L’hanno lasciata morire a 28 anni, dopo 288 giorni senza mangiare pesava 30 chili, ed era ancora bella. Helin Bölek, cantante dei Grup Yorum, sì, quelli che cantano “Çav Bella”, Bella Ciao, (li potete vedere qui sotto) in turco davanti a un oceano di persone (25 album e due milioni di copie vendute) e sono accusati di appartenere a un’organizzazione “terroristica” a cui, forse, avremmo dovuto iscriverci tutti molto tempo fa. Se non fossimo così… distratti. Helin è morta il 3 aprile, dopo aver trascorso 288 giorni in sciopero della fame. La sua protesta nonviolenta contro la persecuzione politica di Erdogan (e di tutti quelli che ne condividono le gesta, fino all’ultimo usciere, oppure di quelli che tacciono) era accompagnata da Mustafa Kocak, 28 anni anche lui, lasciato crepare 20 giorni dopo Helin, il giorno dopo che aveva smesso di mangiare anche sua madre, un atto disperato e inutile, che probabilmente le era stato impedito o fortemente sconsigliato prima. Adesso restano altri sei componenti della band in prigione e resta il chitarrista, Ibrahim Gökcek, in condizioni disperate, 310 giorni senza cibo. Salviamolo, subito, perché quei ragazzi hanno cantato e lottato anche per noi. Scrivete a
Indubbiamente, in questo tempo di Coronavirus, di superpoteri concentrati in pochissime mani e provvedimenti schizofrenici, troppo spesso prevale la paura e il senso di impotenza. Occorre invece reagire, non perdere la lucidità e il senso critico, partecipare alle catene di solidarietà ma anche attivarci affinché in tutto il mondo prevalga il senso di comunità, dove nessuno viene lasciato solo, perché (questa volta per davvero) gli ultimi vengano sostenuti e sospinti in avanti, perché cambi la percezione delle priorità sociali, del cambiamento di modello sociale, dove finalmente tutto deve essere concepito e funzionale al benessere della persona e alla salvaguardia dell’ambiente in cui si vive.
Questo banalissimo ragionamento dovrebbe spingerci a risollevare la nostra capacità di reazione a quanto tragicamente e in tutto il mondo sacrifica l’umanità, in testa l’infinita sete di dominio e di sfruttamento del capitalismo moderno.
Oggi, seppure imprigionati nelle nostre case, abbiamo più tempo per ragionare ed opporci a ciò che sempre più è evidente, drammatico e ben più grave del COVID19, che si chiama barbarie.
Una delle innumerevoli manifestazioni di questo abominio, di grande significato simbolico è la storia dei Grup Yorum, un gruppo musicale turco, di amici della libertà e della democrazia e quindi amici anche della eroica resistenza kurda. Sono famosi nel mondo, si ispirano agli Intillimani, hanno pubblicato venti album fino a quando sono finiti nel mirino Di Erdogan, il Sultano turco e del suo regime totalitario.
Accusati di “appartenenza a una organizzazione terrorista”, il DHKC-P (Devrimci Halk Kurtuluş Partisi-Cephesi) o comunque di fare propaganda per il terrorismo, i Grup Yorum vengono arrestati e incarcerati in trenta. Solo due dei componenti del gruppo musicale sfuggono all’arresto.
La cantante Helin Bölek e il chitarrista Ibrahim Gökcek, provvisoriamente in libertà il 16 maggio 2019 iniziano uno sciopero della fame in nome della libertà di pensiero e di espressione e pochi giorni dopo si unisce a loro anche un terzo, Mustafa Kocak detenuto con la condanna provvisorio all’ergastolo.
La loro protesta viene censurata, il mondo non parla, i media tacciono, l’indifferenza internazionale è evidente, tanto forti sono gli interessi nel mondo legati al regime turco e al suo ruolo nei conflitti in Medio Oriente.
