La pandemia colpisce un mondo già profondamente in crisi, svela le ingiustizie che sono responsabili della tremenda situazione in cui dobbiamo affrontarla e impone una svolta responsabile quanto netta. A cominciare dalle priorità concrete e immediate, che il Transnational Institute ha il merito di provare ad elencare. Dai piani di salvataggio che privilegiano chi perde il lavoro e non l’industria al sostegno a sistemi di produzione alimentare locale e territoriale basati su accesso minimo alla terra, agro-ecologia, sovranità alimentare e produzione di cibo sano; dalla requisizione di alberghi, ospedali privati e imprese che forniscono beni e servizi di lusso per riorientarli al servizio dei bisogni sociali essenziali alle misure necessarie per evitare che le grandi imprese farmaceutiche possano trarre profitto dai farmaci e dalle attrezzature sanitarie necessarie. Se la solidarietà è la cura di cui abbiamo bisogno, il vaccino è la giustizia sociale. Il neoliberismo ha portato troppi di noi ad accettare il dogma che lascia credere che non esistano alternative. COVID-19 ha dimostrato invece il bisogno di praticare politiche del tutto straordinarie per affrontare la crisi. Il fatto che gli Stati abbiano messo in atto politiche considerate impossibili fino a poche ore prima mostra che è assolutamente possibile affrontare la crisi climatica con politiche ambiziose e coraggiose e proteggere i mezzi di sostentamento per tutti a fronte della crisi economica che comporta la pandemia. Non dobbiamo lasciare che questa situazione porti alla normalizzazione nell’uso di strumenti di sorveglianza, azioni militari o misure autoritarie che pregiudicano libertà e la democrazia

Questa crisi sanitaria pandemica svela le ingiustizie del nostro ordine economico globale. Deve rappresentare il punto di svolta per la creazione di sistemi, strutture e politiche che proteggano sempre chi vive ai margini, e permettano ad ognuno di vivere una vita degna. Questa analisi è il frutto di una discussione collettiva dello staff del TNI riguardo le varie dimensioni della pandemia COVID-19, e trae ispirazione dalla saggezza di molti amici ed alleati. Ci auguriamo che possa aiutare a tracciare il quadro di questa emergenza così complessa ed ancora in corso, e che possa essere di supporto ai movimenti che lottano per proteggere gli esclusi e chi vive ai margini e per costruire un mondo più giusto.
Questa crisi sanitaria pandemica colpisce un mondo già in crisi. Le sue ripercussioni sugli strati più vulnerabili delle nostre società, ed in particolare nel Sud globale, saranno enormi, a meno che non ci mobiliti per chiedere risposte giuste alla pandemia. Ci troviamo di fronte all’ennesima chiamata all’azione nella consapevolezza del fatto che l’attuale sistema economico capitalista non è adeguato a proteggere la nostra salute, a livello individuale e collettivo. Dobbiamo imparare a sconfiggere il COVID-19, ad affrontare le crisi multiple che stiamo vivendo, dall’aumento delle diseguaglianze alla crisi climatica, ed a costruire quelle società giuste e sostenibili alle quali tutti aspiriamo.
PRIORITA’ IMMEDIATE.
Proteggere chi è maggiormente reso vulnerabile dal sistema economico globale
La pandemia si sta diffondendo in un mondo profondamente ineguale, già colpito da una crisi sociale ed ambientale multidimensionale. Miliardi di persone già vivono in condizioni estremamente precarie a causa di un sistema economico globale ingiusto, e quindi non godono di buona salute né delle possibilità economiche necessarie per affrontare il virus o le implicazioni sociali ed economiche che ne derivano.
Per la maggior parte delle persone nel Sud globale, questa pandemia avrà un effetto particolarmente devastante vista l’eredità coloniale, decenni di debito ed aggiustamenti strutturali, e relazioni commerciali ingiuste. Di conseguenza i sistemi sanitari e sociali sono risultati drasticamente sotto-finanziati, ridotti, indeboliti e privatizzati e sempre meno attrezzati ad affrontare la pandemia di quanto lo siano i sistemi sanitari nel Nord globale già di per sé al limite. Dobbiamo pertanto lottare per assicurare che ogni politica pubblica oggi sia diretta al sostegno a chi è più vulnerabile e marginalizzato piuttosto che a premiare ancora i ricchi ed i potenti.
