
a cura della redazione di Comune
Il paziente tentativo di creare una nuova cultura politica in cui il cambiamento non venga delegato a più o meno illuminati rappresentanti eletti e non sia rimandato a tempi maturi ma investa la vita di ogni giorno, non può essere a suo agio in queste settimane. Non è solo a causa della prepotente riemersione del razzismo, quello della campagna elettorale sulla pelle dei migranti e quello popolare quotidiano, ma anche della centralità che assume l’idea secondo la quale la politica è solo (o, comunque, prima di tutto) partecipazione alle istituzioni, da cui nasce l’ossessione elettorale. L’idea che il mondo si cambi in profondità dai governi, di qualsiasi colore siano, non ci convince. Per questo cercare tracce di una nuova cultura politica, proprio in questi giorni, resta per noi un esercizio difficile. Proviamo a farlo in questo spazio circoscritto, consapevoli dei nostri limiti ma anche degli sforzi importanti e diversi – a volte in conflitto tra loro (per fortuna) – di tante persone che ruotano intorno a uno spazio di comunicazione indipendente come Comune. D’altra parte, l’esemplare scelta di autonomia espressa con una stringata presa di posizione sul voto del 4 marzo dal movimento No Tav, riportata in modo diametralmente opposto da Repubblica, dimostra alla perfezione come il clamore mediatico di questi giorni non sia affatto innocente ma risponda a un disegno strategico: consegnare alle sole istituzioni preposte le decisioni politiche sul destino delle persone. Ha scritto lo storico dei movimenti popolari Howard Zinn: «Sto parlando di un senso delle proporzioni che è smarrito nella follia elettorale. Sosterrei un candidato contro un altro? Sì, per due minuti, il tempo che serve ad abbassare la leva nella cabina elettorale. Ma prima e dopo quei due minuti, il nostro tempo, la nostra energia, dovremmo impiegarli per istruire, mobilitare, organizzare i nostri concittadini sul posto di lavoro, nel nostro quartiere, nelle scuole…».
Impariamola la parola antiziganismo e mettiamola accanto ad antisemitismo
Il tempo della democrazia schedata
C’è bisogno di mutualismo, internazionalismo e autogoverno
Disobbedienza civile per tutte le leggi che disumanizzano
Non possiamo abituarci all’orrore. È tempo di disobbedire
Uscire dal pantano populista Maria Ilaria de Bonis
In ballo non c’è solo la politica. C’è l’umanità perduta
Seconda stella a destra Marco Bersani
Perché non è paradossale che i 5Stelle governino con la destra
Per Sacko Soumayla è finita la pacchia Emilia De Rienzo
In nome suo dovrebbe iniziare la nostra lotta
Era davvero questo il sogno di tutti i Cinque stelle?
Il modo con cui è nato il governo serve a dire: non c’è spazio per alternative
Governo fascista: ecco chi l’ha eletto Alessandro Ghebreigziabiher
“Sei tu che li hai eletti, incrollabile sostenitore del centrosinistra…”
Sui migranti abbiamo perso. Ma non smetteremo di lottare ogni giorno
Siamo tre piccoli porcellin… Enrico Euli
Il governo è lo specchio di un paese in cui crescono securitarismo e razzismo
A che serve un ministero della famiglia Lea Melandri
Serve a rafforzare i ruoli tradizionali Famiglia=Donna=Madre= Figlio?
Il vuoto e l’ossessione del cambiamento
Non è importante che cosa cambia quanto il racconto che ne viene fatto
I conti in tasca Giuseppe Campagnoli
I nostri legami con questa Europa sono delle catene
Il nuovo ordine 2. Ricordate Utoia?
Risentimento sociale e aggressività nazionalista si sono presi l’Europa
Il nuovo ordine 1. E il paradosso europeo
L’Europa non esiste più ma nessuno può liberarsi dal sistema euro
Ci aspetta una lacerazione sociale ancora più profonda
Verrebbe da chiedervi dove eravate…
E dire che sui documenti del movimento “No global” stava già tutto scritto…
Mattarella e la crisi delle democrazie
Il presidente della Repubblica ha ammesso che comandano i mercati
Il potere si conquista seminando odio
Partiranno come un rullo compressore contro i migranti
Cosa ci dobbiamo aspettare Paolo Cacciari
Il primo pensiero preoccupato va ai più deboli
Uno, due, cento comitati di quartiere
Alcune note sui risultati dell’ultima tornata elettorale
Ora tocca a noi agire nei territori
Riusciamo a mettere finalmente da parte la saga delle elezioni?
