In Occidente, la giustizia è raffigurata come una donna bendata, per alludere alla sua presunta imparzialità. Montesquieu ha dato un’altra interpretazione. Era necessario mettere bende sull’immagine che rappresenta la giustizia in modo che non vedesse gli orrori che sarebbero stati commessi durante lo stato di eccezione. Questa è la prospettiva attuale, scrive Gustavo Esteva. Non si riferisce affatto solo al Messico, ma denuncia che la brutalità che rende oggi il suo paese il più violento del mondo sarà ora realizzata legalmente e in nome delle illusioni dello sviluppo. L’alleanza tra il grande capitale transnazionale, il governo messicano e alcuni attori locali promuove i megaprogetti con un obiettivo preciso: colonizzare il Sud-Est. Non si tratta solo di investimenti da “proteggere”. Come ha detto il direttore del progetto principale, ci vorrà un genocidio: liquidarli per quello che sono per trasformarli in qualcosa di meglio. Consapevole di questa prospettiva, il governo annuncia che la realizzazione dei progetti sarà garantita dalle forze armate

Non possiamo lasciarci ingannare. Abbiamo ricevuto un avvertimento esplicito. È essenziale prenderlo sul serio per resistere a ciò che implica e sopravvivere. L’alleanza tra il grande capitale transnazionale, il governo messicano e alcuni attori locali che promuove i megaprogetti ha un obiettivo assai chiaro: colonizzare il sudest. Non sono semplici progetti di investimento. Come tutte le imprese coloniali, anche questa afferma di cercare il beneficio di coloro che saranno colonizzati. Come ha detto il direttore del progetto principale, ci vorrà un genocidio: liquidarli per quello che sono per trasformarli in qualcosa di meglio. Ogni mezzo è stato utilizzato per convincere le persone dei benefici del piano. Oltre alla propaganda di massa, sono stati utilizzati tutti i tipi di risorse legittime e illegittime di persuasione. Sono stati comprati sostegni di ogni tipo. Si dice che molti abbiano venduto la loro primogenitura per un piatto di lenticchie, ma il fatto è che l’hanno venduta, che stanno aspettando le lenticchie e che adesso sostengono l’idea e aggrediscono coloro che resistono.

Questo è il problema. Nonostante tutto, ci sono molti che resistono. Ci sono intere comunità che si oppongono e non vogliono smettere di essere ciò che sono in nome delle illusioni dello sviluppo. Sanno di cosa si tratta; ne hanno sofferto per molti anni. Coloro che si aggrappano ai propri modi di vivere, basati sull’autonomia, si alleano con ecologisti di tutti i generi che lottano contro l’immenso danno ambientale che i progetti comporteranno. Non sono solo organizzati e determinati a resistere. C’è chi è disposto a perdere la vita sul campo pur di riuscire nell’impresa… come sta già avvenendo, perché ci sono aggressioni quotidiane. Consapevole di questa prospettiva, il governo annuncia ora che la realizzazione dei progetti sarà garantita dalle forze armate, considerandoli di interesse pubblico e di sicurezza nazionale. La violenza che il paese sta subendo oggi, quella che lo rende il più violento del mondo, sarà ora realizzata legalmente e in nome del progresso.

Il 26 novembre scorso, un articolo notevole e coraggioso di Abel Barrera, direttore del Centro per i diritti umani di Tlachinoyan, nella Montagna del Guerrero, è stato pubblicato su queste pagine (quelle de la Jornada, ndr). Illustra bene il modo in cui operano queste forze armate, gli estremi a cui possono giungere per realizzare i loro compiti. Questo è ciò che dovranno ora affrontare coloro che continuano a resistere ai grandi progetti del sud-est.
Non si tratta di qualcosa di eccezionale o esclusivamente messicano, e neppure di una cospirazione o di un gesto arbitrario isolato. È uno stato di cose. Per imporre la volontà delle élite, disposte a tutto pur di rimanere tali e continuare con l’espropriazione, sono necessarie condizioni speciali.
L’espressione stato di eccezione è particolarmente infelice. Altrettanto lo è la versione inglese, stato di emergenza. Lo Stato-nazione, la forma politica del capitalismo, è stato costruito con un sistema legale e politico adeguato al funzionamento del capitale. Periodicamente, tuttavia, è stato necessario rinunciare alle regole concordate. Come ricorda Agamben, il cosiddetto stato di eccezione è una condizione in cui la legge viene utilizzata per garantire l’impunità a coloro che violano le norme sociali stabilite, spesso risultato di prolungate lotte sociali. È l’impunità a cui ha fatto allusione la Missione delle Nazioni Unite nella sua visita in Messico.
In Occidente, la giustizia è raffigurata come una donna bendata, per alludere alla sua presunta imparzialità. Montesquieu ha dato un’altra interpretazione. Era necessario mettere bende sull’immagine che rappresenta la giustizia in modo che non vedesse gli orrori che sarebbero stati commessi durante lo stato di eccezione. Questa è la prospettiva attuale.

In tutto il mondo, il virus è stato usato come pretesto per stabilire la società del controllo, la cui costruzione è iniziata molto tempo fa e ha raggiunto differenti livelli di avanzamento in diversi paesi. In tutti i casi c’è è un dispositivo di coercizione. È importante notare che questo dispositivo possiede attualmente una varietà di strumenti che perfezionano tradizioni di esercizio autoritario molto antiche. È diventato sempre più difficile tracciare una linea di demarcazione tra il mondo della criminalità e il mondo delle istituzioni. Si possono usare gruppi d’assalto, paramilitari, “cartelli” e molti altri attori, mentre polizia e militari sono solo complici o testimoni indifferenti, come abbiamo visto con tutta chiarezza negli attacchi effettuati in Chiapas contro le comunità zapatiste.

