
di Maria Ilaria de Bonis*
Come liberarci dalla trappola della polarizzazione semplificante? Come veicolare forze vitali di ogni età, genere e cultura, per superare il pantano populista tornando umani? In ballo non c’è solo la politica. C’è l’umanità perduta. Il discrimine tra civile e incivile, umano e disumano, diritto e rovescio, giusto ed ingiusto. In fondo tra bene e male. Tenuto presente che l’adesione alle politiche salviniane dilaga.
https://comune-info.net/2018/06/la-distruzione-dellempatia/
Ex rispettabili civil servants in pensione inneggiano alle trovate razziste del leader leghista come fossero risolutive per le loro stesse vite; nonne tutto sommato premurose hanno tirato sospiri di sollievo di fronte allo scampato pericolo dell’Aquarius attraccata nei porti italiani. Caso dopo caso, voce dopo voce, realizziamo che l’ex classe media agiata oramai in pensione, in fondo, è stregata dal razzo-populismo leghista. Gli insospettabili settantenni, con una vita alle spalle non particolarmente impegnata nel sociale ma neanche forcaiola, riscoprono il fascino del fascio. Con la vulnerabilità tipica dell’età, si sentono più al sicuro all’ombra del leghismo in continuo esercizio muscolare. Qualcuno ha pure votato Lega, ma di nascosto, per iniziale timore dei coetanei più politically correct. Poi, con crescente spavalderia hanno scoperto di non esser soli e hanno fatto outing. Ora che il vicepremier sboccato agisce vigorosamente in difesa dell’italianità dell’Italia, quelli che non l’hanno votato rimpiangono i voti sprecati a sinistra.
Sul fronte del fascio-populismo penta-stellato i trentenni tagliati fuori dal posto fisso, dal sindacato, dalle pensioni, dai Tfr, dalle tasse, dal tempo indeterminato, dai cartellini, dalle mense aziendali, dai buoni pasto, se la godono una cifra. Plaudendo l’ascesa del vicepremier giovane che butta a mare tutte le caste. Pure quelle che non esistono. E assieme alle caste dà in pasto ai pescecani i proletari, i braccianti africani, i minori non accompagnati, le mamme rifugiate. Questi elettori cool a scuola forse non hanno fatto in tempo a scioperare; sono a digiuno totale di ideologie e di letture massicce. Il delfino di Grillo è il loro riscatto più immediato. Ma, fatto curioso, sono in compagnia di quei quarantenni che invece hanno fatto in tempo a scioperare, a occupare, intonare inni, scendere in piazza, studiare lettere e filosofia, figliare, non fare carriera, perdere il lavoro.
https://comune-info.net/2018/02/prima-e-dopo-il-4-marzo/
Fuori dalla polarizzazione i quaranta-cinquantenni, single, separati o in coppia, si danno ai circoli letterari e al club della pallacorda. Evocando lontanissimi ricordi di ex partiti sfumati nel nulla. Disillusi, disamorati, disimpegnati. Di fronte alla deriva socio-politica che affossa un Paese già umanamente provato ed intaccato nel midollo, – noi lanciamo un appello a quelli che fanno (e molto) senza dirlo, agli attivisti che agiscono ma non votano; ai tanti che non hanno ancora trovato una casa partitica e pensano che invece sia possibile. A chi ha il coraggio di definirsi classe sociale non più verticale, dove i diritti sono per tutti e la resilienza non è solo una parola cool. Lanciamo un appello ai basiti, ai solidali, agli scioccati, agli ex sessantottini, ai cristiani demoralizzati; alle femministe di ritorno, ai meditatori, agli scontenti sociali. Lanciamo un appello ai nuovi arrivati, ai sognatori seriali, a chi è convinto che la politica sia ancora una strada percorribile e seria.
Il giudizio generalizzato di questo articolo che pretende di essere un’opinione declassa lo stile di info. Giudizi su intere classi … Ma che ne sa l’autrice? Egocentrico! Non politico!
solidarietà all’autrice. ma perché voi nazisti del pentaleghismo vi infastidite quando qualcuno vi contrasta e vi dice le cose in faccia? ancora non siete riusciti a cancellare la storia. per il non voto e per l’antipopulismo