Despoti dispettosi Enrico Euli
Putin, Trump, Xi Jinping, ma anche Renzi, De Mita…
Caro italiano che hai votato Salvini Penny
Una maestra scrive pensando a una sua alunna di sei anni
Ciao Esposito… notav.info
… il “coraggio della concretezza” ce lo racconti la prossima volta
Dopo le elezioni. I bambini sono già all’opera Bruno Tognolini
Fanno la loro parte per completare la manchevole realtà. E noi?
Dieci cosa da imparare dai (e sul) M5S Marco Arturi
Non sono stupidi, sanno comunicare, non sono antisistema…
Sotto il segno dell’arcipelago Carlo Ridolfi
È tempo di creare legami tra le isole di un mondo nuovo
Dopo il 4 marzo. Pensieri in Comune R.C.
C’è vita oltre Porta a Porta
Pirla, pirro, piretti e piroette Enrico Euli
E ora? Ci sarà molto da ridere, e da piangere, come sempre
Qui abita un@antifascista Movimento Pavia
(Z)ZeroCalcare regala un disegno per la protesta partita da Pavia…
Vorrei ma non voto Cronache di ordinario razzismo
Vivono, studiano, lavorano nelle nostre città, ma non hanno diritto al voto
Superare il feticismo della crescita
Qualche proposta che non sarebbe male trovare nei programmi elettorali
Il voto dei No Tav? Quello di sempre
“Siamo vaccinati dalla politica istituzionale… Non deleghiamo”
Il populismo è femmina? Lea Melandri
Di cosa parlano i commentatori politici quando le candidate sono donne?
Nel cuore di una regione che riparte redazione di Comune
A poche ore dal voto nel Lazio. Una conversazione con Marta Bonafoni
Rompere l’autoreferenzialità redazione di Comune
La politica non può restare un recinto dei partiti. Intervista a Giulio Marcon
La vita oltre il mercato redazione di Comune
È tempo di rifiutare nazionalismi e austerità. Intervista a Matteo Saudino
Voto per i pazzi Franco Berardi Bifo
“Votare Potere al popolo mi sembra la sola cosa intelligente da fare…”
La campagna elettorale alimenta e si nutre di odio e mistificazioni
Per i grandi media ciò che conta è soltanto la percezione non la realtà
Pasolini e l’orrore per ogni fascismo. Nel suo antifascismo estremo
Un antidoto ai veleni di questi giorni Wu Ming 1
Pasolini, manipoli e manipolazioni Mimmo Cortese
A proposito delle sordide trovate sul “fascismo dell’antifascismo”
Manifesto sulla questione azzardo in vista delle elezioni Slotmob
Appello per ridurre la devastante invadenza dell’azzardo
Che sia chiaro, se tratti non ti voto Monica Di Sisto
Una campagna per chiedere ai futuri eletti di non approvare il Ceta
Dieci proposte per la prossima legislatura Campagna Sbilanciamoci!
Riportare la politica a occuparsi di lavoro, ambiente, disarmo, diritti
Verso una nuova legislatura: le proposte della finanza etica Banca etica
Lotta ai paradisi fiscali e all’evasione, Tobinx tax, finanza per il disarmo…
Le nostre proposte Forum “Per cambiare l’ordine delle cose”
Migrazioni ed elezioni
Ci sono molti modi per manifestare il dissenso politico
La pietra d’inciampo elettorale
Ripudio del debito illegittimo e immediata rinegoziazione
La bomba a tempo del razzismo 5 stelle
Nessuna svolta ma un opportunismo politico che ha radici decennali
Un futuro di pace e disarmo Rete Italiana Disarmo
Domande dirette ai candidati e alle candidate
Una donna indigena alla presidenza del Messico. Il voto e la cultura politica
María de Jesús Patricio e il Consiglio indigeno: cosa è stato ottenuto
Messico: la portavoce del Cig non è riuscita a raccogliere le firme per candidarsi
Proibito votare per una indigena J.Villoro
La carovana indigena continuerà il suo cammino
4 marzo, Buona giornata
Scrive Ascanio Celestini: “Buona giornata a tutt* quell* che votano!”.
