Ci sono aziende pronte e monitorare i lavoratori con particolari webcam che rivelano eventuali infrazioni nel lavoro domestico: per andare in bagno, ad esempio, sarà necessario segnalarlo con un’apposita app. Intanto alcuni insegnanti discutono come controllare gli studenti mentre seguono le lezioni o durante le verifiche a distanza. Del resto sono abituati ad avere gli studenti seduti per molte ore in un’aula, una vera istituzione panottica, nella quale non ci sono zone d’ombra in cui ci si possa rifugiare. Insomma, ovunque viene sempre meno il diritto di sottrarsi. Un luogo interamente illuminato, interamente esposto, ricorda Antonio Vigilante, pedagogista e insegnante, è un luogo violento e disumano. Sotto questo punto di vista sfugge la piena continuità tra la scuola tradizionale e il mondo del lavoro come lo desidera il neoliberismo
L’edizione del 27 marzo di The Guardian ha in prima pagina una notizia che sembra venir fuori da un episodio di Black Mirror. Teleperformance, società leader mondiale nel settore dei call center – 380.000 dipendenti in trentaquattro nazioni – monitorerà i suoi dipendenti attraverso particolari webcam che riveleranno eventuali infrazioni nel lavoro domestico. Il lavoratore che avrà bisogno di una breve pausa, ad esempio per andare in bagno, dovrà segnalarlo utilizzando una apposita app.(1)
Se non sarà efficacemente contrastata, questa sorveglianza totalitaria diventerà una delle caratteristiche del lavoro nell’epoca del capitalismo della sorveglianza. La riduzione del lavoratore a strumento digitalmente manovrato fa sistema con la costante manipolazione resa possibile dai big data, che penetrano dove anche il più efficiente dei regimi totalitari era costretto ad arrestarsi: l’immaginario, il desiderio, le aspirazioni, il mondo di dentro. Che è invece ora costantemente esposto, analizzato, profilato e sfruttato commercialmente.
Leggendo la notizia ripensavo a una cosa letta in un gruppo di insegnanti qualche giorno fa. Un insegnante spiegava come monitorare in tempo reale il lavoro degli studenti su Google Classroom, che con Microsoft Office 365 è, grazie a un discutibilissimo sostegno ministeriale, la piattaforma di gran lunga più usata per la didattica a distanza. Controllare gli studenti sembra essere l’ossessione dei docenti che insegnano a distanza. Controllarli mentre seguono le lezioni, controllarli mentre fanno i compiti, controllarli durante le verifiche.
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Ciò che appare come una evidente e grave violazione dei diritti umani quando si tratta di lavoratori, è invece normale se riguarda quei lavoratori particolari che sono gli studenti. Il controllo, che la DaD rende più difficile, è una delle caratteristiche principali della condizione scolastica. Essere a scuola vuol dire essere controllato. Stare costantemente sotto lo sguardo del docente, dover in ogni istante adattare il proprio comportamento ai codici scolastici fino ad interiorizzarli e diventare uno studente scolarizzato. La scuola è rimasta una istituzione panottica. L’aula non ha angoli bui, zone d’ombra nelle quali ci si possa rifugiare. Per respirare occorre andare altrove, approfittare dei pochi minuti in cui è concesso andare in bagno.
Sappiamo che non è possibile preservare quella cosa fragile che è la dignità umana senza qualche paravento, qualcosa che ci sottragga all’esposizione, all’invadenza dello sguardo. Dignità umana è il diritto di non essere visti, di non restare nudi, di non dire e di non dirsi. È diritto di sottrarsi. Un luogo interamente illuminato, interamente esposto, è un luogo violento e disumano.
Si ritiene che la scuola debba rappresentare il luogo nel quale, formando la persona a contatto con i più alti valori culturali, è possibile contrastare le tendenze disumanizzanti del neoliberismo. È per questo che molti si sono opposti sdegnosamente all’alternanza scuola-lavoro. Pareva un cedimento della scuola, che dev’essere otium, tempo dedicato alla pura e disinteressata cura di sé, alle esigenze del mercato del lavoro. Sfuggiva, e sfugge, che c’è invece piena continuità tra la scuola tradizionale e il mondo del lavoro come lo desidera il neoliberismo.
Definisco scuola tradizionale la scuola ancora in gran parte prevalente nel nostro Paese: la scuola centrata sulla lezione, sul manuale, sullo studio autonomo e sulla valutazione individuale. Il setting corrispondente a questa scuola è quello dei banchi in fila che mettono capo alla cattedra del docente. In questa scuola ogni studente è intento a perseguire il proprio profitto individuale. Per farlo, il modo più sicuro è attenersi in tutto e per tutto alle indicazioni del docente, lasciarsi guidare da lui sulla via del sapere. E piegarsi al suo sguardo: accettare di essere costantemente osservati e prendere la forma che l’occhio desidera che si assuma.
