Se non fosse stato per l’articolo di Comune-info di sabato 6 luglio, quanto accaduto all’istituto agrario “Vivarelli” di Fabriano l’8 giugno, quando alcuni studenti durante l'”alternanza scuola-lavoro” si sono resi responsabili di un gesto di brutale violenza verso un agnello dell’azienda agraria della scuola, sarebbe rimasto sconosciuto. O forse, localmente conosciuto a tanti, ma messo subito sotto il tappeto. Ma alcune proteste emerse negli ultimi giorni rendono il contesto ancora più povero, contraddittorio e tragicomico

Nelle Marche, come spesso accade, anche le cose più serie assumono contorni tragicomici. Sarà forse in ragione del fatto che, come viene oramai definita dalla classe dirigente politica, economica e dal mainstream, questa è una Regione “in transizione”. Una transizione che si è dilatata nel tempo, da almeno quindici anni, molto efficace nell’omettere le ragioni da cui è iniziata, ed incapace di far intravedere il punto di approdo. Se non fosse stato per l’articolo di Comune-info di sabato 6 luglio, quanto accaduto all’istituto agrario “Vivarelli” di Fabriano l’8 giugno scorso, quando alcuni studenti durante il periodo di alternanza scuola-lavoro, si sono resi responsabili di un gesto di brutale violenza verso un agnello dell’azienda agraria della scuola, sarebbe rimasto a tutti sconosciuto. O forse, localmente conosciuto a tanti, ma messo subito sotto il tappeto.
Strano infatti, che il mainstream locale, che ogni lunedì mattina, pubblica comunicati che arrivano da uffici stampa istituzionali, che mettono all’indice tutti i ragazzini fermati durante il fine settimana con mezzo grammo di hashish, rendendo l’idea del clima sempre più repressivo e securitario che tira in generale, abbia evitato di raccontare per oltre un mese l’episodio accaduto all’istituto Vivarelli. Nel mentre, va sottolineato, la scuola aveva già provveduto a sanzionare per quanto di competenza gli studenti responsabili dell’uccisione dell’agnellino; poi, essendo scattate anche delle denunce, sarà il giudice a intervenire per quello che attiene la normativa vigente in campo di maltrattamento animale.
Siccome quella di Fabriano è una scuola eccellente, con un ottimo dirigente scolastico, con degli educatori che seguono quotidianamente gli studenti nel tempo semi-residenziale o residenziale del convitto scolastico, la punizione stabilita dall’Istituto Agrario, è stata di carattere garantista e rieducativo, anziché come auspicato da molti, giustizialista e giacobina: obbligo di frequenza delle lezioni curriculari, lo svolgimento di attività educative e riparative presso cliniche veterinarie ed enti del terzo settore.
A seguito dell’articolo di Comune-info di Annamaria Manzoni, poi la stampa locale, solo da domenica 7 luglio, ha iniziato a suonare la gran cassa mediatica. Perché poi, come nel Silenzio degli Innocenti di Jonathan Demme, in questa Regione transitoria, le grida degli agnelli sono molteplici: quelle degli agnelli veri, e quelle di un mondo adolescenziale e giovanile completamente abbandonato delle comunità degli adulti, colpevolizzato e stigmatizzato in maniera strategica; cittadine di media e piccola provincia con fenomeni di marginalità e devianza giovanile al pari di una realtà metropolitana. Questa non è solo una Regione in cui durante un’esperienza di alternanza scuola lavoro, muore per un feroce gesto di bullismo un agnello; ma è una terra in cui durane l’esperienza di alternanza scuola-lavoro muoiono anche gli studenti. Ma su questo, nessuno mette in discussione questa scelta didattica che rende al meglio l’idea della scuola-azienda, economicistica, al servizio del mercato, e snaturata da ogni missione educativa e formativa. Una Regione, le Marche, in cui tra il 2020 e il 2022, i giovani laureati che se ne sono andati via per sempre sono aumentati dal 9,9 per mille al 11,4.
Ci si aspettava una risposta della società civile a questo fatto, che potesse cogliere questo ennesimo episodio di allarme sullo stato del mondo giovanile, per iniziare a farsene carico. Seppur grottescamente, la reazione comunque c’è stata: un duro comunicato di anonimi ex studenti dell’Istituto Agrario di Fabriano, diplomatisi nel 1972, oggi tutti ultrasettantenni, che scrivono, riferendosi agli studenti: “vigliacchi della peggior specie. Ci aspettiamo che il dirigente scolastico e il Consiglio di Istituto infliggano loro una punizione esemplare…”. (1) Evocano, questi canuti periti agrari, il film Arancia Meccanica di Stanley Kubrick, ma per l’idea del mondo giovanile che traspare dalle loro parole, il ruolo di Alex e dei drughi si addice a pennello proprio a loro. Chissà se tra questi bulli senior, ce n’è qualcuno che ad agosto sempre a Fabriano, in una frazione di montagna, è tra i promotori della irriducibile “Sagra dell’agnello”, giunta alla 24° edizione, o semplicemente avventore. Oppure tra i firmatari ce n’è qualcuno devoto che, come accade da queste parti, compra carne di agnello senza troppi controlli sanitari per qualche festa parrocchiale estiva?