Zero Calcare regala un disegno per la protesta partita da Pavia
A me piace andare avanti passo dopo passo dare fiducia nuovamente a questa squadra di governo che ha lavorato molto bene!!
Il mio voto triste se la gioca col buio che avanza e col cielo incerto di marzo. È un brivido nella gola mentre faccio la fila. È il pezzo di strada che tocca, che viene dalle rovine, che vuole ancora difendere qualcosa. C’è qualcosa di nuovo sotto il sole, diceva il poeta, anzi d’antico. Non mi piace il nuovo di oggi che urla che segna le case che picchia che odia che rifiuta che espelle che festeggia il daspo contro i poveri che alza il braccio. È vecchio, ha già dato, conosciamo le sue guerre. Quel qualcosa mi preme, attraversa strati su strati di storia, disincanto, delusione, solitudine, buca il cemento del mio sconforto come a volte fanno i fiori nell’asfalto. Il mio qualcosa di scarsa importanza nei numeri che contano è il livello massimo di speranza che mi posso permettere. Un granello d’urto nel meccanismo razzista e populista. Meglio qualcosa che il nulla.
metto qui questi due pezzi perchè durante la campagna CAPe toste spesso mi risuonavano.
il voto è stato molto giudato dalla paura e dalla poca fiducia ….. dalla mancanza di collaborazione e da una competizione assurda.
E’ questo il mondo che vogliamo?
“Fiducia e paura:
E’ il rapporto di proporzione tra fiducia e paura a determinare la crescita delle dinamiche cooperative (+ fiducia – paura) o all’opposto lo scivolamento verso autoassicurazioni competitive (- fiducia più paura).
Questo appare oggi tanto più vero oggi nell’attuale evoluzione delle dinamiche sociali, su tutte le scale (interpersonali, intergruppi, planetarie): al crescere della paura si risponde con modelli basati sull’illusione securitaria. Lo slogan, condiviso da più parti, è “costruiamo la nostra sicurezza, la fiducia verrà di conseguenza”. I mezzi saranno il controllo, la militarizzazione, la fortificazione. All’opposto la cultura ludica e nonviolenta continua ad insistere sul motto “costruiamo tra di noi la fiducia, la sicurezza verrà da sé!” I mezzi saranno la curiosità, la de-militarizzazione, l’apertura e la condivisione.
Con una immagine ci potremmo chiedere: sicurezza include fiducia o fiducia include sicurezza?
Cooperazione e competizione:
Cooperazione e competizione non vanno mai separate, ma lette in una cornice complessa che lega gli estremi: in sintesi, i cosiddetti giochi cooperativi, in quanto tali, non esistono! Sino a quando metteremo a confronto la cooperazione semplice con la competizione, la prima sarà sempre sconfitta. Questa società è caratterizzata da un modello di “cooperazione a competere” al quale dovremo imparare a sostituire un modello basato sul “competere a cooperare” …. La cooperazione, per essere accolta, deve cioè dimostrarsi capace di “successo aggiuntivo” rispetto a quel che offre il modello tradizionale e dominante (deve aggiungere felicità e soddisfazione, non richiamarsi a modelli della sottrazione e della rinuncia di stampo altruistico-moralistico).
“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura. E’ la nostra luce, non il nostro buio, che ci fa paura (…). Ma se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo. Non si illumina nulla in questo mondo: se tu ti ritiri, appassisci, gli altri intorno a te non si sentiranno sicuri (…). Nel momento in cui permettiamo alla nostra luce di splendere, noi inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare lo stesso. Nel momento in cui noi siamo liberi dalla nostra paura, la nostra presenza stressa automaticamente libera gli altri” (Nelson Mandela)
DAL LIBRO I DILETTI E DILEMMI DEL GIOCO (Enrico Euli)
Ben fatto, bell’iniziativa!