Il 3 aprile, dopo 288 giorni di sciopero della fame e ormai ridotta a pelle ed ossa, muore a soli 28 anni Helin Bölek.
Il 23 aprile dopo uno sciopero della fame durato 297 giorni, muore anche Mustafa Kocak, coetaneo di Helin che chiedeva un equo processo e la libertà.
Mustafa è morto il giorno dopo che sua madre aveva incominciato il suo sciopero della fame, per aiutare suo figlio e tutti suoi amici e amiche vittime della ferocia assassina di Erdogan. Per rivendicare pace, democrazia e libertà.
Oggi si teme per la vita di Ibrahim Gökcek che ha compiuto i 310 giorni di astinenza, le cui condizioni appaiono disperate.
Le potenze internazionali sono complici e complice, con i suoi silenzi, è anche l’Italia. Queste tragedie e queste sofferenze ci coinvolgono tutti, non si può stare in silenzio davanti a questi crimini, non si può non esprimere indignazione e protesta.
Così deve aver pensato Pati Luceri, già professore al Liceo di Lanusei in Sardegna e noto per il suo impegno internazionalista e le sue battaglie civili, quando a Martano nel suo Salento, decide di unirsi a quegli scioperi della fame nello stesso giorno, forse le stesse ore e minuti della morte di Mustafà.
Il suo messaggio è forte, è chiaro, è giusto! Ed è imperativo: non possiamo non prendere posizione!
Si possono inviare adesioni, prese di posizione, autoscatti con un cartello di protesta, tipo: “Solidarietà al Grup Yorum, Salvate la vita a Ibrahim Gökcek”, al seguente indirizzo mail:
Lucia dice
Tutta la mia solidarietà
Anna Maria dice
È terribile che abbiano lasciato morire questi giovani .
Che si salvino almeno gli altri !
Che possiamo fare?
C’è una petizione ?
elena parini dice
Sì occorre avanzare una PETIZIONE
Caprera Rosa Cecilia dice
Solidarietà ai/alle prigionieri* politici nelle carceri del dittatore Ergodan in Turchia. Solidarietà al Grup Yorum, Salvate la vita a Ibrahim Gökcek.
Anna dice
Anche la mia solidarietà.
Spero che si salvino gli altri del gruppo.
Sono contro qualsiasi dittatura e contro la guerra.
Emilio Vercellini dice
Piena solidarieta’ al Groupyorum.Ma sono i cittadini turchi che devono liberarsi di Erdogan!!!,anche se le organizzazioni internazionali e gli Stati devono rompere ogni rapporto anche economico con la Turchia di Erdogan!
Stefano Bigazzi dice
gli affari con la turchia sono più importanti dei diritti umani!
Maria Luisa Grosso dice
Il popolo turco non merita questo! Maria Luisa ❤
Nicola Mozzillo dice
La cosa vergognosa è che non di sa nulla …e che pochi dittatori continuano anche oggi ad opprimere ed uccidere
Antonio De Lellis dice
La dittatura del governo turco merita un maggior interesse da parte di tutti perchè, così come per l’Egitto e le altre dittature, il livello di ingiustizia e di crimini contro l’umanità sia al centro di.una offensiva di tutte le comunità resistenti.
Marika Romano dice
Salvate la vita a Ibrahim Gokcek
Elisa dice
Solidarietà a chi è in carcere, chiediamo libertà e giustizia
Erminia Dell'Oro dice
Una vergogna per l’indifferenza internazionale, con la Turchia si fanno affari, nessuno protesta. Spero che si alzi sempre più la voce di cittadini che chiedono di salvare i prigionieri, vittime innocenti che hanno lottato per la giustizia. E per tutti coloro torturati e uccisi.
gabriella gori dice
Non si può restare indifferenti a tutto questo!!
