di Enrico Euli*
Ora gli scafisti vengono chiamati schiavisti. Ma gli schiavisti non erano quelli che trasportavano i neri, ma quelli che li sfruttavano al loro arrivo. Cioè noi, non gli scafisti. Gli schiavisti siamo noi, non quelli che organizzano la tratta. Perchè siamo noi a sfruttarli o a ucciderli o ad emarginarli o ad umiliarli, non gli scafisti. Siamo noi a fare schifo, siamo noi gli schifisti.
Ma dire che i cattivi sono gli scafisti (che sono solo neri che derubano altri neri, organizzati dalle nostre mafie di bianchi o dagli eserciti dell’Isis) aiuterà a giustificare i prossimi atti di guerra, i nostri, gli ennesimi, contro la Libia e contro i paesi arabi.
E falliremo ancora, come in tutte le guerre condotte negli ultimi vent’anni. E otterremo l’unico risultato di allargare le file dell’odio contro di noi, di arruolare nuovi guerriglieri, di aumentare il rischio di attentati nei nostri territori, di farci entrare definitivamente in guerra. Perchè, che lo si voglia dire o no, siamo in guerra, e da tempo. Ed anche le guerre civili, se ancora vogliamo definirle tali, che si combattono ormai quasi ovunque, sono combattute con le nostre armi, e sono state alimentate dai nostri interventi militari e dai nostri interessi coloniali.
La posizione leghista o lepenista è di fatto la posizione, camuffata e non dichiarata – ma perpetrata e agita con chiarezza estrema – dalla maggioranza dei cittadini europei, e soprattutto dai paesi ricchi e del Nord (del Nord Europa e del Nord Italia).
Se si potesse dirlo, ma non manca molto, l’immigrazione è vista soltanto come una questione di ordine pubblico. Vogliamo preservare solo la nostra vita, il nostro benessere, la nostra pace. Che muoiano pure tutti, o se ne restino lì se non vogliono annegare…! Non hanno diritto a vivere la nostra vita.
Abbiamo imposto un modo di vivere, li abbiamo drogati con le nostre tv e i nostri consumi. Ed ora che vogliono raggiungerci a nuoto, che vogliono imitarci, che vogliono anche loro la nostra ‘felicità’, li facciamo affondare nelle onde o li rinchiudiamo nei lager…
Scusate, ci siamo capiti male, in realtà siamo in crisi, non abbiamo soldi neppure per noi, etc etc… Eppure troviamo molti soldi (per le banche, per il calcio, per l’Expo, per i G8…). Mentiamo spudoratamente. Cosa dovrebbero pensare di noi? Non siamo noi gli schifisti?
Il gioco sta per finire. Le nostre vite sono ormai invase dalle morti. Possiamo proseguire a tappare falle oppure a far finta di niente, a organizzare pianti di coccodrillo e celebrazioni postume. Ma quelle onde proseguono ad avanzare sopra le nostre coste.
* Ricercatore universitario e docente di Metodologie e tecniche del gioco, del lavoro di gruppo e dell’animazione, è autore di numerosi articoli e libri. Cura il blog Saturnalia, dal nome delle feste popolari di Roma antica (in onore di Saturno), durante le quali si scambiavano auguri e doni e, soprattutto, era concesso agli schiavi di prendere il posto dei padroni.
DA LEGGERE
LA GRANDE IPOCRISIA
Ma in Somalia, Eritrea e Etiopia non ci siamo stati noi per quasi un secolo? E con il dittatore Siad Barre e i militari etiopi non abbiamo fatto affari? La guerra civile in Nigeria non nasce anche dalla presenza del petrolio sfruttato della multinazionali occidentali? Il caos in Libia non è figlio della distruzione dello Stato grazie ai bombardamenti francesi, inglesi e statunitensi? Congo, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana non sono piegati, sfruttati e strangolati dalle politiche del Fondo monetario internazionale nonché da chi sfrutta l’oro, l’argento, il rame e il coltan? Tante domande, una sola certezza: i veri responsabili del disastro umanitario nel Mediterraneo, di questo vero genocidio, si trovano nei governi Occidentali e nei consigli di amministrazione delle multinazionali
L’ARTICOLO COMPLETO DI ALAIN GOUSSOT
► IL MONDO SBAGLIATO. STORIE E NOTIZIE A. GHEBREIGZIABIHER
► GLI IMMIGRATI UN SECOLO FA EDUARDO GALEANO
► NON È UNA TRAGEDIA. È UN CRIMINE. I SOPRAVISSUTI IN PIAZZA
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