La speranza è che chi si è mobilitato, in questo caso tanti settori della sinistra e dell’associazionismo, dia un impulso effettivo al mutamento
Ancora una volta, quanto accade nella vicina Francia, prima di segnalare importanti variazioni, serve da lezione al continente europeo (e non solo). Al di là delle analisi politiche sullo sviluppo degli eventi e i nuovi (?) scenari viene in evidenza un dato, che potrebbe rappresentare una importante novità se solo si volesse continuare a proseguire su questa linea, rispettando una indicazione popolare, intesa come presa di coscienza di un popolo unito nella comune battaglia di civiltà seppur diviso socialmente, e non limitarsi all’occasione del voto.
L’appello alla mobilitazione generale pur di sconfiggere Lepen è andato oltre le previsioni. I reggenti miravano alla riconferma, facendo affidamento su quanto già avvenuto in passato, quando sono stati premiati nonostante gli errori, e poi, ignari del pericolo hanno seguitato con le loro politiche diseguali. Ribadendo che sì, è vero che sono da additare ad essi trent’anni di guerre neocoloniali, e poi la questione ecologica e l’ineguale distribuzione delle ricchezze con un welfare in via di estinzione, ma meglio loro che la deriva fascistoide.
Secondo tale visione è preferibile un capitalismo globale senza freni a uno nazionale revanscista.
La Francia potenza economica e militare mondiale è ed è stata protagonista dei colonialismi. È uno Stato in cui la componente patriottica è molto sentita, ma al contempo beneficia positivamente di ogni fermento culturale – la letteratura, la filosofia, il cinema e le arti – in grado di emancipare le masse.
Nonostante un conservatorismo negli apparati la società francese è sempre toccata dal vento della protesta radicale: dal ’68 alle recenti manifestazioni dei Gilet gialli o di Nouit debout.
Un Paese in cui hanno convissuto le istanze della tradizione e gli spiriti libertari.
Come avvenuto in tutti gli Stati, con la fine della contrapposizione fra i blocchi la classe dirigente francese si è adeguata all’ideologia liberista, tanto che anche qui i partiti socialisti ne hanno perseguito le politiche e, alla fine, il disagio sociale è venuto fuori. Un impoverimento, che a passo di riforma fino all’ultima sull’allungamento dell’età pensionabile a 64 anni nel 2030, ha prodotto i suoi risultati sul taglio dei servizi, provocando il declassamento dello stato medio, ma impattando in maniera drammatica sulle classi sociali più povere e sui discendenti dei migranti, le cui generazioni precedenti avevano almeno usufruito di un welfare inclusivo.
Le opportunità di un multiculturalismo oggi quasi del tutto scomparso (tranne per le élite) e che, anche in conseguenza di nuove massicce ondate migratorie figlie della competizione globale, sono diventate un problema da trattare in termini esclusivamente securitari. Cosi, la questione etnica e quella religiosa (l’islam e il velo), amplificate dagli attentati terroristici, hanno mutato il materiale politico-propagandistico su cui marciano pericolosamente soprattutto i partiti nazionalisti. Il noto scontro tra poveri basato sul capro espiatorio, che ne tralascia volutamente le ragioni alla base. Il compito di forze razziste, apparentemente antisistemiche, perché attaccano i diritti civili cari al mondo liberal (la questione sessuale, l’aborto, la laicità ecc.) ma non le fondamenta economico-militari (i trattati commerciali della competizione economica, i privilegi di multinazionali e lobby, l’appartenenza alla Nato) è puramente quello di sostituirsi ai governi usando il pugno duro all’interno delle singole nazioni, adeguandosi ai privilegi riservati per quelli che accettano la dottrina capitalistica, produttrice di guerre, devastazioni di ogni tipo e la lotta sfrenata fra gli individui. È la triste storia dei fascismi. Basti guardare a quanto accade in Italia con il governo dei Fratelli e parenti d’Italia.
È possibile intravedere un cambiamento dal risultato elettorale? In termini tecnico-pratici è molto difficile viste le percentuali, che non garantiscono coalizioni omogenee, per cui la forza, questa si antisistemica di Insoumise, contraddicendo il modello della governance attuale può destabilizzare le rendite di posizione. Ed è molto prevedibile che incontrerà attacchi di ogni tipo.
La speranza è che chi si è mobilitato, in questo caso tanti settori della sinistra e dell’associazionismo (che da tempo disertavano le urne), bypassando le solite provocazioni del pensiero unico irrigimentato, per il quale ad esempio chi critica Israele è antisemita (è accaduto nel labour inglese con Corbyn e stessa sorte è toccata a Mélenchon), dia un impulso effettivo al mutamento.
D’altronde in mezzo a tante contraddizioni la Francia è pur sempre il Paese delle 35 ore lavorative e dei sussidi alle famiglie per i figli, l’alloggio, le utenze, la mobilità e la cultura (a proposito di familismo che tante piace ai Fratelli di taglia al sociale italiano).
Alla fine quello che bisognerebbe imparare è che dopo decenni di politiche liberiste in salsa nazionale e internazionale, viste le urgenze sociali e ambientali, e il dramma delle tante guerre per interesse è possibile, finalmente, trasformare questa realtà. Dando la fiducia a chi pur attraverso le istituzioni propugna un modello di governo diverso, con al centro il sociale e la solidarietà, il ripensamento del mondo del lavoro e la parità nelle relazioni internazionali.