Una settimana fa, in Belgio, in una delle innumerevoli mobilitazioni che esprimono la resistenza sempre più generale e attiva al regime di controllo in uno stato di eccezione che si estende e si stabilizza, è circolato uno striscione che dobbiamo prendere molto sul serio: Quando la tirannia diventa legge, la ribellione diventa un dovere (La Jornada, 22/11/21, p. 4).
Nonostante le molteplici minacce, correndo rischi enormi, la base sociale è convinta che il sole non può più essere coperto con un dito e che non possiamo lasciarci ingannare da una propaganda sfrenata e da una retorica liberatoria. È tempo di lottare.
Fonte: “Tiempo de catástrofe”, In La Jornada, 29/11/2021.
Traduzione a cura di Camminardomandando.
“QUANDO LA TIRANNIA DIVENTA LEGGE LA RIBELLIONE DIVENTA UN DOVERE” La JORNADA -22-11-21
Il Natale per molti nel mondo è LA FESTA DELLA SPERANZA che apre alla RINASCITA di una nuova militanza. Per difenderla dal CONSUMISMO come religione universale del Capitale propongo a tutti/e TRE COSE DA FARE DIFFONDERE PRATICARE: 1) CHIUDERE TUTTE LE INSEGNE E LE LUCI dopo le 10 di sera. Anche se a LED. Risparmio energetico rinnovabili subito BASTA Co2. NE’ NUCLEARE NE’ GAS NATURALE. 2) BOICOTTARE AMAZON La più grande Multinazionale CRIMINALE della storia. 3) gRIDARE SCRIVERE DAPPERTUTTO : “J. ASSANGE LIBERO ! ASSANGE E’ INNOCENTE! E dopo la sentenza, ancora più di prima :IO STO CON MIMMO LUCANO-
LETTERA A TRAVAGLIO – IO STO CON MIMMO LUCANO
CARO TRAVAGLIO , IO STO CON MIMMO LUCANO. Anche se si dovesse dimostrare che nel suo operato ha fatto delle “forzature”. E io so cos’è l’”EMIGRAZIONE”, perché l’ho vissuta con la mia famiglia. E mi (ci) ha segnati per tutta la vita. Come lo sono stati milioni di italiani negli anni 60. MIMMO ha inventato IL MODELLO RIACE che è stato ed è un punto di riferimento a livello mondiale. Perché ha dimostrato che l’integrazione è possibile. CHE UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE E SI PUO’ COSTRUIRE. Dando agli “ultimi della TERRA”, che scappano da guerre fame miseria devastazioni desertificazioni , tutto causato dal “nostro” modo di produrre consumare e vivere, un’altra possibilità. Ma la cosa che più colpisce nella tua presa di posizione è l’acrimonia il disprezzo la virulenza contro MIMMO e contro chi ne ha condiviso e sposato la causa. Assumendo le parole del giudice e le sue interpretazioni come oro colato. Come verità indubitabile. NO! Mimmo Lucano non ha “rubato” non “si è arricchito”. Anzi, ha fatto della GRATUITA’ il valore fondante del suo impegno politico e morale. Come centinaia di persone hanno e possono ancora dimostrare. ED E’ QUESTO CHE VA DISTRUTTO. Ed è per questo che “le motivazioni del giudice”, questa volta trovano consenso laudationes e diffusione in tutta la destra reazionaria e fascista. Ed è per questo che ti trovi in buona compagnia politico-mediale. D’altronde tu hai qualche problema sul problema MIGRANTI. Perché hai avuto il “coraggio” di difendere l’operato di MINNITI. E sei arrivato al punto da proporlo, in un frangente, se non ricordo male, alla presidenza del consiglio. MIMMO LUCANO invece ha la stima e il rispetto di persone come ALEX ZANOTELLI. Un uomo che sa chi sono e come sopravvivo GLI ULTIMI DELLA TERRA e perché scappano dalla loro impossibilità di vivere. E siamo in molti in questo paese, e non solo, a considerare ALEX come un fratello . CARO TRAVAGLIO, don MILANI diceva che “ non si possono fare parti uguali tra disuguali”. E mai nel mondo c’è stata tanta INGIUSTIZIA ecologica e sociale. Anche ora, come tu ben sai, gli ULTIMI DELLA TERRA non hanno IL VACCINO e stanno morendo….e si producono e si produrranno MUTAZIONI che arriveranno inevitabilmente nel nostro caro occidente demente…dopo tutte le “promesse” di G7 G20 e del BANCHIERE e del “GOVERNO DEI MIGLIORI”. Cosa c’entra? C’entra. Perché MIMMO ha dimostrato che si può fare diversamente. Ecco perché è NECESSARIO ANCHE VIOLARE LA LEGGE per costruire giustizia ecologica e sociale accoglienza solidarietà e UNA NUOVA UMANITA’. E la battutta finale del tuo articolo “altrimenti tagliamo la testa al toro e mandiamo B. al Quirinale è UN’IGNOMINIA che ti potevi risparmiare.
Gaetano Stella- Lago di Chiusi-19-12-2021
-passaparola!- blog in ristrutturazione.