Luciana Bertinato, insegnante di scuola primaria per quarant’anni, è stata amica e collaboratrice di Mario Lodi. Con Roberto Papetti ed Emanuela Bussolati ha promosso la straordinaria Carovana dei pacifici. Insieme a Pierluigi Perosini invece è riuscita a riaprire a Soave (Verona), dove vive, la Casa del Gioco dopo molti anni di chiusura e in questo articolo racconta cosa accade in quel meraviglioso luogo. “In uno dei laboratori creativi, con carta, colla, forbici e colori – scrive Luciana Bertinato -, abbiamo ad esempio invitato i bambini a costruire semplici macchine ottiche dai nomi strani e difficilissimi: taumatropio, pedemascopio, fenachistoscopio… Ma anche a leggere e a creare immagini in movimento scoprendo le invenzioni dei fratelli Lumière, le lanterne magiche e alcuni segreti del cinema di animazione…”

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Fammi giocare. La città e il gioco
“Il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini”. Il pensiero di Eraclito invita tutti, adulti e bambini, a vivere il tempo come gioco dell’incontro e della relazione, dell’ascolto e del racconto, dell’immaginazione e della conoscenza. Un tempo gioioso che può essere utile a recuperare l’intelligenza del corpo e delle mani. Per questo la Casa del Gioco di Soave (Verona) ha proposto ai bambini e alle bambine una serie di attività libere e guidate: laboratori creativi, esplorazioni d’ambiente, esperienze nel Bosco urbano, visite con le scuole alla collezione dei giocattoli antichi, intervallate da momenti di gioco spontaneo.
Il gioco della scoperta è iniziato camminando e sostando, senza fretta, nel cuore del nostro borgo medioevale, dove i bambini hanno osservato e riconosciuto i palazzi e i monumenti, le piazze e le chiese, attraverso un album di figurine speciali, e “incontrato” Marin Sanuto, patrizio veneziano del 1.400, che ha regalato loro un documento segreto.
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In uno dei laboratori creativi, con carta, colla, forbici e colori, abbiamo invitato i bambini a costruire semplici macchine ottiche dai nomi strani e difficilissimi: taumatropio, pedemascopio, fenachistoscopio… a leggere e a creare immagini in movimento scoprendo le invenzioni dei fratelli Lumière, le lanterne magiche e alcuni segreti del cinema di animazione.

Insieme a Gianfrancesco, Andrea e Pierluigi i piccoli hanno esercitato il diritto all’uso delle mani: scartavetrato, dipinto, assemblato e decorato minuscoli pezzi di legno per dare forma a Nuvola, il cavallino simbolo della Casa.
Nei mesi scorsi ci hanno raggiunto le amiche Elia, Enrica, Francesca della “Scuola del Fare” di Castelfranco Veneto (Treviso). Esplorando il linguaggio del segno e degli strumenti traccianti: matite, penne, pennarelli, pastelli, carboncino… sono stati realizzati disegni originali che, proprio attraverso le diverse qualità del segno, hanno raccontato “storie differenti”. Quindi, su fogli di grande formato, si sono sperimentati diversi gesti della pittura col pennello per creare bellissime opere collettive che hanno preso il via da un progetto condiviso.
Il tenero incontro tra l’acqua, i colori, gli alberi e la fantasia, proposto da Paola, Vittoria e Giulia nel verde del parco Zanella, ha preceduto l’uscita vissuta dai bambini con Giovanni in un piccolo parco di quartiere. Un pretesto, quest’ultimo, per osservare gli alberi, scoprirne la diversità, abbracciarli, ascoltarli, catturarne le impronte con il frottage.
In seguito, giocando con la frutta autunnale: uva, mele, pere, castagne, zucche, giuggiole, ghiande, noci, melagrane… è stato realizzato un singolare “tris da viaggio”, grazie all’ideazione di Martina, Angela, Barbara e Mary.

Infine, non poteva mancare il fascino del racconto in immagini con l’antico metodo giapponese del kamishibai. Le “Storie in valigia” hanno donato la gioia e il fascino della scoperta condivise con le “Voci di carta” di Graziella, Martina e Alice.
Sino a oggi sono stati graditi ospiti della Casa alcuni amici ed amiche, protagonisti di incontri educativi e culturali. Francesca Berti, ricercatrice e formatrice dell’Università di Bolzano, ha condotto un corso di formazione per Guide aiutandoci a dare forma al volontariato associativo nel campo della cultura ludica. A settembre Federica Buglioni, recente vincitrice del premio Andersen, ci ha fatto gustare il suo ultimo libro, Uovo sapiens (Topipittori), che racconta il cibo come materiale educativo per esplorare il mondo. Abbiamo accolto in amicizia il poeta basco Jose Anjel Irigarai, la cui poesia parla di un’umanità fatta di piccoli gesti d’amore, di meraviglia di fronte alla natura, di silenzio come opportunità per coltivarsi dentro, di ricerca della libertà. Recentemente, Manuela Fittà ci ha fatto conoscere alcuni tratti umani della personalità di suo padre, il collezionista Marco, che nel 2006 ha donato ai soavesi la sua preziosa collezione. Un tesoro culturale prezioso che va custodito con cura, condiviso e tramandato come un bellissimo gioco da giocare insieme.
Luciana Bertinato, insegnante di scuola primaria per quarant’anni, è stata amica e collaboratrice di Mario Lodi. Con Roberto Papetti ed Emanuela Bussolati ha promosso la straordinaria Carovana dei pacifici, ideata presso la Casa delle Arti e del Gioco di Mario Lodi a Drizzona (Cremona), che sta coinvolgendo centinaia di scuole. Insieme a Pierluigi Perosini è riuscita a riaprire a Soave, dove vive, la Casa del Gioco dopo molti anni di chiusura. Tra i libri di Luciana Bertinato Una scuola felice. Diario di un’esperienza educativa possibile, scritto per Franco Angeli. Nell’archivio di Comune i suoi articoli sono leggibili qui.