Tanto per non smentire il proprio nome, il mitico Capar, il Centro di addestramento paracadutisti della Folgore presenta denuncia di occupazione abusiva della Caserma abbandonata e occupata di Pisa. Ma il proprietario legittimo è l’Agenzia del Demanio. Breve storia di come gli ambienti militari, a Pisa, condizionano il presente. E di come una realtà partecipata come il Municipio dei Beni Comuni possa essere un elemento di disturbo di equilibri ormai secolari
FOTO: SABATO 15 FEBBRAIO, CITTADINI RIAPRONO E PULISCONO L’EX CASERMA DI PISA
di Alberto Zoratti
Tutti ricordano la Marcia su Roma, ma ben pochi conoscono la più provinciale Marcia su Pisa. Era il 18 gennaio del 1981, quando centinaia di effettivi del reparto Folgore irregimentati da superiori conniventi, scelsero di scendere in piazza per organizzare una spedizione punitiva per vendicare alcuni commilitoni vittime di una rissa. Centiaia di uomini determinati con i cinturoni in mano, che alimentarono tensioni, rischio di scontri con la polizia, in una giornata da leoni che alcuni, sui social network, ricordano ancora con nostalgia.
La Folgore a Pisa è una realtà. Capace di farsi vedere nei momenti che contano, coinvolta in eventi un po’ sui generis come la Giornata della Solidarietà, dove i militari e i corpi speciali si fanno paradossalmente garanti davanti a centinaia di bimbi delle materne e delle elementari di una cultura di “pace” e di “solidarietà”. E presente, al limite del paradosso, nella questione Distretto 42.
I dodici mila metri quadrati tra parco e immobili della Caserma Curtatone e Montanara lasciati decadere da quasi vent’anni sono di proprietà del Demanio, ma quello spazio è stato gestito ordinariamente dal Capar, il Centro di addestramento paracadutisti della Folgore. Lo stesso che ha pensato bene, immediatamente dopo l’occupazione della Caserma da parte del Municipio dei Beni Comuni il 15 febbraio scorso, di presentare denuncia per “occupazione abusiva”. E la denuncia del legittimo proprietario, l’Agenzia del Demanio? E’ arrivata dopo, in seguito a pressioni le più varie. Ma il premio “ghe pensi mi'” adesso va ai militari e al loro tentativo di riportare tutto allo status quo.
Gli stessi ambienti che sono in agitazione per un bene da molti di loro ritenuto “proprio”, sebbene sia un complesso in centro città progettato e costruito con soldi pubblici. E poi lasciato all’incuria in attesa della prossima possibile speculazione edilizia. Un bene talmente “proprio” che nel momento dell’entrata del Municipio nel parco della Caserma si sono trovate alcune autovetture posteggiate abusivamente all’interno, ormai utilizzato a uso e consumo di chi, fino a quel momento, aveva mantenuto le chiavi e quindi l’accesso a un bene pubblico ma di uso ormai privatistico.
Cosa succederà è presto per dirlo, le convocazioni in Questura si susseguono. Una martedì 18 febbraio alle 17, un’altra mercoledì alle 13. Il tutto in attesa dell’assemblea di mercoledì sera, quando al Distretto 42 si riuniranno gli abitanti del quartiere San Martino, alcuni dei quali portando con sè il questionario diffuso in questi giorni, con l’obiettivo di far diventare patrimonio comune un bene per troppi anni precluso ai più.
Con i cittadini, assieme al quartiere, il Municipio dei Beni Comuni ricomincerà a costruire sostenibilità. Nonostante il Comune di Pisa, malgrado la Folgore.
DA LEGGERE
Questo distretto militare è dei cittadini
Comune-info | Dopo l’ex colorificio di via Montelungo e la Mattonaia, il Municipio dei Beni Comuni di Pisa ha occupato e liberato, sabato 15 febbraio all’alba, un altro edificio pubblico abbandonato per riconsegnarlo ai cittadini: il “Distretto 42″
Lascia un commento