delle sbandate dei Cinquestelle.
Sarebbe ora però che l’Italia e l’Europa nel suo complesso si dotassero di una classe dirigente finalmente all’altezza dei complessi ed enormi problemi epocali che abbiamo di fronte, gettando nella spazzatura della storia gli infantili complottisti che negano l’esistenza dei problemi e per ciò stesso ci condannano alla loro permanenza e del loro aggravamento. Ciò vale per le migrazioni come per il cambiamento climatico, per le pandemie come per le guerre. Una classe dirigente irresponsabile, superficiale e ignorantissima, attenta esclusivamente al proprio tornaconto individuale, sta ponendo le premesse per la fine dell’umanità. Prima nei cuori e poi nei fatti.
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