La storia di Umar è stata raccontata da tanti. Ma nel tempo del bombardamento delle comunicazioni rischia di perdersi o di essere ricordata solo come la storia di un migrante arrivato a Trieste alcuni fa dopo aver subito brutali violenze. In realtà Umar, malgrado ferite che non si curano (nell’Europa che si prepara al voto ci sono polizie, come quella croata, che torturano e carbonizzano gambe), è diventato parte importante di Linea d’ombra, che a Trieste si ostina a incontrare ogni giorno i migranti della cosiddetta rotta balcanica. Qui raccontiamo qualcosa della vita di ogni giorno, del coraggio di andare avanti e dei bisogni di Umar e in fondo dei molti altri nessuno che le frontiere non smettono di creare
Umar. Molti conoscono la sua storia. Molti sono al suo fianco. Troppi non vedono attraverso il suo cuore, quanto sopporta, quanto controlla il dolore, il dolore del non detto, il dolore di dover adattarsi alle aspettative…
Il dolore della vita che lo ha affrontato con la perdita di tutta la sua famiglia. Il dolore per il prezzo di attraversare le frontiere ed essere torturati dalla polizia di frontiera in Croazia: gli hanno carbonizzato la gamba. Il dolore di dover rinunciare al lavoro che aveva perché ha sviluppato una pioderma cancrena, ovvero la sua pelle è coperta da bolle che quando esplodono hanno un effetto doloroso devastante atroce, non riesce a stare in piedi.
Il dolore del corpo, del cuore.
Il dolore che gli infligge il sistema sanitario, non riconoscendo che è malato, non offrendo la più piccola umanità nel capire che con 39 gradi di febbre e con tanto dolore non è nelle condizioni di andare da nessuna parte.
Dirgli di smettere di bruciarsi, quando è pioderma.
Dolore, dolore più dolore…
Umar non ha bisogno di commiserazione. Ha bisogno di sentirsi amato, alimentato da un po’ di positività, aiutato a trovare un po’ di sicurezza ce la farà, una chiacchierata, un abbraccio, un amico, per sentirsi forte, perché lo è.
Non ho parole sufficienti per descrivere il suo dolore, mostrare le condizioni di gambe e braccia sarebbe molto probabilmente vietato all’ombra, a favore del contenuto velenoso superficiale che uccide i nostri cervelli, le nostre coscienze e ci mantiene al livello più basso di un individualismo autocompiacente senza fine, il nostro minuscolo mondo di vite miserabili, dove ci siamo abituati a vedere morte e sofferenza, perché non è nostro quel mondo, non è un problema nostro.
Questo è il mio amico Umar, il cuore più bello, generoso, ispirato e sensibile sulla terra. Forza Umar.
Umar.
Many know his story.
Many are at his side.
Too many don’t see through his heart, how much he is bearing, how much he controls Pain, the pain of the unspoken, the pain of having to fit expectations …
The pain of life that confronted him with the loss of his entire family.
The pain of the price of crossing borders and being tortured from the border police in Croatia: they carbonized his leg
The pain of having to give up the job he had because he developed a gangrenous pioderma, meaning his skin is covered by bubbles that when explode have a devastating atrocious painful effect -he can’t stand on his feet
The pain of his body, of his heart
The pain the sanitary system inflicts on him, not acknowledging he is sick, not offering the tiniest humanity in understanding that with 39 degrees fever and with such pain he’s not in a condition to go anywhere
Telling him to stop burning himself, when it’s a pioderma.
Pain, pain more pain…
He does not need commiseration.
He needs to feel loved, fueled by some positivity, helped to find a little confidence he will make it through, a chat, a hug, a friend, to hear he’s strong – cause he is.
I do not have words enough to describe his pain, showing his legs and arm conditions would be most likely be shadow banned, in favor of the superficial poisonous content that kills our brains, consciences and keeps us in the lowest level of a never-ending self complacent individualism, our tiny miserable lives, where we have become used to see death and sufferance, cause it’s not ours, not our problem.
This is my Umar Umar, my Friend, the most beautiful, generous, inspired, sensitive heart on earth.
Stay strong Umar.
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