Quando è finalmente arrivato il mercantile greco, dopo giorni e giorni di vane richieste di soccorso, per Loujin Ahmed Nasif, bambina siriana di 4 anni, era troppo tardi. Loujin era morta, tra le braccia della mamma, senza nemmeno più la voce per gridare la sua sete. Questo il racconto di Soufi Nawal, attivista catanese nata in Marocco, che è da tempo un punto di riferimento essenziale in Sicilia per chi fugge dalla Siria e che alla piccola chiede ancora perdono: “Scusami. Ce l’ho messa tutta, ma degli adulti molto cattivi hanno deciso di non mandarti i soccorsi”. Mauro Armanino, nel raccontare l’immagine di quel corteo silente e disperato di barche alla deriva, aggiunge: “Sarebbe bastato poco per soccorrerli nell’ossequio alle antiche leggi del mare”ma l’Europa ha altro a cui pensare
Lei porta le dimensioni di una bimba di quattro anni. Una piccola croce di legno buono, legno di noce, fabbricata su misura per lei. Si chiamerà per sempre Loujin Ahmed Nasif, siriana di nascita e, in ultimo, cittadina del Mare Mediterraneo. Naviga alla deriva, la piccola croce scortata da quattro barche vuote, trovatesi non per caso nelle acque territoriali della Libia. Formano un silente e mesto corteo, allietato solo dal volo dei gabbiani che sembrano suonare, nel vento, l’ultima melodia rubata alla terra. La piccola croce di legno danza tra le onde che, come da millenni hanno imparato a fare, la cullano con materna dolcezza.
Lei aveva quattro anni e, secondo l’ong S.O.S. Méditerranée che l’ha raccolta, si trovava alla deriva da dieci giorni. Fame, sole e sete per lei ed altre 60 persone, tra cui altri bambini ancora più piccoli di lei. Sarebbe bastato poco per soccorrerli e, nell’ossequio alle antiche leggi del mare, salvarli dall’iniqua morte. Giunti e scomparsi nel mare. Di nascosto, come per vergogna, giusto per fuggire le guerre dei grandi che non finiscono mai. Sotto gli occhi lontani, distratti, assenti di chi, nello stesso mare ma dall’altra sponda, assapora gli ultimi giorni di un riposo che per loro si è fatto eterno.
Scomparsi malgrado gli strumenti di controllo e di intercettazione ogni volta più efficaci e sofisticati. Quattro barche vuote che scortano una piccola croce di legno buono, legno di noce, fabbricata su misura per lei. Dieci giorni alla deriva con in mezzo la croce della bimba, protetta dalle onde del mare. Anch’esse, a modo loro, scappano e ripartono non appena giunte a riva. Erano una sessantina a bordo del peschereccio alla deriva da dieci giorni. Non si sa, invece, quanti passeggeri portassero le quattro barche trovate vuote, una delle quali senza motore. Il destino di questa gente rimane a tutt’oggi sconosciuto. Di sicuro c’è la data, il 24 agosto, una piccola croce, fabbricata su misura per lei e il complice silenzio nostro.
Casarza Ligure, 18 settembre 2022
Lascia un commento