La strada è tracciata. È il momento di coglierne l’opportunità.
stella gaetano dice
DA GIORNI I MEDIA DI REGIME HANNO MESSO IL SILENZIATORE…dopo la campagna di menzogne della campagna elettorale…
SE MACRON NON DA’ L’INCARICO DI FORMARE IL GOVERNO AL FRONTE POPOLARE E’ “UN COLPO DI STATO”- IO INVITO ALLA RIVOLTA
LE ELEZIONI FRANCESI HANNO PARLATO A TUTTO IL MONDO. All’Italia all’Europa e anche al resto del mondo. HA VINTO IL FRONTE POPOLARE. E ha vinto perché si è fatto rappresentante e interprete di tutti i movimenti sociali che hanno lottato contro il MACRON-LIBERISMO. Il programma presentato è una rottura culturale e politica e con la “sinistra di destra” della TERZA VIA- quella di BLAIR CLINTON D’ALEMA PD e c.- e con LA CONTRO-RIVOLUZIONE LIBERISTA mondiale degli ultimi 30 anni. Per quanto ci riguarda IL PROGRAMMA del FRONTE POPOLARE non ha niente a che vedere con le politiche e le scelte del Pd, da MONTI alla SCHLEIN attraverso Gentiloni Letta Renzi… Basti dire che LETTA (651.000 euro di reddito …) si è presentato alla scadenza delle elezioni del 2022 svendolando L’AGENDA DRAGHI. Cioè del servo del CAPITALE E DELLE BANCHE dei padroni e dei devastatori di natura ambiente rapporti sociali e futuro. Che ha aperto la strada alla FASCISTA Meloni. E il programma…non ha niente a che vedere con CONTE. Che ha governato con il fascista SALVINI di cui ha approvato i decreti anti-ultimi della terra e ha fatto parte del governo DRAGHI votando la guerra…ma è in evoluzione e l’entrata in LEFT in Europa lo dimostra… ma ora è in atto una manfrina del CRETINO francese , che è stato sconfitto, per cercare di SCPPARE la vittoria alla “SINISTRA”. Il CRETINO dei parioli e quello di rignano, nullifcati e scomparsi dopo le elezioni europe, subito si sono accodati . Il centrosinistralargo ha solo da imparare e da mettersi in discussione. In Francia ha votato il 67%, che è comunque i DUE TERZI degli “aventi diritto”…ma è certo più di tutte le elezioni tenute nel nostro paese ultimamente. Quindi, è evidente che LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA e della rappresentanza è strettamente dipendente da programmi e personale politico che lo esprime. E che i MOVIMENTI REALI sono l’anima della politica. IL FRONTE POPOLARE HA VINTO E HA DIRITTO A FARE IL GOVERNO. E all’interno del FRONTE MOLECHON ha diritto all’incarico di formare il governo. La sua è la prima forza politica del FRONTE. QUESTI I PUNTI SALIENTI DEL PROGRAMMA del FRONTE. Oscurato demonizzato e criminalizzato dai media FRANCESI e del resto del mondo :
-AUMENTO DEL SALARIO MINIMO fino a 1600 euro mensili netti. Faccio presente a SCHLEIN CONTE , e anche a FRATOIANNI, che attualmente la retribuzione oraria lorda in Francia è già di 11,27 euro. Proporre i 9 (per “superare” lo sfruttamento…viene detto) che poi sono 6 effettivi fa ridere i polli. Alla “FASCISTA” Meloni non stanno bene neanche i 9..
-PREZZI CALMIERATI per i beni di prima necessità e per il carburante.
-ABOLIZIONE DELLA RIFORMA DELLE PENSIONI (che prevede l’innalzamento da 62 a 64 anni varata da MACRON e imposta “comunque” nonostante le lotte e i SONDAGGI (?) che vedono i DUE TERZI della popolazione contro. Qui da noi si va in pensione a 67anni con anzianità contributiva minima di 20 anni. Ed è UNA VERGOGNA.
-PROGRESSIVITA’ DELL’IMPOSTA SUI REDDITI in 14 scaglioni ELIMINAZIONE DELLA FLAT-TAX e riforma dell’IMPOSTA DI SUCCESSIONE e RECLUTAMENTO di medici infermieri e amministrativi.
-MORATORIA SULLE GRANDI OPERE AUTOSTRADALI e regolazione delle risorse idrighe.
-GRATUITA’ TOTALE PER LA SCUOLA..INDICIZZAZIONE SALARI SULL’INFLAZIONE . ABOLIZIONE TASSA DEL 10% SULLE BOLLETTE DELL’ENERGIA…
-TASSA “CHILOMETRICA” SUI PRODOTTI IMPORTATI- LEGGE SUL CLIMA E L’ENERGIA ( per “non prendere dalla natura più di quanto essa possa generare”come principio guida). Messa in discussione quindi del MANTRA LIBERISTA DELLA “CRESCITA CONTINUA…
– RAFFORZAMENTO RINNOVABILI , sostegno ai lavori di di ristrutturazione energetica delle abitazioni (parziale per tutti totale per le famiglie a basso reddito) , efficientamento energetico edifici pubblici , EOLICO OFFSHORE e sviluppo energia prodotta dalle maree, stop privatizzazione dighe idroelettriche..
– -CESSATE IL FUOCO A GAZA E RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA…non interruzione immediata del sostegno all’UCRAINA…ma MOLECHON su questo non è d’accordo. E io sono d’accordo con lui.
– Gaetano Stella – Lago di Chiusi-10-07-24
-passaparola! –blog.gaetanostella.it
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