Oriana dice
“Solidarietà al Grup Yorum, Salvate la vita a Ibrahim Gökcek”,
Nando dice
In mezzo a tanto frastuono, il colpevole silenzio dell’occidente democratico, permette alle “dittature amiche” di ignorare i più elementari diritti. I ministri degli esteri e i governi, non possono tollerare ancora questi atteggiamenti. Solidarietà per tutte le vittime.
Maria Antonietta Fini dice
Com’è possibile, nel silenzio e nell’indifferenza di chi conosceva? E gli altri, gli altri perchè non conoscevano? Viviamo in regime totalitario mascherato da democrazia?
Benedetta Treves dice
Vergogna alla Turchia! Non vogliamo in Europa un paese governato a questo basso livello e che da il cattivo esempio anche ai nostri miseri governanti…..
Angelo papio dice
Il governo italiano e la comunità europea salvino la vita di Ibrahim Gökcek
Roberta dice
Salviamo Ibrahim ?
Maria Serena Asso dice
Piena solidarietà al popolo turco che non si merita tutto questo.
Che la comunità internazionale non tolleri “dittature amiche” ma si interessi del destino e della salvezza di Ibrahim Gökcek.
Cesare dice
Stop agli affari con la Turchia! L’Italia, l’Europa, l’ONU e l’intera comunità democratica internazionale si adoperino subito e concretamente per porre fine alla dittatura di questo paese, e non solo.
“Solidarietà al Grup Yorum, Salvate la vita a Ibrahim Gökcek”,
Amina Silvana dice
Ho seguito la vicenda di Helin ed Ibrahim sin dall’inizio perchè fan degli Yorum. Ci sono anche altre persone nelle galere turche a praticare il digiuno per protesta. Avvocati, difensori dei diritti umani,oppositori politici. Nessuno ne parla ma se insieme possiamo far conoscere al mondo quanta oppressione c è in Turchia avremmo già tirato fuori dall’isolamento chi sicuramente in Turchia verrà lasciato al suo destino. Solidarietà con i digiunanti. Helin, Mustafa meritano di continuare a vivere attraverso noi, il nostro impegno è di salvare Ibrahim e tutti gli altri.
Franco Principi dice
Tutta la solidarietà ai democratici turchi che si oppongono all infame regime che opprime loro e i kurdi
Alfredo Simone dice
Condivido rabbia ed indignazione, sempre importanti, ma mi domando se avete provato rabbia e indignazione per la persecuzione da parte del governo italiano, per il tramite della procura torinese dei giovani andati a sostenere attivamente la lotta del Rojava contro l’aggressione della Turchia e delle altre “grandi potenze”…..
Bottega Equomondo dice
Noi abbiamo cambiato la nostra immagine del profilo facebook con la nostra foto e una frase in solidarietà del Grup Yorum. Perché non lanciate questa campagna da fare anche attraverso Istagram oltre a scrivere al Comitato? Che ne pensate? Grazie
Valentina Vallesi dice
Qui la petizione da firmare per Grup Yorum, affinchè le loro richieste possano essere accettate: https://www.change.org/p/turkey-ministry-of-justice-accept-the-demands-of-grup-yorum
Roberto dice
Sarebbe necessaria una petizione da inviare al nostro governo e al ministro degli esteri Di Maio in cui si chiede di agire su Erdogan per la liberazione dei prigionieri e per la salvezza di Ibrahim Gokcek. Su questa avviare una raccolta di firme urgente.
Christiana dice
Non c’è solo il covid ! Che il governo prenda posizione contro queste dittature, affinché queste vite non siano state perse invano
Paolo dice
Queste azioni, ai limiti della natura umana e nello stesso tempo così straordinariamente umane e coraggiose, non sono certamente finalizzate all’autodistruzione. Non è la morte per protesta. E’ la protesta a costo della vita. E sono legate, dal carcere, alla speranza di collegarsi al pensiero, ma soprattutto all’azione di altri uomini, in questo momento liberi. Non penso ai “mi piace” o all’indignazione di fronte ai post. Penso che in questo momento, ora, tutte le persone che hanno la possibilità di costruire pressione e sensibilizzazione sui temi della libertà di pensiero e di parola, e di canto, e sul diritto alla vita di questi ragazzi debba essere direttamente contattato perché elabori documenti e mozioni in ogni contesto decisionale che abbia relazioni con la Turchia e con gli organi Internazionali di garanzia. Cominciamo dai parlamentari “di sinistra”. Che esca subito una voce che possa arrivare a Istanbul.
