In ogni città esiste un patrimonio non utilizzato di saperi da mettere in comune con bambini e bambine, ragazzi e ragazze. È quello di tante botteghe e laboratori, musei e gallerie, teatri, luoghi di musica e arte, biblioteche e librerie… L’educazione diffusa può aiutare a ripensare l’apprendimento, favorire la partecipazione al bene comune, fermare l’espulsione dei cittadini dai centri storici
I disegni della città educante
Giuseppe CampagnoliAbbiamo bisogno di un’idea di educazione diversa ma anche di una nuova idea di città. Il piccolo catalogo intitolato “I disegni dell’educazione diffusa” – già disponibile nelle librerie e in rete – aiuta a coltivare immaginari diversi
Scuole superiori e territorio
Giuseppe CampagnoliCome possiamo rimettere al centro l’interesse e le motivazioni dei ragazzi e delle ragazze e proporre percorsi educativi e di studio che partono dalle esperienze e dai territori? Come possiamo renderli attori e non spettatori del fare scuola? Perché, salvo eccezioni, resta uno scollamento enorme tra la quotidianità in classe e la vita fuori dal cancello? Abbiamo bisogno di ripensare radicalmente la scuola dei più grandi
Una scuola di tutti
Giuseppe CampagnoliPubblico non vuol dire di per sé libertà e garanzia di educazione autonoma e non asservita al potere. Proteggere la scuola pubblica allora significa mettere in discussione i tanti orticelli autoreferenziali, a volte elitari, ma prima di tutto tutelare la libertà di insegnamento e di apprendimento (cosa, dove, come e con chi) nel rispetto di una Costituzione dove “l’obbedienza non è una virtù”. Abbiamo bisogno di società educanti e di educazione diffusa
L’educazione è alla base di tutte le idee
Giuseppe CampagnoliEsiste una relazione importante tra educazione e pensiero critico. Quanto più l’educazione avviene attraverso l’esperienza, quella proposta e quella incidentale, quanto più è diffusa nelle strade e nei tanti luoghi diversi della vita (e non reclusa nelle mura scolastiche), quanto più è creativa e cooperativa, tanto più prenderanno forma azioni costruite sul mutuo appoggio e sulla gestione dei conflitti, tanto più troverà spazio un pensiero in grado di osservare la realtà senza schermi e di arricchirsi con una pedagogia delle domande
Architettura per una città educante
Giuseppe CampagnoliNon si possono coltivare sguardi nuovi sulla scuola senza ripensare completamente i luoghi dell’apprendimento. Qualsiasi idea di scuola non può essere più separata dalla vita di ogni giorno e dai tanti attori che abitano il territorio. Per questo dobbiamo andare oltre lo sforzo di aprire la scuola al mondo, ma creare un rapporto nuovo tra città e campagna e pensare a un’educazione che sia in grado di trasformare musei, teatri, biblioteche, castelli, alcune degli edifici scolastici attuali, botteghe, piazze in aule diffuse
Scoprire l’educazione diffusa
Giuseppe CampagnoliProposta per insegnanti, associazioni, amministratori locali
Verso un’educazione diffusa
Giuseppe CampagnoliAbbiamo bisogno di una trasformazione dell’educazione ma prima di tutto dei territori, per pensarli nel loro straordinario potenziale educativo. Occorre mettere in discussione la distanza tra la scuola e la realtà. Si tratta di aprire le scuole in tutti i sensi, verso ambiente naturali, ma anche verso piazze, porticati, botteghe, centri sociali, teatri
I luoghi dell’educazione
Giuseppe CampagnoliAbbiamo bisogno di superare la fissità dell’edifico scolastico
Il locus dell’educazione
Giuseppe CampagnoliSvincolarsi dall‘idea di scuola come manufatto non è semplice
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Senza recinti
Giuseppe Campagnoli«La disuguaglianza fu introdotta dalla proprietà privata, nel momento in cui l’uomo spinto da un istinto di cupidigia e di rapina per la prima volta circondò con un recinto un […]
Pandemia o equità?
Giuseppe CampagnoliDal reddito di base alla patrimoniale. Di questo occorre discutere
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Un cambiamento coraggioso
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Almanacco di una scuola immobile
Giuseppe CampagnoliQuella noiosa passerella di profeti che sciorinano le solite giaculatorie
La gita non è educazione diffusa
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La scuola non basta
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Aule aperte al mondo
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Quale scuola?
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Fare politica fuori dal recinto
Giuseppe CampagnoliI cambiamenti non passano per parlamenti e leader, prendiamone atto