Ma l’apice della risposta della società civile, arriverà sabato 13 luglio, quando davanti alla scuola si terrà un presidio degli animalisti, in cui un gruppo di venti persone denominato “Perugia antispecista”, stazionerà sul piazzale del Vivarelli. (1) Ma Perugia, come è noto sta in Umbria; è pur vero che recentemente il Comune di Fabriano ha gemellato la sua fontana di Sturinalto con quella Maggiore della città di Aldo Capitini per finalità turistiche, ma la cosa è alquanto singolare. A vedere la pagina facebook di questo gruppo, che si capisce che è stata creata ad hoc, con ben 33 follower al momento, si possono leggere le motivazioni dell’iniziativa: “Riteniamo che una sanzione proporzionata sia la sospensione per tutta la durata del prossimo anno scolastico. Ovviamente confidiamo in una condanna penale esemplare in sede giudiziaria”. Sono basito da questo mondo animalista, che guarda, o meglio punta il dito e non vede la luna. Lo dico da antispecista convinto, vegetariano, da fiancheggiatore del movimento di disobbedienza civile nonviolento Ribellione Animale, da acerrimo nemico dei cacciatori e delle associazioni venatorie, sulle quali ho più volte scritto, anche ricevendo minacce. Credo che in questo territorio però le battaglie che il mondo animalista ed antispecista debba fare siano ben altre, anziché quella di scagliarsi contro degli studenti che hanno sbagliato, e le cui responsabilità saranno verificate e punite da chi ne ha competenza. Mi piacerebbe vedere i presìdi e i sit-in di queste persone di fronte agli stabilimenti intensivi avicoli Fileni, che hanno trasformato il territorio che da Fabriano arriva al mare, nella “Valle dei polli” (a Jesi si allevano 150 polli per abitante, rispetto alla media nazionale di 6), con problemi di natura ambientale e sanitaria, oltre che di carattere urbanistico e giudiziario (basta vedere i servizi di Report). Oppure questi perugini antispecisti, perché il presidio sabato mattina non lo vanno a fare sotto il Comune di Fabriano, che qualche mese fa, ha venduto la storica azienda agraria comunale proprio al gruppo Fileni? Un’azienda agraria pubblica, dove c’erano ovini, suini e bovini, e di cui non si sa la fine, considerato che Fileni si occupa di polli. Il 24 giugno scorso a Perugia, il gruppo “Perugia antispecista”, c’era a marcare almeno una presenza di contrasto visivo e pacifico alla manifestazione “Basta cinghiali” di Coldiretti sotto la Regione? Sulla pagina facebook non ce n’è traccia. Ma no, questa categoria di animalisti da tastiera, lì sotto i palazzi del potere e davanti le aziende, non ci vanno, perché poi arriva la polizia, li denunciano e li portano via; a differenza dei giovanissimi attivisti di Ribellione Animale, che i corpi ce li mettono sul serio, con le loro azioni di disobbedienza civile di fronte alle sedi istituzionali, delle lobby agricole, dell’agroalimentare, dell’industria della carne e degli allevamenti intensivi. Mentre andare davanti ad un scuola chiusa da un mese, avvisando prima la questura, e prendendosela unicamente con degli studenti, senza scalfire almeno con la denuncia e la protesta, gli interessi che le scuole e le università, coltivano da anni con le multinazionali dell’agrifood, è facile e a rischio zero. Ecco perché, gli esseri senzienti che belano nella notte, come nel film con Jodie Foster, sono due: gli agnelli e i giovani.
- Corriere Adriatico, 9 luglio pag. 20
Leonardo Animali ha aderito alla campagna Partire dalla speranza e non dalla paura
Questo articolo è ben intriso di benaltrismo. Presumendo di conoscere con pregiudizio, chi sono questi “animalisti da tastiera”, cosa fanno e quali sarebbero le loro istanze. Delegittimando una manifestazione che ha lo scopo di mettere a conoscenza e sensibilizzare l’opinione pubblica, sia sull’accaduto ma anche sul sistema educativo scolastico, in particolare degli istituti agrari. In tali istituti parte del programma scolastico è incentrato proprio su produzione animale come cibo. Trovo curioso che l’autore da “convinto antispecista”, reputi l’istituto come eccellente! Venga in strada a parlare con noi e poi scriva il suo “bell’aricolo” in vece di denigrare. Qui la vittima è quel povero agnello indifeso. Con l’aggravante del bullismo.
Come le decine di miliono di altri animali che l’essere umano massacra tutti i giorni.
Leonardo continuo io iniziando con il mess che hai lasciato prima di abbandonare il gruppo organizzativo .
Lanciando Insulti sulla Lav in primis perché quale movimento serio si unira a noi in una come l hai chiamato tu pagliacciata.
Attaccando persone che non conosci inclusa me ..
Che visto ne faccio parte anche se non sono di Perugia. .
Ma noi siamo uniti al di là del luogo di provenienza..
Pagliacciata .
E fatta di pagliacci. .
Ma tu antispecista convinto.
Come ti definisci
Antisoecista vegetariano
Che magari acquista scarpe in pelle
Beve latte mangia uova
Indossa piume.
Non sei vegano non sei antisoecista
Difendi una scuola che insegna ad obbedire ad un sistema .
Che insegna a fabbricare morte ..
Che insegna a smontare corpi ..
Che insegna come avviene lo stupro di una femmina di altra specie. .
Già perché vedi Leonardo noi siamo animali di un altra specie
Ora mi chiedo chi e il pagliaccio tra noi ..
Io o tu