Francesca dice
Basta con Erdogan e i suoi omicidi.
Libertà di opinione.
Solidarietà con il gruppo
Emanuela Ravelli dice
Solidarietà a tutti coloro che lottano per la libertà di parola e di pensiero, anche a costo della loro stessa vita.
Rita Teresa Carino dice
RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE.
gp dice
resistere
diffondere
perseverare
la verità non può gridare ma vive nei piccoli gesti di quotidiana attenzione all’altro
EUGENIO CERELLI dice
«Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi». È la frase che Bertold Brecht, nella Vita di Galileo, fa dire al grande scienziato dopo l’abiura per evitare il rogo. E ritengo che Galileo abbia fatto bene.
I regimi preferiscono sempre gli eroi morti agli oppositori vivi (Pinochet docet), per cui penso che più che convincere Erdogan a diventare democratico (missione impossibile) sia più utile convincere chi fa lo sciopero della fame a smettere e a ricercare strategie di opposizione diverse.
In guerra l’orgoglio è cattivo consigliere, perchè fa perdere il senso della realtà.
Patrizia dice
Solidarietà a Grup Yorum.Salvate la vita aGokcek.
ANTONELLA DORIA dice
Bisogna che il Parlamento Italiano, quello Europeo e tutti i Paesi democratici intervengano seriamente x impedire questi Crimini!! AD.
Maria Alessandra Zaini dice
Libertà di pensiero ed espressione sempre! Liberare tutti i componenti del gruppo.
Anna Garau dice
Il mondo alle prese con la pandemia si dimentica una volta di più di questa e altre tragedie delle dittature e dell’ingiustizia sociale. Salviamo Ibrahim!
Antonino Contiliano dice
Salvare e liberare Ibrahim. Cacciare il dittatore Erdogan e liberare tutti i prigionieri politici. Denunciare quanti in Europa e fuori fanno affari con Erdogan e lo proteggono.
Antonino Contiliano
Marina Renzi dice
Solidarietà al Grup Yorum, Salvate la vita a Ibrahim Gökcek”
Riccardo Zerbetto dice
Un appello ai giovani democratici della Turchia perché si liberino da un dittatore efferato che non rispetta i diritti civili e perpetua in genocidio culturale nei confronti delle minoranze etniche. Ci aspettiamo che la Turchia sia una nazione democratica che investa in servizi sociali più che in armamenti
Antonio dice
Sottoscrivo. Ma il link con indirizzo email risulta bloccato.
Erdogan è un assassino.
Bruno Caronia dice
Ci hanno detto e ridetto che alla fine della pandemia noi cittadini saremmo stati migliori, finalmente consapevoli, rispettosi delle vite; ma il dramma non si è ancora concluso e quindi forse ci tocca aspettare ancora, oppure no? Ma intanto continua ad accadere di tutto, esattamente come prima e continuiamo a sperare esattamente come prima.
Presidente Mattarella, presidente Conte, ministro Di Maio, voi ci avete detto che questa sarebbe stata una buona opportunità, ma come si fa se non ci sono i segnali minimi neppure da parte di chi come voi ha il potere di indirizzare le scelte?
SMUOVETEVI fate vedere che davvero volete essere artefici del cambiamento e non mostrare di essere comuni ciarlatani. Siamo stanchi e vorremmo che davvero qualcosa cambiasse, ma in meglio.