Il piccolo Belgio, paese neutrale per collocazione geografica, crocevia tra Francia Olanda Germania e Inghilterra, transculturale per storia è la vittima indicata per scatenare l’orrore da parte dei potenti che si spartiscono il mondo
di Alain Goussot*
Il piccolo Belgio, la terra dei fiamminghi, dei valloni e della minoranza tedesca oltre che del meticciamento con la storia dell’immigrazione, il paese dei fumetti, di Georges Joseph Christian Simenon (scrittore noto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese), di Jacques Brel, il paese di Tyll Ullenspiegel, il ragazzino ribelle durante l’occupazione spagnola, il paese dei pittori fiamminghi, delle cattedrali e dell’abbazie medievali, il paese della cioccolata e della birra, il paese delle lotte sociali per i diritti del lavoro e la sua dignità, il piccolo Belgio è anche il paese di grandi scrittori come Emile Verhaeren e Maurice Maetrlinck, quello del grande pittore Magritte. Il paese dell’umorismo, dei Puffi , di chi sa non prendersi troppo sul serio, dei compromessi alla belga cioè dove anche dopo una disputa ci si mette d’accordo e si va a bere una birra insieme, il paese di quelle tribù galliche che Cesare considerava come le più brave e coraggiose di tutta la Gallia. Questo piccolo paese sembra ridiventato il “campo di battaglia” di potenze oscure che si scontrano.
Il Belgio diventerà il bersaglio quasi simbolico – sede dell’Unione europea e paese pacifico – degli attacchi terroristici, più facile colpire il piccolo Belgio che non la Francia che si trova al confine.
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Naturalmente i belgi sono sotto choc, è la terra dalla quale provengo e capisco il sentimento che vivono i suoi cittadini.
Eppure bisognerà chiedersi il perché e di chi è la responsabilità di tutta questa violenza e quest’odio che cresce. La guerra porta guerra e la violenza porta violenza.
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Tornano in mente le parole di Jacques Brel, il grande poeta e cantautore belga, “Perché hanno ucciso Jaurès?” (Jean Jaurès è stato un socialista pacifista, contrario alla prima guerra mondiale, assassinato alla vigilia della dichiarazione di guerra nel 1914 che favorì la nascita del nazi-fascismo in tutta Europa…).
Il piccolo Belgio, paese neutrale per collocazione geografica, crocevia tra Francia, Olanda, Germania e Inghilterra, transculturale per definizione e storia è la vittima indicata per scatenare l’orrore da parte dei potenti che si spartiscono il mondo e le sue risorse.
* Alain Goussot è docente di pedagogia speciale presso l’Università di Bologna. Pedagogista, educatore, filosofo e storico, collaboratore di diverse riviste, invia periodicamente i suoi articoli a Comune. Il suo ultimo libro è L’Educazione Nuova per una scuola inclusiva (Edizioni del Rosone)
APPUNTAMENTI
Sono previste manifestazioni in molte città italiane per esprimere solidarietà e vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti dalle bombe di Bruxelles e per gridare No a guerra e terrorismo:
● Firenze, martedì ore 18,30 davanti al Consolato Belga, Via dei Servi 28
● Milano, martedì ore 17 Duomo
● Roma, martedì ore 18.30 Ambasciata Belga Via dei Monti Parioli 49
● Trento, martedì ore 18 in Piazza Duomo
● Torino, martedì ore 18 in Piazza di Città
● Bologna, mercoledì ore 18,30 Consolato Belga
● Bolzano, mercoledì ore 18 in Piazza Adriano
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