“Da più di cinquant’anni anni il Servizio Civile offre il suo prezioso contributo al radicamento dei principi costituzionali e alla costruzione della pace positiva, impegnando i giovani all’interno di interventi finalizzati alla tutela del bene comune, alla protezione e al sostegno delle persone fragili, alla tutela dei beni ambientali e del patrimonio storico e artistico, all’educazione, alla promozione dei diritti umani e alla cooperazione tra i popoli”. Con queste parole si apre l’appello Quanto vale il futuro? Più Servizio Civile per investire nei giovani e nel bene comune! con il quale principali coordinamenti di enti del servizio civile (Cnesc/Conferenza nazionale enti per il servizio civile, CSEV/Coordinamento spontaneo enti e volontari di servizio civile del Veneto, CSVnet/Associazione nazionale dei centri di servizio per il volontariato, Forum Nazionale del Servizio civile) e la Rappresentanza nazionale degli operatori volontari chiedono al governo un investimento economico che permetta di garantire continuità a questo importante istituto della Repubblica finalizzato alla Difesa Civile non armata e nonviolenta del paese.
La richiesta concreta è di almeno 280 milioni per il 2024 e per gli anni successivi cifre che garantiscano l’avvio di almeno 60.000 giovani in Italia e 1.500 all’estero. Dopo che infatti i fondi del PNRR in questi ultimi anni hanno permesso di superare costantemente quota 45.000, per il prossimo bando la cifra stanziata ridurrà questa quota ad appena 20.000.
Il Servizio Civile continua a essere una opportunità importante per i giovani, una esperienza che attraverso l’impegno costante e quotidiano porta un fondamentale contributo alla promozione di una società inclusiva, fondata sul contrasto alla violenza, una delle pochissime politiche di partecipazione giovanile, una palestra di cittadinanza che forma giovani cittadini capaci di assumersi responsabilità e di impegnarsi per le comunità. Investire nel Servizio Civile significa investire nel bene comune, nella speranza di un modo di pace.
Giusy Carnemolla di È mio diritto: “Grazie.”
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