Per far ciò si potrebbero prendere misure quali:
- Piani di salvataggio per chi perde il lavoro non per l’industria;
- Requisizione di alberghi, ospedali privati, imprese che forniscono beni e servizi di lusso per riorientarli al servizio dei bisogni sociali essenziali
- Evitare che le grandi imprese del settore farmaceutico possano trarre profitto dai farmaci e dalle attrezzature sanitarie necessarie durante la pandemia
- Condizionare ogni forma di sostegno per il settore privato al miglioramento delle condizioni di lavoro, al riconoscimento dei diritti sindacali, la messa in atto di politiche ambientali ed iniziative per il clima ed alla maggior partecipazione dei lavoratori;
- Dare priorità al sostegno pubblico ed ai servizi sanitari per i senza tetto e le comunità marginalizzate, particolarmente quelle che da tempo soffrono dinamiche di criminalizzazione e esclusione, quali i tossicodipendenti, sex-workers, e migranti senza documenti;
- Salari di base degni per tutti coloro che sono in prima linea nella risposta alla crisi – lavoratori del settore sanitario, badanti, chi lavora nei settori delle disinfezioni e delle pulizie, contadini ed agricoltori;
- Reindirizzare risorse dalla spesa militare e dai sussidi alle imprese verso il soddisfacimento dei bisogni sociali e sanitari essenziali;
- Sostenere sistemi di produzione alimentare locale e territoriale, basati su accesso minimo alla terra, agro-ecologia, sovranità alimentare, e produzione di cibo sano;
- Porre fine della detenzione e criminalizzazione dei rifugiati e della militarizzazione delle frontiere, concentrando il controllo delle frontiere sulle necessità di salute pubblica e non sulla repressione;
- Prendere misure urgenti di emergenza per proteggere la salute ed i diritti umani delle persone vulnerabili, quali rifugiati, lavoratori migranti e gli sfollati interni;
- Sostenere le piccole imprese che lottano per la sopravvivenza a causa della crisi piuttosto che le mega-imprese di piattaforma quali Amazon che stanno già traendone profitto
- Concedere l’amnistia immediata per i prigionieri politici e per chi è a giudizio per reati non violenti, incluso chi è accusato di reati connessi a sostanze illecite, per ridurre l’impatto disastroso del virus nelle popolazioni carcerarie
A livello globale le misure da prendere dovrebbero includere, tra le altre:
La fine di tutte le sanzioni economiche che colpiscono in maniera sproporzionata le popolazioni povere di paesi quali l’Iran ed il Venezuela
La cancellazione del debito per quei paesi che possano così reindirizzare le loro risorse per affrontare la crisi sanitaria
Aumento degli aiuti (a dono e non prestiti e senza condizionalità neoliberali) per quei paesi del Sud globale che sono nella prima linea della pandemia
Sospensione dei tribunali arbitrali (Investor-State Dispute Settlement – ISDS) ed altre misure commerciali ingiuste che impongono un onere finanziario e pregiudicano la capacità dei paesi di dare priorità alle necessità collettive
Proibizione di brevetti e diritti di proprietà intellettuale per vaccini/farmaci
La crisi sta mettendo a nudo i fallimenti e le ingiustizie del sistema capitalista globale
COVID-19 ha messo a nudo le enormi vulnerabilità e le ingiustizie del sistema capitalista globale, che dobbiamo comprendere appieno per prevenire pandemie future, e apprendere come affrontare le crisi future, quali la crisi climatica. COVID-19 mette a nudo
- Un mondo pericolosamente ineguale, dove milioni di persone sono vulnerate in base a classe, razza o genere ed un ordine economico globale ingiusto dove i paesi del Sud globale non sono preparati per affrontare le pandemie;
- Una agricoltura industriale di tipo capitalista le cui pratiche, inclusa l’aggressione crescente a foreste ed altri ecosistemi vulnerabili, hanno portato all’arrivo di agenti patogeni sempre più pericolosi negli ambienti umani;
- Catene di approvvigionamento globali il cui obiettivo è di massimizzare i profitti per le imprese piuttosto che assicurare la fornitura sicura e resiliente di beni essenziali;
- Un sistema di reti di sicurezza sociale, debole e sfilacciato, incapace di sostenere chi – come ad esempio le persone disabili – è maggiormente colpito dalle conseguenze della pandemia;
- Una crisi di precarietà che per miliardi di persone senza lavoro formale o decente, ad esempio nella gig-economy nel Nord e le economie informali nel Sud, significa perdita di reddito e quasi nessuna rete di sicurezza sociale;
- Una crisi per i senza casa, con milioni di persone minacciate dalla perdita di servizi ed a rischio a causa di condizioni di salute croniche;
- Un Sistema sanitario sistematicamente indebolito da austerità e privatizzazione, dove la cura non è accessibile a tutti, e dove i lavoratori sono discriminati sulla base del genere o della razza;
- Una industria farmaceutica che, guidata dal profitto, non ha investito in maniera sufficiente in vaccini e farmaci per il trattamento e la prevenzione dei virus;
- L’isolamento sociale causato dal neoliberismo significa che molte persone affrontano questa pandemia da soli, e senza sistemi di sostegno sociale.
Dobbiamo essere vigili affinché le forze reazionarie non provino a trarre profitto da questa crisi.
In ogni crisi c’è chi cerca di trarne profitto e dobbiamo tenere alta la guardia ed essere pronti a denunciare e prevenire ogni tentativo di capitalizzazione di questa crisi sociale.
In particolare, dobbiamo opporci alle imprese che cercano di trarne profitto, quali i giganti del settore farmaceutico ed i fornitori di assistenza sanitaria privata.
Dobbiamo anche opporci a chi, reazionario razzista o politico, usa questa situazione per scaricare la responsabilità su cinesi, migranti ed altre minoranze etniche e per attuare programmi reazionari e xenofobi che violano i loro diritti umani.
