La Terza guerra mondiale è cominciata. Non è stata ancora formalmente dichiarata, ma ci siamo già dentro fino al collo. La Russia ora attaccherà e distruggerà con ancora più foga e spietatezza, per salvare la faccia dopo l’umiliazione subita con l’affondamento dell’incrociatore Moskva (colpito, pare, da un missile Nato).
Già lunedì i militari ucraini imploravano il papa di intervenire a salvarli a Mariupol. Ma se il papa, come dicono, è la massima autorità morale, perché non gli hanno obbedito quando chiedeva che la guerra non avesse inizio e non proseguisse? Ora è troppo tardi.
Non mi pare che la Russia stia andando in default e il 9 maggio celebrerà la sua vittoria in Ucraina: sterminata la popolazione di Mariupol ed eliminata la resistenza dei militi dell’Azov, avrà infatti acquisito tutto il sud-est. L’Occidente potrà sopportarlo e accettarlo? Certamente no.
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È evidente da quel che già sta accadendo: Finlandia e Svezia sono pronte a entrare nella Nato e a completare l’accerchiamento militare anche sul Baltico e sul Barents.
Arrivano segnali esplosivi dal Medio Oriente: la polizia israeliana entra nella Spianata delle moschee, palestinesi e israeliani si uccidono tra loro e ripartono razzi da Gaza.
La Cia inizia a paventare l’utilizzo del nucleare tattico da parte di Putin: è la nuova profezia che si autoavvera.
L’Italia e l’Europa stanno avviando rapporti con paesi – certo non più decenti né più affidabili del regime russo – per poter rinunciare al gas e rompere i rapporti economici con Mosca. Gli Usa, la Gran Bretagna e l’Unione Europea proseguono a riarmare gli ucraini, esplicitando sempre più che questi ultimi stanno conducendo una guerra per procura, avviata al fine di indebolire e sconfiggere la Russia e non – come dichiarato inizialmente – per difendere la nazione ucraina. Salgono le probabilità quindi che la Russia e l’Occidente entrino direttamente in guerra tra loro.
In prospettiva, la Cina e gli Stati Uniti si stanno preparando – con questa guerra – ad affrontarsi militarmente: tra Ucraina e Taiwan, si stanno ponendo le basi perché questo avvenga. Quel che resterà dell’Europa si troverà totalmente schiacciata tra i due blocchi in lotta per il predominio del mondo: si troverà a breve devastata dalla crisi economica e dall’economia di guerra, mentre gli Stati Uniti – pur fallendo ancora una volta sul piano politico-militare – non vedranno colpita – almeno inizialmente – la loro economia (che anzi sarà foraggiata con gli ulteriori commerci di gas e armi). Gli ucraini sono solo l’antipasto della loro cenetta. Gli europei, da bravi commensali invitati in attesa bramosa dei dividendi di guerra, si trasformeranno a breve in squisite pietanze su cui avventarsi. Nel menu statunitense la Russia sarà il primo, e noi il secondo.
Enrico Euli è docente all’Università di Cagliari. Tra i suoi libri Fare il morto. Vecchi e nuovi giochi di renitenza (Sensibili alle foglie). Nell’archivio di Comune i suoi articolo sono leggibili qui. Ha aderito alla campagna Dieci anni e più:
“Quante ce ne hanno date… ma quante gliene abbiamo dette!”, diceva il saggio. Auguri, lunga vita e lunga marcia a tutti voi (e noi)!
Arturo Pellegrino dice
Perché ne continuiamo a parlare? È tutto già scritto, già deciso! Ne continuiamo a parlare perché siamo certi che c’è sempre la possibilità di cambiare bisogna crederci. Cominciamo con smettere di polemizzare tra no, prendiamoci per mano, lo stiamo già facendo, continuiamo così, continuiamo a crederci, saremo la goccia che travolgerà fango e melma
Iris dice
Io ci sto già.. da sempre …
stella gaetano dice
NON SONO D’ACCORDO ! Caro EULI il tuo errore metodologico, che poi diventa anche di “contenuti” è , a mio parere, nel fatto che dai costantemente per avvenuti o realizzati processi che sono ancora in FIERI. L’analisi , almeno a grandi linee, è anche condivisibile, ma arrivi alla SINTESI facendo mancare l’antiitesi possibile. E quella siamo NOI . La nostra capacità di vedere i processi e di condizionarli contrastarli…fermarli. In questo momento LORSIGNORI tutti hanno LA FORZA ma non hanno l’egemonia. Non è certo un caso se il giornalistame nazionale ( e non solo!) è arrivato anche a censurare manipolare le parole e gli atti i gesti del PAPA. Che, non so se per te è L’UNICA AUTORITA’ MORALE a livello mondiale, ma che certamente “fa paura” ai SIGNORI DELLA GUERRA. Lo stesso succede anche per i “pacifisti” e “tutto il mondo ecologista”. Vengono offesi ostracizzati “ridicolizzati” negati nascosti. Come del resto succede a tutti GLI “INTELLETTUALI” non schierati con la canea USA-NATO. Io credo che in questo momento solo NOI , militanti della VERITA’ possiamo ancora SALVARE IL MONDO. Parole pesanti mentre IL COLLASSO NUCLEARE e ECOLOGICO …avanza. Per fermare la deriva bisogna che il movimento , i movimenti, facciano un salto di qualità a livello mondiale. Non so se succederà…ma è possibile. Facendo però i conti, prima di tutto con noi stessi. Mettendo da parte e superando la paura la depressione la passività e la mancanza di fiducia in noi stessi. Le parole che mancano in queste ore sono :PACE DIALOGO TRATTATIVE CESSATE IL FUOCO NO ALLE ARMI…NON VIOLENZA RESISTENZA PASSIVA. Bisogna GRIDARLE e farle RIMBOMBARE (?!) dapperutto nel mondo. Manifestazioni scioperi boicottaggi blocchi nelle città…PER FERMARE LA GUERRA , LE GUERRE (di cui bisogna parlare e informare…per rompere il meccanismo della guerra unica…che falsa il senso della REALTA’ MONDIALE) e FARE la PACE tra gli UMANI e con TUTTI I VIVENTI. E’ questa una prospettiva culturale egemonica. Perchè, come è evidente LORSIGNOPRI vogliono solo cambiare IL DITTATORE-FORNITORE…ma vogliono rilanciare,, e lo stanno già facendo, il SISTEMA dei fossili (questo è il gas!) che ci ha portati alla già catastrofe della pandemia e del RISCALDAMENTO GLOBALE. Qualcuno ha detto che se si SOGNA da soli il sogno resta solo …ma che se si SOGNA INSIEME si apre la via del possibile …G. s. -blog.gaetanostella.it
Mario dice
La virgola
Paolo dice
Intanto ormai è tutto scritto ed è troppo tardi siamo ormai nella terza guerra mondiale e sono convinto che il 2023 non lo vediamo perché saremo tutti morti