Non è facile e forse non a molto trovare sempre una definizione chiara e condivisa di espressioni come altra economia, decrescita, economia solidale e meno ancora di trasformazione sociale. Più importante ci sembra il tentivo di gruppi e singoli di smettere, pur tra evidenti limiti, di creare il capitalismo, cioè relazioni sociali di un certo tipo. Di certo, la ricerca di si una società (e di un’economia) diversa, mettono al centro prima di tutto la relazione umana nella sua quotidianità. Il rispetto della dignità delle persone e il rispetto del loro lavoro ma anche la riduzione dell’impatto ambientale delle nostre azioni e qualsiasi attività di «militanza» non possono fare a meno di relazioni umane nuove, vere, profonde, orizzontali tra uomini e donne. Il cambiamento non può fare meno di aspetti informali.
Proponiamo allora un «gioco»: raccontiamo su «Comune», attraverso brevi video, pezzi di relazioni umane differenti. Un esempio? Tra i banchi di un mercato di produttori diretti a Roma, abbiamo raccolto questa ricetta raccontata da Maria Luisa, mentre faceva la spesa quotidiana a un banco di frutta e verdura. Con molta vivacità e leggerezza, guardando negli occhi le persone che incontrava, dispensava a tutti vecchie ricette e buoni consigli per una cucina sana, semplice. E piena di relazioni. Insomma, un bel modo per rappresentare un’altra idea di società. In attesa di capire qualcosa in più sull’economia solidale… buon appetito.
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