Infine, non dobbiamo lasciare che questa situazione porti alla normalizzazione nell’uso di strumenti di sorveglianza, azioni militari o misure autoritarie che pregiudicano libertà e la democrazia. Tutte le forme di sorveglianza o restrizione alla libertà di movimento devono essere combinate con meccanismi di controllo e supervisione democratica al fine di valutare in maniera indipendente quando queste siano o meno necessarie ed assicurare che vengano revocate appena possibile. L’impiego di militari dovrebbe essere posto sotto lo stretto controllo di autorità civili, mediche, e dei responsabili per la salute pubblica, e le risorse e mezzi del settore militare redistribuiti per soddisfare e necessità della salute pubblica. Ogni forma di raccolta di dati personali in una situazione caratterizzata da misure coercitive senza precedenti dovrà essere limitata, temporanea e strettamente connessa alle necessità di salute pubblica.
Molte delle misure restrittive di emergenza attualmente messe in atto potrebbero essere appropriate come risposte di breve periodo ad una emergenza sanitaria pubblica, ma non si deve permettere che diventino la norma quando la crisi sarà sotto controllo.
La nostra risposta alla crisi già dimostra che esiste una alternativa dei popoli al neoliberismo ed all’ingiustizia globale,
COVID-19 mostra che il neoliberismo ha portato troppi di noi ad accettare il dogma che non esista alternativa, privandoci degli strumenti e delle politiche necessarie per affrontare le ingiustizie e le crisi sistemiche odierne. COVID-19 ha dimostrato il bisogno di praticare politiche straordinarie per affrontare la crisi. Il fatto che gli stati abbiano messo in atto politiche considerate impossibili fino a poche ore prima, mostra che è assolutamente possibile affrontare la crisi climatica con politiche ambizione e coraggiose entro il 2030 come richiesto dalla scienza. Sarà anche necessario mettere in atto politiche radicali per proteggere i mezzi di sostentamento a fronte della crisi economica che seguirà a questa pandemia.
Alcune delle pratiche e delle scelte politiche messe in atto dimostrano la possibilità di affrontare la miriade di crisi che ci troviamo a dover affrontare:
- Aver dato garanzia di reddito e assicurazione dimostra
che possiamo avere reti di sicurezza sociali più forti;
- Aver posto fine a sfratti e evitato l’interruzione di servizi pubblici dimostra che possiamo assicurare i diritti umani fondamentali all’acqua e ad altri servizi pubblici;
- Aver dato indicazione alle imprese di produrre ventilatori, e gli sforzi di operatori delle imprese, indipendenti e di autoproduzione di modificare ed adattare le tecnologie esistenti per salvare vite dimostra che una rivoluzione industriale verde è possibile, così come lo sono nuovi regimi di proprietà intellettuale, che producano tecnologia e conoscenza per il bene comune piuttosto che per il profitto privato;
- Aver temporaneamente requisito, come avvenuto in Spagna, le strutture sanitarie private dimostra che l’assistenza sanitaria pubblica e universale è etica e razionale;
- La solidarietà mostrata da dottori cinesi e cubani in sostegno ai medici italiani dimostra il potere della solidarietà transnazionale, in confronto agli sforzi di Trump di assicurare i vaccini solo ai cittadini statunitensi;
- Il fatto che fornitori e cooperative di alimenti locali e prodotti dell’agro-ecologia in Francia e Spagna stiano organizzando consegne di cibi a domicilio per chi non può lasciare la propria abitazione, dimostra che i sistemi alimentari territoriale possono adattarsi e contribuire ad assistere chi ha più bisogno.
Dobbiamo ricordare che nonostante le dimensioni e l’impatto di questa emergenza, esistono molte altre crisi sanitarie che non sono state mai considerate una priorità. Nel Sud globale la TBC ad esempio uccide 1,5 milioni di persone l’anno. Oltre 800.000 persone muoiono ogni anno a causa della mancanza di accesso ad acqua pulita e servizi igienici. Ogni giorno nel mondo almeno 137 donne vengono uccise da un membro della loro famiglia. Dobbiamo dedicare lo stesso livello di impegno nell’affrontare queste crisi sociali e sanitarie in corso.
COVID-19 dimostra anche che, nonostante decadi di neoliberismo, esiste un forte senso di solidarietà e compassione popolare. I milioni di persone che in ogni parte del mondo stanno organizzando gruppi di mutuo soccorso, inventandosi modi per dare sostegno ai vicini, o incontrandosi online per fare pressione sui decisori politici affinché vengano prese misure a favore di coloro che sono maggiormente vulnerabili dimostrano che un altro mondo è davvero possibile.
Rendiamo permanente questo momento e questa esperienza di solidarietà, creando i sistemi, le strutture e le politiche che possano sempre proteggere chi vive ai margini permettendo a tutti e tutte di vivere con dignità.
La solidarietà è la cura, il vaccino la giustizia.
Traduzione per Comune-info di Francesco Martone
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