È frequente, quando si parla di scuola, che si ricorra a quella che io chiamo la reductio ad Hayekum. Come è noto, la reductio ad Hitlerum consiste nel mettere a tacere l’avversario sostenendo che le sue tesi erano sostenute da Hitler o conducono a qualche tesi sostenuta da Hitler. La reductio ad Hayekum (da Friedrich von Hayek, uno dei maggiori teorici del liberismo) ne è la versione aggiornata: si insinua che una tesi, una proposta, una riforma siano animati dallo spirito del neoliberismo. È questa l’accusa con la quale si è letta, come detto, l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro, che pure ha consentito in Italia, ad esempio, la prima sperimentazione del Service Learning, ossia di una metodologia che forma alla cittadinanza e all’impegno civile. Più in generale, è la fallacia con la quale si attacca qualsiasi ipotesi di cambiamento della scuola italiana, che muove sempre da qualche losco proposito di neoliberalizzazione. Sfugge che la scuola così com’è, con il suo impianto tradizionale, tradizionalissimo, è pressoché perfetta per un ambiente di lavoro neoliberista. Manca giusto l’attitudine al lavoro di gruppo, ma a quello si rimedia. La scuola in compenso consegna al mondo del lavoro uno studente che per anni è stato abituato a lasciarsi osservare costantemente e a cedere alle richieste dell’ambiente per ottenere la gratificazione individuale del voto. E non si comprende per quale miracolo questo studente perfettamente scolarizzato dovrebbe diventare poi un lavoratore in grado di far valere i propri diritti e di rivendicare la propria dignità umana.
(1) P. Walker, Call centre staff face being watched working at home, “The Guardian”, 27 marzo 2021.
Pedagogista, insegnante di filosofia in un liceo di Siena, Antonio Vigilante è stato direttore scientifico della rivista Educazione Democratica
Luciano dice
il lupo perde il pelo…
e le pecore ranizzate… la lana?
ANNA dice
Nella scuola tradizionale si e’ sempre riusciti a copiare in barba al controllo. E a socializzare. Almeno questa e’ la mia esperienza di ex insegnante
PIERA dice
LETTERA…DA..UNA PROFESSORESSA ….DI
DA…UNA SCUOLA…DELL’OBBLIGO…
CARI OTTENTOTTI…VI SCRIVO, AGLI ANALFABETI SI FA PER DIRE… PER TENTARE CON VOI DI COMUNICARE, E
COME IN PRECEDENZA A GESTI..O..CON COLORITE INVETTIVE,
RICEVERNE, SOLO SUONI INARTICOLATI !
L’ACCURATEZZA, CON LA QUALE SOFFOCATE OGNI VOSTRA E POSSIBILE PERSONALE RISORSA PSICO-PEDAGOGICA,
VI RENDE ONORE E GLORIA…PER
“ L’IMMERITATO RISENTIMENTO “DEI MIEI ANGOSCIATI COLLABORATORI…
L’URGENZA D’ ANNERIRE GLI SPAZI, PREPOSTI
SU OGNI NOSTRO REGISTRO CURRICULARE
CI COSTRINGE, NOSTRO MALGRADO,
CONSIDERARE I VOSTRI MINIMI LIVELLI DI PARTENZA,
PER COMPIACERE E COSI’ ILLUDERE…
I VOSTRI, EVENTUALI… SVENTURATI PARENTI .
NELLE RIUNIONI CONSILIARI SAPPIAMO,
ATTRAVERSO MACROSCOPICHE QUANTO, INADEGUATE METODOLOGIE…SOTTOLINEARE IMPIETOSAMENTE
OGNI VOSTRA CARENZA…ASCOLTANDO SVOGLIATAMENTE
GOLOSITA’ SCABROSE O INCIUCI VARI, INTERNI O ESTERNI…ALL’ISTITUTO…..OPERANDO SANATORIE CON VOTAZIONI DI RITO, PER ADAGIARVI NELL’OASI DEI COMUNI PERDENTI .
IL PERCORSO SCELTO PER VOI S’ EVIDENZIA
NELLE PIU’ VARIE ATTIVITA’ DIDATTICHE QUANDO …AFFISSI, ALLE FINESTRE, DURANTE GLI INTERVALLI
TRA L’UNA E L’ALTRA, DISCIPLINA…IN MEZZO
AI RICHIAMI ECCITATI DEI VOSTRI SORVEGLIANTI DI TURNO…CONDUCETE, CON EVIDENTE MAESTRIA,
LE VOSTRE GARE DI SPUTI, MIRATI AL CAPO DELL’IGNARO, QUANTO SFORTUNATO PASSANTE
…O QUANDO
CONSUMATE IL VOSTRO “ FRUGALE “ MA PERIPATETICO PASTO…COMPOSTO PERLOPIU…DA UN NON IDENTIFICATO
AGGLOMERATO ALIMENTARE DI INCERTA BIODEGRADABILITA’
…OPPURE SE
INTORNO AL VOSTRO TORMENTATO BANCO
CONSTATO CONSIDEREVOLE AREA DI AVANZI SPARSI
A DELIMITARNE…LA RELATIVA “ SFERA D’AZIONE “.
LA VOSTRA STRIDULA E COSTANTE SONORITA’ VOCALE,
CI RAMMENTA , SE PUR CE NE FOSSE BISOGNO,
CHE PER VOI SAREBBE PREFERIBILE RESTARE ..ASSORDATI..PIUTTOSTO CHE BEN SCOLARIZZATI !
CARI OTTENTOTTI O…PIU’ SEMPLICEMENTE…OTTENTOTTI…PER CHE NON RITORNATE NEI VOSTRI AMATI E LURIDI ACQUITRINI TRA, SECOLARI PALME..E SELVAGGIE FIERE…PER VOSTRI TRIBALI RITUALI…AFFINCHE’ NOI EUROPEI, SI SOPRAVVIVA ?