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Voci di dissenso in Russia
È sempre più difficile ottenere notizie dell’opposizione in Russia. Mentre la repressione si inasprisce, si intensificano gli arresti – anche di bambini – e nuove leggi criminalizzano il dissenso, molti siti sono oscurati e vengono imposte sempre maggiori restrizioni alla libertà di stampa. Lo ha documentato nel dettaglio denunciandolo con forza il 14 marzo Amnesty International. Pertanto i link dei documenti tradotti potrebbero a breve non essere più attivi.
[Questa pagina fa parte di Voci di pace, spazio web
di studi, documenti e testimonianze a cura di Bruna Bianchi]
Lettera aperta degli scienziati e dei giornalisti scientifici russi contro la guerra con l’Ucraina [24.02.2022]
Noi, scienziati e giornalisti scientifici, protestiamo risolutamente contro le azioni militari iniziate dalle forze armate del nostro paese sul territorio dell’Ucraina. Questo passo fatale comporta enormi perdite umane e mina le basi consolidate del sistema di sicurezza internazionale. La responsabilità di aver fatto esplodere in Europa una nuova guerra è interamente della Russia.
Per questa guerra non c’è alcuna giustificazione ragionevole. I tentativi di sfruttare la situazione del Donbass come pretesto per aprire un’operazione militare su vasta scala non meritano alcuna fiducia. È del tutto evidente che l’Ucraina non costituisce una minaccia per il nostro paese. La guerra contro di essa è ingiusta e chiaramente assurda.
L’Ucraina era e rimane un paese a noi vicino. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi scienziati che vivono in Ucraina. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme contro il nazismo. La guerra solo a causa delle ambizioni geopolitiche della dirigenza della Federazione Russa, mossa da discutibili fantasie storico-filosofiche, è un cinico tradimento della loro memoria.
Noi rispettiamo lo stato ucraino che si regge su istituti democratici realmente funzionanti. Abbiamo comprensione per la scelta europea dei nostri vicini. Siamo convinti che tutti i problemi esistenti nelle relazioni tra i nostri paesi possano essere risolti per via pacifica.
Scatenando la guerra la Russia ha condannato se stessa all’isolamento internazionale, alla posizione di un paese emarginato. Ciò significa che noi scienziati ora non potremo svolgere normalmente il nostro lavoro: la ricerca scientifica è inconcepibile senza la collaborazione completa con i colleghi degli altri paesi. L’isolamento della Russia dal mondo significa un ulteriore degrado culturale e tecnologico del nostro paese nella totale assenza di prospettive positive. La guerra contro l’Ucraina è un passo nel nulla.
È molto amaro per noi dover constatare che il nostro paese, che insieme alle altre repubbliche dell’ex Unione Sovietica ha dato un contributo decisivo alla sconfitta del nazismo, sia diventata ora il fomentatore di una nuova guerra nel continente europeo. Esigiamo lo stop immediato di tutte le operazioni militari contro l’Ucraina. Pretendiamo il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dello stato ucraino. Vogliamo la pace per i nostri paesi.
[l’appello è stato sottoscritto finora da oltre 6.000 persone]
Fonte: rivistatry-science.ru 2 marzo 2022.
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