Hanno atteso sei anni, ora il forno in pietra è pronto. Ma non è un forno qualsiasi: non solo perché è stato costruito da una piccola associazione insieme a un gruppo di anziani ma perché è un tassello di un percorso nato per recuperare grani antichi e per mettere in comune un luogo di socialità e autoproduzione: chiunque, tutto l’anno, può usufruirne. Tra infornate di pizze e di pane, letture e buona musica, ecco dove e perché il 25 agosto nasce uno straordinario forno di comunità
In Salento, in questi ultimi anni, stanno fiorendo molte iniziative di riappropriazione dal basso di usi e tradizioni locali che mettono al centro un’idea diversa di territorio. Una di queste esperienze punta a riconsegnare il giusto valore al senso di comunità nel fare il pane. Impastarlo insieme con lievito madre e farine locali, infornarlo in un forno che non è di un singolo proprietario ma appartiene a tutti: ecco come a Castiglione d’Otranto (comune di 1.200 abitanti della provincia di Lecce) nasce il forno di comunità.
A distanza di decenni dalla chiusura dei tre forni storici del paese, venerdì 26 agosto sarà festa grande per la riapertura di una realtà da tempo scomparsa. È un sogno covato a lungo dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, già dalla prima edizione della Notte Verde: sei anni fa, infatti, venne costruito un forno in pietra perché venisse messo a disposizione di tutti. Dopo diverse vicissitudini, ora l’attesa è finita: un forno da cinquanta chili è stato costruito durante l’estate assieme agli anziani dell’Auser Ponte Andrano-Castiglione, nella sede del Vivaio della Biodiversità, in via Vecchia Lecce, a Castiglione.
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Grazie anche al sostegno del Csv Salento, sarà inaugurato, con una grande infornata di pizze e pane. È un altro tassello che si aggiunge al percorso di valorizzazione dei grani antichi: nella frazione di Andrano, Casa delle Agriculture da anni sottrae terre all’abbandono per coltivarle, con metodi rigorosamente naturali. Circa dieci ettari vengono seminati a cereali, farro, orzo e grani di varietà cadute in disuso per mezzo secolo. Non solo il Cappelli, ma anche Timilia, Gentil Rosso, Scorsonera e altro ancora, nell’ottica del recupero della biodiversità agricola locale e della rintroduzione del cibo sano sulle tavole.
Allo stesso obiettivo mira il progetto di costruzione del primo mulino di comunità della Puglia, per il quale si è nella fase della progettazione esecutiva e per cui si conta di avviare i lavori in autunno. Il cibo come missione, dunque, non solo come occasione. Chiunque, tutto l’anno, potrà usufruire del forno di comunità per cuocere i propri prodotti. Previsto anche l’avvio di corsi di panificazione e una campagna apposita per invitare all’utilizzo del lievito madre.
L’inaugurazione del forno segna il secondo appuntamento dei “Venerdì dell’orto”, la rassegna agro-culturale che accompagna alla nuova edizione della Notte Verde, evento interamente dedicato ai temi del rispetto della terra e dell’agricoltura naturale (dal 28 al 31 agosto prossimi). Dopo l’infornata di pizze e pani, al via le degustazioni, i racconti intorno al forno delle anziane dell’Auser e “Noi di natura di-versi”, lettura di poesie e brani di Leopardi, Lorca, Seneca, a cura di Gigi Schiavano e con l’accompagnamento delle chitarre di Gigi Cardigliano, Roberto Vantaggiato, Donato Lupiccio.
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